15 Settembre, 2002
Partito Democratico. Sondaggio.Chi vincerà le primarie del 14 ottobre 2007.
Primarie del 14 ottobre 2007. Sorprese nelle candidature. In corsa ne rimangono sei:Mario Adinolfi, Rosy Bindi , Jacopo Gavazzoli Schettini,Piergiorgio Gawronski ,Enrico Letta,Walter Veltroni.
Partito Democratico. Sondaggio.Chi vincerà
le primarie del 14 ottobre 2007.
Primarie del 14 ottobre 2007. Sorprese nelle
candidature. In corsa ne rimangono sei:Mario
Adinolfi, Rosy Bindi , Jacopo Gavazzoli Schettini,Piergiorgio
Gawronski ,Enrico Letta,Walter Veltroni.
www.welfareitalia.it organizza una consultazione. Chi vincerà?
Furio Colombo si ritira . Pannella e Di Pietro
non sono ammessi in quanto leaders di altre formazioni politiche che non hanno dato vita al percorso costituente del Partito Democratico.
Per il sondaggio clicca www.welfareitalia.it
Red/gcst 1 agosto 2007.
Di seguito brevi biografie dei candidati.
Mario Adinolfi 35 anni, giornalista, leader del movimento
’Democrazia direttà, usa il blog come megafono
delle sue idee e battaglie. Ha deciso di
candidarsi il 18 luglio «per la democrazia
diretta, da outsider, per una generazione
esclusa»: gli under 40.
orio italiano, pari a 4200 comuni e 11 milioni
di abitanti che producono il 16% del pil
nazionale».
Rosy Bindi Nata a Siena, 56 anni, parlamentare europea
nel 1989, tra le fondatrici del Ppi, ora
ministro della Famiglia, incarico che lascerà
in caso di vittoria. Si è candidata il 16
luglio e ha deciso di correre «per una vera
competizione», perchè «è il momento delle
donne», per costruire un partito «per il
bipolarismo e la laicità» e per un’ «Italia
più libera e giusta» e, in polemica con le
decisioni del Comitato dei 45, perchè «le
persone sono più forti delle regole».
Piergiorgio Gawronski , economista.
Nella sua lettera di presentazione dice fra
l’altro: “Caro amico, forse ci siamo già
incontrati, abbiamo chiesto insieme il rispetto
della legalità, la fine degli abusi “legalizzati”
dei politici, del mobbing contro le persone
migliori.
Ti chiedo di fermarti un attimo a leggere
questa riflessione sul nostro destino comune,
e la proposta che ne segue.
Sono un po' deluso da molti protagonisti
del nascente Partito Democratico. Non è che
non ci siano brave persone fra loro. È che
i nostri attuali leaders non sembrano avere
un progetto istituzionale per fermare la
corruzione politica, che corrode la nostra
democrazia, il bilancio dello Stato, e l'etica
pubblica.
Non c'è da sorprendersi: i nostri politici
migliori devono la loro carriera a questo
sistema, ai rapporti che con esso hanno stabilito:
è difficile sperare che si pongano alla guida
di un cambiamento profondo”.
Jacopo Gavazzoli Schettini Direttore dell’Agenzia Europea di Investimenti,
è sceso in campo il 3 luglio, sospendendosi
dall’ incarico. «Credo profondamente in un
capitalismo più sostenibile, aperto e trasparente
di quello che c’è ora, credo in una pubblica
amministrazione che si fondi sul valore della
responsabilità sociale».
Enrico Letta 40 anni, pisano, attualmente è sottosegretario
alla presidenza del Consiglio. Formatosi
alla scuola di Beniamino Andreatta, assume
giovanissimo incarichi importanti al ministero
degli Esteri e, poi, al ministero del Tesoro.
A 30 anni viene eletto vicesegretario del
Ppi, e a 32 è ministro delle Politiche comunitarie
nel primo governo D’Alema. Nel secondo governo
D’Alema diventa ministro dell’Industria,
Commercio, Artigianato: incarico che gli
viene confermato nel successivo governo Amato.
Ulivista convinto, insieme a Dario Franceschini
e a Beppe Fioroni, Letta viene indicato come
la nuova generazione di dirigenti dei cattolici
democratici. Si è parlato di una sua candidatura
alle primarie per la segreteria del Pd fin
dal primo momento, ma lui ha sciolto la riserva
solo da pochi giorni.
Walter Veltroni 52 anni, romano, nel 1976 è già consigliere
comunale del Pci a Roma, poi deputato, vicepresidente
del Consiglio nel primo governo Prodi, segretario
del Pds, e attualmente sindaco di Roma. È
sceso in campo il 27 giugno con un discorso
al Lingotto di Torino. Il suo manifesto "Fare
un’Italia nuova" indica i compiti di
«un partito nuovo e aperto a tutti» sulla
strada della modernizzazione del paese. Ecco
le priorità: «Riunire gli italiani restituendo
loro fiducia e speranza. Cambiare il nostro
paese in modo radicale e realistico, facendolo
crescere lungo la via dell’innovazione, della
libertà e della giustizia sociale. Animare
una politica capace di superare le contrapposizioni
esasperate».
 
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