15 Settembre, 2002
Fassino al Soldi ascolta gli anziani.
*di Gian Carlo Storti dalla rubrica il welfare de
Fassino al Soldi ascolta gli anziani.
*di Gian Carlo Storti dalla rubrica il welfare
de " Il Piccolo" edizione di sabato
26 giugno 2004.
Lasciamo Rossoni dove sta ( anche lui ci
tiene).
Il nostro paese non è ancora un paese "normale". Lo sappiamo. Non si sentiva
la necessità che il "premier" (che brivido) lo facesse notare con la sua
ennesima esternazione circa i brogli ai seggi.
Ancora una volta la destra gioca sull'irrazionale,
sulla paura... Parafrasando Carlo Marx si
potrebbe dire che "uno spettro si aggira
per l'Europa", gli "ex-comunisti" che si nascondono in ogni luogo e che tramano contro "lor signori". E' questo
il tema che più piace al " berlusca": giocare sulle paure, sulle irrazionalità e nel contempo raccontare frottole sull'Italia che non c'è. Bè... noi il gioco lo abbiamo imparato e non ci siamo caduti.
L'altro giorno ho visto Fassino visitare "el Soc", la nostra casa di riposo oggi diventata Azienda Cremona Solidale.
Mi ha colpito il suo stile. Sicuramente l'aspetto
fisico (alto, dinoccolato, non bello nè
fotogenico, spettinato) aiuta il contatto.
Sul viale di ingresso alla vecchia palazzina
vi erano anziani in carrozzella, accompagnati
dai loro familiari che lo aspettavano per
"dirgli delle cose". Una vecchietta
di novant'anni, prima di tutto, lo ha ringraziato
della visita e poi un poco in italiano e
molto in dialetto gli ha raccontato delle
cose. Nessuno capiva, nemmeno lui, ma l'ha
ascoltata, gli ha stretto la mano e l'ha
salutata cordialmente. Il signore paralizzato
ma con la testa in forma lo ha invece incoraggiato
a perseverare nella difesa dello stato sociale.
Un familiare si è invece lamentato sulle
rette, ormai insostenibili per una famiglia
normale. Insomma ha dato ascolto a tutti quelli
che lo fermavano. Normale, direte, siamo in
campagna elettorale... non poteva fare diversamente... era li per questo, perchè i giornali scrivessero di
ciò ecc.
Il Presidente Verdi lo ha aspettato nell'atrio, lo ha salutato con elegante sobrietà e
dopo le presentazioni di rito lo ha accompagnato
a vedere le nuove palazzine, il gioiello
del ex " Soldi". Massimo Terzi,
con efficacia, ha spiegato che il progetto
si rifà all'idea della cascina cremonese,
con la corte nel mezzo. Fassino ha subito
chiesto se però gli anziani potevano accedere
al giardino liberamente. Un attimo di sconcerto... che significa liberamente? Certo liberamente
ma eventualmente accompagnati in rapporto
al loro stato di autonomia, ha subito risposto,
prontamente, un responsabile di servizio.
Il piccolo corteo, lasciato il bel cortile,
si stava dirigendo verso la vecchia palazzina
quando Fassino, dalle vetrate, ha colto che
l'aia dell'altra struttura nuova (la palazzina
Mainardi ) era ancora spoglio... Nel suo accento
torinese, secco e nervoso, ma tranquillo, con il sorriso sulle labbra ha subito detto "mi avete fatto visitare il cortile... sistemato però? E le piante quando le mettete a dimora? Questi anziani hanno bisogno di fresco." Ha colto nel segno un piccolo problema burocratico, la lungaggine delle procedure per sistemare una cosa che in termini di lavoro non richiede più di 20-30 giorni ma che invece abbisogna
di un iter burocratico molto lungo, iter
di mesi, forse più di un anno.
Nel salone, colmo di persone interessate,
un breve saluto del Presidente e di Maura
Ruggeri. Fassino prende la parola e nella
massima attenzione fa riflettere la platea
su tre questioni:
** la necessità di rendere sempre più umane
queste strutture per la non autosufficienza;
** l'urgenza di trovare strumenti di ulteriore
finanziamento per sostenere "gli anziani", i vecchi ha anche detto;
** l'invito a votare Torchio, quale Presidente
della Provincia, in quanto abbiamo bisogno
di strutture in rete anche omogenee sul piano
politico, diversamente le politiche di welfare
rischiamo di non essere efficaci.
Mi sono chiesto che cosa avesse detto Bondi
o il Ministro Tremonti. Non è difficile
la risposta: avrebbero promesso la riduzione
delle tasse e sorvolato su tutte le altre
questioni sociali ed invitato a votare Rossoni,
chiamato a ridurre gli sprechi determinati
dalle precedenti amministrazioni di sinistra
e di centro-sinistra ( affermazioni che del
resto ho sentito fare dallo stesso Rossoni).
Fassimo ha incassato un forte e convincente
applauso e si è apprestato all'uscita. In quel momento la vecchietta che aveva incontrato all'inzio della visita gli ha quasi gridato "Sig. Fassino che belle parole... le mantenga però".
Chi se lo sarebbe aspettato che quella
simpatica vecchietta, in carozzella, avesse
ancora questa lucidità. Fassino ha capito
ed ha risposto "certo lo farò, come
lo ha fatto il vostro assessore Ruggeri in
questi anni rinnovando la casa di riposo".
La vecchietta ha prontamente risposto "vero, ma costa troppo qui".
Ecco, un paese "normale" affronterebbe
questo problema. Non impegnerebbe i media
locali e nazionali in una discussione virtuale
come quella di ridurre le tasse, ma metterebbe
attorno ad un tavolo tutte le forze sociali
per trovare le risorse necessarie a far diminuire
le rette di queste strutture evitando di
scaricare sulla famiglia costi " impropri",
pesanti che potrebbero essere impiegati per
investire sulle nuove generazioni.
In Francia ed in Germania lo hanno fatto
e tutti i lavoratori ed i cittadini versano
l'equivalente di un giorno di lavoro a sostegno
della non autosufficienza, dei vecchi.
Visto che Tremonti lo sa, ma non fa nulla
per risolvere il problema mandiamogli qualche
segnale. Accogliamo l'invito di Fassino a
votare Torchio e lasciamo Rossoni in Consiglio
Regionale ed alla Presidenza di non so quali
enti (non benefici), del resto anche lui
ci tiene... almeno mi dicono i soliti bene
informati.
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
 
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