15 Settembre, 2002
Tamoli: DICHIARAZIONE DEL DEPUTATO LUCIANO PIZZETTI
“Tamoil: agire subito per gestire recuperi occupazionali, risanamento ambientale, rilancio produttivo”
DICHIARAZIONE DEL DEPUTATO LUCIANO PIZZETTI
“Tamoil: agire subito per gestire recuperi
occupazionali,
risanamento ambientale, rilancio produttivo”
Quando nel febbraio scorso il presidente
dell’Unione Petrolifera affermò che la crisi
del settore avrebbe portato alla chiusura
di 4 o 5 raffinerie in Italia, risultava
evidente che Cremona rischiava concretamente
di essere tra queste. Anche perché nel frattempo
Ta-moil rallentava o congelava gli investimenti
programmati.
Presentai subito un’interrogazione al Governo
per sapere come intendesse agire sui fronti
che si sarebbero ovviamente aperti con rilevantissime
ricadute, vale a dire occupazione e bonifica,
oltre che una significativa riduzione delle
entrate fiscali. La risposta data in X Commissione
rappresentò la conferma delle difficoltà
del comparto, senza assunzione di alcun impegno
diretto sulle questioni specifiche.
Peraltro da Consigliere regionale, d’intesa
con le Amministrazioni locali dell’epoca,
chiesi ed ottenni che nel bilancio 2008 della
Regione Lombardia venisse inserita una posta
per concorrere alle attività di bonifica
delle aree industrialmente inquinate.
In occasione della recente visita di Stato
in Italia del leader libico, sollecitammo
le Ammi-nistrazioni locali affinché chiedessero
al Governo di affrontare la questione Tamoil
ai massimi livelli dei colloqui interstatali.
Evidentemente altri interessi erano ben più
rilevanti!
Per dire che l’attenzione e la preoccupazione
nostre sono sempre state altissime e non
siamo stati a guardare.
Ora che si giunge all’epilogo semifinale,
sarebbe facile polemizzare con chi in campagna
elettorale definiva “assassini” coloro che
si preoccupavano di conciliare lavoro e ambiente
, e oggi rischia semplicemente di subire
le decisioni della proprietà Tamoil, come
dimostra l’incontro evasivo tenutosi in Provincia
pochi giorni fa.
Il tempo delle polemiche è però scaduto.
Se verranno confermate oggi le preannunciate
decisioni ultime di Tamoil, occorrerà agire
aggredendo i temi di sempre: lavoro e ambien-te,
occupazione e bonifica.
Lavoro per accompagnare i lavoratori dipendenti,
con adeguati ammortizzatori, alla ricerca
di altra occupazione e a quella finalizzata
allo smantellamento degli impianti e alle
attività di bonifica. Per sostenere i lavoratori
e le imprese che operano nell’indotto, i
quali rappre-sentano probabilmente il punto
più elevato di criticità.
Bonifica per gestire l’immane sforzo di risanamento
ambientale di quell’area. Serve un progetto
globale che veda come attori diretti Tamoil,
Stato, Regione, Enti Locali, Associa-zioni
d’impresa e sindacali, col coinvolgimento
di tutti i portatori d’interesse.
Comune e Provincia debbono agire subito per
attivare una sede nazionale di lavoro ne-cessaria
a concertare il da farsi e reperire le ingenti
risorse necessarie. Per non finire “cor-nuti
e mazziati”, vale a dire senza lavoro e con
inquinamento persistente.
Occorrerà anche valutare seriamente se, cessata
l’attività di raffinazione, abbia davvero
senso mantenere il solo deposito, qualora
ciò pregiudicasse una compiuta azione di
boni-fica.
La dismissione e il risanamento dell’area
Tamoil dovrà costituire un progetto di recupero
ambientale di valenza nazionale ed europea
con utili ricadute sul piano occupazionale.
Premessa indispensabile ad un’eventuale reinsediamento
produttivo in parti dell’enorme area interessata,
nel processo di green economy che si annuncia
come prospettiva eco-nomica del futuro e
che dobbiamo convintamente cogliere per contrastare
la deindustrializ-zazione strisciante del
nostro territorio. Sarà la madre delle azioni
di governo locale dei prossimi anni.
Occorre averne consapevolezza e agire di
conseguenza, unendo tutte le energie.
Luciano Pizzetti
Capogruppo PD Commissione Parlamentare per
le Questioni Regionali
Cremona, 11 novembre 2010
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