15 Settembre, 2002
Crisi della suinicoltura, domani tavolo di filiera con il Ministro Zaia
Dalla scorsa settimana gli allevatori, supportati da Coldiretti, hanno sospeso la consegna dei suini grassi ai macelli
Crisi della suinicoltura, domani tavolo di filiera con il Ministro
Zaia
Dalla scorsa settimana gli allevatori, supportati da Coldiretti,
hanno sospeso la consegna dei suini grassi
ai macelli
Non di solo latte si alimenta l’azione della
Coldiretti in questi giorni. Anche la crisi
del comparto suinicolo è oggetto di grande
attenzione e di costante intervento da parte
della prima Organizzazione degli agricoltori.
“A seguito dell’incontro con i suinicoltori
cremonesi, convocati all’inizio della scorsa
settimana presso il nostro Ufficio Zona,
è partita la forma di protesta che prevedeva
di sospendere la consegna dei suini grassi
ai macelli. Per tutta la scorsa settimana
i nostri suinicoltori, così come numerosissimi
altri allevatori italiani, hanno tenuto fede
all’impegno preso. L’iniziativa di far mancare
i suini grassi ai macelli, grazie all’importante
adesione dimostrata dagli allevatori, ha
portato all’atteso risultato di un sensibile
incremento del prezzo rilevato dai mercuriali
delle varie Camere di Commercio. Diciamo
che è stato un primo, incoraggiante obiettivo
centrato”. A parlare è Pietro Scolari, Responsabile
dell’Ufficio Economico Coldiretti.
I suinicoltori di tutte le zone vocate a
questa produzione avevano aderito alla “non
consegna” dei suini grassi – accollandosi,
con questa scelta, un forte sacrificio economico
–, nella convinzione che la situazione potesse
nel frattempo sbloccarsi, anche per effetto
dell’intervento del Ministro per le Politiche
Agricole Zaia che, dopo un primo incontro
con il tavolo di filiera, si era impegnato
ad una seconda convocazione, in tempi brevi.
“Con soddisfazione riconosciamo che il Ministro
è stato di parola. Dopo il tavolo del 28
maggio scorso convocato presso la sede del
Ministero, nel corso del quale la delegazione
agricola ha sottoposto al Ministro Zaia una
serie di proposte concrete per cercare di
uscire quanto prima da questa perdurante
crisi del comparto suinicolo nazionale, è
già stato convocato un nuovo incontro, nel
quale il Ministro sottoporrà agli attori
presenti al tavolo un pacchetto di misure
da portare avanti” prosegue Scolari, confermando
che il ‘tavolo’ si riunirà nella giornata
di domani (mercoledì 11 giugno).
“Nel precedente incontro il Ministro si è
nettamente espresso a favore dell’introduzione,
in tempi rapidi, dell’obbligo di indicare
l’origine in etichetta anche per i prodotti
che derivano dai suini – evidenzia Assuero
Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona
–. Abbiamo quindi buone ragioni per ritenere
che, dall’incontro di domani, possa giungere
un’importante decisione in tal senso. Un
provvedimento legislativo urgente che prevedesse
l’obbligo dell’indicazione dell’origine dei
suini sulle confezioni di carni fresche e
sui prodotti di salumeria rappresenterebbe
una fondamentale tutela per le produzioni
italiane, ponendo fine a tanti inganni che
danneggiano sia gli allevatori italiani che
i consumatori”.
In una comunicazione che ha già raggiunto
tutti i suinicoltori, Coldiretti Cremona
ha fatto il punto della situazione, indicando
le prossime mosse. “E’ stato convocato un
incontro, previsto per lunedì 16 giugno,
da parte dei membri dell’unità di crisi formata
da rappresentanti sia delle associazioni
allevatoriali sia delle organizzazioni sindacali
agricole, per valutare le proposte che il
Ministro Zaia rivolgerà al tavolo di filiera
e per un aggiornamento in merito all’iniziativa
in atto di non consegnare i suini grassi
ai macelli – rimarca Zampini –. A tal proposito
abbiamo chiesto ai nostri suincoltori, per
quanto possibile, di non consegnare i grassi
presso i macelli ancora per qualche giorno,
diciamo per tutta la settimana, in attesa
di avere risposte concrete alle nostre proposte”.
“Sappiamo che quello che le imprese agricole
stanno sopportando è un sacrificio enorme
– conclude Zampini – e ritengo giusto sottolineare
che lo fanno nella convinzione che questa
nostra azione vada a vantaggio di tutta la
filiera, salvando gli allevamenti italiani
e, insieme ad essi, la qualità della salumeria
made in Italy”.
Fonte: coldiretti cremona
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