15 Settembre, 2002
La pittura cremonese e i colori di Loulou Pacome
Piazza Roma: una galleria d’arte al cielo aperto
Cremona, in generale, appare una città tutt’altro che morta. Ma giovedì
sera al suo fascino si aggiunge quel tocco civettuolo delle bancarelle, la
musica per le vie, l’esposizione dei pittori cremonesi sui violotti di piazza
Roma. Consumismo? L’impressione che si ricava, passeggiando, è di una città
che assapora il ritrovarsi la sera. Potranno tirare le somme i commercianti su
quanto si vende; i cittadini dicono la loro con il semplice gesto di sciamare
per le vie del centro, giovedì dopo giovedì.
Sull’esposizione “permanente” dei pittori cremonesi WelfareCremona
riferirà nei dettagli alla conclusione della manifestazione. Ora ci limitiamo a
raccontare un episodio che, correndo anche il rischio di qualche nota retorica,
consideriamo simbolico e speriamo benaugurale.
Il giovane pittore Loulou Yao Pacome ha esposto i suoi quadri, per la prima
volta a Cremona, alla Festa dell’Unità. (In proposito si possono leggere nel
canale dedicato alla Festa gli articoli Loulou Yao Pacome e i Colori d’Africa
(red.) e Colori d’aprile di Graziano Bertoldi.) Il giovane ha
casualmente incontrato Francangelo Papetti, apprezzato pittore e scultore, il
quale lo ha invitato ad esporre i suoi lavori, insieme a lui e agli altri
cremonesi, nelle serate in Piazza Roma. “Non hai i cavalletti per l’esposizione
all’aperto? Te li presto io.” Ed ecco che accanto alle sobrie, delicate
sfumature del paesaggio padano di Papetti sono spuntati gli accesi colori
ivoriani di Pacome. I “colleghi” cremonesi prima, i passanti poi, l’hanno
osservato con curiosità. Nessuno, però, con diffidenza. In piazza Roma non c’era
Pacome, l’immigrato, ma Pacome, artista della Costa d’Avorio. Persona, non
un numero nelle tabelle a norma di legge Bossi-Fini.
La sera tardi passa il sindaco Corada, insieme al vicesindaco, al presidente
dell’Associazione Botteghe del Centro. Saluta Pacome ed “Emilia”, sua
zia-madre, si complimenta con Papetti, con il sig. Ariberti per gli
organizzatore dell’esposizione. E ci invita ad “immortalare” l’incontro.
(E questo avviene con mezzi di fortuna, aggiungiamo per giustificare la scarsa
qualità delle immagini.)
Corada, durante la campagna elettorale, ha scritto che “vuole bene a questa
città”. Lo ha dimostrato anche con quella stretta di mano ai pittori (più o
meno) cremonesi. L’esposizione, dopo Piazza Roma, non andrà a New York.
Resterà nel cuore di molti.
M.T.
 
Le immagini dell'incontro
|