15 Settembre, 2002
Giuseppe Torchio super attivo....!!!!
Per l’avvio della riforma Moratti-Per la finanza locale sconforto o speranza?-Una richiesta dell'Anci Lombardia
Giuseppe Torchio super attivo....!!!!
Per l’avvio della riforma Moratti un Protocollo
d’intesa ANCI – Direzione Scolastica Regionale.
Da settembre tutte le scuole materne, elementari
e medie saranno interessate all’avvio della
riforma della scuola, come previsto dalla
Legge n. 53 del 28 marzo 2003 e dal relativo
Decreto attuativo. Ma sono numerosi i fattori
di preoccupazione, primo fra tutti la cronica
insufficienza di risorse umane assegnate,
a fronte di un aumento della popolazione
scolastica (+ 15.000 alunni). Infatti il
decreto relativo agli organici del Personale
conferma i dati relativi ai docenti in servizio
durante il corrente anno scolastico mentre,
considerato l’aumento della domanda, ne occorrerebbero
molti di più.
“Ogni anno – precisa l’on. Torchio, Presidente
di ANCI Lombardia e candidato alle elezioni
provinciali di Cremona per il centro-sinistra
– si ripropone il problema della insufficienza
del Personale, Non si possono continuamente
rincorrere situazioni di precarietà ormai
cronica, soprattutto considerando le esigenze
delle famiglie lombarde, che da anni optano
per la formula del tempi-scuola pieno o prolungato,
per non parlare della scuola dell’infanzia,
che vede i Comuni da sempre impegnati a far
fronte ad interminabili liste d’attesa.”
Per questo motivo l’ANCI Lombardia ha chiesto
e ottenuto di sottoscrivere un Protocollo
d’intesa con la Direzione Scolastica Regionale,
per la costituzione di un tavolo di confronto
regionale con compiti di osservazione e monitoraggio
delle fasi di avvio della riforma, in particolare
per quanto riguarda la Scuola dell’infanzia.
Il documento, sottoscritto dall’on. Giuseppe
Torchio e dal Prof. Mario Giacomo Dutto,
Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale,
consentirà quindi il controllo e la verifica
delle operazioni di avvio della riforma,
unitamente al monitoraggio dei dati sugli
organici.
“Garantiamo che ANCI Lombardia farà il possibile
– ha concluso l’on. Torchio - affinchè in
sede di organico di fatto vi sia un adeguamento
corrispondente non solo alle aspettative
delle famiglie e delle scuole, ma anche dei
Comuni, che da sempre concorrono alla realizzazione
dei Piani dell’offerta formativa locale,
il più delle volte impiegando risorse proprie,
anche per importi considerevoli, alla luce
delle irrisorie risorse messe a disposizione
dalla Legge regionale n. 31/80.”
In particolare in provincia di Cremona, nell’area
cremasca, il numero delle cattedre disponibili
dovrebbe essere elevato di almeno il doppio
di quanto concesso. Al riguardo sono pervenute
numerose segnalazioni da parte delle autorità
scolastiche locali e dei sindaci che hanno
rappresentato tale necessità. In tal senso
dovrebbe costituire elemento positivo il
protocollo d’intesa tra l’Autorità Scolastica
Regionale e la Provincia di Cremona, per
impegno dell’assessore Francesco Spotti.
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“Per la finanza locale sconforto o speranza?”:
dal convegno di Moniga del Garda
preoccupanti segnali d’allarme. La Cassa
Depositi e Prestiti blocca i finanziamenti
a una decina di Comuni lombardi e alla nuova
metropolitana di Brescia
“Per la finanza locale sconforto o speranza?”.
Con questo eloquente titolo si è svolto oggi
a Moniga del Darda un convegno organizzato
dalla locale amministrazioen comunale e da
Anci Lombardia, che ha portato una serie
di riflessioni sul decreto Legge 25 Marzo
2004, n. 80 “Disposizioni urgenti in materia
di Enti locali”. Si tratta di un decreto
– è stato sottolineato - che ha completamente
disatteso le richieste degli Enti locali,
specie quelle dei piccoli comuni e loro forme
associative, e ora c’è la necessità di rimediare
agli assurdi tagli ai trasferimenti erariali
per l’esercizio 2004, che hanno comportato
per molte Comunità la soppressione o la drammatica
riduzione di servizi essenziali. Altrettanto
si può dire delle nuove regole del Patto
di stabilità, che rischiano di bloccare ogni
investimento da parte degli Enti locali,
come già sta accadendo dopo l’ultima riunione
del Consiglio di amministrazioen della Cassa
Depositi e Prestiti.
I lavori sono stati aperti dal moderatore
Pier Giorgio Chiarini, quindi le relazioni
del dott. Giancarlo Penco, già Ragioniere
Generale del Comune di Milano e consulente
ANCI Lombardia (“I significati del D.L: n.
80/2004”) e del dott. Massimo Pollini, sindaco
di Moniga del Garda, componente dell’Osservatorio
Nazionale Finanza e Contabilità degli Enti
locali e consulente ANCI Lombardia (“ Come
cambiare il D.L. n. 80/2004 per una svolta
necessaria e urgente”).
Nel suo intervento il presidente di ANCI
Lombardia on. Giuseppe Torchio ha sottolineato
la gravità di una situazione dovuta al fatto
che “Governo non ha nel suo dna le autonomie
locali, che così vengono continuamente penalizzate
e marginalizzate, al punto ormai da avere
serie difficoltà a chiudere i bilanci”.
“Ritengo gravissimo – ha sostenuto il presidente
Torchio – ciò che è avvenuto nell’ultimo
Consiglio di amministrazione della Cassa
Depositi e Prestiti dove si è dato corso
alle condizioni previste dalla Finanziaria,
secondo cui i Comuni che non hanno rispettato
i parametri previsti dal patto di stabilità,
anche nei risvolti meno importanti e significativi,
sono stati penalizzati nella maniera più
grave e perentoria, comunicando loro l’immediata
revoca dei mutui in atto e l’estromissione
dalla possibilità di accesso futuro ai mutui
stessi. Per quanto riguarda la Lombardia
sono una decina i Comuni interessati, tra
cui quello di Brescia. Ciò significa la revoca
dei finanziamenti alla nuova metropolitana.
Un fatto di una gravità inaudita che avrà
pesantissime ripercussioni. L’ANCI aveva
sempre sostenuto la necessità di vedere complessivamente
il rispetto del patto di stqabilità da parte
dei Comuni, ma così non è stato. Ed ora la
drastica applicazione di principi per nulal
condivisibili, che noi denunciamo apertamente.
Del resto la scarsa attenzione della maggioranza
è testimoniata anche dalle audizioni parlamentari
a tarda ora nei fine settimana, dove non
erano neppure presenti esponenti della maggioranza.
Una situazione del tutto analoga si è avuta
anche per il terzo mandato dei sindaci. E
infatti il decreto passato al Senato è miseramente
naufragato alla Camera. La Cassa Depositi
è sempre più utilizzata per altri scopi:
basti pensare al mutuo sessantennale di 5
miliardi concesso per l’alta velocità e allo
shopping in atto nelle aziende pubbliche,
mentre si svuotano le risorse destinate a
Comuni ed enti locali”.
“Le cose non vanno certo meglio con il catasto
– ha concluso il presidente Torchio – dove
si preferisce non affrontare il problema
e proseguendo con rinvii di anno in anno.
Eppure i Comuni hanno tutto l’interesse ad
avere un catasto aggiornato e funzionante,
ben sapendo che in Italia sono circa dieci
milioni gli immobili non censiti e che sfuggono
al pagamento dell’Ici. Le stesse penalizzazioni
dei Comuni sottodotati rappresentano un’ulteriore
inaccettabile palla al piede non solo per
Comuni piccoli, ma anche medio-grandi. La
proposta che viene dal Governo è certamente
inaccettabile, poiché viene consigliato di
utilizzare gli avanzi di amministrazione
per le spese correnti. Sino a ieri questo
rappresentava un abuso, qualcuno dovrà ora
spiegare come invece possa diventare la norma”.
Il provvedimento governativo deve tuttavia
essere convertito dal Parlamento per diventare
stabile legge dello Stato.
Emerge pertanto l’esigenza di far conoscere
a tutti i Parlamentari, alle Forze politiche,
economiche e sociali la realtà che si trovano
a vivere i comuni, in particolare quelli
di minori dimensioni, che le più alte Autorità
dello Stato dichiarano solennemente di voler
custodire ed incentivare.
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Con una richiesta dell'Anci Lombardia
Una nuova centrale elettrica di emergenza
a San Matteo delle Chiaviche
Torchio: "E' necessaria per scongiurare
gravi rischi in caso di piena
dell'Oglio e del Po"
L'On. Giuseppe Torchio, Presidente dell'Anci
Lombardia, facendosi portavoce
dei comuni cremonesi e mantovani compresi
nel Consorzio di Bonifica
"Navarolo", ha sollecitato gli
Assessori regionali al Territorio Alessandro
Moneta e alla Protezione Civile Massimo Buscemi,
per risolvere il problema
della realizzazione della centrale elettrica
di emergenza di San Matteo
delle Chiaviche di Viadana.
"La vecchia centrale di emergenza, -
spiega l'On. Giuseppe Torchio - situata
al centro di un comprensorio di bonifica
di 48.000 ettari che presenta la
"soggiacenza" del piano campagna
di 8 metri rispetto alla quota idrometrica
di massima piena, è stata realizzata negli
anni 1920-1940, da tempo, è fuori
servizio. Pertanto si è provveduto a realizzare
una perizia progettuale per
realizzare un nuovo necessario ed indispensabile
impianto con un importo di
spesa di 1.877.000 Euro. La realizzazione,
qualora fosse finanziata, sarebbe
immediatamente appaltabile".
Lo scolo idraulico del comprensorio per oltre
cento giornate all'anno
avviene mediante sollevamento meccanico delle
acque attraverso gli impianti
idrovori di San Matteo delle Chaviche (Comune
di Viadana) e di Roncole di
Gazzuolo in provincia di Mantova.
Il territorio oltre a presentare un'intensa
attività. agricola con
produzioni specializzate presenta un'intensa
attività produttiva,
(industriale, artigianale e commerciale di
import-export) ed è
caratterizzato da un'elevata densità di infrastrutture
e servizi di pubblica
utilità (viabilità, ospedali, scuole...).
In particolari periodi di pioggia o di innalzamento
del livello idrometrico
dell'Oglio o del Po, l'eventuale disservizio
della rete di distribuzione
dell'ENEL che impedisse, anche per poche
ore, il funzionamento degli
impianti idrovori, produrrebbe danni economici
valutabili nell'ordine di
decine di milioni di euro e danni di ordine
sociale non facilmente
quantificabili a priori in termini monetari.
Proprio per questo motivo, l'On Torchio,
si è fatto promotore delle istanze
delle istituzioni locali e, ancora una volta,
ha sensibilizzato la Regione
Lombardia sulla necessità di realizzare l'opera.
"Da qualche anno - continua il candidato
alla Presidenza della Provincia di
Cremona - la centrale idroelettrica di riserva,
costruita per sopperire ad
eventuali carenze di fornitura energetica
da parte dell'Ente erogatore, è
fuori servizio per obsolescenza e per mancanza
di requisiti tecnici
necessari. Appare quindi inderogabile provvedere
con urgenza alla sua
sostituzione, con un nuovo impianto in grado
di far fronte con tempestività
alle situazioni di emergenza idraulica che
dovesse interessare il
comprensorio consortile".
Orami da tempo, il Consorzio Consortile ha
chiesto il finanziamento del
progetto, al Ministero dell'Agricoltura,
alla Regione Lombardia e
all'Autorità di Bacino del Po, ma, a tutt'oggi,
la situazione, senza
tuttavia giungere ad alcuna conclusione.
"La richiesta agli assessori Moneta
e Buscemi - conclude l'On Torchio -
vuole sensibilizzare le autorità competenti.
Il finanziamento, assolutamente
marginale, se paragonati ai danni che la
mancanza della centrale di
emergenza potrebbe causare, va considerato
come intervento di salvaguardia
del territorio nella sua globalità e come
intervento di prevenzione in
materia di protezione civile".
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