Benvenuto a tutti, un saluto ai nostri ospiti di Zelig.
Fa un po’ freddo, ma questo non impedisce alle nostre teste di funzionare e 
ai nostri sentimenti di essere vivi anche stasera.
Stasera, con questo spettacolo dimostreremo che si può essere seri anche 
sorridendo. È importante, a conclusione di una campagna elettorale che il nostro 
Presidente del Consiglio ha cercato di drammatizzare oltre modo, con tante 
sparate nello stesso tempo cupe e ridicole. E con manifestazioni come quella di 
ieri a Roma inneggiante al fascismo, ancor più cupa e triste. 
Ed è vero che se nel 2001 ha diffuso a piene mani sogni ed illusioni, oltre 
alle solite incredibili promesse (ieri si è impegnato a farci arrivare a 100 
anni), stavolta ha diffuso soprattutto paura: il centro sinistra tasserà il ceto 
medio, occorrono gli osservatori dell’ONU, e così via. Rendendo così difficile 
parlare di ciò che più interessa ai cittadini: il lavoro dei giovani, il costo 
della vita e salari, stipendi pensioni tropo bassi, la stagnazione economica e 
il fallimento del Governo che ha scaricato tasse e difficoltà sui Comuni.
Ma la responsabilità forse ancor più grande di Berlusconi e dei suoi è di 
aver sobillato le divisioni tra gli italiani, di aver seminato astio e 
intolleranza. 
Per questo, chiudere la campagna sorridendo vuol dire anche dimostrare di 
essere una grande forza tranquilla, paziente, propositiva che vuole il bene non 
di questo o di quello o di pochi ricchissimi ma di tutti. E che, quindi, 
lavorerà per unire gli italiani e per dare un nuovo inizio al nostro Paese.
(Gian Carlo Corada, 7 aprile 2006)
[Per eventuali inesattezze nella trascrizione ci assumiamo ogni 
responsabilità. – Red.]