15 Settembre, 2002
Cremona.Resoconto seduta CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 NOVEMBRE 2010
Molte interrogazioni del PD che in particolare si dichiara insoddisfatto della risposta del sindaco Perri sui comportamenti dell'assessore De Micheli.
Cremona.Resoconto seduta CONSIGLIO COMUNALE
DEL 29 NOVEMBRE 2010
Molte interrogazioni del PD che in particolare
si dichiara insoddisfatto della risposta
del sindaco Perri sui comportamenti dell'assessore
De Micheli.
Audizione, ai sensi dell’art. 8, comma 1°,
lettera j, del vigente regolamento del Consiglio
comunale, del Presidente di AFM Cremona S.p.A.
Paolo Fiora sulla situazione attuale ed i
futuri sviluppi dell’Azienda (si veda la
relazione allegata).
Interrogazione presentata in data 10 novembre
2010 da consiglieri comunali vari del gruppo
consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Maura Ruggeri) circa gli atteggiamenti tenuti
dall’assessore Claudio Demicheli nei confronti
dei lavoratori dei servizi cimiteriali.
Premesso che: si apprende dalla stampa locale
della durissima presa di posizione delle
RSU del Comune che denuncia dichiarazioni
ed atteggiamenti di prevaricazione e mancanza
di rispetto da parte dell'assessore Demicheli
nei confronti dei lavoratori dei servizi
cimiteriali; già nel recente passato l'Assessore
aveva rilasciato dichiarazioni fortemente
lesive della dignità e del ruolo di operatori
che neppure appartenevano al settore da lui
guidato e che avevano provocato la legittima
reazione delle RSU; in tale occasione il
PD aveva chiesto al Sindaco, che si era scusato
con gli stessi lavoratori, di censurare pubblicamente
l'atteggiamento del suo collaboratore. Tutto
ciò premesso i sottoscritti consiglieri interrogano
il sindaco per conoscere se: ritiene tollerabile
e compatibile con il ruolo assessorile un
comportamento tale da suscitare una presa
di posizione pubblica da parte della RSU
come mai si è verificato nella storia dei
rapporti sindacali dell'Ente; non ritiene
necessario e opportuno, dopo questo ulteriore
grave episodio, che vede l'assessore recidivo,
porre fine alla collaborazione che, mettendo
in discussione la fiducia ed il rispetto
che devono essere alla base del rapporto
di lavoro, costituisce un fattore destabilizzante
per l'Amministrazione stessa.
All’interrogazione ha risposto il sindaco
Oreste Perri: Rispondo puntualmente all’interrogazione,
a firma delle consigliere Maura Ruggeri e
Elena Guerreschi, relativa al ruolo dell’assessore
Demicheli nella gestione dei servizi cimiteriali.
Per quanto riguarda la presa di posizione
delle RSU del Comune nei confronti dell’operato
e delle dichiarazioni dell’assessore Demicheli,
mi preme sottolineare in premessa che l’assessore
sta lavorando nel solo interesse dei cittadini
cremonesi, nell’intento di garantire un miglioramento
generale della qualità dei servizi cimiteriali
che in questo ultimo anno ha senza dubbio
registrato notevoli passi avanti. Ne sono
testimonianza le numerose lettere di privati
cittadini pervenute agli uffici certamente
insieme a qualche lamentela perché la situazione
non è definitivamente migliorata. Leggo solo
l’ultima pervenuta in ordine di tempo: “Il
Cimitero di Cremona, ormai antico, è particolarmente
bello, artistico per molti aspetti e quindi
meritatamente un bene da conservare con cura.
Esso esprime anche il sentire di una popolazione.
Ci sembra giusto e dovuto ringraziare il
sindaco Perri, nonché l’assessore Demicheli,
il geometra Antoniotti e con loro tutto il
personale dell’ufficio tecnico del Servizio
Cimiteriale per avere risolto e risolvere
con cura le situazioni gravi come, ad esempio,
quella che insidiava da tempo la nostra cappella
di famiglia. Sin dai primi anni ’90 abbiamo
denunciato al Comune che gli scarichi del
tetto dell’androne riversavano l’acqua piovana
all’interno di tale cappella danneggiandola
gravemente. E’ chiaro che il danno non era
solo materiale, ma colpiva anche nei sentimenti.
Le nostre segnalazioni, in precedenza senza
esito, come quella scritta che risale agli
anni ’90, quella del marzo 2001, quella del
luglio 2003, quella del settembre 2007, il
tutto rivolto all’avvicendarsi dei sindaci,
forse oberati dalle loro attività, hanno
attualmente trovato ascolto effettuando la
riparazione e il restauro, dando dignità
al luogo della sepoltura. Aggiungiamo che
tutto è avvenuto con grande sollecitudine
e cortesia.” Certamente le espressioni positive
espresse sono una sollecitazione per continuare
a fare di più e meglio. Facendo riferimento
alla particolare questione sollevata in merito
ai servizi cimiteriali relativa, posso affermare
che l’eventuale esternalizzazione dei servizi
stessi è una ipotesi all’esame dell’amministrazione
comunale che dovrà, insieme ad altre, essere
valutata ed approfondita nelle sedi istituzionali
opportune. Sono in atto scambi di pareri
giuridico amministrativi informali tra il
direttore generale, il direttore del personale
e il dirigente del settore, con il sottoscritto,
ma la formalizzazione ufficiale della scelta
più opportuna e idonea sarà fatta secondo
i crismi previsti e necessari. La presenza,
quasi quotidiana, dell’assessore presso il
Civico Cimitero si è resa necessaria per
cercare soluzioni a problematiche di vario
genere che necessitano di interventi urgenti
(vedi episodi di allagamento negli androni
sotterranei, forno crematorio, tombe di povertà,
ecc.) ed è stata stimolata anche da sollecitazioni
di parecchi cittadini, che chiedevano interventi
tempestivi e segnalavano situazioni o episodi
poco rispettosi nei confronti di chi si reca
al cimitero per un saluto o una preghiera
ai propri defunti. L’episodio segnalato,
ad esempio, relativo al comportamento di
alcuni dipendenti denunciato come non consono
alla funzione e al ruolo, durante la celebrazione
di un rito funebre, è stato forse enfatizzato,
anche se costituisce una occasione di riflessione.
In tale spiacevole occasione l’assessore,
su invito dei parenti del defunto, è intervenuto
chiedendo ai dipendenti di mantenere un atteggiamento
rispettoso e consono al luogo e alla situazione
(il tutto alla presenza di testimoni). E’
auspicabile per il futuro che, prima di creare
malumori, apprensioni e trarre errate conclusioni
tra i dipendenti dell’unità interessata e
prima di contattare i mass-media, si cerchi
di assumere giuste e precise informazioni
e si prediliga la via del dialogo e del confronto
anche con l’assessore interessato. L’Amministrazione
comunale ha ritenuto, in questi momenti,
tenuto conto anche della non facile tipologia
di lavoro, rinforzare il presidio organizzativo
ed il controllo nel contesto dei servizi
cimiteriali.
La consigliera Maura Ruggeri si è detta non
soddisfatta della risposta ottenuta.
Interrogazione presentata in data 11 novembre
2010 da consiglieri comunali vari del gruppo
consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Alessia Manfredini) circa l’impatto che la
manovra finanziaria regionale avrà sul trasporto
pubblico locale a Cremona.
Premesso che i soci AEM Cremona S.p.A e SAB
Autoservizi S.r.l. (Gruppo Arriva) hanno
proceduto durante l'assemblea del 28 aprile
2010 alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione
di KM S.p.A., che rimarrà in carica per il
prossimo triennio fino all'approvazione del
bilancio di esercizio 2012. L'assemblea con
voto unanime, ha poi eletto i nuovi consiglieri:
Loris Armanini (che assumerà la carica di
presidente), Giuseppe Guarneri, Gianpietro
Zaramella, Alberto Toneatto ed ha confermato
Elena Colombo nel ruolo di amministratore
delegato. Considerato che nella seduta del
29 giugno 2010, i nuovi vertici di Km hanno
presentato alla commissione ambiente e territorio
una serie di proposte per ridisegnare l'intera
rete urbana e fare investimenti finalizzati
ad agevolare l'acquisto dei biglietti a bordo.
Rilevato che: per migliorare il trasporto
pubblico occorrono significativi investimenti
per ottimizzare la fruibilità del servizio,
soprattutto sulla rete urbana, quali nuovi
mezzi, nuove pensiline, pannelli informativi
sulle lince, emettitrici a bordo; da questa
primavera la polizia municipale ha attiva
la squadra antidegrado per combattere il
fenomeno dei "portoghesi" e del
bullismo; considerata l'intervista rilasciata
in data 29 ottobre dall'ad Elena Colombo
sul settimanale il Piccolo che annuncia che
Km ha già un progetto di rilancio del servizio
e che attende le decisioni dalla Regione;
visto che il 5 novembre scorso l'assessore
Cattaneo, durante l'ultima riunione del trasporto
pubblico locale a Milano, ha illustrato agli
assessori provinciali e comunale l'entità
dei tagli; preoccupati dal consistente aumento
delle tariffe e del futuro del trasporto
pubblico visto che nel 2011 scade il contratto
di servi tra il Comune di Cremona e Km, si
interroga l'assessore competente per sapere:
quali sono gli impatti della manovra finanziaria
sul trasporto pubblico locale di Cremona;
quali sono gli orientamenti per la riforma
del trasporto pubblico locale a Cremona;
e sul fronte dei biglietti s'interroga: quante
ore e quanti giorni alla settimana sono impiegati
gli agenti della polizia municipale per espletare
un servizio che dovrebbe essere attuato dalla
società Km S.p.A.; per quanto tempo la squadra
antidegrado sarà impiegata a bordo degli
autobus e verificare il pagamento dei biglietti;
se non intende fin da subito sollecitare
la Km S.p.A. a dotare tutti gli autobus di
emettitrici, a ridisegnare la rete di vendita
e ad attuare una campagna di comunicazione
capillare per informare gli utenti che già
attualmente è possibile acquistare i biglietti
a bordo.
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Francesco Zanibelli: E’ mia intenzione approfondire
questo argomento in sede di commissione consiliare.
Al momento non si conosce ancora in modo
preciso l'entità dei tagli. Infatti nell'ultima
riunione del Tavolo trasporto pubblico locale
(5 novembre) sono state presentate diverse
ipotesi di tagli sul capitolo del trasporto
pubblico del bilancio regionale (dai 250
milioni ai 50 milioni di euro). Sulla base
di questi sono stati poi costruiti degli
scenari di azione su tre leve: riduzione
dei contributi alle aziende (chiedendo a
loro di rendersi efficienti), riduzione dei
servizi di trasporto pubblico, aumento delle
tariffe. L'utilizzo delle tre leve viene
modulato in maniera diversa a seconda dell'entità
del taglio. Si precisa che si tratta solamente
di ipotesi e che sta poi agli enti locali,
in accordo con le aziende, metterle in atto.
Ad esempio, per quanto riguarda le tariffe
l'orientamento non è al momento quello di
procedere ad un aumento del
25% come suggerito, anche perché si ipotizza
che l'effetto sul numero di passeggeri trasportati
potrebbe essere negativo annullando così
gli effetti positivi in termini di introiti.
Quello che ad oggi appare certo è che si
dovrà procedere a dei tagli sul servizio
che riguarderanno le linee e le corse meno
utilizzate. Gli uffici comunali e KM S.p.A.
stanno mettendo a punto delle ipotesi sulla
base delle indicazioni regionali ed in attesa
di avere notizie più precise dalla stessa
Regione. Sono in corso anche consultazioni
con
la Provincia (che deve fare fronte alla medesima
situazione) con l'obiettivo di trovare le
sinergie tali da ridurre al minimo gli impatti
sul servizio. Se si intende parlare della
nuova gara, si deve ricordare che al momento
non è ancora definito quale sarà il regime
legislativo con cui si dovrà procedere all'assegnazione
del servizio, dal momento che la legge di
riforma sembra in una fase di stallo, ma
l'assessore Cattaneo ha più volte dichiarato
di volerla attuare. Quel che appare certo
al momento è che, se possibile, si dovrà
ipotizzare un bacino di livello provinciale.
Le ipotesi tecniche sul servizio, ovviamente
dovranno essere messe a punto una volta che
saranno maggiormente chiare le quantità in
gioco. Per quanto riguarda il controllo dei
biglietti, si tratta di un'attività non programmata
in maniera ordinaria, per cui non è possibile
fornire un numero medio di
giorni a settimana ed ore. L'attività non
viene a priori pianificata e standardizzata
anche per non dar modo all'utenza del trasporto
pubblico di conoscere in anticipo la presenza
dei controllori a bordo. L'azione viene messa
in campo ogni qual volta si rileva un bisogno
(segnalato dall'Azienda) e si ha la disponibilità
degli agenti della PM (solitamente se ne
impiegano tre). Tale attività non viene fatta
in sostituzione del controllo che dovrebbe
fare KM S.p.A., ma in supporto dello stesso,
infatti la presenza degli agenti è sempre
accompagnata da quella dei controllori di
KM. Non vi è una scadenza già stabilita ma
almeno fino a quando esisteranno in maniera
così massiccia i problemi di mancata acquisizione
dei biglietti e fenomeni di bullismo. Le
5 emettitrci acquistate erano frutto di un
accordo tra la passata amministrazione e
KM S.p.A., che invece di pagare la penale
prevista per la mancata erogazione dei biglietti
a bordo (circa 20.000,00 euro) si era impegnata
a spendere un eguale importo per l'acquisto
delle emettitrici. Sicuramente si possono
chiedere maggiore sforzi in termini di informazione
sulla possibilità già esistenti di acquisto
a bordo. In ogni caso l’attenzione è massima
su ogni fronte, in particolare quello dei
possibili tagli.
La consigliera Alessia Manfredini, ringraziado
per la completezza della risposta ottenuta,
si è detta parzialmente soddisfatta della
risposta ottenuta.
Interrogazione presentata in data 18 novembre
2010 da consiglieri comunali vari del gruppo
consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Alessia Manfredini) con cui si chiede per
quale motivo Cremona non figura nell’elenco
degli aderenti al Patto dei Sindaci.
Premesso che: l’Unione Europea (UE) è in
prima linea nella lotta contro il cambiamento
climatico globale, considerandolo una priorità
assoluta. Gli ambiziosi obiettivi dell’UE
sono delineati nel pacchetto comunitario
sul clima e sull’energia, che impegna gli
Stati membri a tagliare le proprie emissioni
di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. I
firmatari del Patto dei Sindaci contribuiscono
a questi obiettivi politici attraverso un
impegno formale. Considerato: il parere favorevole
della commissione consiliare permanente attinente
le politiche ambientali espresso nella seduta
del 10 novembre 2009 in merito all’adesione
del Comune al Patto dei Sindaci; il voto
all’unanimità espresso durante la seduta
del consiglio comunale relativo alla deliberazione
“adesione del Comune di Cremona al Patto
dei Sindaci”; visto l’impegno sottoscritto,
espresso nella delibera approvata, cioè di
coinvolgere le comunità locali in iniziative
mirate a raggiungere gli obiettivi fissati
dall’UE per il 2020, riducendo le emissioni
di CO2 nel territorio comunale di almeno
il 20% attraverso l’attuazione del Piano
d’Azione sull’energia sostenibile. Considerato
che tale piano dovrà includere un inventario
base delle emissioni e dovrà dare indicazioni
circa le modalità attraverso le quali gli
obiettivi verranno raggiunti, entro 12 mesi
dalla data di approvazione della delibera
consiliare. Rilevato che: il Parlamento europeo
ha ratificato un accordo raggiunto col Consiglio
d’Europa per la realizzazione di un nuovo
fondo per i progetti nel campo dell’efficienza
energetica e delle fonti rinnovabili. Il
fondo punterà sul sostegno alle autorità
locali e regionali. E’ previsto che possano
attingervi prima di tutto le città che aderiscono
al Patto dei sindaci; Cremona non figura
tra gli aderenti al patto e tra le 2118 città
che vogliono un’Europa più pulita. Si chiede
alla Giunta: come mai Cremona non figura
nell’elenco dei comuni aderenti e pubblicati
sul sito del Covenant of mayors; a che punto
è l’inventario base delle emissioni; a che
punto è il piano d’azione per l’energia sostenibile;
chi sta curando la loro redazione, risorse
interne o consulenti esterni; se non intende
fin da subito adoperarsi con azioni concrete
in modo da scongiurare l’esclusione dal patto
dei sindaci per mancata presentazione del
piano d’azione nei tempi previsti e la perdita
di finanziamenti importanti a disposizione
a livello europeo.
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Francesco Bordi: In data 5 luglio veniva
comunicata l’esclusione del Comune di Cremona
dal Patto dei Sindaci. Il Comune ha chiesto
la riattivazione della partecipazione al
Patto dei Sindaci impegnandosi a presentare
l’inventario delle emissioni e il Piano d’Azione.
E’ opportuno tuttavia precisare quanto segue.
Il Comune di Cremona ha aderito al Patto
dei Sindaci con delibera consiliare del 24
novembre 2009, data a partire dalla quale
i nostri uffici hanno conteggiato l’anno
di tempo utile per presentare la documentazione
richiesta. L’esclusione dal Patto formalmente
trova spiegazione in quanto il Comune di
Cremona aveva già fatto richiesta di adesione
presentando una deliberazione di Giunta Comunale
dal mese di aprile 2009. Successivamente
è stato richiesto di perfezionare l’adesione
trasmettendo la deliberazione del Consiglio
Comunale, come di fatto avvenuto nel mese
di novembre 2009. Di questo è stata data
comunicazione all’ufficio del Patto dei Sindaci
che, scusandosi per l’inconveniente, ha apprezzato
la volontà dell’Amministrazione di proseguire
con le attività in programma per rimanere
nel Patto dei Sindaci e contribuire al raggiungimento
degli obiettivi climatici ed energetici fissati
dall’Unione Europea in modo da offrire un
futuro più pulito. Inventario delle emissioni.
Si sta predisponendo l’acquisto del software
Eco-region, strumento ufficiale del Patto
dei Sindaci per preparare i bilanci di CO2.
Sono stati presi contatti con altri Enti
per uniformarsi e confrontare le modalità
d’azione (acquisire il software e inserire
i dati relativi all’industria, edilizia,
traffico, agricoltura ecc., o distribuire
lo stesso alle varie attività e garantire
un’attività di coordinamento delle informazioni).
Attualmente l’Ufficio Energia del Comune
ha creato un data base per la certificazione
energetica degli edifici ed ha raccolto informazioni
utili per il monitoraggio dei consumi e della
conseguente produzione di C02. Il lavoro,
ancora all’inizio, sarà utile per costruire
la quota parte di inventario relativa all’edilizia.
Sarà istituito a breve un gruppo di lavoro
interno che si occuperà di queste problematiche.
Il Piano d’Azione è conseguente all’inventario
delle emissioni ed è, tra l’altro, nel Piano
degli Obiettivi del prossimo anno. La redazione
verrà fatta esclusivamente con risorse interne.
Per quanto riguarda l’ultimo punto gli Uffici
hanno preso contatto con la sede di riferimento
del Patto dei Sindaci e con il Coordinamento
delle Agende 21 nazionali, partner dell’iniziativa
a livello nazionale, impegnandosi a trasmettere,
appena disponibile la documentazione richiesta.
La consigliera Alessia Manfredini si è detta
sostanzialmente soddisfatta della risposta
ottenuta.
Interrogazione presentata in data 18 novembre
2010 da consiglieri comunali vari del gruppo
consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Alessia Manfredini) circa la notizia riportata
dalla stampa sulla partecipazione di dipendenti
comunali a riunioni di maggioranza tenutesi
fuori orario di servizio.
Premesso che: apprendiamo dalla stampa (La
Provincia del 13/11/2010) che dipendenti
comunali (ufficio traffico) e tecnici e vertici
di AEM avrebbero partecipato a riunioni di
maggioranza, fuori orario di servizio, per
illustrare svariati progetti (autosilo della
stazione, sensi unici, passaggio a livello
di via Persico, parcheggi e strada sud).
Considerato che da più di un mese non viene
convocata la Commissione mobilità, si interroga
il sindaco per sapere: se quanto riportato
dalla stampa corrisponde al vero; in caso
affermativo, come sia stato possibile autorizzare
la partecipazione di dipendenti comunali,
al di fuori del loro orario di servizio,
alla riunione di una componente politica;
se non ritiene indispensabile che, invece
di acquisire informazioni solo dalla stampa,
i consiglieri abbiano le necessarie informative
nelle commissioni preposte, regolarmente
convocate, per consentire loro di poter esprimere
i relativi indirizzi.
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Maria Vittoria Ceraso: L’intervento di dipendenti
in riunioni di natura politica, spesso convocate
fuori dal normale orario di lavoro, viene
richiesto solo a fronte di un’effettiva necessità
di assistere ad un’illustrazione dei progetti
presi in esame. Spesso tali presenze riguardano
dirigenti e responsabili di posizione organizzativa
le cui funzioni, di natura omnicomprensiva,
non richiedono pagamenti di ore straordinarie.
Tale prassi, infine, non è stata attivata
solo da questa Amministrazione ma anche da
quelle passate, soprattutto per quanto concerne
la presentazione di progettualità tecniche
che richiedono l’intervento di professionisti
e specialisti della materia.
La consigliera Alessia Manfredini ha invitato
la Giunta a dotarsi di un “regolamento” perché
non solo la parte politica possa avvalersi
della consulenza dei tecnici ma siano a disposizione
di tutti. Disponibilità che, secondo l’assessore
Ceraso, esiste già. In ogni caso la questione
verrà affrontata in sede di Ufficio di Presidenza
del Consiglio comunale.
Interrogazione presentata in data 22 novembre
2010 da consiglieri comunali vari del gruppo
consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Alessandro Corradi) in ordine alle progettualità
del Servizio di Educativa Territoriale (obiettivi,
criteri metodologici, dati di riferimento,
ecc.).
Premesso che: lo scorso 30 giugno è scaduto
l'appalto in essere riguardante il servizio
di educativa territoriale (SET), servizio
in capo all'Assessorato alle Politiche Giovanili.
L'appalto non è stato rinnovato, ma è stato
prorogato fino al 30 settembre 2010. L'assessorato
alle politiche giovanili ha, contemporaneamente
al mancato rinnovo, dichiarato la volontà
di ripensare e riorganizzare l'intero servizio
(SET). Il Partito Democratico, in data 26
maggio 2010, ha presentato un ordine del
giorno respinto dalla maggioranza attraverso
il quale chiedeva a Sindaco e all'assessore
alla partita l'impegno: a mantenere importanti
forme di presidio sociale e comunitario come
quelle dei CAG con la precisa intenzionalità
di creare sinergie e collaborazioni tra varie
agenzie educative ed attivare la partecipazione
degli adolescenti e dei giovani alla vita
della città; a non ridurre un sistema complesso
di interventi ad un semplice meccanismo di
domanda offerta tramite voucher e accreditamenti;
ad attivarsi urgentemente affinché si faccia
un'accurata analisi dei bisogni incontrando
operatori, terzo settore e tutti i soggetti
attivi nell'ambito delle politiche giovanili
poiché il ripensamento di un modello radicato
nel territorio non può essere avviato senza
gli opportuni processi partecipativi; a prorogare,
a tale scopo fino al 31 dicembre 2010 la
"fornitura di servizio" attualmente
in corso. Considerato che: martedì 19 ottobre
2010 in occasione di un'assemblea di quartiere
presso l'oratorio S. Giuseppe del Cambonino,
presenziata da diversi assessori, è stato
presentato il nuovo progetto "Insieme
per il Cambonino" come nuova alternativa
alla chiusura del CAG e alle azioni educative
ad esso collegate. Venerdì 29 ottobre 2010
presso il saloncino del Centro Anziani del
quartiere Zaist è stato presentato dall'assessore
Alquati il progetto "Giovani@Cremona",
successivamente approvato dalla Giunta il
19 novembre. Ad entrambe le progettualità
presentate è stato attribuito il generale
carattere di sperimentale, senza però declinare
tale innovazione in un progetto concreto
e specifico. Visto che: nonostante la richiesta
formale e la buona volontà verso un ripensamento
del SET, la commissione competente non è
stata coinvolta nel percorso se non attraverso
brevi e sporadici aggiornamenti che assumevano
spesso i contorni di un comunicato stampa;
senza per altro portale all'attenzione della
commissione alcun atto o documento scritto
relativo ad un probabile nuovo progetto.
In entrambi gli appuntamenti del 19 e del
29 ottobre da parte dei cittadini e delle
organizzazioni presenti è stata data rilevanza
ad alcune priorità: lavoro in rete, attenzione
ai soggetti più deboli, al di là degli aspetti
meramente economici , necessità di presenze
educative. Il Consiglio comunale interroga
la Giunta per sapere: qual è la progettualità
più ampia che unisce l'azione sui due quartieri,
identificando cosi il Servizio e il Sistema
di Educativa del Territorio; quali sono gli
obiettivi specifici e misurabili che il progetto
si è posto, quali criteri metodologici vengono
utilizzati, quali azioni concrete sono programmate;
se e quali sono le azioni sul Territorio,
nella strada, ovvero quelle azioni di mero
stampo educativo -portate avanti anche attraverso
una fattiva collaborazione con le forze dell'ordine-
per intervenire sul disagio giovanile; alcuni
dati in riferimento al carattere sperimentale
attribuito alle progettualità sopra citate:
dato amministrativo: attraverso quali atti
e quali normative è regolato il rapporto
tra soggetti terzi coinvolti nei progetti
e amministrazione? dato economico: quali
sono le risorse destinate a ciascuna progettualità
e come sono state ripartite tra i soggetti
coinvolti e le azioni previste? dato temporale:
qual è la durata della fase sperimentale
e come si intende passare ad una fase più
ordinaria del Servizio? Dato tecnico: Ia
valutazione del progetto è la fase cruciale
della sperimentazione, quali strumenti l'amministrazione
ha messo in campo per svolgere questa azione?
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Jane Alquati: Nel corso di questi ultimi
anni vi è stata una profonda modificazione
del quadro legislativo e sociale che evidenzia
la necessità di promuovere nel territorio
la costruzione di processi d’inclusione e
coesione sociale, in un’ottica di sussidiarietà.
Infatti se da un lato è migliorata la qualità
della vita della comunità nel suo complesso,
dall’altro è necessario mantenere una significativa
attenzione alle famiglie più deboli della
popolazione, attraverso una valorizzazione
dei diversi modelli di lavoro del territorio.
Si è scelto quindi di superare la vecchia
esperienza del Servizio Educativo di Strada
promuovendo un modello di lavoro che poggi
su un concetto di welfare condiviso, maggiormente
adeguato a gestire la complessità delle problematiche
sociali, educative e formative dei giovani
e delle loro famiglie, poiché promuove una
dimensione di libera scelta dei servizi.
Da qui l’opportunità che entrino in gioco
la pluralità dei soggetti del terzo settore
riconoscendo altresì le iniziative che vengono
messe in campo dalle diverse forze sociali.
Pertanto la scelta è stata quella di disegnare
un sistema più ampio fatto di tanti attori
della comunità locale: cooperative, associazioni,
scuole e realtà informali. In tal modo si
tratteggia un sistema dove l’Ente Pubblico
passa da un ruolo di governo e produzione
di servizi a un ruolo di governance, che
deve essere intesa come modernizzazione dell’azione
pubblica e valorizzazione del territorio
in tutte le sue rappresentazioni. La modalità
messa in campo è quella che si riferisce
ad una sussidiarietà orizzontale, che significa
sviluppare una cooperazione strutturata e
un coordinamento tra i vari soggetti che
si occupano dei giovani, per attuare soluzioni
concrete che diano una risposta alle aspirazioni
dei giovani. Pertanto si è andati a disegnare
un quadro che identifica le seguenti aree
di lavoro:
Think Town: L’intento è quello di incentivare
il protagonismo dei giovani attraverso opportuni
spazi d’aggregazione, nonché il sostegno
ai loro progetti, in linea con quanto indicato
dal Ministero della Gioventù e da Regione
Lombardia.
Prevenzione: Sostegno ed ampliamento del
Progetto di prevenzione Indoor realizzato
in partnership con una rete di soggetti del
privato sociale quali la Società di Cooperativa
Sociale Iride, la Cooperativa Fuxia, la Cooperativa
Umana Avventura e con l’Associazione La Zolla.
Si sottolinea il positivo raccordo effettuato
con il Dipartimento dipendenze dell’ASL.
Indoor consiste nella raccolta e rielaborazione
di esperienze e rappresentazioni dei ragazzi
sul tema della prevenzione all’uso di sostanze
psicoattive nell’ambito del gruppo classe.
Il modello di lavoro comprende la gestione
e l’analisi della domanda, il percorso in
classe (3 incontri di 2 ore ciascuno), il
counselling (come occasione di ascolto individuale
o di gruppo, di informazione mirata e orientamento
ai servizi) e la valutazione finale, seguita
da un momento di restituzione al Consiglio
di classe. Il modello di lavoro è caratterizzato
dall’idea di lavorare nel tempo dell’esordio
sociale, del passaggio e del cambiamento,
dell’adolescenza; La prospettiva assunta
dall’azione è quella di concentrarsi sulle
possibili intersezioni fra i passaggi di
questo cambiamento e le condotte di consumo
di sostanze, attraverso la raccolta e la
rielaborazione delle esperienze e delle rappresentazioni
dei ragazzi nell’ambito del gruppo classe.
Sostegno Famiglie: L’intento è quello di
offrire un sistema che abbia come elemento
cardine la concretizzazione del principio
di libertà di scelta delle famiglie, attraverso
la strutturazione di servizi socio-educativi
(sostegno scolastico e centri ricreativi
diurni) rivolti ai minori. Tale sistema vedrebbe
l’attivazione di un processo di accreditamento
ed il coinvolgimento dell’Azienda Sociale
del Cremonese e quindi la possibilità per
i soggetti titolati e rispondenti agli standard
di entrare nella rete costitutiva dell’offerta
rivolta alle famiglie.
Sviluppo Comunita’ L’intento è quello di
attivare presidi territoriali. Azioni di
mediazione sociale. Prossimità al bisogno
attraverso la presenza nei principali luoghi
di aggregazione informale e aggancio precoce
delle situazioni di maggiore fragilità individuale
e famigliare. Accompagnamento ai servizi
e attivazione delle reti di sostegno e del
sistema dei servizi in funzione del soddisfacimento
dei bisogni e della individuazione delle
risposte più adeguate. In quest’ambito si
collocano:
l’esperienza di “Giovani @ Cremona” che vede
coinvolta una rete di cooperative Altana
Società Cooperativa Sociale, Iride Società
Cooperativa Sociale, L’Umana Avventura Società
Cooperativa Sociale, Nazareth Società Cooperativa
Sociale. Le motivazioni alla base della scelta
di attivare un partenariato sociale sono:
la diversificazione e la complessità dei
bisogni delle famiglie e dei ragazzi, la
necessità di mantenere alcuni presidi educativi
sul territorio rivolti ai bisogni di quei
ragazzi, specialmente adolescenti, che difficilmente
trovano spazio in altre proposte strutturate,
la necessità di aumentare la partecipazione
dei cittadini e delle organizzazioni del
territorio (associazioni, Cooperative, soggetti
del terzo settore) alla gestione di proposte
per i ragazzi qualificate e aperte alla complessità
dei bisogni, la difficoltà da parte dell’ente
pubblico a intervenire direttamente di fronte
al diversificarsi della richiesta, la presenza
sul territorio di numerose realtà in grado
di offrire, con spirito sussidiario, risposte
adeguate ai nuovi bisogni educativi ed aggregativi.
La proposta di un unico progetto sperimentale
muove dalla volontà del partenariato sociale
di concorrere in modo sinergico e corresponsabile
alla progettazione ed all’erogazione dei
servizi territoriali per i giovani. I soggetti
componenti il partenariato metteranno a disposizione
del progetto sperimentale la loro competenza
specifica ed i servizi erogati direttamente
sul territorio a completamento dell’offerta
educativa prevista dall’intervento proposto.
Si attiveranno quindi un’esperienza di Centro
Giovani nel territorio del quartiere ZAIST
e una di educativa territoriale sull’intero
territorio cittadino.
Protocollo d’intesa e rinnovo della convenzione
con la Federazione Oratori Cremonesi, che
sarà ampliato e andrà a definire progetti
condivisi con le parrocchie cittadine, come
ad esempio quello di un doposcuola presso
l’Oratorio Cambonino. Questo nuovo protocollo
nasce dalla volontà dell’Amministrazione
Comunale di riconoscere gli oratori come
agenzie educative indispensabili per la vita
cittadina. Non si può dichiarare in un protocollo
“la collaborazione tra comune e parrocchie
sulle tematiche minorili, giovanili e familiari,
assume carattere di continuità potrà riguardare
ambiti e azioni diversificate…” e poi corrispondere
alla FOCR briciole che non bastavano nemmeno
per pagare i trasporti dei GREST estivi!
Oltre alla già citata educativa territoriale,
che manterrà un’azione specifica sulla strada,
individuando proprio quei luoghi border line,
è in corso di perfezionamento un protocollo
di lavoro, che vede una collaborazione tra:
Servizio Politiche Giovanili, Polizia Municipale
e Affari Sociali. In tal modo quella che
è sempre stata una prassi informale tra uffici
diventerà un vero e proprio protocollo di
lavoro formalizzato. Segnalo che una sinergia
così forte a livello politico tra i tre Assessorati
in ambito giovanile non si era mai realizzata.
Alcuni dati in riferimento al carattere sperimentale
attribuito alle progettualità sopra citate:
NORMATIVE
• legge 328/00 e alla legge regionale n.
3/08 che propongono un nuovo ruolo del terzo
settore nella “programmazione, progettazione
e realizzazione della rete delle unità di
offerta sociali e socio-sanitarie”.
• Il Documento Programmatico Politiche giovanili
– DGR 5323/2007 che individua i filoni di
intervento prioritari:
o sviluppo di opportunità di transizione
alla vita adulta, attraverso le tappe della
formazione, dell’ingresso nel mercato del
lavoro e nell’acquisizione della prima casa;
o partecipazione attiva dei giovani e lo
sviluppo di occasioni dove possano apprendere
e affinare capacità che rafforzano le competenze
alla vita;
o sviluppo di occasioni che consentano di
trasformare lo spazio ludico-ricreativo e
di evasione anche in tempo utile attraverso
l’aumento di competenze e l’educazione a
stili di vita sani.
• L’Accordo di programma Quadro in materia
di Politiche Giovanili “Nuova Generazione
di idee” ha la finalità di sviluppare, in
una dimensione di sussidiarietà, azioni innovative
per la valorizzazione, la promozione sociale
e il supporto alla transizione alla vita
adulta dei giovani, attraverso la messa in
rete delle iniziative più meritevoli sviluppate
nei territori, il rafforzamento della cooperazione
territoriale (reti) , la sperimentazione
di azioni innovative con la partecipazione
dei giovani stessi e l’attivazione di partenariati
con un coinvolgimento finanziario e operativo
dei soggetti partecipanti.
• Il DPEFR 2010 (DGR 8/9717 del 20 agosto
2009) che individua come priorità lo sviluppo
di sperimentazioni territoriali e progetti
integrati per il miglioramento della qualità
della vita dei giovani;
• la DGR n° VIII/0101158 del 16 settembre
2009 “Determinazioni in merito alle azioni
di prevenzione delle diverse forme di dipendenza
nella popolazione generale”.
ATTI
• Riunione Commissione consiliare attinente
le Politiche Educative, Giovanili e le attività
sportive in data 21 maggio 2010: l’assessore
illustra le linee guida delle Politiche Giovanili
con un’ipotesi di lavoro 2010/2011 basata
su una maggiore differenziazione dell’offerta
dei servizi ed un maggior raccordo pubblico-privato
con un’estrema attenzione al principio di
libertà di scelta delle famiglie.
• Seduta di Giunta comunale del 10 giugno
2010: orientamento di massima favorevole
circa Comunicazione in ordine alla nuova
proposta di lavoro per le attività socio-educative
del Servizio Politiche Giovanili. (alla comunicazione
si allegava anche il progetto per la cui
realizzazione si prevedevano modalità estremamente
diversificate: creazione di bandi a sostegno
delle progettualità dei giovani o per i giovani,
convenzioni con soggetti del terzo settore,
accreditamento di soggetti del terzo settore,
protocolli con la Federazione Oratori, partenariato
con soggetti del terzo settore. Inoltre la
Giunta – in tale seduta - esprimeva l’orientamento
a prorogare il rapporto con la Soc. Coop.
Soc. IRIDE per la gestione del Servizio Educativo
di Strada. sino al 30 settembre 2010.)
• Incontro tra Assessore e Dirigente e Soc.
Coop. Soc. IRIDE il 21 giugno 2010 per la
definizione degli accordi e delle modalità
di gestione delle attività del SET per il
periodo oggetto di proroga (1° luglio – 30
settembre 2010)
• Riunione Commissione Consiliare attinente
le Politiche Educative, Giovanili e le attività
sportive in data 9 luglio 2010: l’assessore
comunica la proroga sino al 30 settembre
2010 e quindi l’attivazione di un nuovo modello
di lavoro a partire del 1° ottobre con la
messa in atto di un accreditamento riguardante
il doposcuola, l’istituzione di un tavolo
di lavoro con il terzo settore, un tavolo
con la Federazione Oratori, un tavolo per
il progetto di prevenzione INDOOR. Per il
quartiere Cambonino sarà attivato un doposcuola
per i bambini delle scuole primarie e per
i pre-adolescenti e sarà garantita l’Educativa
di Strada. Per la prima volta i soggetti
del territorio stanno elaborando un’offerta
condivisa. Per quanto attiene il Cuscinetto,
gli spazi dell’ex CAG verranno resi disponibili
alle associazioni giovanili o ad associazioni
che realizzano attività per i giovani
• Riunione Commissione consiliare attinente
le Politiche Educative, Giovanili e le attività
sportive in data 3 settembre 2010: aggiornamento
Politiche Giovanili: l’Assessore provvede
ad informare la commissione sui diversi filoni
di attività: Centri Estivi, prevenzione,
doposcuola, nuova convenzione con la F.O.Cr.,
Educativa Territoriale, Servizio Civile,
ecc.
• Seduta di Giunta comunale del 22 settembre
2010: orientamento di massima favorevole
circa comunicazione in ordine al nuovo modello
di lavoro per le attività socio-educative
del Servizio Politiche Giovanili: Centro
di Aggregazione Giovanile ed Educativa Territoriale
(si è portato all’attenzione della Giunta
Comunale il nuovo modello di sviluppo per
quanto attiene il Centro di Aggregazione
Giovanile e l’Educativa di Strada in considerazione
del fatto che è intendimento di questa non
attivare più una procedura meramente comparativa
(gara / appalto concorso) per la realizzazione
dei servizi in argomento bensì sperimentare
un possibile “accordo di collaborazione”
con i soggetti del terzo settore del territorio
sempre più in un’ottica di valorizzazione
del privato sociale e quindi di sussidiarietà,
già attivato, nel corso dell’estate, attraverso
l’esperienza dei centri estivi. Si segnala
che il confronto con il terzo settore ha
coinvolto, incontri documentati, sia Confcooperative
sia Lega delle Cooperative, ossia le associazioni
di categoria, pienamente rappresentative
delle realtà territoriali, che hanno poi
allargato il confronto al terzo settore.
Si segnala che Lega delle Cooperativa ha
delegato Confcooperative a gestire il percorso
di confronto con l’Amministrazione Comunale.
• Incontro in data 5 ottobre 2010 tra Comune
di Cremona e i quattro soggetti del privato
sociale, emersi dal confronto, per la messa
a fuoco del progetto che gli stessi stanno
predisponendo.
• Incontro in data 6 ottobre 2010 tra Comune
di Cremona e i quattro soggetti del privato
sociale per la messa a fuoco del nuovo modello
di “doposcuola”.
• Riunione Commissione consiliare attinente
le Politiche Educative, Giovanili e le attività
sportive in data 7 ottobre 2010: l’assessore
comunica che nell’ambito del nuovo modello
di lavoro verranno attivati i bandi per progetti
innovativi da realizzarsi a cura dei giovani;
ricorda inoltre la positività del progetto
di prevenzione per il quale si è avuto un
importante riconoscimento da parte dell’ASL
della Provincia di Cremona. Illustra il nuovo
servizio di doposcuola e la sperimentazione
di un progetto elaborato dal terzo settore
per la gestione delle attività al quartiere
Zaist sino al 30 giugno 2011. E’ presente
all’incontro anche il dr. Tolomini, direttore
di ConfCooperative che sottolinea la positività
della sperimentazione.
• Riunione Commissione consiliare attinente
le Politiche Educative, Giovanili e le attività
sportive in data 18 ottobre 2010: l’assessore
informa la commissione che nella serata del
19 ottobre 2010, presso l’oratorio del Cambonino,
si sarebbe svolto un incontro pubblico con
la cittadinanza per illustrare, tra l’altro,
le nuove progettualità relative alle Politiche
Giovanili.
• Seduta di Giunta Comunale del 27 ottobre
2010: orientamento di massima favorevole
circa comunicazione in ordine alla proposta
progettuale pervenuta dal privato sociale
per la realizzazione di attività socio-educative.
• Deliberazione di Giunta comunale del 10
novembre 2010: “Atto di indirizzo circa il
nuovo modello di doposcuola” – spesa complessiva
prevista per il periodo fine 2010 – 31 dicembre
2011 90.000,00 Euro, suddivisa in 1.000,00
Euro per il 2010 e 89.000,00 Euro per il
2011.
• Deliberazione di Giunta comunale del 18
novembre 2010: “Approvazione del progetto
Giovani @ Cremona presentato da Altana Società
Cooperativa Sociale, Iride Società Cooperativa
Sociale, L’Umana Avventura Società Cooperativa
Sociale e Nazareth Società Cooperativa Sociale
per la realizzazione di attività socio-educative
nel periodo fine 2010 – 30 giugno 2011.”
– spesa complessiva prevista per il periodo
di riferimento 107.120,00 Euro così suddivisi:
55.120,00 Euro per il Centro Giovani e 52.000,00
Euro per l’Educativa Territoriale.
• Determinazione dirigenziale n. 1934 di
Registro del 24 novembre 2010: “Approvazione
della spesa per la realizzazione di "doposcuola"
gestiti dalle realtà del privato sociale.”
• In data 22 novembre 2010 si è trasmessa
ad Altana Società Cooperativa Sociale, Iride
Società Cooperativa Sociale, L’Umana Avventura
Società Cooperativa Sociale e Nazareth Società
Cooperativa Sociale la bozza dell’accordo
di collaborazione per l’attuazione del progetto
speimentale Giovani @ Cremona, per la necessaria
visione ed eventuale accettazione, al fine
di dare avvio all’istruttoria della pratica
amministrativa (determinaizone dirigenziale).
Seduta di Giunta Comunale del 24 novembre
2010: orientamento di massima favorevole
circa Comunicazione in ordine alla promozione
del bando “Thinktown” per l’assegnazione
di contributi a gruppi ed associazioni giovanili
per la realizzazione di progetti innovativi.
(la spesa complessiva prevista è pari a 25.797,00
Euro di cui 25.000,00 Euro per i bandi e
797,00 Euro per strumenti di comunicazione
e trova copertura sul finanziamento dell’ex
legge 285). E’ prevista una biennalità, quindi
due tranche dei bandi. Carattere sperimentale:
questo anno scolastico, partendo già a gennaio
con la predisposizione delle procedure per
costruire una nuova gara di durata perlomeno
biennale.
Struttura di coordinamento e conduzione prevista:
• Tavoli gestionali nei quali le componenti
tecnico/amministrative dell’ente si integrano
con quelle delle cooperative per definire
i percorsi operativi maggiormente adeguati,
mettendo così a fuoco un luogo di conduzione
dei servizi, progetti ed interventi. Si strutturerà
così un sistema di coordinamento individuando
uno staff di operatori del comunali, che
incontreranno settimanalmente/ciclicamente
i referenti delle cooperative, con i quali
si elaboreranno report mensili contenenti
dati numerici e qualitativi del lavoro svolto;
• Tavoli tematici e/o territoriali spazi
di condivisione con tutti gli attori pubblici
e privati dei territori/città interessati
dai progetti dell’Amministrazione;
• Tavoli strategici un ambito nel quale le
componenti politiche dell’istituzione operano
con i rappresentanti del terzo settore per
definire gli indirizzi e gli obiettivi di
una programmazione ed una pianificazione
territoriale, in relazione alla rilevazione
e lettura dei bisogni giovanili.
Inoltre le cooperative saranno tenute a:
• condividere strumenti di lavoro comuni
nel rapporto con il Settore Affari Sociali
e mantenere con i suoi operatori un raccordo
costante;
• costruire uno strumento di rilevazione
mensile delle presenze;
• costruire uno strumento di valutazione
del gradimento del servizio (customer) che
verrà somministrato alle famiglie degli utenti
del Centro Giovani;
• elaborare un report trimestrale con i dati
raccolti che restituiscano un’illustrazione
dei contesti territoriali interessati dal
progetto;
• partecipare ai tavoli di lavoro di progettazione
in modo attivo e propositivo;
• garantire un’offerta efficiente e qualificata
di servizi il più possibile articolata e
aderente ai bisogni del territorio;
• garantire servizi aperti a tutti i giovani
cittadini in modo che possano accedere liberamente;
• garantire per l’Educativa di strada: mappatura,
accompagnamento alle risorse del territorio,
promozione della partecipazione giovanile;
• garantire per il Centro Giovani la realizzazione
di un presidio territoriale, di un’animazione
del territorio, di un sostegno scolastico
rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie
di 1° grado e di uno spazio aggregativo che
preveda anche un luogo di autonomia per i
giovani.
Il consigliere Alessandro Corradi ha ringraziato
per la completezza delle informazioni avute.
Mozione presentata in data 21 ottobre 2010
dai consiglieri comunali del gruppo consiliare
Partito Democratico Daniele Bonali e Maura
Ruggeri in ordine alla gestione del futuro
Museo del Violino.
Premesso che: esattamente un anno fa, appena
partito il progetto del Museo del Violino,
una mozione da noi presentata veniva respinta
dalla maggioranza. In essa si chiedeva di
costituire un comitato scientifico, di definire
gli aspetti finanziarti, di esplicitare un
giusto piano strategico nell'ambito del progetto
"Cremona città della musica” e di tenere
in considerazione il mondo della Iiuteria
e dell'università. Oggi, a un anno di distanza,
il primo punto (il comitato scientifico)
è stato realizzato; quanto al resto, il nulla.
Con queste premesse, alcuni problemi, non
di poco conto, non sono stati né discussi
né affrontati per acquisire indirizzi dal
Consiglio comunale; soprattutto quello concernente
la delicata questione finanziaria. La motivazione
principale della bocciatura della mozione
era stata quella che i tempi non erano maturi
per formulare un preciso piano di oculata
gestione e, soprattutto, un piano di investimenti
per fare del Museo del Violino, la vera e
grande opportunità per Cremona; evitando
il sicuro fallimento nel caso in cui non
vengano apportate le risorse finanziarie
ed amministrative necessarie. Quindi ci chiediamo,
e chiediamo a questa amministrazione, se
un anno dopo i tempi siano finalmente maturati.
Per questo, tutto ciò premesso il Consiglio
comunale impegna il Sindaco e la Giunta a
definire con certezza, e senza ulteriore
ed imbarazzanti indugi, un corretto e completo
assetto riguardo la gestione economico finanziaria
del futuro Museo del Violino; a reperire,
da fonte pubblica e/o privata le necessarie
risorse per promuovere il museo e la sua
attività, in modo che possa diventare, non
un mero e costoso luogo di conservazione,
ma un vero volano di sviluppo per la città;
a esplicitare qual è il piano, o il progetto,
di gestione (personale amministrazione, attività
ordinarie e straordinarie) che il Comune
ha già sicuramente organizzato; nella speranza
che le future amministrazioni non siano oberate
da una spesa organizzativa e di manutenzione
troppo onerosa.
Dopo un’ampia illustrazione della mozione
da parte del consigliere Daniele Bonali,
si è aperto il dibattito che ha visto intervenire
i consiglieri Daniele Burgazzi (Partito Democratico),
Roberto Borsella (Popolo della Libertà),
Maura Ruggeri (Partito Democratico), Angelo
Zanibelli (Unione di Centro), ed è stato
chiuso dall’intervento del sindaco Oreste
Perri: Ribadisco la convinzione che il nuovo
Museo costituirà la vera e grande opportunità
per Cremona, sia sul piano culturale che
su quello turistico. Una risorsa e una opportunità
per la città, non un semplice ulteriore contenitore
culturale. Da qui l’impegno strategico ed
economico, profuso dall’Amministrazione,
per recuperare e valorizzare una piazza,
un palazzo storico abbandonato a sé stesso
da decenni, il rilancio di un comparto urbanistico
della città che andrà a impreziosire il centro
storico con la presenza di un museo del violino
che Cremona non ha mai avuto, adatto anche
per altre iniziative (auditorium). In questa
ottica è quotidiano e costante l’impegno
mio personale e dell’amministrazione a seguire
i lavori in corso a Palazzo dell’Arte, attraverso
incontri con il comitato scientifico, che
ha sede presso il nostro Comune, la Fondazione
Arvedi Buschini, istituzioni varie, nonché
attraverso sopralluoghi e incontri con i
liutai. Il dibattito, in sede di comitato
scientifico, sta per concludersi con opzioni
e decisioni altamente qualificanti la struttura
del Museo che si va delineando in una veste
altamente innovativa. Non ricorro dunque
ad imbarazzanti indugi, ma sarei poco corretto
se oggi venissi qui con delle certezze per
quanto riguarda la gestione economico finanziaria
del futuro Museo. Posso assicurare che sono
in corso incontri a diversi livelli, finalizzati
a definire un progetto gestionale complessivo
che concerne innanzitutto la natura giuridica
e amministrativa dell’istituzione che dovrà
gestire il Palazzo; l’ipotesi delle risorse
finanziarie necessarie, sia private che pubbliche;
l’organizzazione delle funzioni, anche operative
e professionali, che troveranno collocazione
nelle strutture museali. Ovviamente il processo
di definizione di queste, e altre, questioni
dovranno trovare un corale apporto di tutte
le istituzioni locali, culturali ed economiche,
interessate al progetto. In estrema sintesi:
i lavori per il recupero di Palazzo dell’Arte
e la creazione del Museo del Violino sono
iniziati nel mese di febbraio del corrente
anno e termineranno nel corso del 2011. Si
prevede l’inaugurazione del Museo e dell’auditorium
nella primavera del 2012. Nel frattempo,
in un giorno compreso tra il 19 e il 22 dicembre
prossimo (da definire), verranno aperte le
porte del futuro Museo per tutti i cremonesi,
e non, che vorranno rendersi conto dei lavori
in corso, dalle 10 alle 13. Per l’occasione,
dalle 11,30 alle 12,30, un quartetto intratterrà
i visitatori eseguendo brani musicali. Aggiungo
infine che il figlio dell’architetto Cocchia,
progettista del grande edificio di piazza
Marconi, verrà a vedere le opere che si stanno
realizzando. Al termine, dopo le dichiarazioni
di voto, la mozione è stata posta in votazione
e respinta (a favore si sono espressi 14
esponenti della minoranza, si è astenuto
il consigliere Santo Canale, hanno votato
contro i 20 consiglieri della maggioranza
presenti in aula).
Mozione presentata in data 15 novembre 2010
dal consigliere comunale del gruppo consiliare
Popolo della Libertà Carlalberto Ghidotti
con cui si impegna la Giunta comunale a sostenere
la ricerca di Angelo Faliva.
E' trascorso ormai un anno dal quel tragico
25 Novembre del 2009, quando è scomparso
il nostro concittadino Angelo Faliva. Angelo
all'epoca della scomparsa aveva 31 anni.
Partito il 23 novembre da Miami, al suo quarto
incarico come aiuto chef, Angelo Faliva aveva
realizzato il suo più grande sogno: cucinare
viaggiando. Un diploma di alberghiero e una
lunga gavetta alle spalle, prima di approdare
a Londra e poi nelle isole Bermuda. Di porto
in porto, attraverso incantevoli mete, lo
chef cremonese viaggiava verso Las Angeles,
a bordo della Coral Princess, una delle più
lussuose navi da crociera del mondo. Appena
due giorni di navigazione e di lui non si
sa più nulla. Dalle 20.15 del 25 novembre
scorso, Angelo Faliva è, infatti, inspiegabilmente
scomparso. Svanito. Nessuno lo ha più visto,
né sentito. Lo cercano ancora l'FBI e la
Farnesina. Ad oggi purtroppo le indagini
non sono ancora riuscite a fare luce sulla
vicenda, che rimane densa di interrogativi
irrisolti. Verificato che neppure la tenacia
dei famigliari è riuscita ad ottenere risposte
soddisfacenti per arrivare alla verità il
Consiglio Comunale di Cremona impegna la
Giunta a farsi promotore nei confronti del
Ministro degli Esteri Franco Frattini e della
Farnesina: affinché la scomparsa di Angelo
Faliva non venga dimenticata; che lo Stato
Italiano manifesti la propria vicinanza alla
famiglia e la mantenga costantemente informata
sullo svolgimento delle indagini sulla sparizione
del caro Angelo. Infine, con questo atto
il Consiglio Comunale esprime alla Famiglia
la vicinanza e la solidarietà personale di
ogni consigliere.
Dopo che la mozione è stata illustrata dal
consigliere Carlalberto Ghidotti, sono intervenuti
i consiglieri Roberto Gandolfi (Lega Nord),
Santo Canale (Cremona nel Cuore) e Maura
Ruggeri (Partito Democratico), ha preso la
parola il sindaco Oreste Perri: la mozione
presentata da consigliere Ghidotti mi offre
l’opportunità per rendere testimonianza dell’impegno
profuso dal Comune - per quanto di propria
competenza istituzionale - e personalmente
dal sottoscritto in alcune circostanze, intorno
alla vicenda toccata al nostro concittadino
Angelo Faliva scomparso esattamente un anno
fa in circostanze misteriose sulle quali
non è ancora stata fatta luce, circostanze
sintetizzate dal consigliere Ghiotti in premesse
della sua mozione. Innanzitutto mi stringo
attorno alla famiglia alla quale mi legano,
tra l’altro, sentimenti di amicizia e di
affetto. Ho ricevuto più volte la sorella
e i famigliari di Angelo, anche solo per
far sentire loro vicina la voce dell’istituzione;
ho promosso incontri, qui in Comune, la scorsa
estate con rappresentanti del Governo e alcune
personalità politiche di passaggio in città
per sensibilizzarli sulla vicenda e sollecitare
gli interventi del caso (mi riferisco al
ministro Ronchi, all’on.Corsaro); l’amministrazione
comunale ha inoltre appoggiato una iniziativa
della famiglia volta a raccogliere fondi
necessari per le attività di ricerca. La
vicinanza alla famiglia c’è stata, c’è, e
non verranno trascurate altre iniziative
che si rendessero necessarie per far luce
sulla vicenda ed arrivare alla verità. Le
indagini della magistratura, ma non solo,
sono ancora in corso e desidero assicurare
che la presenza dell’amministrazione comunale
non verrà mai meno. Al termine la mozione
è stata posta in votazione ed approvata all’unanimità.
Modifica del regolamento comunale sul procedimento
amministrativo.
La legge 18 giugno 2009 n. 69 ha apportato
rilevanti modifiche alla legge 7 agosto 1990
n. 241 in particolare il combinato disposto
dell’art. 2 e dell’art. 29 comma 2 bis e
2 quater, della legge 241/90 e dell’art.
54, comma 1, lettera c, del D.Lgs. n. 82/2005
impone agli Enti Locali di individuare i
procedimenti amministrativi di loro competenza,
indicando per ciascuno il termine e pertanto
la durata massima che comunque non può essere
superiore a quello previsto dalla legge (90
giorni o in casi eccezionali 180 giorni).
La portata precettiva dei suddetti articoli
è rafforzata dal fatto che in caso di assenza
di disciplina in ordine alla durata massima
dei procedimenti si applica il termine residuale
di trenta giorni. Termine oltremodo penalizzante
soprattutto se si considerano gli effetti
della disciplina contenuta nell’art. 2 bis
della legge 241/90, così come introdotto
dall’art. 7, comma 1, lettera c, della legge
69/2009. Contestualmente all’introduzione
delle modifiche predette si è ritenuto di
rivisitare l’intero testo regolamentare anche
per adeguare i richiami normativi alle leggi
nel frattempo intervenute.
Il Consiglio Comunale, con voto unanime,
ha così approvato le seguenti modifiche del
regolamento comunale sul procedimento amministrativo.
a) Integrazione del comma 1 dell’art. 3:
“Nei casi in cui, tenendo conto della sostenibilità
dei tempi sotto il profilo dell’organizzazione
amministrativa, della natura degli interessi
pubblici tutelati e della particolare complessità
del procedimento, siano indispensabili termini
superiori a novanta giorni per la conclusione
dei procedimenti, il termine massimo di conclusione
degli stessi è individuato in 180 giorni.
Le tipologie di procedimenti riferite alle
unità organizzative responsabili del Comune
e i relativi termini di conclusione sono
riportati nell’elenco allegato “A” al presente
regolamento. Il termine di conclusione deve
considerarsi quale termine massimo, comprendente
anche le fasi intermedie, interne all’Ente,
necessarie al completamento dell’istruttoria”;
b) sostituzione del comma 2 dell’art. 3 con
quanto segue:
“I termini dei procedimenti possono essere
sospesi, per una sola volta e per un periodo
non superiore a 30 giorni, per l’acquisizione
di informazioni o di certificazioni relative
a fatti, stati o qualità non attestati in
documenti già in possesso del Comune o non
direttamente acquisibili presso altre pubbliche
amministrazioni. Per ogni aspetto riferito
all’acquisizione di pareri e valutazioni
tecniche di altri organi di altre pubbliche
amministrazioni o Enti, si applicano le disposizioni
di cui agli articoli 16 e 17 della legge
n. 241/1990.”;
c) abrogazione dei commi 3 e 4 dell’art.
3;
d) al comma 2 dell’art. 19 modifica del termine
di 90 (novanta) con 20 (venti);
e) sostituzione del comma 4 dell’art. 19
con il seguente:
“Nel caso in cui l’organo adito abbia rappresentato
esigenze istruttorie, i termini di cui al
comma 2 possono essere interrotti per una
sola volta e il parere deve essere reso definitivamente
entro quindici giorni dalla ricezione degli
elementi istruttori da parte delle amministrazioni
interessate.”;
f) abrogazione del comma 5 dell’art. 19;
g) abrogazione del comma 7 dell’art. 21;
h) modifica del comma 1 dell’art. 28 con
il seguente:
“Si dà atto che nell’allegato A al presente
regolamento sono individuati analiticamente
tutti i procedimenti amministrativi di competenza
delle varie unità organizzative responsabili
del Comune. Eventuali integrazioni o modifiche
al predetto allegato potranno essere apportate
con successivi atti della Giunta Comunale
su proposta dei responsabili di settore.”;
i) abrogazione del comma 2 dell’art. 28.
Conferma, relativamente alle richieste di
accesso agli atti il termine di evasione
delle stesse pari a 30 giorni così come previsto
dall’art. 22 della Legge 7 agosto 1990 n°
241.
Modifica dei criteri per l’erogazione di
buoni libro alle famiglie di alunni e studenti
iscritti alle scuole secondarie di primo
grado e al biennio (primo e secondo anno)
delle scuole secondarie di secondo grado
statali e paritarie.
L’Amministrazione comunale intende estendere
l’intervento alle tre classi delle scuole
secondarie di primo e al primo biennio delle
scuole secondarie di secondo grado delle
scuole statali e paritarie provvedendo all’erogazione
di una somma per favorire l’acquisto dei
libri di testo. Si rende pertanto opportuno
procedere alla modifica dei criteri necessari
per definire annualmente l’importo dell’intervento
economico e i limiti di reddito per l’accesso,
nonché alcuni elementi fondamentali di partecipazione.
Il Consiglio comunale, con voto unanime,
ha approvato la modifica dei criteri per
l’erogazione di buoni libro per alunni e
studenti delle scuole secondarie di primo
grado e del biennio (primo e secondo anno)
delle scuole secondarie di secondo grado
statali e paritarie per l’acquisto dei libri
di testo (si veda allegato).
Spetta infine alla Giunta comunale definire
ogni anno l’importo del contributo da erogare
e i diversi limiti di reddito ISEE per l’accesso,
secondo le casistiche contemplate dai criteri.
Assestamento generale del Bilancio di Previsione
2010. Conseguenti modifiche della Relazione
Previsionale e Programmatica e del Bilancio
Pluriennale 2010/2012.
In base all’andamento delle entrate ed alle
necessità derivanti dalla gestione, si rende
necessario provvedere alle modifiche degli
stanziamenti per conseguire il perseguimento
degli obiettivi di gestione. Il Consiglio
comunale, con il voto contrario degli otto
esponenti della minoranza presenti in aula,
ha approvato le variazioni al Bilancio di
Previsione 2010 per complessivi € 393.200,00,
ha dato atto del controllo degli equilibri
del Bilancio di Previsione 2010 e, infine,
ha dato atto che il Bilancio di Previsione
2010 presenta i seguenti nuovi totali generali:
ENTRATA 128.072.400,00
USCITA 128.072.400,00
e che si intendono corrispondentemente variati
la Relazione Previsionale e Programmatica
ed il Bilancio Pluriennale 2010/2012. Il
Consiglio ha quindi dato atto che le variazioni
di bilancio rispettano l’obiettivo del patto
di stabilità ed ha approvato la relazione
sul perseguimento dell’obiettivo del patto
di stabilità interno.
Sono attuati le modalità per il rispetto
del pareggio finanziario e degli equilibri
stabiliti per la copertura delle spese correnti
e per il finanziamento degli investimenti,
nonché l’adeguamento degli stanziamenti dei
servizi per conto di terzi, nel rispetto
del mantenimento della veridicità ed attendibilità
del sistema di bilancio.
Atto di indirizzo in ordine al rispetto degli
obiettivi programmatici fissati dal Patto
di stabilità interno per il Comune di Cremona
negli anni 2010 - 2011 - 2012.
Anche per l'anno 2009 i Comuni con popolazione
superiore a 5.000 abitanti hanno dovuto sottostare
alle rigide regole del Patto di stabilità
interno contenute negli art. 77, 77bis e
77ter del D.L. 112/2008, convertito con legge
133 del 6 agosto 2008, e successivi modificazioni.
Il Comune di Cremona, che ha sempre rispettato
il Patto di stabilità sino a tutto il 2008,
non è riuscito invece per il 2009 a rispettarlo
poiché la modalità di costruzione dell’obiettivo
(criterio della competenza mista) non teneva
in alcun conto la circostanza che i pagamenti
dei Comuni in conto capitale, ovvero per
spese di investimento (principalmente opere
pubbliche), sono conseguenza necessaria degli
impegni assunti per obbligazioni legittimamente
perfezionate già negli esercizi precedenti
mentre il ritardato pagamento di quanto pattuito
espone il Comune al rischio di interessi
legali, di mora e relative sanzioni. Anche
per tali ragioni con l’ordinanza n. 125/2009
la Corte dei Conti, Sezione Regionale di
Controllo per la Lombardia, rimetteva alla
Corte Costituzionale il giudizio di legittimità
costituzionale in relazione all’articolo
1, commi 681 e 683 della legge 27 dicembre
2006, n. 296 per rimodulare la disciplina
del patto di stabilità al fine di rendere
più flessibile l’utilizzo delle risorse proprie
da parte degli enti interessati. Sulla base
delle risultanze contabili e delle regole
previste dalle disposizioni normative vigenti
circa i 
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