15 Settembre, 2002
No al nucleare nella provincia di Cremona di Maura Ruggeri.
Positiva la nascita a Motta Baluffi del comitato territoriale “ per un Po libero dal Nucleare”
No al nucleare nella provincia di Cremona
di Maura Ruggeri.
Positiva la nascita a Motta Baluffi del comitato
territoriale “ per un Po libero dal Nucleare”
Contro il piano del Governo sul ritorno al
nucleare il Partito Democratico dichiara
la propria contrarietà e chiede come mai
non si scelga invece la strada delle energie
rinnovabili che creano molti più posti di
lavoro e che hanno un consenso molto vasto
in tutto il Paese. Con questo spirito saluto
positivamente la nascita a Motta Baluffi
del comitato territoriale “ per un Po libero
dal Nucleare”. Questa iniziativa che parte dagli Enti Locali ci chiama tutti alla mobilitazione
delle coscienze e dell’impegno a difesa dei
territori lungo il Po, dei cittadini che
vi abitano, dei loro valori ambientali e
sociali sempre più fragili: non deve rimanere inascoltata e deve avere piena centralità nel dibattito
elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale.
Come il PD, anche gli altri partiti e gli
altri candidati devono manifestare la propria
posizioni. Cremona ha dimostrato, in questi
mesi di governo locale del centrodestra di
subire le decisioni della giunta Formigoni.
Cosa succederà se qui verrà indicato un sito
idoneo? In passato Salini e gli amministratori
della coalizione PDL – Lega hanno espresso
la non contrarietà al progetto. Occorre una
posizione chiara, ferma e responsabile, perchè
quella delle centrali è una questione tutta
ancora aperta e molta cattiva propaganda
è stata fatta come quella di illudere gli
utenti che con il nucleare l’energia elettrica
costerà di meno.
Nel suo programma Filippo Penati non ha voluto
lasciare dubbio a fraintendimenti e scrive:
“Il nucleare imposto dal Governo in alcune
realtà del paese è un clamoroso passo in
dietro che noi non vogliamo percorrere. Nei
prossimi cinque anni serve un grande piano
d’investimenti per trasformare la Lombardia
nella più importante piattaforma produttiva
del paese per quanto riguarda le energie
rinnovabili”.
Solo con un programma di tale portata e migliorando
l’efficienza complessiva della rete di trasmissione l’energia elettrica potrà costare
di meno, ma la velocità con cui si vuole
tornare al nucleare è testimonianza di come
il centrodestra non solo calpesti le voci
dei territori ma punti ai grandi affari dei
soliti pochi. Amministrare in questo modo
va contro l’idea stessa di Democrazia e di
libertà. Alla preoccupazione occorre far
seguire una risposta ferma da parte dei cittadini.
Il Partito democratico, in ogni modo, si
opporrà a decisioni che non rispettano i
diritti delle comunità. Come Partito Democratico
siamo contrari alla costruzione di nuove
centrali nucleari in tutto il paese. I cittadini
non devono lasciarsi irretire da promesse
tanto false quanto inconsistenti. Luca Zaia,
attuale ministro (che tanti danni ha fatto
alla nostra agricoltura) e candidato in Veneto,
ha dichiarato di “opporsi al nucleare solo
nella sua regione”. Una risposta di cui dovrebbe vergognarsi
ogni alto esponente del Governo.
Il no del Partito democratico al nucleare
è netto. Occorre invece sostenere le energie rinnovabili e incentivare misure
di risparmio energetico.
Maura Ruggeri
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