15 Settembre, 2002
In Sud Africa alla scoperta delle vuvuzela
La vuvuzela era uno strumento fatto di corna, usato nelle tribù dei Tsonga e Bapedi per convocare una riunione, oppure per celebrare un matrimonio.
La vuvuzela era uno strumento fatto di corna,
usato nelle tribù dei Tsonga e Bapedi per
convocare una riunione, oppure per celebrare
un matrimonio. E' nato a Mamelodi ma oggi
è il simbolo dell'intero Paese
In Sud Africa alla scoperta delle vuvuzela
Sotto un sole che si fa sentire anche se
siamo in inverno, è facile incontrare per
strada persone con semplici magliette e pantaloni
corti: anche questo fa parte del Sud Africa.
Ci troviamo nella chiesa di Santa Anna Catholic
Church di Atteridgeville, una township a
sud di Pretoria. La città sembra tranquilla,
a parte i clacson dei taxi che passano alla
ricerca di clienti. Le donne cattoliche delle
varie comunità hanno organizzato una festa
per celebrare l’anno dei preti, un’iniziativa
partita nel mese di giugno dell’anno scorso.
Ognuna di loro ha dato un contributo di circa
10 rands (1 euro) e sono tutte molto belle,
vestite dei colori bianco e nero con la sciarpa
gialla della loro comunità. La messa è sentita:
canti e balli, e anche i suoni delle vuvuzela.
Durante la celebrazione, le donne consegnano
regali ai preti: una coperta e altri piccoli
doni per ciascuno di loro.
Per scoprire cos’è la vuvuzela, croce e delizia
durante le partite del Mondiale, e dove nasce
ci spostiamo a Mamelodi (città della melodia),
un’altra township di circa un millione di
abitanti, popolata esclusivamente da neri,
a est della capitale. Dello strumento si
parla molto ultimamente, in particolore del
rumore che produce negli stadi.
Le case sono ancora quelle costruite all’epoca
dell’Apartheid, una sala e due stanze di
circa 50 metri quadrati. Per vedere i metis (quelli che loro chiamano
colored) bisogna andare ad Eersteerus (che
vuole dire 'Per prima cosa riposati'), a
nord della township. Nel cuore di Mamelodi
sorge un gande negozio gestito da una coppia
portoghese, ma non abitano lì. Vengono ogni
mattina, e se ne vanno nel primo pomeriggio.
Ci sono anche molti stranieri, soprattuttto
quelli che provengono dai Paesi vicini come
lo Zimbabwe e il Mozambico. Il tasso di educazione
sta migliorando man mano, perché gran parte
dei bambini va a scuola, ma proseguire fino
alle superiori per molti è troppo costoso.
Tanti i problemi sociali, come l’uso delle
droghe, soprattutto la colla sniffata dai
più giovani; mentre gli stupri continuano
a dominare la vita quotidiana di Mamelodi.
Il posto è abbastanza tranquillo, ma la cautella
resta l’arma migliore.
La vuvuzela era uno strumento fatto di corna,
pulite e bucate sul fondo. Nasce nelle tribù
dei Tsonga e Bapedi, popolo del nord del
Sudafrica, che le usavano quando il re voleva
convocare una riunione, oppure durante le
ceremonie di matrimoni o funerali.
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