15 Settembre, 2002
La polizia con le mani legate - Intervista a Giuseppe Lumia, ex presidente Commissione Antimafia
"L’aggressione a Violante è inaccettabile sia perché questo Governo ha fortemente indebolito la lotta alla mafia, sia perché Violante rappresenta un punto di riferimento non solo per l’Italia, una risorsa del Paese anche nel contrasto alla criminalità”.
"L’aggressione a Violante è inaccettabile sia perché questo Governo ha fortemente indebolito la lotta alla mafia, sia perché Violante rappresenta un punto di riferimento non solo per l’Italia, una risorsa del Paese anche nel contrasto alla criminalità”. Parole quelle di Giuseppe Lumia, diessino, già presidente della Commissione parlamentare Antimafia, che non riescono a nascondere lo sdegno per gli attacchi rivolti a Violante all’indomani delle sue affermazioni su Berlusconi e la mafia.
Come spiega tanta virulenza polemica??
”Il centro destra non sa rispondere con i fatti, argomentando una critica, sa solo aggredire nel tentativo di occultare la realtà, cioè che questo Governo ha indebolito la lotta alla mafia anche attraverso l’indebolimento complessivo della soglia di legalità. Ce ne sono di argomenti per esprimere un giudizio severo e rigoroso come ha fatto Violante. Lo scandalo sta proprio qui e il centro destra deve dar conto di questo indebolimento di fronte al Parlamento e al Paese”.
Indebolimento della soglia di legalità: pensa ai condoni??
”Esattamente. Il sistema dei condoni è uno dei fondamenti per lacerare il senso dello Stato, il richiamo al rispetto delle regole. Ma penso anche all’invito di convivere con la mafia per ridurre i controlli sugli appalti giustificandoli con l’esigenza di accelerare la realizzazione delle opere pubbliche. E, inoltre, la cinica scelta compiuta nel colpire dal punto di vista amministrativo le forze dell’ordine e la stessa magistratura riducendo al lumicino il pagamento degli straordinari fino al venir meno delle risorse per pagare la benzina a coloro che debbono indagare o dirigere le indagini, oltre a tutte le leggi vergogna e ai progetti di legge in cantiere come quello sulle intercettazioni ambientali e telefoniche che di fatto scriverebbero la parola fine alla lotta alla mafia”.
C’è chi ha voluto leggere nelle parole di Violante un attacco alla magistratura antimafia e alle forze dell’ordine. Cosa risponde??
“Che si tratta semplicemente di una lettura ridicola. Le forze dell’ordine e la magistratura sono sempre state difese da Violante e da tutti i democratici di sinistra e dal centro-sinistra. Qui si vuole rovesciare un dato reale: questo Governo non ha messo nelle mani delle forze dell’ordine e della magistratura né buoni leggi né buoni strumenti né risorse economiche per aggredire in modo sistematico i boss mafiosi. I risultati ottenuti non hanno niente a che spartire con il Governo Berlusconi che sta nei fatti minando l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. La stabilizzazione del 41 bis è merito del Parlamento e non del Governo. Il centro-sinistra con i ds in testa si è battuto, prima in Commissione parlamentare antimafia e poi nelle aule, per difenderlo dagli attacchi ripetuti di molti esponenti del centro-destra chiamati direttamente in causa da Bagarella con un proclama che non ha precedenti nella storia. Il Presidente del Consiglio non è mai venuto in Commissione Parlamentare Antimafia come è normale che accada, non è mai intervenuto in nessun organismo e in nessuna occasione istituzionale in Italia e all’estero per spiegare quali siano le sue strategie nella lotta alla mafia. Siamo passati dai vertici di alcuni anni fa in cui i capi di tutti i Paesi nei vari summit si occupavano anche della lotta alla mafia al silenzio di Berlusconi”.
Come mai la Commissione Antimafia che in questi due anni e mezzo, ha sempre rifiutato le ripetute sollecitudini dell’opposizione a recarsi in Sicilia per affrontare i mille aspetti dell’aggressione mafiosa al territorio e all’economia ora vuole andare a Palermo??
”Lo vuole fare per mettere il dito negli occhi della Procura strumentalizzando divergenze che devono restare autonome e fuori dalla politica per delegittimare le indagini su mafia e politica che evidentemente preoccupano ma che continuano ad andare avanti senza guardare in faccia a nessuno”.
Violante è stato anche descritto come il Grande Vecchio della magistratura italiana...
“Lasciamo perdere questi discorsi costruiti enfaticamente ma pieni di vuoto. La realtà è che quando conviene si grida al complotto politico della magistratura e quando, come in questo caso, la denuncia proviene dalla politica, si dice che si condiziona la magistratura. La verità è che la politica deve essere analisi, progetto e giudizio anche nella lotta alla mafia”.
da www.unita.it 
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