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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Intervista di fine mandato: “Abbiamo fatto tutto quanto era possibile fare”

Signor Sindaco, la Camera ha recentemente approvato il provvedimento sul federalismo fiscale. Qual`è la sua opinione?

Dicono che con il federalismo fiscale tutto cambierà. Speriamo bene. Pur con forti limiti, quello recentemente approvato alla Camera è certamente un passo in avanti discreto, anche se non sufficiente. Resta però, grande come una casa, il problema dei tempi. Di recente il Presidente Formigoni ha detto che secondo gli ottimisti il progetto del federalismo fiscale, ad andare bene, ci impiegherà 8 anni prima di diventare realtà concreta. Mentre i più pessimisti pronosticano addirittura 12-15 anni. La difficoltà dell’oggi e di domani rimangono dunque tutte, e sono davvero tante. Soprattutto quelle derivate dal rispetto di un Patto di Stabilità che appare sempre più irragionevole oltre che ingiusto ed iniquo.

A questo proposito lei ha parlato di “nuovi gattopardi”. Perché?

I gattopardi, secondo Tomasi di Lampedusa, erano coloro che proclamando di voler cambiare tutto, in realtà facevano in modo che nulla cambiasse. Erano insomma dei conservatori mascherati da innovatori! I “nuovi” gattopardi sono coloro che promettono il cambiamento, parlandone spesso e con molta prosopopea. Ma lo promettono per domani o, anche, per dopodomani. E, per il presente, fanno e brigano perché nulla cambi e tutto rimanga fermo come prima.

Se ci vorranno tutti questi anni, nel frattempo come affrontiamo la crisi?

In campo c`è una proposta politicamente trasversale lanciata dai sindaci veneti. Io l’ho ripresa e rilanciata in Lombardia ed ora le Associazioni dei Comuni (ANCI) di Veneto, Friuli, Lombardia e Piemonte l’hanno fatta propria. Senza differenze di partito. Proponiamo che, in attesa del federalismo, venga istituita in favore dei Comuni una compartecipazione del 20% al gettito dell’IRPEF. Una misura che sia efficace a decorrere dal 1° gennaio 2010, con correlato l`azzeramento di tutti i trasferimenti dallo Stato centrale a favore dei Comuni. Si tratta di una proposta ragionevole, basata sul principio di responsabilità e di solidarietà. Ai Comuni rimarrebbe un quinto di una delle tre fonti di gettito fiscale del proprio territorio, mentre tutto il resto continuerebbe ad andare allo Stato centrale per le diverse attività e per la solidarietà con le zone meno sviluppate.

Cremona è attraversata da un forte dibattito sui temi della viabilità e dei numerosi cantieri aperti. Ha ragione forse chi dice che si tratta di iniziative elettoralistiche?

Proprio il contrario, semmai! Purtroppo i tempi per "fare le cose" si rivelano, in Italia, lunghi e laboriosi. Il primo anno e mezzo non abbiamo potuto, di fatto, fare investimenti nuovi: ce lo vietava un accordo chiuso anni prima con la Cassa Depositi e Prestiti in relazione a quanto previsto dalla vendita delle farmacie comunali. Allora abbiamo dedicato il nostro tempo a predisporre progetti. Speravamo di poter iniziare a sviluppare investimenti pubblici almeno dal 2006, ed invece la legge finanziaria per quest’anno ha di nuovo bloccato gli investimenti, soprattutto ai Comuni virtuosi come il nostro. Comportamento che è proseguito sostanzialmente negli anni successivi. Ed allora, nel 2007, abbiamo costruito, in collaborazione con AEM, un piano di investimenti tutto nostro.

Insomma, avete avuto la possibilità economica di far partire i lavori di riqualificazione viabilistica solo a fine mandato?

Sì, esattamente così. E nonostante la consapevolezza che questa scelta sarebbe potuta risultare impopolare, abbiamo comunque voluto procedere per chiudere il mandato amministrativo dando ai cittadini dei servizi in più. Si fa così tanta fatica e ci vuole così tanto tempo ad approvare i progetti ed a rintracciare i fondi necessari che sarebbe stato davvero un peccato, solo per mere esigenze di immagine elettorale, sospendere tutto fino a dopo le elezioni. Sapevamo di creare dei disagi. Ma confidiamo sull`intelligenza dei cremonesi: per fare ordine ci vuole un po` di disordine. E comunque deve essere chiaro che – anche se antipatici - i disagi sono temporanei. La gran parte verrà superata proprio in questi giorni, nel periodo pasquale. Ma i miglioramenti saranno duraturi e, sono certo, dopo un po` faranno dimenticare i disagi temporanei che tutti i cittadini si sono accollati.

Ma perché avete voluto intervenire così a fondo?

La nostra Amministrazione aveva nel proprio programma di introdurre profonde riforme della mobilità, perseguendo due obiettivi congiunti in relazione al traffico cittadino: migliorare le condizioni di sicurezza, migliorare le condizioni di fluidità. Perché? Questa la realtà dalla quale partivamo:

● Cremona, città di 72.000 abitanti, ha il tasso di motorizzazione più alto della media lombarda (Cremona dunque contribuisce ad alzare il dato medio lombardo);

● a Cremona circolano 40.000 veicoli al giorno in tangenziale;

● a Cremona circolano 24.000 veicoli al giorno in ambito urbano;

● 8.000 di questi 24.000 paradossalmente percorrono in media un km al giorno (!);

● 4.000 veicoli attraversano il centro storico.

Che cosa abbiamo fatto dal 2004 al 2008?

● Ristrutturazione della viabilità della tangenziale (intervento zona ex Feltrinelli) - messa in sicurezza dell`ITIS (prima l`uscita degli studenti era direttamente sulla tangenziale), eliminati i semafori in rotatoria. Il cantiere è durato un anno e mezzo. Vennero allora diffuse teorie di disastri imminenti e previsioni ancor più nefaste: dopo oltre due anni si può dire che i riscontri della realtà oggettiva ci parlano di una rotatoria ovviamente molto trafficata, ma gestibile e gestita in maniera positiva.

● In zona Stazione all`inizio del nostro mandato abbiamo realizzato un parcheggio nuovo per 210 posti auto. Subito dopo ne abbiamo aperto un altro in via S. Maria in Betlem nell`ex deposito degli autobus per 115 posti auto. Nella zona Stazione è poi in progetto un intervento strategico per la mobilità dell`intera città. Nell`ambito di una profonda ristrutturazione verrà ricavato un nuovissimo parcheggio multi piano, collegato al nuovo cavalcavia ed al nuovo capolinea del trasporto pubblico, per oltre 700 posti auto.

● La ristrutturazione di piazza Stazione e del capolinea dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani. La piazza sarà interamente ciclopedonale, proprio per rispettare il suo ruolo di “vetrina” della città.

Perché date un valore così fortemente strategico all`intervento in zona Stazione?

Perché il suo completamento porterà, dal punto di vista viabilistico, ad un rapporto diretto dalla tangenziale (uscita Boschetto-Cimitero) fino alla Stazione ferroviaria, attraverso via Boschetto (già opportunamente ristrutturata) ed il cavalcavia (che verrà definitivamente ristrutturato a questo fine). L`operazione consentirà il passaggio dei mezzi pubblici, oltre che del traffico privato, sia in entrata che in uscita. Proponendo una soluzione che modificherà alla radice la fluidità del traffico per l`intero comparto nord della città. Questo obiettivo di fondo potrà essere raggiunto nel prossimo mandato amministrativo. Sulla scorta di quei dati e di quelle esigenze abbiamo operato numerosi interventi volti a moderare la velocità del traffico, attraverso rotatorie, dissuasori, restringimenti della sede stradale, attrezzamento delle piste ciclabili (che dai 28 km del 2004 sono passate ai 54 km odierni).

Sì, ma intanto i cittadini hanno dovuto affrontare dei disagi. Cosa risponde a questa obiezione?

Anzitutto diciamo che tutti questi interventi sulla città hanno portato al risultato che, mentre nel 2004 in città a Cremona si verificarono 1.163 incidenti con feriti, nel 2008 gli incidenti con feriti sono diminuiti del 30%, scendendo ad 817. Sono dati che non possono essere accreditati al caso o alla fortuna. Basterebbe ricordare l`esperienza della nuova rotatoria d`ingresso all`ospedale via Giuseppina -viale Concordia (sulla quale si sono profusi chilometri di parole e di polemiche): ebbene in quella zona negli anni precedenti si contavano 7-8 incidenti all`anno con feriti, nel 2008 - per la prima volta - non si sono verificati incidenti con feriti.

Ma perché l`intervento Dante - Trento Trieste? Perché i sensi unici? Perché cantieri concomitanti, poi, con quello della Stazione e quello del cavalcavia?

Per la stessa, medesima ragione: fluidità e sicurezza / sicurezza e fluidità. Questa è la risposta alla prima domanda. Partiamo da alcuni dati. A Cremona la via con maggior numero di incidenti con feriti è via Mantova – soprattutto nel tratto esterno che porta all`autostrada: lì nel 2007 si sono verificati 57 incidenti con feriti, che sono diventati 55 nel 2008. Subito dopo in questa triste graduatoria viene l`asse Dante – Trento Trieste. Nel 2007 con 70 incidenti con feriti (45 dei quali in Via Dante) e nel 2008 con 73 incidenti con feriti (36 dei quali in via Dante). Molto significativo il seguente paragone: la via Zaist, cioè, di fatto, la tangenziale sopporta un traffico di circa 40.000 vetture ed ha riportato i seguenti incidenti stradali con feriti: nel 2007 36, nel 2008 30. Sull`asse via Dante - viale Trento Trieste, che supporta un traffico giornaliero di circa 24.000 vetture si è praticamente verificato il doppio degli incidenti con feriti.

Un`amministrazione pubblica seria non poteva non porsi la domanda: è ulteriormente sopportabile un dato simile? La vita umana non è la cosa più importante? E’ possibile pensare di non intervenire in una situazione che vede in ambito urbano verificarsi il doppio degli incidenti con feriti, con metà del traffico rispetto alla tangenziale? Si tenga conto, inoltre, della complessità dell`intervento che non riguarda solamente l`aspetto viabilistico ma concerne anche i sottoservizi, il rifacimento degli impianti semaforici e dell`illuminazione pubblica, la raccolta delle acque e la conseguente modifica delle pendenze, la creazione di una nuova pista ciclabile che, senza soluzione di continuità, correrà in percorso protetto dal sottopasso di via Filzi fino a via Palestro. Le piante del viale saranno tutte rispettate.

Ed alla seconda domanda cosa risponde: perché i lavori sono iniziati nel luglio 2008 e non prima?

Prima di tutto per i motivi che ho ricordato all’inizio. Ma anche perché fin da subito siamo stati chiamati ad affrontare importanti interventi di emergenza. Dal 2005 al 2008 la città di Cremona ha dovuto affrontare ben tre emergenze indilazionabili. La prima: nel 2005 il cantiere durato sei mesi con via Giuseppina chiusa al traffico per rifare la fognatura profonda e mettere in sicurezza un terzo di città che, prima, ad ogni precipitazione copiosa rischiava sempre di trovare le cantine e le parti basse inondate; la seconda: nel 2007 fino a giungo 2008 il cantiere di corso Garibaldi che era in emergenza e dove si rischiava addirittura il crollo, con il rifacimento generale di tutti i sottoservizi; la terza: il pericolo di crollo del cavalcavia del Cimitero, con la sua ristrutturazione e messa in sicurezza. Non potevamo, ma anche potendolo, sarebbe stato incomprensibile ed irrazionale mettere mano all`asse Dante – Trento Trieste con anche quei cantieri aperti. Allora sì che la città sarebbe andata in tilt!

Altro problema, che si è risolto, ma che ha creato malcontento, è la realizzazione del parcheggio di piazza Marconi. Quando sarà utilizzabile il nuovo parcheggio interrato?

E` stata una vera e propria corsa ad ostacoli. Ostacoli sulla cui esistenza ben poche sono le responsabilità della nostra Amministrazione. Del parcheggio interrato in piazza Marconi, a Cremona, si parla da decenni. Quando sono diventato sindaco, sulla pratica relativa c`era stampato un bel NO grande come una casa. Ho fatto riaprire la pratica, perché l`obiettivo di un grande parcheggio interrato in centro città risolveva e risolve un grande problema della città. Sì, ci sono stati contrattempi, anche pesanti. Ci sono stati disagi, soprattutto per i residenti e i commercianti della zona. Ma erano inevitabili. Si poteva non fare l`intervento. Ma chiudere il buco sarebbe costata una penale gravissima senza aver messo mano a nulla. Oggi il cantiere per costruire il parcheggio è finalmente aperto. Ci vorranno, più o meno, quattordici mesi e, quando sarà terminato, Cremona ed i cremonesi potranno contare su:

un grande parcheggio sotterraneo per circa 500 auto, a due passi dal centro storico, al servizio del turismo, del commercio e dei residenti;

una nuova, grande, bella piazza: spazio aperto che la città potrà utilizzare per diverse esigenze ed occasioni e che potrà essere vissuta appieno dai cremonesi;

tantissimi reperti archeologici che ci raccontano non solo la storia di Cremona, ma la storia di una parte importante dell`intera Alta Italia e della sua epoca romana. Reperti che saranno in parte esposti nel nuovo Museo Archeologico (che sta per essere inaugurato) e che potranno divenire ulteriore richiamo per il turismo di casa nostra.

Insomma, abbiamo dovuto sopportare dei disagi, anche forti. Ma alla fine, vedrete, la città ed i cremonesi comprenderanno che ne sarà valsa la pena.

Un`ultima domanda: qual`è il suo giudizio complessivo su questa esperienza amministrativa?

Abbiamo fatto davvero tutto quanto era possibile fare. Finiremo il quinto anno di mandato avendo investito, dall’inizio, oltre 150 milioni di euro in investimenti pubblici: strade, marciapiedi, quasi tutte le scuole messe a norma, piste ciclabili, circa 300 case comunali che nel 2004 erano inagibili oggi sono sul mercato delle abitazioni pubbliche e popolari. E tantissimo altro ancora. Voglio dire che non abbiamo investito solo su Trento Trieste – Dante e Stazione! Anzi, il grosso degli investimenti è andato altrove, anche se i giornali ne hanno parlato poco. Nei giardini di periferia, ad esempio piazza Caccia, via Argine Panizza, largo Ragazzi del ’99, ecc. O in piazze, come quella di Borgo Loreto. E mentre facevamo tutti questi investimenti siamo riusciti, nonostante le innumerevoli difficoltà (che alle volte sembravano a prima vista insormontabili), a mantenere inalterati i servizi sociali e della formazione, che tradizionalmente a Cremona sono di altissima qualità. Il tutto senza toccare di un centesimo di euro le tasse comunali, che sono rimaste al livello del 2004. E` tanto? E’ troppo? E` poco? Non sta a me dirlo. Io so di avere fatto il massimo di quanto era nelle mie capacità. Poi saranno i cittadini a dare un giudizio.

Tratto anche da "Cremona in Comune", mensile del Comune di Cremona

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