Dichiarazione di Gian Carlo Storti Vice Presidente di Azienda Cremona
Solidale, delegato alle relazioni sindacali e sociali.
In merito all’avvio della sperimentazione della riorganizzazione, iniziata lo
scorso lunedì 29 gennaio, alcune considerazioni:
La seconda bocciatura, da parte dell’assemblea dei lavoratori di ACS,
manifesta il forte disagio che si è determinato in questa delicata fase della
vita aziendale;
Gli organi tecnici dell’azienda stanno monitorando l’andamento per valutare
ed introdurre quanto prima le eventuali correzioni ed aggiustamenti per definire
al meglio i nuovi piani di lavoro;
Il senso di responsabilità di tutti, di fronte a tali cambiamenti
significativi , sta consentendo , di attuare la sperimentazione e di capirne gli
effetti;
Il cambiamento degli orari dei pasti per gli ospiti , pur in alcuni casi,
problematico per le famiglie che assistono i loro cari si sta sperimentando
senza particolari problematicità.
Restano aperti alcuni nodi che proporrò alla riflessione del Consiglio di
Amministrazione e della Direzione Generale e Sanitaria dell’Azienda:
Termine del turno serale: i lavoratori non accettano lo spostamento del
turno né alle 22 nè alle 21.30 come proposto nell’ultimo incontro e le OO.SS. e
le RSU ripropongono la fine del turno pomeridiano per le ore 21 ; è necessaria
una riflessione non solo tecnica ma anche sociale che permetta di ricostruire ,
al di là delle ragioni di tutti, un clima di forte collaborazione e questo
ovviamente a vantaggio dei soggetti piu’ deboli che sono gli ospiti; ritengo
pertanto utile riprendere in esame tale proposta di parte sindacale , creando le
condizioni di accoglibilita’ con lo scopo di consolidare così il progetto
innovativo della riorganizzazione sperimentato in un clima di minore
conflittualità;
Sostituzioni per brevi periodi di assenza: l’attuale meccanismo basato
sul solo volontariato non è sufficiente a garantire la copertura dei turni per
breve assenze ( ACS garantisce da sempre la sostituzione per assenze superiori
ai 15/20 giorni); l’incremento economico di tali competenze da solo non è
sufficiente ; pertanto si tratta di sondare nuove strade: o l’applicazione della
reperibilità contrattuale o l’individuazione di altre modalità organizzative (
concordate con le OO.SS. come previsto dallo stesso contratto ) ; sia l’una che
l’altra soluzione hanno ovviamente un costo non secondario che inciderà sul
bilancio , ma non è possibile continuare in questa situazione di incertezza;
Necessita infine una ulteriore riflessione sugli organici , ASA in
particolare, sia sul fronte della stabilizzazione dei dipendenti attualmente
ancora precari che di ulteriori rafforzamenti in fasce orarie giornaliere
particolarmente delicate ( occorre cioè valutare i livelli di professionalità
necessari e le loro fasce orarie di utilizzo).
Si tratta di aprire quindi una fase nuova che permetta di uscire dallo stallo
relazionale nella quale si trova l’azienda che del resto, come più volte
evidenziato non può rimanere ferma sia dal punto di vista della ristrutturazione
) vedi lavori per la 3° e 4° palazzina) che sulla riorganizzazione interna che
non dimentichiamolo ha lo scopo di migliorare i servizi erogati all’utenza.