15 Settembre, 2002
IL CRISTIANESIMO ANTIEVANGELICO DELLA LEGA di Sergio Paronetto *
Guardiamo in profondità. Si sta sgretolando lo stato di diritto. Stiamovivendo una fase di rottura costituzionale.
IL CRISTIANESIMO ANTIEVANGELICO DELLA LEGA
di Sergio Paronetto *
Guardiamo in profondità. Si sta sgretolando
lo stato di diritto. Stiamovivendo una fase di rottura costituzionale.
Accanto al populismoaziendalista berlusconiano, sta fiorendo
un populismo etnocentricotradizionalista cattolico in prospettiva
europea. Da tempo la Lega parla di"superamento della forma di Stato"
dichiarando che "i futuri soggettiterritoriali costitutivi sono le comunità
di popolo", espressionetipicamente nazista (volksgenosse, il vero
cittadino, membro delpopolo-comunità). Si sta consolidando una
nuova xenofobia. Rinasce un"cristianesimo senza Cristo" basato
sul binomio sangue-suolo.
Con il leghismo trionfa una logica tribale
basata sulla gestione del mercatodella paura e sull'ossessione della sicurezza
armata. In regioni ricche dirisorse democratiche ma incattivite dalla
globalizzazione, la propostapopulista sembra capitalizzare molte proteste
esibendosi come religionecivile settaria e guerriera ("comunalista").
A supportarla, sta il cementodi una rete finanziaria che vede la Lega
mescolarsi all'Opus Dei e allaCompagnia delle Opere. Ciò che spinge alcuni
parroci e cattolici padani a"tollerare" una religione simile
non sono solo interessi di bottega maalcune "idee forti": la difesa
di un'identità cattolica già formata,l'esibizione ideologica del diritto naturale,
l'esaltazione della "nostragente" contraria ai vizi della modernità,
la funzione di coesione socialedella Chiesa che può sentire omogenee le
"comunità organiche".
Ossessiva è la polemica contro il Concilio
Vaticano II, ritenuto origine diogni male. Presentandosi come il partito
dei "valori non negoziabili", laLega sta diventando il soggetto emergente
di un nuovo patto costantiniano.Devoti e ringhiosi, i soldati celtici frequentano
i salotti vaticani. Tratutte le spese elettorali, osserva Giancarlo
Zizola, i cosiddetti valori nonnegoziabili sono quelli che costano meno
e rendono di più. A volte, sembrache costino così poco da essere buttati nella
spazzatura.
Un patto simile sarebbe il trionfo del relativismo-nichilismo.
Se la religione diventa predadi forze politiche che la sfruttano a proprio
favore, il rischio per lanovità del Vangelo è immenso. Bossi gioca
col linguaggio armato, Borgheziorilancia lo spirito di Lepanto, Calderoli
attacca Tettamanzi, Zaia e Cotasembrano 'gentiluomini di sua santità', Tremonti
evoca un "nuovorisorgimento" tutto "Dio, Patria
e Famiglia".
Il leghismo vuole conquistare l'anima popolare.
In realtà è la fedecristiana a rischiare di perdere l'anima.
Sta sorgendo un nuovoanticristianesimo. Credenti e uomini di Chiesa
devono valutare benediscorsi-provvedimenti contrari all'umanità
e alla fede. Alcunedichiarazioni ecclesiastiche (tra l'ingenuo
e il complice) non sonoall'altezza dei gravi problemi sollevati
dal leghismo, pronto a mobilitarsicontro il cardinale di Milano o ad offendere
il Pontificio Consiglio deiMigranti. La rottura costituzionale in atto,
sposandosi al rifiuto dellaDottrina Sociale della Chiesa, ci porterebbe
non solo al totalitarismo maall'idolatria o all'eresia più radicale.
La Settimana Sociale dei Cattoliciparlerà anche di questo?
Vicepresidente nazionale di Pax Christi
www.adista.it
lunedì 19 luglio 2010 - Adista
Nota: Segnalato dalle Acli di Cremona
 
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