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 Politica

15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale - 7 novembre 2005
Ricordo del consigliere Giuseppe Bosio, del Senatore Renzo Antoniazzi e del Senatore Giacomo Carnesella

Il Presidente del Consiglio Comunale, facendo riferimento all'approvazione del nuovo Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale avvenuta nella seduta del 10 ottobre scorso, ha annunciato la costituzione dei seguenti nuovi gruppi consiliari composti da un solo membro: Verdi Per la Pace, Comunisti Italiani, Cremona Futura, UDC, mentre il Consigliere Luca Genesi confluisce nel Gruppo Misto.
Esame, per la convalida, delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità alla carica di Consigliere Comunale del Pier Giorgio Boni, in surrogazione del dimissionario Consigliere Giuseppe Ghisani.
L'oggetto è stato approvato all'unanimità
Esame, per la convalida, delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità alla carica di Consigliere Comunale della Maria Rosa Zanacchi, in surrogazione del Consigliere Giuseppe Bosio, recentemente scomparso.
L'oggetto è stata approvato all'unanimità
Terminate le due votazioni i due nuovi Consiglieri Comunali sono stati invitati a prendere posto in aula dove hanno ricevuto un saluto di benvenuto.

Commemorazione del Consigliere Giuseppe Bosio svolta dal Presidente del Consiglio Comunale Mauro Fanti.
Quando ho appreso la notizia della scomparsa di Giuseppe Bosio ho provato una grande tristezza perché, anche se sapevo della sua grave e straziante malattia, avevo sperato sino all’ultimo che in qualche modo ce la potesse fare. Conoscevo quanto disperata fosse la sua situazione, ma, come per tutte le persone per le quali si prova amicizia e stima, mi auguravo in cuor mio che Giuseppe Bosio alla fine non ci avrebbe lasciato, spegnendosi lentamente come è invece purtroppo accaduto. Sono profondamente colpito dalla scomparsa di un amico, di un collega, di un uomo che non ha mai smesso di amare profondamente la sua città, il suo quartiere, impegnandosi a fondo e con passione determinata nel campo sociale. Per molti che lo hanno conosciuto a fondo, Giuseppe Bosio è stato un maestro tenace, capace di affermare i propri valori attraverso la sua associazione e la sua coperativa. Durante la sua breve ma intensa esperienza di consigliere comunale e di Presidente della Commissione Consiliare permanente attinente i Rapporti con le Periferie, le Politiche della Sicurezza, della Partecipazione e i Tempi della Città non solo io, ma tutti quanti abbiamo imparato ad ammirare il suo vigore intellettuale, la creatività, la passione civile. Giuseppe Bosio non si fermava davanti ai fatti contingenti, ma dietro ad essi cercava sempre le conseguenze per gli uomini, per il loro destino. Nel suo impegno in campo sociale è stato una guida per tanti cremonesi che si sono dedicati al volontariato, per tutte quelle persone che si sono impegnate attivamente nelle istituzioni. Era un uomo generoso, paziente, aperto al dialogo e disponibile con tutti. E questa generosità la sapeva esprimere con grande semplicità e spontaneità in ogni situazione: nelle riunioni dei gruppi consiliari, negli incontri, nei suoi interventi sempre così appassionati e sinceri. Profondamente inserito nel tessuto sociale e politico della città tutta e soprattutto del quartiere dove viveva, Borgo Loreto, il suo aiuto, il suo consiglio non è mai mancato nei momenti difficili. Giuseppe Bosio ci mancherà. Ci mancherà il suo continuo stimolo intellettuale, la sua corretta dedizione al mandato che gli elettori gli avevano affidato. Nell'ultima visita in ospedale, con il Sindaco, con un filo di voce, ha voluto rimarcare la necessità di ricostruire quel gruppo consiliare da cui si era separato solo qualche mese fa, le sue ultime parole, rivolto al Consigliere Luca Genesi, suo compagno di partito, lo ha esordato dicendo: "Ci dobbiamo incontrare per parlare di quella cosa". Si riferiva alla necessità di ricomporre quella frattura dimostrando amcora una volta quanto fosse vivo in lui l'attaccamento al Consiglio Comunale ed alla sua esperienza politica. Mi auguro non cada nel vuoto questa ultima esortazione. Nel breve periodo in cui ho conoscgiuto Beppe, il rapporto di cordialità e di contatti ufficiali, legati ai ruoli ricoperti, abbia lasciato alla stima reciproca il posto ad una sincera amicizia. In questo contesto ringrazio la moglie che mi ha ringraziato per essere stato amico di Beppe e questa cosa mi ha colpito. Alla sua famiglia va il cordoglio mio e dell’intero Consiglio Comunale e con noi di tutti coloro che gli hanno voluto bene, che hanno imparato qualcosa da lui.
Commemorazione del Senatore Renzo Antoniazzi e del Senatore Giacomo Carnesella, svolta dal Sindaco Gian Carlo Corada.
Nei giorni scorsi è scomparso il senatore Renzo Antoniazzi, per lunghi anni dirigente politico dei DS e del PCI prima, e segretario generale della CGIL di Cremona. Renzo Antoniazzi, ancora 15enne, appena dopo la Liberazione del paese dal fascismo, si avvicinò al mondo della sinistra, al Partito Comunista, della cui organizzazione giovanile divenne presto responsabile provinciale. Avvicinarsi a quel mondo era cosa normale, per lui, figlio di una Cremona popolare, operaia ed antifascista. Radici che non ha mai voluto dimenticare e delle quali andava fiero, anche più tardi, quando ebbe occasione di incontrarsi con persone provenienti da altri ceti sociali. Un rapporto saldo, vero, che sarà fatto poi anche da confronti non facili, da discussioni anche dure, soprattutto sulle questioni internazionali, sul rapporto con i paesi dell'est. Dibattiti che gradatamente - con eccessiva gradualità, sappiamo oggi - porteranno poi - grazie a dirigenti come Renzo Antoniazzi, che hanno saputo vedere prima e più a fondo - a maturare nuove e più avanzate posizioni su quelle esperienze, guidate dalla valutazione obiettiva della realtà che si era andata purtroppo costruendo laggiù, piuttosto che da un fideismo e da una scelta tutta ideologica e per niente realistica. Si crearono allora legami forti, che dureranno nel tempo e che, attraverso i decenni, sapranno costruire una nuova classe dirigente della sinistra cremonese; nuovi quadri sindacali, nuovi uomini delle istituzioni. In quel periodo Renzo Antoniazzi affrontò anche la prova del Consiglio Comunale di Cremona ed in questa grande e bella sala sedette per 8 anni, portando all'interno della nostra istituzione la sua sensibilità di giovane dirigente unita alla sua conoscenza diretta dei problemi e della vita della città. Iniziò in quegli anni la sua esperienza nel mondo sindacale, nella Federbraccianti, la potente organizzazione dei braccianti e dei salariati agricoli, e poi alla guida della CGIL, dove ricoprì la massima responsabilità provinciale per nove anni. Ebbe modo così di rinsaldarsi la più approfondita conoscenza dei problemi dei lavoratori, forte di una fondamentale convinzione, che ha accompagnato per intero la sua vita: la dedizione che sempre ha saputo riservare per la gente umile, informata da un profondissimo senso della giustizia, dell'uguaglianza, della difesa dei diritti. Essere dalla parte dei lavoratori, mosso da un anelito di giustizia e di uguaglianza: fu questo il portato che Antoniazzi seppe trasfondere anche nell’esperienza di senatore della repubblica che verrà più tardi, dal 1979 al 1992. Capace nell'argomentare e nell'organizzare, curioso delle nuove idee che avanzavano, pur se attento nel difendere le esperienze passate e nel voler costruire e facilitare un rapporto positivo tra le diverse espressioni e culture politiche. E mentre portava fino in fondo l'elaborazione di critica e di condanna nei confronti della drammatica esperienza del socialismo reale, sapeva nel contempo svolgere la propria funzione dirigente nelle prove durissime alle quali il Paese fu costretto la presenza plumbea del terrorismo, quello rosso brigatista e quello nero di matrice fascista. Erano anni particolarmente duri, costellati da attentati, decine e decine di morti ammazzati con le quali la sinistra, il sindacato, le istituzioni democratiche dovettero confrontarsi, dovendo superare sia le difficoltà di un dibattito interno spesso confuso ed incerto, sia le asprezze di un confronto esterno che non risparmiava nulla e nessuno. Eppure, anche in situazioni drammatiche, Renzo Antoniazzi aveva la grande capacità di mantenere lucido il senso della realtà, del legame con la vita. Non mancava di ricordare a chi aveva vicino a sé - magari al termine di una riunione pesante o dopo una giornata di lavoro difficile - l'importanza di saper affrontare la vita e le sue difficoltà anche con un sorriso sulle labbra, anche con la capacità di sdrammatizzare queste stesse difficoltà. Ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare Renzo Antoniazzi fin dalla metà degli anni ’70. Fu capace di entrare subito in rapporto con me, giovane che si avvicinava, curioso ed attento, alla vita politica. Aveva una sua ‘cifra’ particolare, schietto, senza peli sulla lingua. Fu sempre ‘riformista’, anche quando questo termine non era particolarmente popolare nel PCI, anzi, al contrario, segnava una critica dura, profonda. Sapeva difendere con forza le proprie convinzioni, e non rifuggiva dal confronto, che pretendeva sempre vero, concreto, spoglio da ideologismi. E poi, terminato lo scambio di opinioni, sapeva tornare bonario. E non perdeva l’occasione per suggerirti di "diffidare di chi non é capace di un sorriso". Amava ripetere spesso questo suggerimento, magari accompagnando l'esclamazione con una delle sue battute ficcanti, calzanti, che spesso arrivavano a segno e ti facevano pensare.Abile argomentatore, profondo conoscitore delle questioni di cui portava la responsabilità nel lavoro parlamentare, seppe divenire punto di riferimento e di confronto nel settore che diventerà sempre più importante ed anche molto, molto complesso, come quello della previdenza sociale. Qui le sue qualità e le sue conoscenze seppero portarlo a responsabilità davvero significative, fino a divenire praticamente una figura di riferimento nazionale per tanti. Lo aiutava in questo la solidissima base di elaborazione e di esperienza sindacale, che l'aveva portato anche a diventare il collaboratore più stretto e l'amico fraterno di Luciano Lama, storico ed amato leader dei lavoratori italiani. Abbiamo espresso nei giorni scorsi, alla moglie Lina ed al figlio Claudio i sentimenti della nostra partecipazione e della nostra vicinanza. Li rinnoviamo oggi, estendendoli alla città che tanto aveva amato ed al suo partito, ai Democratici di Sinistra, per il quale non aveva lesinato suggerimenti e consigli fino a pochi giorni dalla fine.
Nei giorni scorsi è scomparso il sen. Giacomo Carnesella, che per dieci anni è stato Consigliere Comunale della nostra città: un leader del socialismo e del riformismo padano, una delle figure più rispettate della politica cremonese. Nato il 7 maggio 1932 a Soncino, Carnesella si era iscritto al Psi nel 1956, dopo aver militato negli organismi studenteschi dell’Università degli Studi di Milano. La sua è stata una militanza politica molto impegnativa e densa di passaggi importanti. Inizia nel 1957, come segretario della sezione socialista di Soncino. Nel 1959 é segretario della Cgil di Crema. Nel 1960 é segretario circondariale del PSI a Crema e consigliere comunale a Soncino, dove svolge anche la funzione di vicesindaco. Entra a far parte degli organi direttivi della federazione cremonese del Psi, prima come membro del comitato direttivo provinciale, poi come responsabile dell’organizzazione. Dal 1968 al 1974 viene nominato presidente del Consorzio acque potabili della provincia di Cremona. Parallelamente all’attività amministrativa continua quella politica: nel 1970, all’unanimità, viene eletto segretario della Federazione provinciale e, dopo il congresso di Genova, entra nel Comitato Centrale. Il primo congresso lombardo del Psi, svoltosi a Milano nel 1972, lo nomina vicesegretario regionale. Con le elezioni politiche del 20 giugno 1976 diventa Senatore della Repubblica, eletto nel collegio di Crema. Al Senato Giacomo Carnesella ricopre la funzione di segretario della Commissione affari istituzionali e della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Commissione che, in quel periodo, giocò un ruolo di grande importanza, proprio in relazione al dibattito che coinvolgeva ruolo e funzioni degli Enti Locali e delle nuove Regioni, nate solo qualche anno prima. Carnesella è senatore per tre anni. Nel 1976, al famoso congresso dell’Hotel Mida, in un confronto politico molto ravvicinato e decisivo per il futuro del PSI, Craxi sconfigge il segretario nazionale uscente Francesco De Martino. Carnesella si schiera con il vecchio leader socialista e contro Craxi, pur avendo con Bettino, suo compagno d’università, una lunga frequentazione. Non viene ripresentato come candidato nelle elezioni anticipate del 1979. Rientra con la propria azione politica a Cremona, dove siede in Consiglio Comunale dal 1980 al ’90. Nello stesso periodo, dal 1981 al 1991, è Presidente dell’Unità Socio Sanitaria Locale 51, di fatto svolgendo l’importante ruolo di Presidente dell’Ospedale di Cremona. Nel 1994 viene eletto per la terza volta segretario provinciale del Psi. Vive con grande sofferenza il lungo e difficile periodo di Tangentopoli, durante il quale una parte importante del mondo socialista viene messa sotto accusa in pesanti situazioni giudiziarie e dal quale prende inizio quella che viene definita ‘la diaspora socialista’. Nel 1998 con l’atto di fondazione del Pds decretato dagli Stati generali della sinistra italiana riuniti a Firenze Giacomo Carnesella decide di proseguire la sua militanza socialista all’interno del nuovo partito dei Democratici di Sinistra, entrando a pieno titolo negli organismi dirigenti cremonesi e lombardi della nuova formazione politica. Giacomo Carnesella è davvero una delle figure storiche del socialismo cremonese. Protagonista attivo del socialismo e del riformismo cremonesi, dirigente politico dall’onestà specchiata, dall'animo limpido, mai sopra le righe, è stato stretto collaboratore di Francesco De Martino, intimo di Aldo Aniasi, amico e nello stesso tempo rivale di Bettino Craxi. La sua scomparsa priva Cremona, i suoi cittadini ed il suo movimento democratico tutto di un rappresentante di prim’ordine, tenace costruttore di libertà e di progresso sociale. Nonostante la gravissima malattia - sopportata con grande dignità - che l’aveva colpito, Giacomo Carnesella è stato lucido fino alla fine e fino all’ultimo ha voluto seguire le vicende politiche e sociali della nostra città, confidando sui colloqui quotidiani che teneva con l’amato figlio Gino, nostro carissimo collega. Al carissimo Gino, al fratello Marco, alla moglie Margherita, compagna di una vita, noi rivolgiamo ancora i sentimenti di vicinanza e di partecipazione della città e del nostro Consiglio Comunale. Pensiero solidale che estendiamo anche al suo partito, i Democratici di Sinistra, ed al vasto mondo del socialismo e del riformismo cremonese che, con Giacomo Carnesella, perde un protagonista sicuro, un militante indomito, un rappresentante stimato e ben voluto da tutti.
Al termine delle due commemorazioni, in segno di omaggio alle tre figure scomparse, su richiesta del Sindaco Gian Carlo Corada, il Maestro Andrea Mosconi ha suonati alcuni brani di Bach e Bela Bartok utilizzando il violino Vesuvius 1727 di A. Stradivari, giunto nei giorni scorsi a Cremona da Londra.
Comunicazione del Presidente del Consiglio Comunale dell’avvenuta costituzione dei Gruppi Consiliari, ai sensi dell’art. 15, comma 3° del vigente Regolamento del Consiglio Comunale.
Il Presidente del Consiglio Comunale ha elencato gli undici gruppi consiliari con i rispettivi presidenti.
Modifica della composizione delle Commissioni Consiliari Permanenti e della Commissioni di Vigilanza, di cui agli articoli 17 e 28 del vigente regolamento del Consiglio Comunale.
Sulla base della nuova struttura dei gruppi consiliari, è stata modificata anche la composizione delle Commissioni Consiliari Permanenti e della Commissioni di Vigilanza. L'oggetto è stato approvato all'unanimità.
Modifica del Regolamento per l’erogazione di contributi a sostegno del piccolo commercio locale, previsti dal Progetto “Investi nel commercio”.
Il Comune di Cremona, per offrire un sostegno concreto alle imprese commerciali di minori dimensioni, si è fatto promotore del Progetto “Investi nel Commercio”, che prevede la concessione di incentivi per investimenti finalizzati all’acquisto di arredi ed attrezzature e ad altri interventi di ammodernamento e riqualificazione delle aziende. L’obiettivo è di salvaguardare, valorizzare e rendere più competitivo il settore del piccolo commercio locale che, oltre a svolgere un servizio fondamentale per la popolazione, costituisce uno dei principali assi strategici su cui si fonda lo sviluppo economico ed occupazionale della città, nonché un importante ed insostituibile strumento di presidio del territorio che contribuisce alla ricchezza dei cittadini ed alla vivibilità delle aree urbane. A questo scopo è stato iscritto nel Bilancio comunale un apposito finanziamento pari a € 40.000,00. All’iniziativa collaborano attivamente l’ASCOM e la Confesercenti, nonché l’Agenzia Renindustria che, dopo avere condiviso con il Comune l’intero percorso di progettazione preliminare, partecipando anche alla fase di attuazione, fornendo, sulla base di una concordata ripartizione dei compiti, un’assistenza diretta e qualificata nella compilazione e nell’esame delle richieste di contributo. A seguito dell’esperienza maturata, dopo l’avvio della prima fase attuativa, è stata rilevata l’opportunità fermo restando l’impianto sostanziale del progetto di apportare alcuni utili incentivi, di premiare gli investimenti di maggiore qualità e, nel contempo, di consentire il rilancio e l’implementazione futura di un progetto che resta assolutamente valido per il comparto commercio a cui è rivolto. Al termine del confronto le due associazioni di categoria ha messo per iscritto le rispettive proposte, a sua volta il Settore Legislazione Commerciale, operando una sintesi coordinata tra le indicazioni espresse da ognuno dei partners esterni, ha formulato alcuni emendamenti che ritenuto utile introdurre. Inoltre l’ASCOM, con l’intento di reperire una fonte sicura e stabile di finanziamento, che consenta di rinnovare e consolidare nel tempo il progetto, anche dopo l’esaurimento del primo fondo a disposizione, ha suggerito l’idea di destinare allo scopo una quota parte dei proventi riscossi dal Comune per le sanzioni inerenti le violazioni alle norme in materia di commercio (in questo caso sarà compito della Giunta Comunale, come scritto nel documento modificato, verificare la fattibilità giuridica, tecnica ed economica della proposta). Da qui l’opportunità di modificare il Regolamento adottato dal Consiglio Comunale il 18 dicembre 2003. Dopo che il Vice Sindaco, nella sua veste di Assessore al Commercio, ha illustrato ai Consiglieri le modifiche più significative introdotte, l'oggetto è stato posto in votazione (Il testo del regolamento con le modifiche introdotte può essere richiesto all'Ufficio Stampa, n.d.r). ed approvato all'unanimità
Assestamento generale del Bilancio di Previsione 2005. Conseguenti modifiche della Relazione Previsionale e Programmatica e del Bilancio Pluriennale 2005/2007.
Dopo che la Giunta Comunale ha espresso parere favorevole alle variazioni di Bilancio di Previsione per € 6.342.100,00, prendendo atto della dimostrazione del controllo degli equilibri di Bilancio in seguito alle variazioni apportate, nonché del perseguimento dell’obiettivo del patto di stabilità interno, l’oggetto è stato sottoposto al Consiglio Comunale, previa breve illustrazione dell'Assessore al Bilancio Celestina Villa. Il provvedimento di assestaemnto al Bilancio proposto, tenuto conto delle segnalazioni dei dirigenti competenti, dell'andamento dell'entrata e della spesa, si conclude con i seguenti risultati: entrata corrente (escluse vincolate e straordinarie) - L'entrata corrente è aumentata complessivamente di € 478.000,00; Spesa corrente (escluse vincolate e straordinarie) - La spesa corrente aumenta pertanto di € 478.000,00, così suddivisa tra i seguenti interventi: personale, - € 7.000,00; acquisto beni + € 75.700,00; prestazione di servizi + € 409.500,00; utilizzazione di beni di terzi - € 5.300,00; trasferimenti - € 2.000,00; interessi passivi € 0,00; imposte e tasse + € 5.100,00; fondo di riserva + € 2.000,00 - Totale + € 478.000,00. Le entrate straordinarie aumentano complessivamente di € 1.466.500,00. Tali entrate sono destinate al finanziamento di spese correnti per € 1.115.000,00 e a spese in conto capitale per € 351.500,00. Le entrate vincolate di parte corrente aumentano (somma algebrica) di € 177.000,00 con corrispondente aumento della spesa vincolata di parte corrente. Le entrate vincolate in conto capitale aumentano (somma algebrica) di € 4.520.600,00 (somma algebrica) con corrispondente aumento delle relative spese in conto capitale. Le antrate per accensione di prestiti diminuiscono di € 350.000,00 con corrispondente diminuzione della spesa in conto capitale. Le entrate e spese per servizi per conto terzi aumentano di € 50.000,00. Queste variazioni comporteranno successivamente la modifica del Piano Esecutivo di Gestione per quanto attiene l'assegnazione delle risorse finanziarie. Rispondendo alle domande poste da alcuni Consiglieri, l'Assessore ha spiegato che vi è stato un aumento dei nuclei famigliari che chiedono aiuto al Comune, mentre per quanto riguarda la convenzione esistente con AEM S.p.A. è positiva per l'Amministrazione in quanto prevede il pagamento dei consumi, oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria. L'oggetto è stato approvato a larga maggioranza. Hanno espresso voto contrario gli esponenti della minoranza.
Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2005-2007 e dell’elenco annuale dei lavori per l’anno 2005 ulteriormente modificato ed integrato (art. 14 Legge 109/94 e successive modifiche ed integrazioni).
L'Assessore al Bilancio Celestina Villa ha spiegato che, a seguito della necessità di inserire il finanziamento statale di € 6.000.000,00 per gli interventi relativi alla Conca del Porto, pena la perdita del finanziamento stesso, si è reso necessario provvedere alla modifica e all'integrazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2005-2007 e dell'elenco dei lavori per l'anno 2005, facendo slittare alcuni interventi al 2006 quando verranno di nuovo inseriti. In particolare per quanto riguarda il Museo (6° lotto) vi è stato un aggiornamento della disponibilità finanziaria da € 500.000,00 a € 100.000,00; interventi di messa in sicurezza di edifici scolastici, aggiornamento della disponibilità finanziaria dell'anno 2005 da € 1.000.000,00 a € 0,00; acciotolato del comparto di via Riamondi, aggiornamento della disponibilità finanziaria per l'anno 2005 da € 350.000,00 a € 0,00. Sono stati rinviati all'anno 2006 gli adeguamenti per l'ottenimento della certificazione di prevenzione incendi del complesso di S. Maria della Pietà, la manutenzione straordinaria della sede del Comando della Polizia Municipale, l'impianto di riscaldamento della Scuola Elementare Trento e Trieste. Nuovo intervento inserito è quello relativo alla Conca del Porto, per un importo di € 6.000.000,00 (contributo statale). Carlo Malvezzi, Consigliere Comunale di Forza Italia, pur sottolineando il fatto positivo rappresentato dl contributo statale per i lavori alla Conca del Porto, ha però tenuto ad evidenziare che il differimento degli interventi elencati dall'Assessore costituisce un aspetto negativo in quanto le somme inizialmente impegnato avrebbero potuto essere utilizzate all'inizio dell'anno. Dal canto suo l'Assessore Celestina Villa ha assicurato che nel 2006 gli interventi per il momento accantonati verranno riproposti. L'oggetto è stato quindi posto in votazione ed approvato con il voto contrario di tutti i gruppi della minoranza.
Relazione al Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 16 del Regolamento per l’esercizio delle funzioni del Difensore Civico, per l’attività svolta dal Difensore Civico nel periodo settembre 2004 - settembre 2005 (si veda la Relazione allegata al presente comunicato, n.d.r.)
Ordine del giorno presentato dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “La Margherita” Giuseppe Ceraso e dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” Pierluigi Rotelli con cui si invita alla predisposizione degli indirizzi per la definizione degli orari di utilizzo dell’impianto sportivo comunale “Stadio G. Zini” (Testo dell’ordine del giorno: Premesso che La Lega Calcio, con l’avallo dei Presidenti delle Società di serie B, per esigenze commerciali collegate con la copertura televisiva degli eventi, ha imposto, da quest’anno, lo svolgimento delle partite di calcio di serie B nella giornata di sabato pomeriggio. Tale ipotesi di utilizzo della struttura sportiva comunale al sabato pomeriggio ha, sin da subito, evidenziato l’esistenza di rilevanti elementi di criticità in merito alla sicurezza dell’area adiacente l’impianto sportivo, criticità che hanno determinato l’intervento, in via d’urgenza del Sindaco, il quale ha vietato lo svolgimento della partita di calcio in calendario il 10/09/2005 alle ore 15.00; l’esecuzione di tale ordinanza è stata sospesa con decreto del Presidente della II Sezione del T.A.R. Lazio.Considerato che l’orario di svolgimento delle partite di calcio di serie B, così come determinato dalla Lega Calcio, comporta una serie di gravi inconvenienti per l’ordinato svolgersi della vita della città in relazione a:l’esistenza nella zona della stazione di numerosi complessi scolastici comportanti il deflusso degli studenti verso la stazione ferroviaria concomitante con l’afflusso dei tifosi delle squadre ospiti che utilizzano il mezzo ferroviario;la gran parte degli agenti di polizia municipale sono chiamati a presidiare il traffico e la circolazione stradale in prossimità degli incroci scolastici, gli stessi, pertanto, vengono distratti dall’organizzazione dell’evento calcistico con gravi ripercussioni circa la sicurezza degli studenti che sono in uscita dalle scuole;nel pomeriggio del sabato, le arterie che collegano i caselli autostradali alla zona dello Stadio, così come le strade urbane di scorrimento coinvolte, sono interessate da consistenti flussi di traffico provenienti e/o diretti agli insediamenti di due grandi strutture di vendita esistenti a pochi chilometri dalla Città; il sabato pomeriggio, inoltre, per i cittadini cremonesi e per i residenti nei comuni della cintura esterna, rappresenta tradizionalmente il giorno in cui è massimo l’accesso alla rete commerciale del centro storico. Ciò determina una significativa domanda di sosta con conseguente esaurimento delle aree di parcheggio disponibili tra cui, quella denominata “ex-foro boario” (Piazzale della Croce Rossa) che costituisce, secondo il Piano della viabilità già approvato, la maggiore risorsa per la sosta dei tifosi della squadra di calcio della città, in occasione delle partite di calcio quando lo stesso viene completamente occupato unitamente al retrostante piazzale lato “curva sud”;nella zona dello stadio “Zini”, situato a ridosso del centro storico, sono presenti due medie strutture di vendita, molto popolari, che costituiscono un ulteriore richiamo per l’utenza ed un conseguente appesantimento della circolazione nella zona con la potenziale interferenza tra i diversi flussi di traffico. I commercianti e gli artigiani presenti nel comparto si sono già attivati nel rappresentare al Sindaco le gravi problematiche che devono sopportare a causa dell’effettuazione delle partite al sabato; il massiccio incremento dei flussi di traffico nel pomeriggio del sabato è quindi tale da comportare una situazione di gravissima emergenza per la funzionalità del sistema viabilistico, ed ha altresì l’effetto di compromettere la sicurezza della circolazione, tenuto conto di code e stazionamenti che vedrebbero coinvolti anche tifosi ospiti, con il conseguente carico emotivo. Constatato che l’articolo 50, comma 7, del D.Lgs. 267/2000 attribuisce al Sindaco la competenza a coordinare e organizzare, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici. Nell’ambito di tale competenza, è senz’altro ricompresa la programmazione degli orari delle attività sportive e di spettacolo, quale si configura un incontro di calcio professionistico, attività rilevanti dal punto di vista sociale ed economico. Ritenuto opportuno determinare, ai sensi dell’articolo 50 comma 7 del D.Lgs. 267/2000, gli indirizzi in materia di orari di utilizzo dell’impianto sportivo comunale “Stadio G. Zini” al fine di evitare il verificarsi di inconvenienti e pregiudizi alla vita della città, di garantire lo svolgimento delle manifestazioni sportive a carattere agonistico nelle migliori condizioni di sicurezza per la cittadinanza; IMPEGNA la Giunta Comunale, in collaborazione con i dirigenti competenti, a proporre al Consiglio Comunale l’adozione di una deliberazione che definisca gli indirizzi per la determinazione, da parte del Sindaco, degli orari di utilizzo dell’impianto sportivo comunale “Stadio G. Zini” in tutte le giornate festive, anche infrasettimanali, e nelle giornate feriali, salvo deroghe motivate;il Sindaco a favorire ancora, per quanto possibile, la costituzione di un tavolo di trattativa fra la Lega Calcio di serie B ed i Comuni, per cercare di trovare un’intesa rispettosa delle esigenze degli sportivi, delle società di calcio e dell’intera comunità cittadina).
Dopo l'illustrazione dell'ordine del giorno da parte del Consigliere Giuseppe Ceraso, si aperto il dibattito. Malvezzi, per Forza Italia, pur ritenendo in linea di massima condivisibile l'ordine del giorno presentato, ha però evidenziato che in esso non si è tenuto conto dell'aspetto della disponibilità economica per le squadre di Serie B per le spese che debbono sostenere. Pierluigi Rotelli, per i DS, ha sottolineato i reali problemi legati alla disputa delle partite il sabato pomeriggio: da qui la necessità di riaprire il confronto. Guido Borsella, UDC, ha dichiarato di condividere l'ordine del giorno presentato, contestando la logica esclusivamente di carattere economico che sottende alla scelta del sabato pomeriggio per la disputa delle partite di Serie B. Matteo Lodi ha dichiarato che il calcio ha assunto un carattere troppo invasivo, soprattutto per quanto riguarda l'impiego massiccio di forze dell'ordine. Ha concluso il dibattito il Vice Sindaco Luigi Baldani per il quale è da giugno che esiste un apposito coordinamento delle città con squadre che militano in Serie B per rispondere ad una scelta per la quale i Comuni non sono stati interpellati, una decisione arrivata dopo l'emanazione della Legge Pisanu che ha visto l'entrata in vigore di regole rigidissime, con tutto quanto questo comporta. Il Vice Sindaco ha ricordato inoltre le difficoltà fatte presenti dai titolari degli esercizi commerciali che sorgono nei pressi dello Stadio Zini; d'altra parte spetta al Sindaco stabilire gli orari di utilizzo degli impianti sportivi. Baldani ha quindi sollevato l'anomalia rappresentata dal fatto che prima che arrivassero i ricorsi della Lega Calcio sono intervenute le ordinanze sospensive da parte del TAR del Lazio. Da parte del Comune, ha proseguito il Vice Sindaco, non c'è nessuna volontà vessatoria nei cobfronti delle società calcistiche, ma c'è la massima disponibilità al dialogo: si vuole solo affermare che spetta per legge al Sindaco stabilire gli orari di svolgimento delle attività sportive. Il Vice Sindaco ha quindi elencato alcuni dati molto pratici, tra questi anche quello relativo ad un generalizzato mancato aumento degli spettatori alle partite, diversamente da quanto era stato pronosticato dalla Lega Calcio, fatta eccezione per quanto riguarda il Torino. In realtà molte persone non vanno più allo stadio: un brutto segnale, secondo il Vice Sindaco, sintomo di una disattenzione di fondo verso il mondo del calcio. Il Vice Sindaco ha concluso dicendo che occorre portare avanti questa battaglia: diversamente si rischia infatti che passi il concetto che si possa fare tutto a prescindere all'autorità del Sindaco. Nicoletta De Bona ha preannunciato l'astensione da parte di Alleanza Nazionale non condividendo il metodo seguito. L'ordine del giorno è stato quindi posto in votazione ed approvato con l'astensione di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord.
Interrogazione in data 26 ottobre 2005 presentata dal Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare “Insieme per il Gruppo Unico” - lista “Verdi per la Pace” - Matteo Lodi in ordine ai provvedimenti che s’intendono adottare per migliorare le condizioni dell’aria e della salute a Cremona (Testo dell’interrogazione: Considerati i gravissimi problemi dell’aria e della salute a Cremona, chiedo a tutta la Giunta Comunale quali interventi urgentissimi si vogliono attuare nell’immediato, a breve, medio e lungo termine per modificare le condizioni ambientali in cui dobbiamo respirare ancora oggi).
All'interrogazione ha risposto l'Assessore Carlo Dal Conte spiegando che la scorsa settimana la Giunta ha approvato il Piano Anti Smog per l'inverno 2005/2006, che in parte accoglie e le migliora le indicazioni della regione Lombardia. Si tratta di misure in parte già sperimentate lo scorso anno con buoni risultati. E' quindi in corso una collaborazione con gli Assessorati all'Ambiente delle altre città del Sud Lombardia. E' stata affinata la chiusura a fasce per meglio rispondere ai problemi causati dal traffico. Certo, come ha fatto presente l'ASL, esiste il problema dovuto all'inquinamento industriale, ma i dati forniti sono a livello provinciale. Per quanto riguarda il riscaldamento domestico, quanto si doveva fare è stato fatto, ad esempio con l'estensione della rete del teleriscaldamento, con la campagna di controllo sulle caldaie che sta dando buoni risultati. Sul piano della comunicazione ci si sta impegnando, basti pensare che le informazioni ambientali presenti sul sito del Comune sono quelle più consultate, in ogni caso vi è la disponibilità ad essere ancora più incisivi. L'Assessore Daniela Polenghi ha informato il Consigliere della costituzione di un'apposita Commissione di Educazione Ambientale, che ha l'obiettivo di lavorare sul cambiamento dei comportamenti individuali attraverso una stretta sinergia con gli altri enti pubblici. Il Consigliere Matteo Lodi si è detto soddisfatto delle riposta ottenuta.

 


       



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