15 Settembre, 2002
Le bagatelle di un Tartarino di Tarascona
Noi tutti, quando si parla di esuberanza sessuale, abbiamo qualche personale parametro di raffronto e sappiamo bene che se uno nella fascia della cinquantina si avvia al tramonto non è plausibile che per un settantenne......
“Ogni cosa a suo tempo e ad ogni tempo la sua cosa”. Per attualizzare il vecchio adagio ed applicarlo ad un fatto che ha dilagato su giornali e televisioni, si può dire che se un giovane si profonde in galanterie e profferte nei confronti di giovani e formose ragazze, ciò è nella norma e nel suo pieno diritto. Se, invece, lo fa qualcuno che ha raggiunto la settantina, costui diventa patetico. “Senectus ipsa morbus est” affermava Cicerone. La vecchiaia di per sé è già una malattia; per dirla più crudamente, è una brutta bestia e non è il caso di toglierle persino la dignità.
Noi tutti, quando si parla di esuberanza sessuale, abbiamo qualche personale parametro di raffronto e sappiamo bene che se uno nella fascia della cinquantina si avvia al tramonto non è plausibile che per un settantenne il sole sia ancora molto alto all’orizzonte.
Silvio Berlusconi, con buona pace del suo medico personale prof. Scapagnini, che qualche tempo fa lo definiva “tecnicamente immortale”, è uno che ha virato i settanta e non li porta nemmeno benissimo.
Provi a seguire una giornata di Romano Prodi (suo coetaneo). Questi, senza tanti lifting, trapianti e tinture, si cucca settanta ed oltre chilometri in bici, scalando anche i passi appenninici e dolomitici. Non per questo mena vanto della sua efficienza fisica.
C’è una abissale differenza tra i due; una differenza genetica ed antropologica. Se l’uno è riservato, poco propenso alle promesse mirabolanti ma incisivo nei fatti, l’altro deborda, utilizza l’illusionismo istrionico, fa ricorso ai fuochi pirotecnici senza poi concludere gran che, eccetto che per i suoi personali interessi di impresario. Ho volutamente usato questa parola perché, a mio modesto avviso, un imprenditore è altra cosa. Un imprenditore si misura nel libero mercato internazionale, non si accuccia nei mercati protetti avvalendosi di leggi ad hoc o di uomini politici che gli costruiscono autostrade preferenziali.
Credo però, una volta tanto, che Berlusconi sia stato sincero quando, scusandosi con la moglie, ha garantito che le sue galanterie nei confronti di alcune donne giovani e sensuali, erano solo bagattelle. Frasi buttate lì senza crederci, solo per rinverdire la fama più volte alimentata del superuomo, del tombeur de femmes, ma senza nessuna intenzione di arrivare al dunque. Forse addirittura con la paura di essere messo alla prova, pensando in cuor suo: “speriamo che questa non ci stia davvero, sennò scopre il bluff !”
Bagattelle, come le promesse fatte nel contratto con gli italiani, illustrato a Porta a Porta (officiante Bruno Vespa) o come la promessa di abolire l’ICI, vero “coup de théâtre” in chiusura dell’ultima campagna elettorale.
Bagattelle da Tartarino di Tarascona dei giorni nostri, con la differenza che il Tartarino di Alphonse Daudet era un ingenuo e, per questo, anche simpatico. Eppure, nonostante i bluff smascherati, Silvio ha dietro di se plotoni di fans osannanti, pronti a credere e sostenere tutto. Persino che lo animi una concezione doppiamente cristiana della famiglia (ne ha ben due) o che è una persona profondamente disinteressata e liberale.
Però, su questo tema, adesso finiamola. Non se ne può più ! Non ci si può continuamente far dettare il calendario politico da un bagattellaro reo-confesso o da una moglie offesa di un Paperone. Non ho mai nutrito simpatie per Hillary Clinton; oggi la sto rivalutando perché, quando Monica Lewinsky rivelò di essersi acquattata sotto la scrivania presidenziale, non scrisse ad alcun giornale pretendendo pubbliche scuse. Anche se è una tipa tosta.
Gabrino Fondulo
 
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