15 Settembre, 2002
Legautonomie su comuni e legge finanziaria
Sprechi? «Una rapida verifica prendendo i bilanci consuntivi 2004 di alcuni comuni del nostro territorio»
È in atto una vera e propria campagna con la quale si tende a dipingere gli
Enti locali come fonte di spese inutili e di sprechi. Ma sprechi e dissipatezze,
senz'altro presenti in qualche caso a questo livello come a livello regionale e
governativo, vanno individuati e combattuti con precisione, non si può colpire
l'autonomia locale in generale con simili campagne che sono il contrario della
verità ed offendono l'impegno, la serietà ed il senso del dovere di tante
persone elette democraticamente per amministrare la propria comunità. In questi
giorni abbiamo fatto una rapida verifica prendendo i bilanci consuntivi 2004 di
alcuni Comuni come "campione" del nostro territorio sulle voci di
spesa che più frequentemente vengono prese ad esempio di questi presunti
"sprechi". Comuni, di colore politico diverso, che vanno da 1.300 a
poco più di 5.000 abitanti. Ebbene, in questi Comuni la voce "auto
blu" (escluse naturalmente le auto direttamente funzionali ad un servizio,
come quella per i servizi sociali o dei vigili) incide per lo 0,00% sulle spese
correnti. Le "spese di rappresentanza" vanno dallo 0,03 allo 0,.5%. Le
"spese per la comunicazione" (escluse quelle di legge, come gli avvisi
per gli appalti ed i piani urbanistici) dallo 0,00 allo 0,4%. Le
"consulenze" (anche qui ovviamente escludendo le progettazioni
d'obbligo e simili) dallo 0,00 allo 0,7%. Le indennità per Sindaco, assessori e
consiglieri vanno dal 1,03 al 2,19%, tenendo conto che molti amministratori
devono rinunciare in tutto o in parte ad entrate del loro lavoro. Considerando
questi dati, ci sembra davvero che questa campagna, oltre che ingenerosa, sia
anche infondata.
L'argomento è stato particolarmente enfatizzato in questi giorni di
discussione sulla finanziaria per il 2006. Non ci è possibile entrare in questa
breve lettera nel merito delle proposte del governo né di quelle delle
Autonomie, lo facciamo con apposite iniziative promosse anche nella nostra
provincia. Ci limitiamo a sottolineare comunque che questa finanziaria è
pesantissima, tale da incidere negativamente su qualità e quantità della
attività dei Comuni, e che i tagli vengono esercitati in modo da ferire
l'autonomia delle comunità locali. Infatti il governo non sceglie la strada di
concordare rigorosamente con gli Enti Locali di mantenersi nei limiti dati dalle
risorse disponibili per concorrere al risanamento della finanza pubblica, cosa
che, come ha riconosciuto recentemente la Corte dei Conti, i Comuni in generale
già stanno facendo. Interviene invece unilateralmente e pesantemente nel merito
delle scelte autonome degli amministratori locali arrivando a farlo anche con
norme che sfiorano l'assurdità. Come quando, per fare un solo esempio, si
attribuiscono determinate competenze (es: strade, messa a norme di sicurezza
degli edifici scolastici ecc.) e nel contempo si mettono tetti e vincoli tali
che impediscono di assolverle. O come quando si impedisce addirittura a Comuni e
Province di utilizzare risorse proprie di cui già dispongono.
La Lega delle Autonomie, come l'ANCI e l'Unione delle Provincie, hanno
proposto emendamenti che permetterebbero di conseguire il necessario rigore
amministrativo senza intaccare servizi di primaria importanza e investimenti
indispensabili al rilancio dello sviluppo: sino ad ora senza ottenere risultati,
il che, oltre agli amministratori locali, deve preoccupare i cittadini, le
imprese e le forze sociali.
Giuseppe Azzoni - Italo Feraboli
(Lega Autonomie locali - Cremona)
Cremona, 29 ottobre 2006
 
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