15 Settembre, 2002
*Valle del fiume Po*: finanziamento di 180 milioni di euro
Riunita a Piacenza la Consulta del Po
“Valle del fiume Po”: finanziamento di 180 milioni di euro
Alloni: “Dobbiamo portare avanti il contratto di fiume e la navigazione”
La Consulta del Po si è aperta con un pensiero augurale al presidente Torchio per una pronta guarigione, mentre sono poi state date le ultime novità rispetto alla progettualità portata avanti rispetto al Grande Fiume.
Il 2007 è stato un anno di grande impegno per le Province aderenti alla Consulta per portare alla ribalta i temi della difesa e della valorizzazione del Po al centro del dibattito politico ed istituzionale, con un lavoro diretto e costante del presidente della Provincia, on Giuseppe Torchio, quale anche coordinatore del Comitato di Consultazione dell’Autorità di Bacino del Po.
Il 21 dicembre 2007, infatti, era giunta l’approvazione ed il finanziamento nell’ambito dei FAS da parte del Cipe (con un fondo di 180 milioni di euro, di cui esiste la possibilità di un primo immediato trasferimento del 20%, da impegnare entro il 2010) del progetto “Valle del Po” che è il risultato del protocollo d’intesa siglato tra le Province della Consulta e l’Autorità di Bacino.
“Si tratta ora di proseguire nell’attività, affinchè ci sia l’approvazione a tutti i livelli della carta dei principi e delle opzioni strategiche come documento impegnativo e contestualmente impostare la futura attività legata al progetto valle del Po” – ha precisato il presidente della Consulta on. Gian Luigi Boiardi nel corso della riunione promossa nella città emiliana, alla presenza dei rappresentanti delle Province e Regioni, del sottosegretario all’Ambiente, Gianni Piatti.
“Occorre istituzionalizzare e strutturare la Consulta del Po quale soggetto attuatore e gestore dei singoli processi del progetto “Valle del Po” e mettere nero su bianco i progetti da finanziare a livello locale – ha precisato il vice presidente Agostino Alloni – Da parte nostra, pur di intesa con l’Autorità di Bacino e gli soggetti interessati come la Regione Lombardia e l’Aipo, punteremo su un “contratto di fiume”, che comprenda anche la navigazione commerciale e turistica e la produzione di energia idroelettrica con un percorso di larghe intese. Poiché il fiume Po a livello di commissioni parlamentari è stato definito una questione nazionale, con il nuovo Governo dovremo sottoscrivere un Patto che ci porti in tale direzione, attuando i progetti che ogni Provincia, dal canto proprio, ha proposto per il proprio territorio”.
Ha concluso Alloni: “Non dobbiamo fermarci ad impegnare le somme destinate dalla delibere Cipe per il prossimo sessennio 2007-2013, ma in un’ottica più che decennale, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali ad iniziare dall’Unione Europea, attraverso una strategia condivisa, traguardando gli interventi necessari a conseguire gli obiettivi nell’arco dei prossimi 20 anni. La formula migliore è il contratto di fiume, iniziando da oggi a stendere i contenuti per dare un futuro al Po”.
 
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