15 Settembre, 2002
Il ritocco dell’ICI sulla seconda casa
L’assessore Celestina Villa: Non sarà una “stangata” e nemmeno una “stangatina”
Nei giorni scorsi ha dato adito a varie prese di posizioni la decisione dell’Amministrazione
Comunale di fare fronte alla difficile situazione economica in cui versa il
Comune oltre che con il taglio delle spese non ritenute essenziali - pur
mantenendo inalterato il buon livello dei servizi offerti ai cittadini - anche
attraverso il ritocco dell’ICI nella misura dello 0,5 per mille sulla seconda
casa. Ritengo che a questo punto, mentre insieme ai miei collaboratori sto
predisponendo il Bilancio di Previsione 2005 che a gennaio verrà presentato
nelle commissioni consiliari e quindi in Consiglio Comunale, sia il caso di fare
chiarezza su una decisione non facile che l’Amministrazione si è trovata
costretta a prendere. Quando, insieme al Sindaco, incontrerò i rappresentanti
dell’UPPI, avrò modo di approfondire i vari aspetti di questa manovra. Nel
frattempo ritengo però doverosa e necessaria una spiegazione per
tranquillizzare i cittadini, per dire loro che non si troveranno di fronte a “stangate”
o “stangatine”.
In simili circostanze credo che il modo migliore per fugare dubbi sia quello di
fare esempi concreti, tenendo conto che parlare di ritocco dell’ICI sulla
seconda casa è improprio, meglio sarebbe dire su altri immobili oltre all’abitazione
principale.
Primo esempio: nucleo famigliare composto da due persone con due redditi e
possessori al 50% di un’abitazione principale, due garage di pertinenza
e due garage come altri fabbricati. In questo caso il ritocco del 5 per mille
dell’ICI ha un impatto sul nucleo famigliare pari a € 8,62 all’anno in
più rispetto a quanto pagato nel 2004.
Secondo esempio: nucleo famigliare composto da quattro persone con tre redditi e
due possessori al 50% di un’abitazione principale, due garage di pertinenza e
altro fabbricato. In questo caso il ritocco del 5 per mille dell’ICI ha un
impatto sul nucleo famigliare pari a poco meno di € 20,00 all’anno in più
rispetto a quanto sino ad ora pagato. Si tenga conto che è questa la situazione
più diffusa nel nostro Comune. Pertanto, i cittadini che possiedono un altro
fabbricato, oltre all’abitazione principale, dovranno affrontare, in media, un
aumento che si aggira sui 20,00 Euro all’anno.
Terzo esempio: nucleo famigliare composto da due persone con due redditi uno
possessore al 100% di un’abitazione principale, un garage di pertinenza, e
quattro altri fabbricati. In questo caso il ritocco del 5 per mille dell’ICI
ha un impatto sul nucleo famigliare pari a € 72,00 all’anno in più rispetto
a quanto sino ad ora pagato. Questa somma, divisa per i quattro fabbricati
diversi dall’abitazione principale, da’ una spesa media di € 18,00 per
immobile.
Si tratta di tre esempi che inquadrano altrettante situazioni tipo tra le più
diffuse nel Comune di Cremona. In tutti e quattro i casi il ritocco dell’ICI
dello 0,5 per mille comporta aumenti che, spalmati su un intero anno, sono
decisamente contenuti e sono un sacrificio che può essere affrontato dalle
famiglie cremonesi senza incidere in maniera invasiva sul loro bilancio.
Amministrare una città, come ha dichiarato recentemente il Sindaco, non è cosa
semplice. Occorre prendere decisioni a volte difficili o impopolari. D'altro
canto non esiste alternativa: per garantire servizi di qualità, interventi
strutturali moderni e rispettosi dell'ambiente, insomma, per garantire un futuro
sostenibile e attento, in particolare ai bisogni dei più deboli, è necessario
impiegare risorse economiche. Ovviamente si tratta di impegnarsi per spendere
bene i soldi dei cittadini, senza sprechi, ed è appunto quello che stiamo
facendo. I problemi rimangono comunque molti e le soluzioni limitate e faticose,
soprattutto se si tratta di fare i conti con una Legge Finanziaria che presenta
un carattere fortemente centralistico che lede l’autonomia degli Enti Locali,
ai quali sottrae risorse. E’ in mezzo a gravi difficoltà che stiamo lavorando
con l’obiettivo di attuare una manovra che permetta di predisporre un bilancio
equo, cercando di gravare il meno possibile sulle famiglie che già stanno
affrontando una delle situazioni economiche più difficili dagli ultimi anni a
questa parte. E, rifacendomi agli esempi sopra riportati, mi pare che la strada
intrapresa sia quella meno dolorosa per tutti.
L’Assessore al Bilancio
Celestina Villa
 
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