15 Settembre, 2002
Il confronto TV Veltroni - Berlusconi
Nessuna scusa, la legge non lo impedisce. Chi scappa é un coniglio e nega un diritto ai cittadini.
Caro Direttore,
la base fondamentale della democrazia é che gli elettori siano informati, ma anche che possano mettere a confronto diretto sia le idee che il carisma e la capacità di dialogo-confronto di chi si candida a governare il Paese.
Il tutto il mondo a questo riguardo, hanno una funzione fondamentale i confronti diretti in TV.
Veltroni ha detto e confermato che é pronto a confrontarsi ovunque con il suo diretto avversario, anche sulle sue televisioni. Veltroni afferma di non temere il libero confronto ma, soprattutto, dice che gli italiani hanno diritto a poter assistere ad un simile dibattito.
La coalizione di destra ed il suo capo, invece, dicono che a loro piacerebbe tanto fare il dibattito ma che non si può perché "la legge non lo consente".
Eppure questa affermazione viene smentita tutte le sere dai confronti che vediamo in ogni trasmissione televisiva. Ricordo, solo per fare qualche esempio, un faccia a faccia Bertinotti-Santanché su AnnoZero; oppure un Casini-Bertinotti da Vespa; un Boselli-Casini a Ballarò e chissà quanti ne dimentico! Tutti confronti diretti tra candidati leader, non seconde o terze figure!
Quindi, una delle due: o quelle trasmissioni erano abusive e fuori legge (cosa poco probabile), oppure quella del capo della coalizione di destra é una scusa pietosa o, anche, una balla clamorosa.
Berlusconi dimostra così di far prevalere la sua (comprensibile) paura del libero confronto piuttosto che rispettare un diritto di ciascuno di noi elettori: poter giudicare liberamente, con la nostra testa, per chi votare, assistendo ad un libero confronto diretto, di idee, di proposte e di carisma.
Adriano Ferrazza
 
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