15 Settembre, 2002
Dopo le tasse, i ticket.Niente farmaci in Ospedale
di Carlo Porcari e Marco Emilio Arisi
Dopo le tasse, i ticket
Le opinioni di Carlo Porcari, consigliere regionale DS
Il reinserimento dei ticket in Lombardia ha colto di sorpresa un po’ tutti, come è stata la tua reazione??
La decisione era attesa. Ci ha sorpreso la scelta dei tempi e l’entità del ticket, che è di 2 euro per confezione, cioè mezzo euro superiore a quello che il Centrosinistra aveva abolito nel 2001. Alle farmacie, inoltre, sono state date solo poche ore notturne per organizzare la riscossione del pagamento della nuova tassa. Come se non bastasse le fasce di esenzione preannunciate sono del tutto marginali. Anzi molti soggetti allora esenti a causa delle loro condizioni di salute, per esempio i diabetici, dovranno sborsare 4 euro a ricetta.C’è poi il ticket di 35 euro al pronto soccorso per le prestazioni che i medici riterranno non urgenti, che arriva a 50 nel caso in cui il paziente venisse sottoposto a qualche esame diagnostico.
Ci sono state reazioni anche dalla stessa maggioranza, anche loro non sono d’accordo con il provvedimento??
Sono tutte lacrime di coccodrillo. Gli stessi che un minuto prima hanno firmato un documento che sostiene Formigoni in questa scelta si stanno sbracciando per dire che loro non c’entrano nulla e che sono contrari.E’ davvero indecente.
E per quanto riguarda le farmacie, come sono state le loro reazioni?
Federfarma, che rappresenta le farmacie, ha deciso di contravvenire alla delibera e alla circolare regionale che imponeva l’operatività del provvedimento a partire dal 12 dicembre, autoassegnandosi un tempo di ulteriori 48 ore per far partire le misure.La confusione regna totale con i cittadini che corrono dai medici di famiglia a farsi prescrivere i medicinali.
E le ragioni di questa manovra?
C’è una preoccupante incongruenza: da un lato, infatti, la Giunta regionale dichiara di avere un deficit per il 2002 imprevisto di 250 milioni di euro, dall’altro vara questa manovra che dovrebbe garantire introiti e risparmi per circa 200 milioni di euro, che, sommati al mantenimento dell’addizionale Irpef (330 milioni), darà introiti per 530 miliardi.La differenza di 280 milioni quale buco dovrà coprire?
fonte: Ds Regione Lombardia.
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In un ospedale moderno non forniscono medicine
di Marco Emilio Arisi
Quali altre disavventure possono abbattersi sul cittadino Lombardo dopo l’intervento della Regione per regolare la sanità ? Dopo le disgrazie arrecate al sistema nell’accreditare direttamente il privato pur non legiferando quali fossero gli standard minimi per l’accesso e per il pagamento uguale di prestazioni sfacciatamente diseguali (ovvero la possibilità per i privati di scegliersi gli assistiti da assistere e quali no, visto che per molti, anzi per troppi istituti di cura l’operatività era e rimane dalle 8 del mattino alle 17 del pomeriggio e non oltre, mentre per gli istituti pubblici l’accesso era e resta di 24 ore al giorno e con l’onere di pagare prestazioni come reperibilità e turni continuativi).Il dover dirimere il contenzioso che si indurrà sicuramente quando si dovrà decidere chi e per quali prestazioni dovrà pagare il ticket in quanto ritenuto in difetto di aver preteso prestazioni sanitarie immediate pur potendo tranquillamente rinviarle alle cure del proprio medico di famiglia. Voleva snellire la sanità e favorire la fruibilità dei servizi e la qualità ed ecco che si propone l’ennesimo marchingegno che penalizza i più deboli e coloro che pur non avendo grandi redditi sono costretti a pagare. Già perché pensate che se a qualche professionista dovesse arrivare a casa la fattura della prestazioni sanitarie effettuate non riuscirà a fare il furbo con l’aiuto di qualche avvocato a non pagarlo e a far gravare sull’ente pubblico anche la parcella del suo avvocato ? Chi si recava al pronto soccorso perché non trovava il suo medico disponibile in certi orari, o chi voleva evitare di attendere i fatidici 10-15 gg per la consultazione dello specialista si ritiene modificherà le sue abitudini perché impaurito ? Chiedete alle regioni che già lo hanno sperimentato !!! Perché non si controlla con maggiore incisività come operano i professionisti?
Ma capiterà che..ed è già accaduto: Domenica 15 dic. 02 ore 16,32 ricevo la telefonata di una mia paziente di colore che tra le lacrime mi chiede di andare in ospedale a visitarla !!!! Mi riferisce che il suo piccolo è ricoverato in pediatria perché ha la febbre e che lei è ricoverata con lui. Chiede al medico del reparto di vederla perché ha febbre elevata e mal di gola.La risposta è che in pediatria non curano gli adulti ,si rechi al P.Soccorso. Qui gli dicono di chiamare la guardia medica oppure se lo trova il medico curante. Mi chiama sul cellulare ed io sono a Modena con la famiglia, le dico che comunque mi sarei informato in ospedale. Chiamati i colleghi constatavo che in effetti il Pediatra era impegnato in un caso grave e che se veniva fatta inscrivere al P.S. dove si dicevano comunque disponibili a vederla ed a prescrivere farmaci con la ricetta mutualistica…(ma come faceva ad uscire per l’acquisto dei farmaci?) …..Quando la sanità era meno finemente acculturata ed agghindata, forse in un reparto ospedaliero si poteva dare una aspirina ed un antibiotico in attesa che una madre in affanno e disperata potesse stare accanto al suo bambino… Dr.Marco Arisi
 
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