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15 Settembre, 2002
Dopo la riforma Moratti Per uno sciopero della scuola.
Scuola. Day after. La Moratti ce l’ha fatta.Il Consiglio dei Ministri, venerdì 23/01/04, ha approvato il Decreto attuativo della Legge 53/2003 sulla scuola dell’infanzia e sul primo ciclo dell’istruzione.

Dopo la riforma Moratti
Per uno sciopero della scuola.

Scuola. Day after.

La Moratti ce l’ha fatta.
Il Consiglio dei Ministri, venerdì 23/01/04, ha approvato il Decreto attuativo della Legge 53/2003 sulla scuola dell’infanzia e sul primo ciclo dell’istruzione.
Il decreto diventerà esecutivo dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe essere intorno alla metà di febbraio.
La Moratti ha convinto la maggioranza parlamentare, ma non ha convinto i sindacati. Infatti CGIL-CISL-UIL scuola hanno proclamato l’immediato stato di mobilitazione di tutto il personale della scuola. Per la verità, anche all’interno della maggioranza sembrava ci fosse chi non era convinto del tutto. Infatti da parte dell’UDC erano stati avanzati degli emendamenti nella commissione cultura della Camera, che poi sono stati ritirati. L’UDC aveva promesso che li avrebbe ripresentati in sede di Consiglio dei Ministri. Invece, da quello che è dato sapere, anche in quella sede il Decreto è uscito approvato solo con gli emendamenti chiesti e ottenuti dall’ANCI, in dicembre, durante la Conferenza Stato-Regioni; quelli, per intenderci, che hanno salvato la gratuità delle 10 ore di mensa.

Nei giorni scorsi in provincia di Modena si erano tenute assemblee, molto partecipate, del personale della scuola indette da CGIL-CISL-UIL e SNALS. Nell’assemblea tenutasi in città con la presenza di oltre 600 lavoratori, era stato approvato all’unanimità un documento, con cui si chiedeva il ritiro del Decreto, perché non condiviso nei suoi punti essenziali: abolizione del Tempo Pieno e Prolungato, diminuzione dell’orario scolastico, imposizione di una figura dominante, il tutor, e di figure ad essa subalterne, introduzione di forme di discriminazione tra gli alunni per attuare il principio della personalizzazione.
Durante questa assemblea i docenti avevano anche invitato i sindacati a denunciare tutti quei Dirigenti scolastici che, più realisti del re, hanno prodotto un modulo per le iscrizioni diverso da quello usato lo scorso anno, come invece richiesto dallo stesso Ministro nella circolare appena emanata. Hanno ragione i docenti ad essere preoccupati, perché il bello viene adesso per loro. Infatti essi e solo essi dovranno: individuare le attività facoltative e opzionali da offrire alle famiglie nelle 3 ore aggiuntive, rideterminare l’orario delle discipline, cioè decidere cosa far stare dentro alle 27 ore di ciò che prima veniva insegnato nelle 30 ore dei moduli, richiedere all’amministrazione la formazione e l’inquadramento economico per gli insegnanti tutor, una figura non prevista dal contratto appena firmato e, per la verità, nemmeno dalla legge 53/2003.

La Commissione Bilancio del Senato aveva detto chiaramente che il Decreto non ha neanche la copertura finanziaria. Non si capisce perciò come abbia fatto a ottenere l’assenso di Tremonti, se non dando ragione a chi ha sempre sostenuto che questa controriforma non solo non costa niente, ma addirittura a regime produrrà dei risparmi riducendo il tempo scolastico e soprattutto riducendo il numero degli insegnanti. Il consenso del Ministro del Tesoro mette in evidenza, a mio parere, che le bugie più grosse a questo riguardo le hanno dette la Moratti e il sottosegretario Valentina Aprea. Forse per questo Berlusconi ha accusato l’opposizione di aver portato avanti “una campagna fondata su una totale assoluta bugia”. La sinistra, dice Berlusconi, “usa gli stessi strumenti di Goebbels contro gli ebrei:una bugia ripetuta diventa verità”.
A parte il cattivo gusto del paragone fatto in prossimità della Giornata della Memoria (il 27 gennaio le truppe sovietiche entravano ad Auschtwiz) il Presidente del Consiglio dimentica che nel paese di Pinocchio le bugie fanno crescere il naso e questo farà sorgere molti dubbi tra i bambini italiani sulla sincerità di un signore che si è fatto ritoccare il viso giusto in tempo per approvare la riforma della scuola.

Arturo Ghinelli, maestro elementare.

 


       



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