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15 Settembre, 2002
Quattro SI al Refendum Abrogrativo della legge 40
Il rendiconto dell'incontro presso la libreria Feltrinelli del 25 feb. u.s.

Rendiconto dell'incontro tenutosi presso la libreria Feltrinelli organizzato dal Comitato per i 4 SI ai referendum sulla Legge 40/2004 lo scorso venerdì 25 febbraio.
Pubblico molto numeroso (molti in piedi anche fuori della sala), al di là delle aspettative degli stessi organizzatori, quello che affollava ieri sera la Feltrinelli per il primo incontro promosso dal Comitato per i 4 SI ai referendum sulla Legge per la procreazione medicalmente assistita. Si presentava il libro “La ricerca sugli embrioni in Europa e nel mondo . Leggi e documenti”. Presente la coautrice Arianna Ferrari, cremonese, ricercatrice in Bioetica presso l’Università degli Studi di Torino e l’Eberhard-Karls Universitat di Tubingen, in Germania. Hanno partecipato Giovanna Lazzari del Laboratorio di tecnologie della riproduzione di Cremona, Maurizio Mori, voce tra le più autorevoli su questioni di Bioetica , Ermanno De Rosa, esponente radicale dell’Associazione “Luca Coscioni.
Il tema, certamente di non facile approccio, evidentemente, non ha scoraggiato l’uditorio : ha prevalso il desiderio di approfondire anche aspetti all’apparenza tecnici di una questione, la procreazione medicalmente assistita, che con tutte le ricadute anche in ambito terapeutico fatica a trovare l’opportuno equilibrio tra le novità della biotecnologia, la giurisprudenza e il rispetto delle coscienze.
Ermanno De Rosa ha introdotto il dibattito : dopo un rapido punto sui 4 quesiti referendari ha invocato la necessità dell’abrogazione degli articoli della Legge 40 che limitano la libertà di ricerca scientifica sull’embrione. “Vietare la ricerca sulle cellule staminali embrionali, anche derivanti da embrioni soprannumerari destinati a un’inutile morte, significa negare la speranza di cura per milioni di malati. Le cellule staminali embrionali ricavate nei primissimi stadi di sviluppo, possono trasformarsi in cellule di qualsiasi tessuto umano; la ricerca si pone l’obiettivo di sviluppare metodiche cliniche atte a trattare svariate patologie proprio utilizzando le cellule staminali per riparare organi e tessuti danneggiati”.
Giovanna Lazzari ha riportato la sua esperienza sul campo. Il Laboratorio di tecnologie della riproduzione presso il quale lavora, è un punto di riferimento mondiale in fatto di genetica e clonazione . Numerosi i successi : nel 1999 il toro Galileo, nel 2003 Prometea, la prima cavalla clonata al mondo, pochi mesi fa è nato un vitellino, figlio di un clone. In collaborazione con l’Istituto neurologico Besta, si sta cercando di far nascere il primo bovino al mondo immune dal morbo della mucca pazza; su finanziamento dall’Istituto superiore della Sanità, si sta studiando sui suini l’efficacia del trapianto di cellule neurali e del miocardio con cellule staminali; grazie a finanziamenti dell’UE, è allo studio la verifica dell’efficacia dei farmaci direttamente su embrioni e gameti creati in vitro senza uccidere inutilmente animali . “E’ necessario condurre la ricerca anche sulle staminali embrionali”, sostiene la Lazzari, “non solo sulle staminali adulte : i due filoni di ricerca si integrano a vicenda. In un’ideale piramide di responsività al trattamento, le staminali embrionali occupano il vertice, promettendo i migliori risultati”.
La posizione della legislazione italiana è di sostanziale chiusura verso la ricerca, ma cosa avviene negli altri paesi? Arianna Ferrari ha spiegato la genesi e le ragioni d’essere di un lavoro di ricerca che ha ampliato l’orizzonte del dibattito su scala internazionale per fornire agli studiosi, agli operatori del settore e ai cittadini che si apprestano alla consultazione referendaria, il confronto tra le soluzioni avanzate nei diversi paesi, raccogliendo e presentando in traduzione italiana, documenti e leggi che ricostruiscono, in sostanza, il dibattito svoltosi a livello internazionale. La ricerca sugli embrioni umani è una delle tematiche più trattate del dibattito bioetico e biogiuridico e ha portato, in molti paesi, ad una revisione della legislazione relativa all’uso degli embrioni umani. La Ferrari spiega che l’attenzione dedicata in questo lavoro alla Comunità Europea scaturisce dall’evidenza che i cambiamenti in corso a livello legislativo in paesi europei quali il Belgio, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l’Olanda, la Svezia, potrebbero avere ricadute importanti sul nostro paese. Ha ribadito altresì il legame culturale con gli Stati Uniti, considerato il peso che ha avuto sul dibattito nei paesi europei la decisione del Presidente George W. Bush di approvare l’uso ai fini di ricerca, non solo degli embrioni congelati e non più usati ai fini riproduttivi, ma anche delle cellule staminali isolate da embrioni umani, prima di una certa data. Così, in molti paesi è stata sollevata la questione di non rimanere indietro nella ricerca biologica rispetto agli stati Uniti. In Gran Bretagna la ricerca sugli embrioni è praticata e normata già dal 1990 : il dibattito si è incentrato, dunque, sulla creazione a fini di ricerca, di embrioni umani clonati. In Germania si è dibattuto sull’importazione delle cellule staminali, in Svizzera si è discusso soprattutto sulla decisione di distruggere o utilizzare embrioni prodotti prima del 2003, visto che nei nuovi interventi di riproduzione assistita, la Legge prevede che non vengano prodotti embrioni in numero superiore a quelli trasferibili. Nel giugno 2004 è stata approvata in Francia una legge sulla bioetica che autorizza la ricerca sugli embrioni umani soprannumerari, avvicinandosi alla linea di quei paesi europei (Belgio, Gran Bretagna, Svezia, Finlandia, Olanda) che hanno già licenziato leggi che permettono l’uso degli embrioni a fini di ricerca. Caso particolare, quello del Belgio, dove è stata approvata una legge che permette anche la creazione di embrioni umani a scopo di ricerca e la clonazione a scopo terapeutico. “C’è anche da considerare che le questioni bioetiche assumono altri contorni viste da una prospettiva non italiana”, conclude la Ferrari. “Istituzioni e parlamenti nazionali che hanno affrontato le questioni relative all’isolamento delle cellule staminali , non solo hanno preso una posizione a favore della ricerca sugli embrioni, ma hanno motivato queste loro decisioni affermando che la distruzione di un embrione non può essere comparata, né dal punto di vista etico né da quello giuridico all’uccisione di una persona, perché l’embrione umano non è persona o, comunque, non può essere considerato tale dal momento del concepimento”.
Significativo il contributo di Maurizio Mori nel sottolineare la necessità di restituire sintonia tra la legislazione e il sentire comune, di colmare la distanza tra i valori realmente vivi nella società con le sue legittime aspettative e una legge nata da posizioni dogmatiche di natura religiosa che non può che provocare guasti irreparabili nella sua applicazione.
Il Comitato ringrazia gli intervenuti e dà appuntamento al prossimo incontro il giorno 15/3 pv sicuramente in una sede più capiente e idonea ad ospitare i numerosi interessati.


COMITATO PER 4 SI ai REFERENDUM sulla LEGGE 40/2004
Procreazione medicalmente assistita

nella foto Cristina Manfredini che coordina l'attività del Comitato
cremona 26 febbraio 2004

 


       



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