15 Settembre, 2002
Dure questioni sociali: salari dei lavoratori e Rom. E’ necessario lo stesso impegno. di G.C.Storti
In queste ore Prodi naviga in un mare di guai. Gli auguro di superare le barricate e le trappole che gli hanno costruito e di riuscire a continuare l’esperienza di governo anche senza il Mastella.
Dure questioni sociali: salari dei lavoratori
e Rom. E’ necessario lo stesso impegno.
In queste ore Prodi naviga in un mare di
guai. Gli auguro di superare le barricate
e le trappole che gli hanno costruito e di
riuscire a continuare l’esperienza di governo
anche senza il Mastella.Per intanto diamo
uno sguardo ad alcuni problemi sociale che
inesorabilmente abbiamo di fronte.
La Conferenza sui ROM.
Parlare dei ROM è quasi impossibile. Lo devi
fare a bassa voce diversamente i tuoi vicini
s’incazzano e diventano litigiosi. In questi
gironi si è tenuta a Roma la Conferenza europea
sulla popolazione Rom. La due-giorni era
stata preannunciata da mesi come risposta
alle problematiche emerse in tempi recenti
sotto il profilo sociale e normativo, e come
riposta al richiamo dell’UE a riguardo.
All’iniziativa hanno partecipano, tra gli
altri, i ministri dell’Interno Giuliano Amato,
della Solidarietà sociale Paolo Ferrero,
delle Politiche per la Famiglia Rosy Bindi, delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini,
il vice presidente della Commissione Europea
Franco Frattini, il direttore dell’Agenzia
per i Diritti Fondamentali dell’UE Anastasia
Crickley, il ministro dell’Interno e della
Riforma amministrativa della Romania, Cristian
David, il sottosegretario alla Solidarietà
Sociale, Cristina De Luca, e all'Istruzione,
Letizia De Torre, i sottosegretari all'Interno,
Marcella Lucidi ed Ettore Rosato.
Giuridicamente, le minoranze rom e sinti
non sono tutelate nel nostro Paese in quanto
non esiste uno status specifico per loro
nella legislazione italiana. Secondo il ministero
della solidarietà sociale, il dibattito odierno
è finalizzato ad affrontare i temi dell’accoglienza
e dell'integrazione della popolazione Rom
presente in Italia, con particolare attenzione
verso le politiche per la casa, l'istruzione,
la tutela dei diritti ed il rispetto delle
regole.
Sarebbe quindi auspicabile che fosse affrontato
anche il pregiudizio sui Rom - che a giudizio
dell'allora commissario dei diritti dell'uomo
del Consiglio d'Europa, Alvaro Gil Robles
- è diffusa anche fra le stesse autorità
italiane. Fra questi la convinzione che i
Rom siano tutti nomadi e tutti stranieri,
mentre oltre un terzo dei Rom che si trovano
in Italia (in totale 120.000 persone) sono
stanziali, cioè non nomadi. Inoltre, secondo
le stime, tra i 60.000 e i 90.000 Rom sono
Italiani, cioè nati in Italia da genitori
Italiani. I Rom stranieri, inoltre, non provengono
solo dalla Romania, come si pensa, ma anche
da Bulgaria, Albania ed altri Paesi dei Balcani.
Il problema quindi è garantire alle minoranze
Rom e Sinti una tutela giuridica, un o status
specifico che oggi non esiste e che crea
discriminazioni e pregiudizi. Certamente
quello della convivenza e dell’integrazione
è un tema difficile. Sicuramente più facile,
per un politico, dire…” fuori, cacciamo i
Rom fuori dal nostro paese “. Sicuramente
raccoglierà effimeri applausi.
Salari: Epifani, da giugno più detrazioni
per lavoro e pensioni.
L'aumento delle detrazioni fiscali per i
lavoratori e i pensionati devono arrivare
"entro giugno". Il segretario della
Cgil, Guglielmo Epifani, chiede risposte
rapide e invita il Governo a muoversi come
fece per il cuneo fiscale per le imprese.
"Poi - ha rilevato - gli interventi
più strutturali, quelli sulle aliquote si
facciano con la Finanziaria per l'anno prossimo,
ma i lavoratori già entro giugno devono avere
queste risposte".
Le richieste del sindacato sono le seguenti:
detrazioni fiscali che aumentano per lavoratori
dipendenti e per pensionati e che siano "detrazioni
mobili nel senso che, anno dopo anno, devono
anche recuperare quello che il lavoratore
perde con il drenaggio fiscale. Poi una politica
di sostegno alle famiglie che hanno bambini
in modo tale da compensare i maggiori costi
in questa situazione".
Bonanni: «Il governo ha troppe incertezze»
Continua il pressing dei sindacati sul Governo
per spingerlo a mettersi al tavolo della
contrattazione dedicato all'aumento degli
stipendi.
Raffaele Bonanni, segretario generale della
Cisl che ha detto: «Per evitare lo sciopero
generale dobbiamo iniziare dalle trattative
su salari e pensioni. Il governo deve misurarsi
su questo. Ha detto già da tempo che è d'accordo,
però vediamo un po' d’incertezza sia nei
tempi che negli argomenti». Secondo Bonanni,
«ci sono troppe cautele da parte di chi gestisce
l'economia e le finanze e, da parte del governo,
non si può sostenere che c'è un'emergenza
salari e poi essere cauti».
storti@welfareitalia.it
Cremona 26 gennaio 2007
|