15 Settembre, 2002
Per il cinema, il teatro, la musica – contro le politiche culturali del governo
Salvatore Accardo: “Sono soprattutto con voi perché un paese senza cultura è un paese senza anima”
Dal cinema alla musica, dal teatro alla danza, all'editoria e alla
letteratura, l'intera vita culturale nel nostro paese e annichilita da una
politica punitiva.
Nel cinema si tagliano i fondi, si umilia la ricerca, si riduce la produzione
ai pochi e sicuri di sempre. La musica e messa letteralmente in ginocchio.
Teatro, danza, editoria sono abbandonati senza leggi alle logiche del mercato
in una precisa tendenza che uccide la creatività spianando la strada a quei
processi mortali di standardizzazione commerciale che appiattiscono l'offerta,
condizionano le nostre scelte, assediano i nostri cervelli. Insieme a tutto
ciò, e in gioco il lavoro di diecine di migliaia di persone.
Noi tutti, operatori e attori della cultura italiana, sappiamo che lo
sviluppo di un paese non è soltanto industria, economia e mercato ma è anche
vita intellettuale e crescita delle coscienze, espressione e circolazione delle
idee, consapevolezza critica. Che sono anche l'essenza e la ragione stessa della
democrazia.
Noi tutti, operatori e attori della cultura italiana, vediamo ogni giorno
svilupparsi un vero e proprio processo di distruzione della conoscenza: dalla
scuola alle televisioni, che addormentano le intelligenze con la
rappresentazione di una realtà deconflittuata e falsa, fino a tutte le regole
che vorrebbero imporci per restringere sempre di più le fonti dell'espressione.
Ci troviamo di fronte a un vero e proprio meccanismo di annientamento di storia
e vita del nostro paese.
Serve una cambiamento profondo. Perché il futuro che abbiamo davanti è di
desertificazione e imbarbarimento.
Per questo abbiamo deciso questo appello ai lavoratori e ai cittadini lutti
del nostro paese, alle cento e mille realtà culturali diffuse nelle nostre
Regioni e alle loro organizzazioni, alla Presidenza della Repubblica, alle
istituzioni europee e a tutti quegli intellettuali che, in Europa e nel inondo,
sono convinti come noi che l'intelligenza critica delle cose, la libertà di
scegliere e creare sono la base stessa di ogni nutrimento spirituale e di ogni
sviluppo degno di questo nome.
Comitato permanente di agitazione: Associazione fotografi di scena,
Associazione italiana aiuto registi segretarie di edizione, Associazione
italiana autori della fotografia cinematografica. Associazione taliana tecnici
di ripresa, Associazione italiana tecnici del suono, Associazione montatori
cinetelevisivi, Associazione nazionale attrezzisti cinetv, Associazione
nazionale autisti gruppisti cinematografici, Associazione nazionale autori
cinematografici, Associazione scenografi e costumisti, Autori produttori
indipendenti, Documentaristi italiani, Elettricisti macchinisti italiani
cinematografici, Gruppo 16/12, Libera associazione rappresentanti di artisti,
Unione italiana casting
insieme a: Sindacato attori italiani. SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UIL.
***
L'ex ministro della cultura francese Jack Lang è a fianco dei
creatori, dei protagonisti e dei lavoratori della vita culturale ed artistica
italiana che si mobilitano contro la politica di regressione culturale del
governo Berlusconi.
“Tutti gli amici dell'Italia soffrono nel vedere come questo grande Paese
di civiltà, ammirato ed amato dai francesi e dagli europei, sia oggi umiliato
ed asfissiato da questo governo, dalla volgarità e dal profitto più
ripugnante.
Vi porto il mio sostegno fraterno e di tutto cuore spero che alle prossime
elezioni questa maggioranza di destra sia battuta. La sua sconfitta sarebbe una
vittoria della democrazia, della cultura e dell'Europa."
Jack Lang
Messaggio di Salvatore Accardo
Sono con voi bella denuncia necessaria della situazione agghiacciante che
investe tutta la cultura italiana.
Nel settore musicale non solo le istituzioni concertistiche sono state
costrette a chiudere battenti – cosa che ha portato un danno enorme
soprattutto ai giovani musicisti – ma la stessa educazione musicale è stata
letteralmente eliminata dalle scuole di formazione, che vuole dire cancellare il
pubblico di domani.
Ma sono soprattutto con voi perché un paese senza cultura è un paese senza
anima.
 
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