15 Settembre, 2002
Intervista, del prof. Paolo Rizzi, dell'Università Cattolica
Facciamo un patto?” è l’intrigante titolo dell’incontro che martedì prossimo, 8 aprile a palazzo Cittanova, metterà a confronto le istituzioni e le associazioni che hanno promosso il Patto per lo sviluppo della provincia di Cremona e i giovani del territo
Intervista, del prof. Paolo Rizzi, dell'Università
Cattolica, referente del Comitato scientifico
del
Patto per lo sviluppo, relativo all'incontro
del prossimo 8 aprile.
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“Facciamo un patto?” è l’intrigante titolo
dell’incontro che martedì prossimo, 8 aprile
a palazzo Cittanova, metterà a confronto
le istituzioni e le associazioni che hanno
promosso il Patto per lo sviluppo della provincia
di Cremona e i giovani del territorio.
Un titolo che vuole dire della volontà del
mondo dell’economia e delle istituzioni di
ascoltare quanto i giovani hanno da dire
circa la visione che hanno dell’oggi e, soprattutto,
del domani del territorio in cui vivono,
ma anche del tentativo di costruire insieme
ai giovani un percorso verso un futuro più
appagante e sicuro per coloro che lo vivranno
in prima persona.
Durante l’incontro, infatti, verrà data in
primo luogo la parola ai giovani, che presenteranno
e commenteranno l’indagine che, nell’ambito
del Patto per lo sviluppo, era stata effettuata
su tutti gli studenti delle quarte classi
delle scuole superiori della provincia. Solo
dopo saranno gli “adulti” a svolgere riflessioni
su quanto detto dai ragazzi.
“Lo scopo dell’indagine era duplice – commenta
il professor Paolo Rizzi dell’Università
Cattolica, referente del Comitato scientifico
del Patto per lo sviluppo – Da un lato capire
meglio le tensioni e i valori dei giovani
cremonesi, il senso di appartenenza al territorio,
la fiducia nelle istituzioni e le aspettative
dal lavoro; dall’altro lato, nell’ambito
del percorso del Patto per lo sviluppo, chiedere
ai giovani quali sono secondo loro le priorità
di intervento, come vedono il territorio
e il suo futuro”.
Possiamo anticipare, se non i risultati,
le linee di tendenza messe a nudo all’indagine?
“Sul primo punto emerge un quadro in linea
con analoghe indagini nazionali (Iard, Rapporto
Giovani): la socialità ristretta (amicizia,
famiglia, amore, salute) che prevale sui
valori astratti (libertà, pace, solidarietà)
ma soprattutto sull’impegno personale (religione,
politica, impegno sociale). Così, per esempio,
anche la fiducia nelle istituzioni mostra
come solo scienziati, forze dell’ordine e
istituzioni internazionali suscitino fiducia
tra i ragazzi, mentre uomini politici, governo
ed anche televisione e giudici abbiano perso
attrattività”.
E riguardo alle priorità, indicazioni utili
al Patto per lo sviluppo ma anche in generale
per amministrazioni e organizzazioni economiche
e sociali?
“Emergono certamente indicazioni importanti
per gli enti locali impegnati nel difficile
percorso della pianificazione strategica
territoriale (Patto per lo sviluppo, Piano
territoriale di coordinamento provinciale…).
In primo luogo l’urgenza del tema della sicurezza,
poi l’economia e il lavoro – particolarmente
sentito dai giovani che temono di non trovare
facilmente una occupazione nel cremonese
– l’ambiente e la tecnologia. Se sugli ultimi
tre temi molti progetti innovativi si stanno
elaborando – è il commento di Paolo Rizzi
– forse in tema di sicurezza non si sono
ancora focalizzate progettualità precise”.
Fonte. Ufficio stampa Provincia di Cremona
 
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