15 Settembre, 2002
Patto trasversale per il territorio di Giuseppe Torchio.
Lo chiede Torchio, dopo le recenti docce fredde (Pendolino, Paullese, Metro, Tibre)
Patto trasversale per il territorio di Giuseppe
Torchio.
Lo chiede Torchio, dopo le recenti docce
fredde (Pendolino, Paullese, Metro, Tibre)
I proclami elettorali della vigilia sono
clamorosamente contraddetti dai fatti: non
è sufficiente una telefonata a Formigoni
e a Berlusconi, una volta vinte le elezioni,
per risolvere i problemi. La questione è
più complessa che dare la colpa al “compagno”
Moretti, già dirigente di Cgil Trasporti
e ora capo delle Ferrovie (RFI), per la cancellazione
del Pendolino e adesso per la tranvata inflitta
al mio successore che gli ha chiesto di ripristinare
la corsa. Va ricordato che lo stesso (Moretti)
è rimasto in sella a quasi due anni dall’avvento
di Berlusconi e quindi gradito dal Governo,
come autorevolmente scritto da Ministri della
Lega Nord. Cosa han fatto Governo, Parlamentari
di maggioranza e Regione Lombardia per difendere
il collegamento Cremona-Roma?
Ai miei tempi, con l’azione comune e trasversale
tra enti, partiti, sindacati e forze economiche
si ottenevano ben altri risultati. Ali basse,
silenzio, azioni pratiche, concrete e incisive...L’assessore
Cattaneo, invece, ha lasciato sola Cremona,
anticipando a novembre al sindaco Perri la
stessa risposta data a gennaio da Moretti
a Salini. Lo stesso assessore dopo aver dato
quaranta milioni per il porto di Mantova
(Valdaro) tiene a Milano i nostri soldi per
il Po, il Porto e lo sviluppo di Tencara.
E’ venuto con Bossi, Castelli e Formigoni
a fare il consueto giretto in motonave. Ma
a marzo si vota.
E si vota con l’incubo di una nuova centrale
nucleare tra San Daniele Po e Torricella
del Pizzo mentre nessuno dice più una sola
parola per i 300 megawatt idroelettrici,
di pari potenza, che si possono ricavare
dal Po con le quattro barriere della regimazione.
Nemmeno un euro mentre s’è avviato il ponte
sullo stretto di Messina.
A Mantova si vota anche per il Comune e sabato
(ieri) si è ripetuta la scenetta elettorale
cremonese. Il presidente del gruppo FS Innocenzo
Cipolletta ha promesso una nuova stazione
ferroviaria. Per andare non si sa dove, visto
che non si arriva mai a destinazione. Ma
con quattro nuovi treni sulla Cremona-Codogno-Milano,
come ha assicurato nello stesso incontro
Giuseppe Biasuz, amministratore della nuova
società Trenitalia. Le Nord. Pendolare, 15
anni fa, assunsi la presidenza dell’Anci
Lombardia: in Regione promisero agli Enti
Locali le stesse cose. La Lega era già al
governo a Roma e a Milano. Ha vinto il gattopardo?!
Quanto a velocizzare i treni - dice ancora
Biasuz a Mantova - occorrerà attendere la
realizzazione dell’autostrada regionale Cremona-Mantova
per abolire settanta passaggi a livello.
Quindi altri 15 anni se si considera la recente
doccia fredda del Tibre, fermato dopo 12
chilometri a Trecasali. Quando si arriverà
a realizzare il tratto comune ai due tracciati
autostradali tra Piadena-Bozzolo? Lo vedranno
i nostri nipoti?
Cose analoghe abbiam sentito l’altra sera
a Pandino, in direzione Milano. L’assessore
provinciale milanese ai Lavori Pubblici De
Nicola dice che non ci sono più i fondi per
completare il tratto tra La Cerca e Paullo
della Paullese e non si sa se basteranno
per il ponte sull’Adda, mentre da Expo 2015
sono stati tagliati i fondi per il prolungamento
del metrò a Paullo.
Potremmo andare avanti all’infinito. L’importante
è che le nuove maggioranze locali, uguali
come una goccia a quelle di Milano e di Roma,
non pensino che il nostro senso di responsabilità
ci obblighi al suicidio in nome della governabilità.
Comincino a ricordare alla gente che sono
dello stesso sangue di Roma e di Milano,
evitando la demagogia e il populismo “che
le colpe sono sempre degli altri” e costruiscano
una solida alleanza con tutte le forze territoriali,
maggioranza e opposizione, istituzioni, economia,
sindacati, banche popolazione per fare fronte
comune. Per quanto mi riguarda, insieme agli
amici delle Liste Civiche provinciale e locali,
sono pronto a raccogliere la sfida di un’azione
comune e condivisa per il nostro territorio.
Giuseppe Torchio consigliere provinciale
Cremona, 24 gennaio 2010
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