15 Settembre, 2002
Festa delle Luci: lettera di alcuni insegnanti della Manzoni
.... non ci si deve permettere di strumentalizzare, banalizzando il lavoro serio e complesso che fanno le scuole nella loro autonomia
Siamo ex-insegnanti che hanno lavorato fino allo scorso anno alla scuola Manzoni
tra quelli che hanno dato vita circa 15 anni fa alla Festa delle Luci.
Sentiamo l'esigenza di precisare quanto segue:
- la Festa è sempre stata decisa negli organismi collegiali (non esiste che un solo maestro possa prendere un'iniziativa come questa che coinvolge più di duecento bambini );
- è scritta nel piano dell'offerta formativa (POF), perciò i genitori che scelgono la scuola ne sono informati;
- ha preso spunto certamente dalla presenza dei bambini stranieri ma ha avviato una riflessione sul significato delle tradizioni: parlarne o farle vivere? Si è scelta questa seconda opzione. E così, i bambini, a S. Lucia si trovano i regali (giochi e libri) e a carnevale si travestono con maschere costruite da loro stessi e dopo un giro nel quartiere si ritrovano attorno ad un gran falò (recuperando la tradizione contadina).
- A Natale, oltre alla realizzazione dei presepi, frutto della scelta di singole classi o classi parallele, abbiamo scelto di creare una situazione suggestiva: incontrarsi a scuola, quando cala la notte, per scambiarci gli auguri alla luce di tanti lumini.
- la scelta dei canti e delle nenie è sempre stata fatta in collaborazione con le maestre di religione cattolica;
- nel periodo natalizio le classi quarte e quinte allestiscono un mercatino con materiali semplici e di riciclo. Tra gli oggetti costruiti dai bambini: spesso compaiono presepi.
- i ricavati del mercatino vanno divisi: una parte in beneficenza, una parte per la gita di due giorni delle quinte.
Nella sede di Via Decia é esposto tutto l'anno un Presepio in terracotta.
Ora ci chiediamo: cosa vuole la Lega? Di cosa parla? Ha bisogno di proporre alla città il tema delle tradizioni? Che lo faccia! Ci sono fior di studiosi che se ne occupano. Oppure le interessa ciò che succede a scuola? Allora l'assessora si informi da quanti anni la sede di via Decia sta chiedendo che venga ristrutturato il cortiletto, unico spazio praticabile all'aperto! E controlli dove sono obbligati a mangiare i bambini.
I ministri che sono intervenuti a fare i loro comizi su questo tema, si preoccupino di dove si è costretti a mettere i bambini quando non ci sono supplenti o controllino se è adeguato il numero di bidelli, figure fondamentali per il funzionamento della scuola... e l'elenco sarebbe ancora lungo.
Ma se non ci si vuole preoccupare di bisogni veri e visto il periodo si vuol parlare d'altro, non ci si deve permettere di strumentalizzare, banalizzando il lavoro serio e complesso che fanno le scuole nella loro autonomia.
Ester Stanga
Luigi Battaglia
Adriano Gorni  
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