15 Settembre, 2002
Guida alle attività didattiche del Sistema Museale
Un agile strumento informativo per gli insegnanti sulle iniziative che i musei cittadini offrono alle scuole
 È stata presentata questa mattina a Palazzo Comunale la Guida
alle attività didattiche del Sistema Museale nel corso di una conferenza
stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco Gian Carlo Corada, l’Assessore
alle Attività Culturali Gianfranco Berneri, Ivana Iotta, Direttore del Sistema
Museale. La guida si propone come strumento informativo per gli insegnanti sull’insieme
delle iniziative che i cinque musei cittadini, a cui si unisce la Fondazione
Città di Cremona con le proprie collezioni artistiche, offrono alle scuole di
ogni ordine e grado. Per ogni museo, dopo una breve presentazione delle
collezioni, sono descritti gli argomenti di visite, lezioni e laboratori,
comprese le indicazioni relative alla durata prevista per gli incontri e al
materiale didattico di corredo. Una sezione specifica è dedicata agli itinerari
‘esterni’, che comprendono sia i percorsi in città sulle tracce delle
testimonianze della storia e della storia artistica locale, sia le attività all’aperto
legate all’ambito naturalistico. Viene dato conto, poi, dell’iniziativa “Il
museo in tasca”, grazie alla quale dall’anno scolastico 1999/2000 tutti i
bambini delle scuole elementari della città hanno la possibilità di conoscere
i musei del Sistema. La guida si conclude con una sezione dedicata alle
informazioni pratiche: modalità di prenotazione, referenti, orari, costi…
tutto quanto, insomma, può servire per la migliore organizzazione delle visite
al museo.
“Sulla didattica - dichiara Ivana Iotta, Direttore del Sistema Museale - da
alcuni anni si è soffermata in modo particolare la riflessione del Sistema
Museale di Cremona. Affrontare il rapporto con la scuola ha significato
chiedersi come il museo poteva proporsi senza essere inteso come realtà
alternativa ma, al contrario, integrativa alla stessa. Ha pertanto cercato di
capirne le esigenze e di intuirne le attese per aspirare a divenire un mezzo di
cui ci si poteva attivamente ed abitualmente servire per il conseguimento di uno
scopo comune: creare un rapporto integrato di collaborazione per offrire
maggiori e diverse opportunità di apprendimento rispetto ai programmi
scolastici e alle attività. Il museo desiderava dunque entrare in questo senso
nella scuola ma allo stesso tempo voleva incominciare a rapportarsi con i
ragazzi, con un mondo che, come è noto, non abitualmente si interfaccia con le
istituzioni museali.
Prosegue quindi Ivana Iotta: “Occorre oggi, che si sono gettate le premesse
per un buon lavoro, impegnarsi con costanza per far sì che i nostri musei siano
considerati luoghi dove è possibile star bene, dove si possono imparare tante
cose anche divertendosi, dove è possibile conoscere, crearsi un senso di
appartenenza del territorio. La conoscenza delle proprie origini e della natura,
del percorso artistico e civico di una comunità, l’acquisizione di una
coscienza ambientale, ci auguriamo possano aiutare i giovani ad entrare nella
modernità del tempo e nella maturità della loro vita con maggiori strumenti,
con affinata sensibilità e con accresciuta speranza nel futuro. Ci auguriamo
anche che i ragazzi un giorno possano entrare nelle sale dei nostri musei da
soli e percorrerle senza il timore di non sapere, possano trovare le condizioni
per lasciarsi andare alla propria curiosità e alle emozioni così come
ascoltassero musica; da lì poi nascerà la curiosità del sapere e sarà quella
che li renderà più grandi”.
 
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