10 marzo Giornata di mobilitazione nazionale contro la privatizzazione
dell'acqua.
"Riordinare la gestione dell'acqua in Italia con una nuova legge di
iniziativa popolare e, nel frattempo, avviare una moratoria, con un decreto del
governo, di tutti i processi di privatizzazione in corso".
Queste sono le parole d'ordine del Comitato della campagna nazionale "Acqua
pubblica, ci metto la firma!" con cui si annuncia la grande manifestazione
nazionale a Palermo prevista per sabato 10 marzo. Perché proprio a Palermo? Il
Forum siciliano dei movimenti per l'acqua ribadisce l'importanza di un
tempestivo segnale che provenga da tutto il paese contro i gravi
episodi accaduti in alcuni capoluoghi di provincia siciliani nelle scorse
settimane che hanno innescato di fatto processi di privatizzazione dell'acqua
nonostante il forte dissenso espresso dai cittadini interessati e nonostante la
netta opposizione da parte della maggioranza dei sindaci amministratori dei
comuni coinvolti.
Le privatizzazioni di beni e servizi pubblici, a partire proprio dall'acqua
bene comune per eccellenza, riguardano molte regioni, da nord a sud, con
realizzazioni già in corso, altre in avvio, altre in previsione di attuazione
nei prossimi mesi. Spesso le leggi regionali si sono sostituite alla
normativa nazionale e anzi l'hanno utilizzata, piegata e ridotta all'unica
opzione ritenuta, a torto, praticabile: quella dell'apertura al privato di
settori fino a poco tempo fa sottratti al mercato in quanto ritenuti beni
pubblici e non merci. Per questo è importante che tutti coloro che si battono
contro la privatizzazione dei beni comuni richiedano con forza al governo un
provvedimento ad hoc, una moratoria, da attuarsi in tempi ristrettissimi proprio
per non permettere ai "furbetti dell'acqua" di procedere alle privatizzazioni
prima della sua emanazione (mettendo in tal modo sindaci e cittadini davanti al
fatto compiuto).
Non si arresta comunque la raccolta di firme a sostegno della legge
d'iniziativa popolare che il 13 gennaio si è avviata in tutto il paese. Il testo
proposto riconosce che l'acqua e' un bene comune, un diritto umano universale e
che la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile sono diritti inalienabili e
inviolabili di tutte le persone; proprio per questo deve essere gestita come un
bene e non come una merce; sull'acqua non si può fare lucro e quindi la sua
gestione deve avvenire al di fuori del mercato, tramite enti di diritto pubblico
e non essere messa nelle mani dei privati. Per questi principi sono state
raccolte, solo nelle primissime settimane della campagna "Acqua pubblica, ci
metto la firma!", 50 mila firme (il minimo previsto dalla normativa per
presentare proposte di legge d'iniziativa popolare) e di questo passo alla
chiusura della campagna (inizio di luglio) le firme saranno veramente
tantissime!
A sostegno della manifestazione nazionale di Palermo anche il Comitato
provinciale cremonese ha indetto una "due giorni" di mobilitazione
straordinaria per il 10 e 11 marzo. Saranno organizzati banchetti informativi e
di raccolta firme a Cremona in varie zone della città e in molti altri centri
della provincia:
Sabato 10 marzo
Cremona mattino (9.30-12.00) banchetto in via Solferino angolo c.so Mazzini
Cremona mattino (9.30-12.00) banchetto in via Ca' del Vescovo (adiacenze
supermercato Coop)
Cremona pomeriggio (15.30-19.00) banchetto in c.so Campi (adiacenze Farmacia
Centrale)
Cremona pomeriggio (15.30-19.00) banchetto in via del Sale (adiacenze
supermercato Coop)
Casalmaggiore mattino (9.30-12,00) banchetto al mercato in p.za Garibaldi
Crema mattino (9.30-12.00) banchetto in zona mercato
Pizzighettone pomeriggio (15.00-19.30) banchetto in piazza d'armi
Domenica 11 marzo
Castelleone, banchetto in concomitanza al mercatino dell'antiquariato
Il Comitato promotore sta inoltre organizzando una intera settimana
dell'ACQUA BENE COMUNE tra il 18 e il 25 marzo, le cui iniziative saranno
comunicate in seguito.
Vieni a firmare. La tua firma non è una goccia nel mare!
per il Comitato provinciale cremonese
Giampiero Carotti