15 Settembre, 2002 Gli auguri del Vescovo di Cremona Il Messaggio del Natale del Vescovo di Cremona, S.E. Mons. Dante Lafranconi
La festa del Natale continua a suscitare in ciascuno di noi lo stupore di un evento che nella sua verità non viene diluito col passare del tempo, perché ha la tempra inossidabile dell'amore e della fedeltà di Dio: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito". Ed Egli ha posto la sua tenda tra noi.
Nonostante la tenda richiami l'immagine di una dimora provvisoria - come era per i pastori nomadi - il Figlio di Dio non ha scelto di stare con noi solo provvisoriamente. Anzi ama la compagnia degli uomini.
Come non pensare, a questo punto, a quella tenda che è la Cattedrale - come ogni altra chiesa - segno della presenza di Dio nel cuore della città? Se abbiamo voluto celebrare i 900 anni di fondazione è stato per riconoscere e onorare questa presenza.
A conclusione delle celebrazioni centenarie, devo dire che questo anno passato è stato un tempo di grazia durante il quale abbiamo approfondito il senso della nostra appartenenza alla Chiesa e abbiamo riscoperto il dono della fede che abbiamo ricevuto dai nostri antenati e vogliano trasmettere alle generazioni future.
Ma queste sapranno apprezzarlo? e ancor prima, gradiranno riceverlo?
Domande ineludibili di fronte a tanti segnali di indifferenza religiosa. Ma ciò non toglie che noi - che abbiamo la fortuna di credere - lo poniamo sotto i loro occhi, davanti alle loro coscienze, con il linguaggio del Vangelo e la testimonianza della vita.
E così auguro a tutti i credenti di essere testimoni umili e convinti del Signore Gesù e a quanti non credono di non chiudere il cuore ai suoi messaggi.
Per questo è venuto tra noi e continua a rimanerci.