15 Settembre, 2002
Maledetto Sanmartino (di Enrico Fogliazza)
334 pagine, 230 di testo, con 57 fotografie e 19 documenti allegati, alcuni assolutamente inediti. Nota introduttiva di Renato A. Rozzi, Prefazione di Gian Carlo Corada, riflessioni di Mimmo Palmieri e di Rodolfo Bona.
MALEDETTO SANMARTINO – Sinossi
La Svolta di Salerno dell'aprile '44 si riflette sulla realtà cremonese. Le difficoltà del dopo 8 settembre '43 vengono risolte da oltre 1.000 giovani che, nonostante la fitta rete di controllo del regime costruita negli anni da Farinacci, scelgono di combattere con i partigiani. Lo schiaffo è troppo pesante per il "più fascista", che deve recuperare credibilità nei confronti dell'alleato nazista: per questo, tra l'altro, sguinzaglia 60 suoi fedelissimi che raggiungono i tedeschi nella lontana valle di Susa, dove il ras ha saputo di formazioni partigiane in cui combattono oltre 130 giovani cremonesi. L'ordine é: “sterminateli tutti”. Tra loro é certa e viene qui documentata la presenza di Aldo Protti (dal luglio '44 all'aprile '45), inquadrato nella famigerata Compagnia Ordine Pubblico. Nelle 4 valli (Lanzo, Susa, Chisone e Sangone) si conteranno oltre 100 rastrellamenti (40 nella sola Val di Susa) e 2.024 Caduti. Dedicare una via a chi, in quei drammatici 10 mesi, fu operativo in quella dannata situazione è offensivo ed inaccettabile.
La lotta partigiana non è stata guerra civile, ma Guerra di Liberazione nazionale. Dopo il 25 aprile: entusiasmi, attese, speranze, illusioni, delusioni. A Cremona il Direttore della Banca Popolare di Cremona mi invita “a salutare i colleghi". “Nelle case ci abitino le famiglie, non i bachi da seta”: è forse questo il “pericolo comunista” tanto agitato dalla destra?! Il fascismo e il senso di responsabilità dei lavoratori, ruolo ed attività delle organizzazioni partigiane dopo la Liberazione. La scoperta della roulette, la Macelleria partigiana, le Cooperative di trasporto merci, l'esperienza del pugno di farina e l’unità tra città e campagna. Il convitto-scuola Rinascita; la prima Fiera Campionaria della Provincia di Cremona (22 giugno - 3 luglio 1946), Cremona e la solidarietà con la città di Napoli.
Dal 1946 al 1949, tre anni di durissime lotte per riforme politico-sociali. Non un capello viene torto ad agrari e padroni, mentre i braccianti lasciano sul campo morti, feriti, arrestati. L’agricoltura, il primo patto colonico, condizioni di vita inaccettabili. Giugno '46: il voto referendario Repubblica – Monarchia. Contraddizioni evidenti nell'area cattolica. Mons. Cazzani: “Il capitalismo deve evolversi a servizio della collettività. Se avessi tenuto l’Omelia di Natale (1948) ne avrei parlato”. Si lotta per il ruolo dei Consigli di Cascina e per la giusta causa nelle disdette, contro il “maledetto sanmartino”. Significativa esperienza alla Cartiera di Gussola. Scatta la provocazione-trappola della paramilitare. Lotta politica e culturale per fermare ogni deriva estremistica. Delegazione cremonese al 1° Congresso nazionale unitario della CGIL che si tiene a Firenze. Gli inizi della campagna elettorale del 18 aprile '48 ed i suoi deludenti risultati. Anche da noi si acutizzano i contrasti in campo politico e sindacale. Una rottura forzata e strumentale. Posizione centrale e decisiva di Cremona, capitale dei salariati agricoli. “Ognuno rimanga al proprio posto di lavoro e di casa”. Giorgio La Pira inviato dal Governo per gestire le trattative. I limiti che conducono alla sconfitta. Il 14 luglio '48 e l'attentato a Palmiro Togliatti. Dal 18 maggio al 24 giugno '49: sciopero nazionale unitario dei 40 giorni. Iniziative culturali ed artistiche in appoggio al nostro progetto. Giuseppe Di Vittorio a Cremona al Convegno delle donne della cascina. Il fulcro dello scontro del 1948-49: la Cascina come pianeta sconosciuto, anche per gran parte della sinistra.
Il frutto della sconfitta: La pipa di Stalin. La Scuola centrale dirigenti di Bologna. Con Grieco al capezzale di Guido Miglioli. Vita sindacale come grande esperienza umana. Verzelletti: indimenticabile, bella figura di sindacalista socialista. Dieci anni in Parlamento, a favore dell'agricoltura della padania irrigua e dei suoi lavoratori. La “Fogliazza-Zanibelli”: legge che finalmente costruisce case sane e civili per i nostri contadini, anche se il governo preferisce che a pagare sia l'erario pubblico, sollevando da qualsiasi contributo la parte padronale. Nel PCI e nel Sindacato: alcune cocenti delusioni, alcuni valori non sempre rispettati. La campagna elettorale del 1963: un modo di vivere, di pensare, di comportarsi duro da accettare. Un veritiero ricordo di dirigenti e collaboratori sindacali di quegli anni. “L'olio buono vien sempre a galla”. La fondazione dell'Alleanza Contadini e le iniziative come Assessore all'agricoltura.
Cremona, la pianura padana irrigua e la zona a cascina. Il boom economico: 1.000 miliardi per autostrade, cementificazione ed industrializzazione del nord. Fu imboccata una strada sbagliata: oggi ne paghiamo le conseguenze. Campagne isolate e deserte, metropoli invivibili, contenitori di solitudine e violenza. Che fare oggi? Fine non secondario di questa testimonianza.
Pubblicato da Edieffe Editore
Da novembre nelle migliori librerie di Cremona
La presentazione è prevista per Giovedì 11 novembre 2010 alle ore 17,15 nella Sala Bonfatti alla CGIL, Via Mantova, 25 a Cremona..
In allegato locandina del libro
 
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