15 Settembre, 2002
I Comunisti Italiani contro la legge 30 e la controriforma Moratti della scuola
Una campagna per l’abrogazione di due testi legislativi iniqui
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Cara amica/o,
ti comunico che sul sito www.comunisti-italiani.it potrai trovare
tutte le procedure per aderire a questa importante campagna, il cui appello
riporto qui sotto, che richiede l'abrogazione di due testi legislativi
assolutamente iniqui e il primo che considera il lavoratore come merce, il
secondo che ripristina divisioni classiste nella fruibilità di un servizio
pubblico, quale quello formativo e dell'istruzione. Sul sito potrai accedere
anche ai moduli che servono per raccogliere firme per sostenere la campagna.
Prendo l'occasione per rivolgerti i miei cordiali saluti
Alessandro Rizzo
PER L'ABROGAZIONE DELLA LEGGE 30 E DELLA RIFORMA MORATTI DELLA SCUOLA
Con la legge 30 (legge Biagi) ed i suoi decreti delegati, si cancella
sostanzialmente il diritto del lavoro come sistema di tutele speciali,
individuali e collettive del lavoratore, parificando il diritto del lavoro al
diritto privato. Si moltiplicano a dismisura i rapporti di lavoro precari e
sottopagati (oltre 40 tipi di rapporto di lavoro) a cui si può accedere senza
nessuna motivazione, come al supermercato. Aumenta la precarietà ed il
sottosalario. Il lavoro diventa una merce come tutte le altre per di più con
meno tutele, il mercato del lavoro viene liberalizzato senza regole, a danno del
collocamento pubblico. L'intermediazione di manodopera (una volta si chiamava
caporalato) farà sì che sempre più soggetti privati trarranno profitti dal
nuovo mercato del lavoro. Cambia radicalmente il ruolo del sindacato con gli
enti bilaterali. Da soggetto di parte (difesa del lavoro e dei lavoratori) il
sindacato assieme ai datori di lavoro, si trasforma in gestore di funzioni
proprie dello Stato (collocamento, formazione, certificazione dei rapporti di
lavoro, ecc.)
Con la legge 53 (la Controriforma Moratti della scuola) e con i suoi decreti
attuativi, si annulla l'obbligo scolastico anziché elevarlo, si costringono
ragazzi tredicenni a scegliere tra istruzione e formazione professionale, si
riduce l'orario scolastico nell'attuale scuola dell'obbligo, si favorisce la
scuola privata mentre si dequalifica pesantemente quella pubblica trasformandola
in senso privatistico. Si vuole drasticamente ridurre il diritto all'istruzione
per tutti attuando una odiosa e inaccettabile discriminazione di classe che
garantisce un'istruzione qualificata solo a ristrette elites privilegiate e di
bassa qualità alla grande maggioranza di bambini e giovani. In questo modo si
nega il futuro di cittadini ai giovani del nostro paese. Con queste due leggi si
colpisce al cuore la Costituzione italiana che nel lavoro e nell'istruzione
individua i due diritti fondamentali per antonomasia. In assenza di tali diritti
non c'è presente e non c'è futuro per le ragazze e i ragazzi, per le donne e
gli uomini del nostro paese, in assenza di tali diritti vengono a cadere i
presupposti fondanti della democrazia costituzionale. Per queste fondamentali
ragioni i Comunisti italiani chiedono a tutti di sottoscrivere questo appello
per l'abrogazione delle leggi 30 e 53.
Dip. Organizzazione PdCI
Roma, 22 luglio 2004
 
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