15 Settembre, 2002
Kiro Fogliazza risponde al Sindaco Perri
Il Sindaco Oreste Perri gli aveva inviato una cortese lettera per invitarlo a compiere uno sforzo di riconciliazione,
Dopo che, in data 11 febbraio, il Sindaco
Oreste Perri gli aveva inviato una cortese
lettera per invitarlo a compiere uno sforzo
di riconciliazione, Kiro Fogliazza, Presidente
provinciale dell'ANPI di Cremona, risponde
con una lettera (qui allegata) - cortese
e ferma - che contiene i seguenti sintetici
passaggi:
a) se la via ad Aldo Protti viene dedicata
esclusivamente in quanto "artista di
fama internazionale", a quale scopo
si aggiunge l'argomento della riconciliazione?
Non c'é alcun "legame logico" che
tenga insieme le due cose..... se non proprio
le argomentazioni (vedi punto c) che, nel
2005, furono presentate da AN a sostegno
della richiesta di intitolazione della via;
b) lo spirito di riconciliazione nazionale
ebbe inizio fin dall'indomani del 25 aprile
1945, per merito e decisione delle forze
partigiane. A Cremona - tranne rarissimi
casi eccezionali - praticamente tutti i fascisti,
compreso Aldo Protti, poterono ritornare
senza alcun graffio nelle proprie case e
riprendere tranquillamente le proprie vite.
Lo stesso Protti iniziò allora una fulgida
e meritata carriera di baritono a livello
internazionale, e nessuno, per 50 anni, gli
rinfacciò mai alcunché della sua militanza
nella Guardia Nazionale Repubblicana della
RSI;
c) la riconciliazione concretamente praticata
per 50 anni è stata interrotta dallo "strappo"
contenuto nella richiesta, avanzata da AN
nel 2005, di dedicare una via a Protti. Tale
richiesta, infatti, conteneva un "preambolo"
nel quale si dichiarava che, poi, in futuro,
si sarebbe potuto passare a dedicare altre
vie, ad esempio, a Spinelli (ministro cremonese
della RSI) o addirittura allo stesso Roberto
Farinacci;
d) la Giunta comunale ha, nelle proprie prerogative,
la facoltà di decidere della denominazione
delle vie cittadine. Se però ritiene di dover
compiere uno sforzo di "condivisione",
l'ANPI si dichiara disponibile, purchè si
metta in campo una chiara azione volta a
ripristinare uno spirito di vera riconciliazione.
Per costruire le condizioni che permettano
tutto questo, l'ANPI suggerisce che:
1) si renda esplicito e formalmente evidente
che l'intestazione della via è "all'artista
Protti", non al "cittadino Protti"
(in particolare riprendendo la specifica
e ragionevole proposta a suo tempo avanzata
da Gian Carlo Corada);
2) si cancelli ogni preambolo che "minaccia"
l'intitolazione di altre vie a noti gerarchi
fascisti;
3) la Giunta faccia proprie le chiare parole
utilizzate - tra gli altri - dallo stesso
Presidente della Camera Gianfranco Fini e
confermi esplicitamente che democrazia e
libertà, in Italia, affondano le proprie
radici nella Costituzione della Repubblica
nata dalla Resistenza;
e) l'ANPI precisa che si è vista costretta
- nel 2005, dallo strappo messo in campo
da AN - ad approfondire i "dati"
relativi alla presenza di Aldo Protti in
Valle di Susa. Documenti ufficiali recuperati
a questo fine testimoniano, al di là di ogni
ragionevole dubbio, che Aldo Protti, in vita,
tenne nascosta la verità, e cioè che dal
luglio 1944 all'aprile 1945 operò come sergente
della GNR in quella valle, essendo di stanza
ad Avigliana. Un simile nascondimento della
verità non é certo atteggiamento commendevole,
resta comunque il fatto che, in assenza dell'iniziativa
assunta nel 2005 da AN, nessuno avrebbe voluto
riaprire vecchie questioni ormai sopite;
f) il giusto sentimento di "pietas"
umana per tutti coloro che, militando nelle
diverse parti, persero la vita durante la
guerra di Liberazione non deve essere strumentalizzato
a fini revisionisti. Al di là, dunque, del
rispetto per le vicende umane e personali
di ciascuno, deve essere riconfermata con
forza la verità storica: e cioè che durante
la lotta di Resistenza da un lato vi era
chi lottava per la libertà e, dall'altro,
chi, al contrario, combatteva - alleato con
le SS - per impedire che la libertà venisse
riconquistata.
L'UFFICIO STAMPA DELLA PRESIDENZA PROVINCIALE
ANPI CREMONA
Cremona, 13 febbrao 2010
In allegato la lettera del Presidente dell'ANPI al Sindaco di Cremona
 
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