15 Settembre, 2002
Abolire il cous cous è un atto ideologico.
Presa di posizione dei giovani democratici di Cremona.
Abolire il cous cous è un atto ideologico.
Presa di posizione dei giovani democratici
di Cremona.
Signor Direttore,b abbiamo letto sulle pagine
del quotidiano La Provincia del giornale del 9 settembre scorso l’Assessore
Jane (tipico nome padano) Alquati affermare
”…Meglio per tutti, bambini compresi, i nostri
cibi”. Sospettiamo fortemente che sia il
solito trucco della Lega di prendere un non-problema
e di trasformarlo in una questione demagogica,
per guadagnarsi un po' pubblicità e far credere
che sia in corso un'invasione culturale.
Tuttavia vorremmo aiutarla con questo spinoso
problema, con alcune banali considerazioni.
Primo: c'è differenza tra “ricetta” e “prodotto”.
Per fare il couscous non serve importare
la carne dal Marocco! Qualsiasi ingrediente
che "compone" il couscous sarà
evidentemente di produzione italiana, comunque
vada, e il suo consumo alimenta il nostro
mercato interno, se non addirittura locale.
Secondo: un assessore alle politiche educative
deve avere sempre ben presente che "educare"
significa anche indirizzare verso l'integrazione,
in senso biunivoco. Ricordiamo all’assessore
che il 20% di bambini di origine straniera
è una percentuale significativa, e che come
amministratore è obbligato a fare politiche
educative per tutti e non per solo i padani.
Ai bambini italiani venire a contatto fin
dalla più tenera età con culture diverse
può fare solo bene: garantisce un’integrazione
sempre più profonda e l'apertura mentale
necessaria ad affrontare una società di fatto
multiculturale.
Terzo: i prodotti equo-solidali nascono per
uno scopo ben preciso, cioè ridurre, al contrario
di quanto sentenziato dall’Alquati, le intermediazioni
tra produttore e consumatore nel processo
di esportazione. Ci sono prodotti che non
possono essere coltivati in Italia. Meglio
allora affidarsi al circuito dell’equo e
solidale, che garantisce provenienza sicura
e rispetto dei diritti del produttore. L’alternativa
qual è?! Non mangiare più banane o ananas?!
Quarto: è possibile coniugare filiera corta
e consumo solidale. A Cremona associazioni
con esperienza al riguardo non mancano e
noi, come Giovani Democratici, suggeriamo alla Giunta che è dalla collaborazione
con queste associazioni che può nascere la
soluzione al “problema”.
I Giovani Democratici di Cremona
 
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