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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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L`Alfabeto di Corada - Il Programma dalla A alla Z per la Cremona del 2014

L`ALFABETO

di Gian Carlo Corada

candidato Sindaco di Cremona

Dalla A alla Z il programma amministrativo

per la Cremona del 2014

INDICE

A come ACQUA , BENE PREZIOSO

A come AGRO-ALIMENTARE

A come AMBIENTE

A come ASSETS DELLO SVILUPPO LOCALE

A come ARVEDI

B come BILANCIO

B come BUROCRAZIA

C come CASA

C come COMMERCIO ED ARTIGIANATO

C come CULTURA

D come DECORO URBANO

D come DONNE E PARI OPPORTUNITÀ

E come EDUCAZIONE

E come EXPO 2015

F come FAMIGLIA

F come FESTIVAL

F come FIERA

G come GIOVANI

G come GOVERNO DEL TERRITORIO

G come GRANDE CREMONA

H come HANDICAP

I come INFRASTRUTTURE

I come INNOVAZIONE TECNOLOGICA

L come LAVORO E LOTTA AL CARO-VITA

M come MOBILITÀ

M come MONASTERI

N come NAVIGAZIONE

O come OSPITALITÀ

P come PAESAGGIO

P come PARCHEGGI

P come PARTECIPAZIONE

P come PENDOLARI

P come PERIFERIE

P come PICCOLA E MEDIA IMPRESA ED ARTIGIANATO

P come PISTE CICLABILI

P come POLO TECNOLOGICO

P come PRIVATO SOCIALE

Q come QUALITÀ URBANA

R come RESPONSABILITÀ

R come RIFIUTI

R come RISPARMIO ENERGETICO

S come SICUREZZA

S come SOLIDARIETÀ

S come SPORT

S come SVILUPPO INTEGRATO DI QUALITA`

T come TAMOIL

T come TRASPORTO PUBBLICO

T come TURISMO

U come UNIVERSITÀ’

V come VOLONTARIATO

Z come ZONE

CREMONA E` CAPACE

DI FUTURO, DI ENTUSIASMO, DI GENEROSITA`

Cari concittadini,

trovate qui raccolte, per ordine alfabetico, delle schede programmatiche che non hanno la pretesa di essere esaustive ma che comunque affrontano, seppure in modo necessariamente sintetico, i vari campi di possibile operatività del Comune.

Non si tratta di un elenco di promesse per catturare voti. Ho voluto indicare le grandi strategie di cui Cremona ha bisogno e nello stesso tempo individuare le priorità, gli obiettivi più realistici, le scelte da fare.

Le schede che seguono vogliono essere soprattutto uno strumento di lavoro per migliorare la qualità dei servizi, utilizzare al meglio le risorse disponibili, occuparsi in modo moderno di sviluppo e welfare locale, far acquisire alla macchina comunale sempre maggior efficienza, dare insomma risposte adeguate ai nuovi bisogni.

Quella che noi vogliamo é una città sicura, produttiva, bella ed accogliente. Una città amica dei cittadini, dove si possa vivere e lavorare bene, in sicurezza; una città europea, moderna ed innovativa che sappia essere all`altezza dei tempi e delle speranze dei propri cittadini; una città in grado di valorizzare il suo patrimonio culturale ed ambientale e di offrire servizi di qualità per gli anziani, per i giovani, le donne e le famiglie.

Una città vivibile ovunque, in centro come in periferia, per tutti, donne e uomini.

Una città in cui problemi come quelli della casa e dei trasporti siano affrontati con grande decisione.

Una città in cui l`Amministrazione sia aperta non solo all’ascolto ed al dialogo con l`associazionismo, con le categorie sociali ed economiche, con il volontariato, con le famiglie e con i singoli cittadini ma che operi per rendere questi mondi protagonisti attivi della vita della città.

Non so se riuscirò a realizzare tutto quello che ho in mente.

Certo, il fatto di essere al secondo mandato mi agevola. Non solo perché, non potendo per legge averne un terzo, devo lavorare intensamente sulla dimensione temporale del mandato, libero dalle pressioni che chi é al primo mandato si trova a vivere. Ma perché, in molti casi, devo completare o proseguire l`azione già avviata, progetti già finanziati, o addirittura a buon punto (come Piazza Marconi, ed esempio).

Eppure, la precarietà e l`incertezza della politica governativa, la logica dei “tagli”, le titubanze della Regione ad investire nel Sud Lombardia, il peso della crisi economica mi portano a non essere sicuro di poter realizzare tutto ciò che vorrei e che troverete nelle schede.

Credo che dire questo sia doveroso, per l`onestà intellettuale che sempre dovrebbe caratterizzare chi governa, a qualsiasi livello. Non sempre é così purtroppo, e spesso assistiamo alle più mirabolanti promesse, che già nel momento in cui vengono pronunciate si sa che non saranno mantenute.

E` un vizio dei politici che va duramente criticato.

Io non vi prometto mari e monti.

Posso però garantirvi alcune cose, provate dalla mia passata esperienza.

Anzitutto l`onestà, intellettuale come dicevo, e pratica, che dovrebbe essere ovvia ed invece é ancora la prima garanzia da chiedere a chi fa politica. Poi la responsabilità nel farsi carico dei problemi e ricercare le soluzioni, lontano da ogni demagogia e da ogni ideologismo. Quindi l`umiltà di ascoltare tutte le opinioni e di saper riconoscere gli eventuali errori. E poi la legalità, come valore cui uniformare l`azione quotidiana, insieme all`imparzialità nei confronti di tutti i cittadini. La solidarietà, che va praticata nel concreto, privilegiando sempre i più deboli, i meno protetti, le famiglie numerose e povere. La sicurezza che va perseguita con fermezza, perché solo una città sicura, dove tutti sappiano di avere anche dei doveri, può permettere il libero esplicarsi dei diritti.

L`adesione ai valori della pace, della non-violenza, della lotta alla misera, alla fame, alle ingiustizie, ovunque nel mondo e qui da noi.

La volontà di difendere strenuamente l`ambiente, di salvaguardare e migliorare la qualità della vita, di favorire uno sviluppo sostenibile che possa dare un lavoro dignitoso a tutti, la possibilità di spostarsi facilmente, soprattutto con i mezzi pubblici, una casa dove abitare, dei servizi di cui godere.

Amministrare sulla base di questi principi e più in generale del rispetto del Diritto e dei Diritti della persona é l`impegno che mi assumo.

Senza altri padroni che la città.

Gian Carlo Corada

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A COME ACQUA, BENE PREZIOSO

L’acqua è un bene comune, il primo alimento dell’uomo. L’acqua è un bene di tutti, riproducibile ma dall’equilibrio delicato, che non si può sprecare o consumare senza regole. Ogni persona ha diritto all’acqua per i propri bisogni basilari, mentre non ha diritto a consumare quantità d’acqua tali da impedire ad altri di godere del medesimo diritto o all’ecosistema di funzionare.

Dunque è bene che il suo governo debba rimanere in mani pubbliche unitamente alle infrastrutture atte alla sua distribuzione od utilizzo.

La gestione delle risorse idriche siano esse destinate al consumo domestico, industriale od agricolo, deve essere orientata a incrementare l’efficienza del servizio, la qualità, evitare gli sprechi anche con l’applicazione di una politica tariffaria regolata fondata sul principio di congruità, responsabilità e sostenibilità. Le scelte dell`Amministrazione dovranno poter individuare le forme di gestione operativa più idonee dal punto di vista normativo e finanziario per garantire il raggiungimento concreto degli obiettivi proposti.

La tutela dell’acqua deve rispondere alle esigenze di ogni parte del ciclo idrico, a cui consegue la necessità di definire un`unica politica ed una gestione integrata delle acque.

L’acqua è una componente essenziale del territorio: costituisce ecosistemi fluviali e lacustri pertanto una corretta gestione del reticolo idrografico, facendo riferimento alla dimensione specifica dei bacini idrografici e degli acquiferi sotterranei deve basarsi su un governo complessivo ed integrato del territorio, delle acque superficiali e sotterranee, delle risorse naturali dei corpi idrici e dei loro usi molteplici, solidali, equilibrati e sostenibili.

Per ogni corpo idrico l’utilizzazione delle risorse idriche e ambientali deve conciliare, da un punto vista qualitativo e quantitativo, gli usi della risorsa col mantenimento della vita acquatica garantendo nel frattempo l’equilibrio ecologico, la biodiversità, e, attraverso corrette pratiche urbanistiche, agricole e forestali, il presidio e la salvaguardia del territorio.

L’educazione, la formazione permanente, la scuola vedono nell’acqua uno dei punti fondamentali da cui partire per far prendere coscienza ai nuovi cittadini della responsabilità verso il mondo che ci circonda. I bambini ed i giovani sono i soggetti principali di questa pedagogia che deve tradursi nella promozione della “cultura dell’acqua” nei programmi scolastici.

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A COME AGRO-ALIMENTARE

L`agro-alimentare, così importante nell`economia del nostro territorio, deve ricevere grande attenzione. Non solo difendendo le aziende e l`occupazione del settore e realizzando iniziative promozionali che facciano conoscere i prodotti della nostra terra nel mondo, ma anche attuando concrete iniziative volte alla salvaguardia del tipico paesaggio rurale della nostra pianura, già tanto compromesso in tanti anni di incuria e sviluppo cieco ad ogni altro aspetto del nostro territorio.

Purtroppo assistiamo al progressivo degrado di moltissime cascine. Si cancellano in pochi anni la storia e la cultura di una millenaria civiltà. Occorre individuare risorse da destinare alla messa in sicurezza ed alla salvaguardia di quanto é ancora recuperabile, chiedendo alla Regione – anche nell`ambito delle risorse destinate all`Expo 2015 – risorse finanziarie adeguate. In tale modo, oltre a salvaguardare pezzi importanti della nostra storia che si possono rivitalizzare con varie attività sociali ed economiche (centri di aggregazione per giovani, agriturismi, attività formative, musei, attività musicali ed eventi, attività artigianali ecc.), si creerebbero diverse occasioni di lavoro per giovani e disoccupati. Introdurre incentivi (es. in termini di agevolazioni sugli oneri di urbanizzazione) a favore di interventi di recupero che siano da un lato rispettosi degli elementi di valore storico testimoniale e dall’altro propongano soluzioni di ricomposizione del tessuto edilizio con i caratteri della tipica corte lombarda).

Favorire inoltre il recupero di complessi che possano essere pressoché autosufficienti dal punto di vista energetico in modo da non gravare sulle reti esistenti e nell’ottica di non richiedere onerose estensioni delle reti infrastrutturali.

Bisogna fare in modo che Cremona divenga sempre più luogo indirizzato alla ricerca nel settore agro-alimentare (biotecnologie ecc.) sostenendo l`insediamento cremonese dell`Università Cattolica.

Oltre a dare sostegno all`attività del Centro del dr. Galli a Porcellasco, bisogna valorizzare l`attività di ricerca e sperimentazione che si va conducendo nel Centro Sperimentale per la Zootecnia, struttura pubblica facente capo al CRA, pure essa ubicata in quella frazione del nostro Comune.

Si riproporrà il problema di un pieno recupero di autonomia del Centro Sperimentale e si ragionerà sull`ipotesi di un progetto, a Porcellasco, per la realizzazione di una qualificata area interdisciplinare per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, che possa diventare addirittura un punto di riferimento a livello nazionale.

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A COME AMBIENTE

La difesa dell`ambiente, un uso razionale ed il risparmio dell`energia e delle risorse non rinnovabili, l`applicazione al sistema produttivo di tecnologie sempre più ecologicamente sostenibili, sono impegni inderogabili, ad ogni livello, nei prossimi anni.

Nel presentare il proprio “new deal” verde, il Presidente Barak Obama, coerente con il pensiero di Al Gore, ha recentemente detto: “L`uscita degli Stati Uniti dal tunnel della recessione passa in buona misura dalla riconversione ambientale della sua economia”.

Le nostre attività non possono andare a discapito delle future generazioni e dell`ambiente in cui vivranno. La conservazione di un mondo vivibile per i nostri figli e per i nostri nipoti rappresenta un obbiettivo strategico cui devono essere ricondotte tutte le azioni e ciò vale anche per il Comune le sue Società che operano nel settore ambientale e dei servizi pubblici.

Coniugare ambiente e sviluppo e progettare un nuovo modello di sviluppo é l`impegno che ci assumiamo

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A Cremona in questi anni sono stati raggiunti obbiettivi significativi.

Occorre migliorare ancora:

Acqua: l`acqua di Cremona é di ottima qualità. Grazie ad investimenti molto consistenti Cremona ha completato il ciclo integrato dell`acqua, Con un sistema di filtraggio, posto al termine dell`impianto di depurazione, l`acqua prelevata ed usata dalla città può essere riutilizzata per uso irriguo e tornare così al terreno e quindi nelle falde. Grazie agli investimenti già effettuati nei prossimi anni sarà più semplice garantire ai cittadini cremonesi un`acqua di qualità rispettosa dei sempre più stringenti parametri europei.

Aria: la qualità dell`aria, purtroppo, anche a Cremona non é delle migliori. La posizione geografica della città aggrava i problemi derivanti dai gas di scarico delle automobili, dagli insediamenti industriali e delle altre attività urbane. Vi si può far fronte intervenendo sul traffico, controllando le attività industriali ed urbane, arricchendo di verde i parchi e la città in una logica di sistema di rete ecologica anche a garanzia della biodiversità.

L`intervento sul traffico é però assolutamente insufficiente se limitato all`ambito comunale. Occorrono provvedimenti su vasta area, addirittura interregionali, decisioni forti, impegni precisi per veicoli di tipo nuovo (es. elettrici ecc.) con emissioni decisamente meno inquinanti.

Occorre poi che le più importanti attività industriali vengano costantemente monitorate e che il valore delle emissioni venga reso pubblico.

Occorre inoltre che le emissioni complessive di inquinanti derivanti da attività industriali vengano ridotte. Così come è avvenuto per il raddoppio dell’acciaieria Arvedi, dove l’intervento del Comune per il dimezzamento della densità di inquinanti è stato determinante, così si dovrà intervenire su tutti i nuovi insediamenti o sugli ammodernamenti di impianti industriali esistenti.

Teleriscaldamento: oggi circa il 30% della volumetria della città utilizza questo sistema di riscaldamento urbano che ha permesso, attraverso la cogenerazione, il risparmio annuo di circa 10 mila TEP (Tonnellate Equivalenti Petrolio), pari a 7.850.000 metri cubi di metano e 7.940.000 litri di gasolio. Da segnalare che oltre 45.000 Gcal/anno vengono ormai prodotti dalla combustione dei rifiuti ed immessi nella rete del teleriscaldamento. Nei prossimi anni il teleriscaldamento dovrà essere ulteriormente spinto per giungere ad almeno il 50% del territorio comunale. Per fare ciò si dovrà costruire un nuovo punto di produzione di calore in grado di alimentare la rete.

Energia: attualmente circa il 100% del fabbisogno elettrico delle famiglie cremonesi viene da energia prodotta a livello locale e precisamente dalla cogenerazione (60%) che alimenta anche il sistema di teleriscaldamento e dalla termocombustione dei rifiuti (circa 13.000 famiglie potenzialmente servite).

Nei prossimi anni il Comune dovrà impegnarsi in modo fattivo, oltre che nel campo del risparmio energetico, anche nella ricerca ed utilizzo di fonti rinnovabili e nella sua diffusione sul territorio comunale, con particolare riguardo alle produzioni agricole no food.

Particolare attenzione viene rivolta al progetto denominato “Fabbrica delle bioenergie ” che ha l’obiettivo di favorire sul territorio cremonese la diversificazione dell’attività agricola, realizzare un luogo di verifica e confronto di tecnologie e di sperimentazione impiantistica e industriale, favorire e rafforzare il dialogo nel tessuto produttivo, promuovere e sostenere la ricerca, l’innovazione tecnologica e l’alta formazione.

Importante è stato anche lo sviluppo dato all’energia da solare fotovoltaico.

La realizzazione del parco fotovoltaico presso la sede AEM di via Postumia è stato un evento di fondamentale importanza. E’ considerato uno dei parchi più importanti d`Italia ed il secondo, per dimensioni, in Lombardia: incorpora 3.000 pannelli su un’estensione di 10.000 metri quadrati, con una potenza di picco installata di circa 520 kilowatt per una produzione annuale di mezzo milione di kilowattora elettrici, capaci di soddisfare il fabbisogno di 250 famiglie, con una consistente diminuzione di CO2 in atmosfera.

Sarà necessario proseguire in questa direzione utilizzando la tecnologia del solare fotovoltaico ovunque sarà possibile nell’ambito del patrimonio edilizio comunale.

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Per assicurare politiche ambientali coerenti con gli obiettivi di sostenibilità il Comune di Cremona ha introdotto uno strumento di particolare rilevanza: l`Agenda 21 locale.

Agenda 21 è un documento programmatico di intenti ed obiettivi su ambiente, economia e società, firmato alla conferenza di Rio de Janeiro nel 1992 da 198 Stati che si impegnano ad attuare azioni specifiche e strategie per favorire lo sviluppo sostenibile nel ventunesimo secolo.

L`Agenda 21 locale é lo strumento con cui i principi generali di Agenda 21, cioè lo sviluppo sostenibile, vengono messi in pratica in un territorio.

Questo strumento si basa sull`attivazione e la gestione di un processo partecipato che prevede il coinvolgimento dell`Amministrazione Pubblica e dei rappresentanti dei vari settori delle realtà che interagiscono con il territorio. Il luogo dove avviene la concertazione è il Forum di Agenda 21 locale.

L’attività di Agenda 21 locale è iniziata nell’anno 2005 ed ha portato alla definizione di un rapporto sullo stato dell’ambiente e ad un piano di azione locale, votato dal consiglio comunale ed adottato dalla Giunta che impegnerà le future amministrazioni nell’ambito dello sviluppo sostenibile.

In questo contesto si sono elaborati e si elaboreranno precisi “bilanci ambientali”, utili per fare chiarezza sul come gestire e come promuovere partecipazione e responsabilità per fornire dati ed informazioni sull`andamento dello stato dell`ambiente, sull`impatto ambientale delle politiche di settore, sulle relazioni tra economia ed ambiente, sulla spesa ambientale, sui maggiori problemi ambientali e sulle priorità e le strategie attuate dall`amministrazione. Il Bilancio ambientale dovrà essere uno strumento utile agli amministratori per monitorare le politiche dal punto di vista delle ricadute sulla sostenibilità e sulla qualità della vita urbana.

Parchi e Boschi filtro: L`Amministrazione dedicherà particolare attenzione all`ulteriore potenziamento dei parchi e delle aree verdi. Si renderà necessario attuare un`attenta politica volta ad utilizzare al meglio risorse pubbliche e private affinché tutte le aree disponibili e previste per una trasformazione a verde di filtro possano essere adeguatamente recuperate ed infrastrutturate. Particolare attenzione sarà rivolta alla manutenzione ed alla qualificazione del verde urbano.

Sarà necessario riprendere con vigore la politica di rimboschimento del territorio intorno alle aree periferiche industrializzate, quali ad esempio l`area industriale limitrofa al Po, al fine di creare una barriera verde tra queste e le abitazioni civili. Occorrerà prevedere aree di compensazione ambientale nell`ambito del progetto relativo alla costruzione della nuova conca del porto ed in occasione di interventi viabilistici (ad esempio ponte sul Po). Si potranno creare barriere verdi anche per limitare l’impatto di strade a forte scorrimento: a tale scopo si cercherà di stipulare accordi con le proprietà (spesso private) delle aree limitrofe.

Sarà per esempio valutata la possibilità di mettere in gioco le numerose aree di perequazione acquisite al patrimonio comunale che, magari in attesa di una definitiva attrezzatura a servizi pubblici, possono essere sfruttate in termini di equipaggiamento arboreo (eventualmente a rapido accrescimento).

Le opportunità di finanziamento esistono. Sarà necessario coordinare i vari progetti ed i diversi attori territoriali coinvolti.

Il Parco del Po e le Foreste di Pianura: La progettazione particolareggiata del Parco del Po e del Morbasco é stata effettuata, ne è stato elaborato il regolamento d’uso e verrà formalmente istituito insieme all’Ufficio Parco che ne curerà la gestione. Occorre ora proseguire nell’infrastrutturazione dell’area e nella promozione del Parco che deve diventare sempre più il polmone verde della città e luogo di ristoro privilegiato per i cittadini.

Si proseguirà nel progetto delle cosiddette “Foreste di pianura”, lungo il corso del Po, che vede protagonista il Comune di Cremona, altri comuni rivieraschi, la Provincia, la Regione Lombardia. Con l`obbiettivo di contribuire alla qualità dell`aria che respiriamo, verranno realizzati boschi fruibili attraverso piste ciclabili, attrezzati con piazzole di sosta e punti di ristoro.

Riqualificazione dei viali e delle aree verdi: Si proseguirà nella riqualificazione dei giardini della periferia (Bagnara, Cavatigozzi, Cambonino, Maristella, etc.) creando in ogni quartiere una ‘piazza verde’ con giochi per bambini di tutte le età, aree separate per i cani, aree attrezzate per le famiglie.

Verrà valutata la possibilità di installare in qualche zona non assolata di spazi pubblici alcuni tavoli/scacchiera fissi che possano ospitare quotidianamente partite tra giocatori che, pur di diverse nazionalità, conoscono e praticano il linguaggio internazionale degli scacchi.

Il Viale Po merita un progetto specifico per la reintegrazione dei filari di alberi e delle siepi affinché, congiungendosi con la rinnovata Piazza Cadorna, continui ad essere il più bel viale di accesso alla città.

Acquisti verdi - Green Pubblic Procurement: Il GPP é definito dalla Commissione europea come “... l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. L’obiettivo è quello di incrementare nelle procedure di acquisto di beni e servizi dell’Amministrazione comunale l’utilizzo di questo strumento di politica ambientale volontario nell’intento di favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.

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A COME GLI ASSETS DELLO SVILUPPO LOCALE

Cremona mantiene, nonostante la congiuntura di crisi, indubbie potenzialità e capacità reali di sostenere una nuova stagione di rilancio economico e sociale, soprattutto se basata su linee di diversificazione economica, oltre agli assetti produttivi attualmente consolidati. Gli elementi del rilancio ruotano attorno agli ``agenti di differenziazione", cioè a risorse strategiche capaci di integrare e rinnovare i ``beni competitivi`` del territorio cremonese. E` pertanto necessario un approccio complessivo alle tematiche della competitività e del rilancio, anche attraverso l`elaborazione di un piano per lo sviluppo che individui gli assets strategici su cui focalizzare risorse e volontà sia pubbliche che private.

Nelle economie della globalizzazione il fattore critico di successo per una comunità locale è rappresentato dalla capacità di usare le differenze per generare valore economico. Cioè puntare in modo corale su quell’elemento distintivo che è tale perché viene riconosciuto universalmente, ben al di là cioè dei confini stretti del luogo. Cremona è la città del violino e di Stradivari e, questo, è il nostro elemento distintivo più spendibile perché già percepito in ogni parte del mondo. Ed è un fattore distintivo ancora vivo e vitale con la presenza a Cremona dell’intera filiera: scuola, botteghe, ecc., ecc. La Città può anche vantare una formidabile tradizione in campo sia musicale (è la patria di Claudio Monteverdi) che artistico: specificità di grande rilevanza, soprattutto se – in una visione “di sistema” - sapremo trasformarle in opportunità di sviluppo, in grado di incrociare la domanda di cultura che anima le grandi correnti del turismo moderno sul piano nazionale, europeo e planetario.

In un’economia globale dove ci sono tanti concorrenti, tutti con qualcosa che sanno o sanno fare bene, bisogna imparare ad essere differenti e far valere la propria differenza.

Accanto alla “Città del Violino”, Cremona è in grado di consolidare il suo sviluppo su altri pilastri, può mettere in gioco altre vocazioni distintive, come l’agroindustria ma, per esempio, può anche far diventare valore aggiunto la sua vocazione al sociale ed al socio-assistenziale. In questi anni a Cremona si sono realizzate tappe importanti ed opere concrete nella costruzione di un moderno Welfare locale. Questa scelta ha prodotto sapere, esperienza, modelli gestionali efficienti, innovazione e, quindi, valore ed opportunità da riversare sul territorio.

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A COME ARVEDI

E` la più grande azienda della città. In questi anni, pur potendo trasferire altrove la produzione, la Proprietà ha scelto di rimanere a Cremona. E` fra le imprese più innovative del nostro Paese, anche per quanto riguarda la riduzione dell`impatto ambientale, ed ha in programma di assumere ancora un bel numero di persone. Una serie di ricorsi presentati da alcuni Comitati rischia di bloccarne lo sviluppo e creare problemi per l`occupazione.

L`Amministrazione, nel pieno rispetto delle normative esistenti e con la ferma volontà di salvaguardare l`ambiente e la salute dei cremonesi, collaborerà con l`Azienda perché tutti i problemi possano essere risolti, nell`interesse della comunità.

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B COME BILANCIO

Il bilancio di un Comune è l’atto che decide ed individua tutti gli interventi che l’Amministrazione attuerà in un anno, dal funzionamento dei servizi alla realizzazione delle opere pubbliche, e che stanzia le risorse per attuarli. Una buona politica di bilancio cerca di impiegare nel modo più efficace e trasparente possibile i “soldi” che i cittadini ogni anno versano alle casse comunali, evitando sprechi ed aumenti delle tasse.

In quest’ottica abbiamo lavorato nello scorso quinquennio e in questa intendiamo proseguire nel prossimo.

Le azioni:

Rispetto del patto di stabilità per contribuire al più ampio obiettivo nazionale di osservanza dei vincoli di spesa fissati dalla Comunità Europea.

Impegno a contenere l’indebitamento, a proseguire nella qualificazione e razionalizzazione della spesa, a continuare la lotta all’evasione ed all’elusione fiscale per cercare di non aumentare le tasse e far sentire tutti i cittadini uguali di fronte all’azione del Comune.

Migliorare e potenziare gli strumenti che rendono più accessibili e di facile lettura gli atti del bilancio perché sia più trasparente

Coinvolgere maggiormente i cittadini nell’amministrazione della città, ascoltando le loro proposte ed i loro suggerimenti.

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B COME BUROCRAZIA

Nelle società contemporanee quella che chiamiamo burocrazia é necessaria. Può essere al servizio del cittadino o complicargli la vita, favorire le imprese o imbrigliarle.

A Cremona si va con decisione, seppure con comprensibili limiti, nella direzione di porre gli uffici e le strutture del Comune al servizio del cittadino e delle imprese.

Da tempo é in corso quella vera e propria “rivoluzione copernicana” che fa del cittadino e non della struttura amministrativa il perno dei servizi. Significa passare dall`erogazione di servizi standard e uguali per tutti a servizi il più possibile personalizzati, capaci di cogliere le esigenze e le aspettative di una comunità fatta di diversità, di problemi individuali che meritano di essere ascoltati.

In questo senso potrebbe essere utile la creazione di una Commissione o di una Agenzia per la qualità dei servizi locali che abbia il compito di controllare la qualità dei servizi e proporre soluzioni che ne garantiscano l`efficienza per donne, uomini, bambini ed anziani, che hanno un diritto in comune: lavorare, muoversi, vivere in una Cremona di qualità. Servizi come luce, gas, acqua, trasporti, rifiuti e telecomunicazioni: sono questi i settori prioritari in cui occorre garantire i diritti dei cittadini.

Il Comune non deve essere qualcosa di lontano dalle singole persone e dalle famiglie, un`azienda che eroga solo servizi gratuiti o a pagamento. Il Comune deve essere l`espressione di un certo territorio in cui vive una comunità di persone. Si tratta si creare una “città amica” in cui l`amministrazione si senta partecipe dei problemi del cittadino e, assolutamente, non una controparte.

Anche nella gestione degli appalti, in linea generale, oltre al dato meramente economico andranno considerate di rilevante importanza la qualità dei servizi ed il rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori impegnati. Si potrebbe inoltre studiare la possibilità di favorire la certificazione delle imprese secondo standard internazionali riguardanti la “responsabilità sociale di impresa” (comprendente attenzione sia all`ambiente che ad altri aspetti sociali), con un sistema di punteggi premianti nelle gare d`appalto e nell`albo dei fornitori.

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Per rafforzare e semplificare il rapporto tra Comune e cittadini é necessario orientare sempre più l`azione amministrativa a criteri di efficienza, efficacia ed economicità per dare risposte puntuali alle richieste sempre più complesse espresse dai cittadini.

Il Comune e la sua struttura devono essere uno strumento in sintonia con la città, con i suoi tempi, i suoi spazi, i suoi ritmi e con gli stili di vita dei suoi abitanti e dei cittadini ospiti.

Il forte investimento avviato sulla formazione permanente dei dipendenti, nelle sue diverse forme, deve continuare, nell`ottica di una crescita individuale e collettiva. La graduale riduzione del numero dei dirigenti ed il continuo monitoraggio e riorganizzazione del lavoro hanno reso l`intera struttura più flessibile, articolata e meno verticistica, nonostante le difficoltà (spesso l`impossibilità) di assunzioni, anche mirate, causate da provvedimenti governativi sbagliati, creino difficoltà a tale processo.

Tale percorso deve consolidarsi, come pure deve consolidarsi il percorso di inserimento nell`organico dell`ente di persone in condizione di disabilità attraverso progetti mirati che vadano anche oltre gli obblighi di legge. Si devono rafforzare le relazioni sindacali, in particolare con le rappresentanze interne dell`ente, con le quali condividere scelte, limiti e difficoltà di vario tipo.

Vogliamo rafforzare l`uso di strumenti informatici, già largamente presenti nell`organizzazione del lavoro, dalla posta elettronica all`intranet, con l`obiettivo di migliorare la comunicazione interna ed esterna e la tempestività e efficacia dell`informazione ai cittadini.

Il Comune poi proseguirà il suo impegno nel campo dell`e-government e dell`alfabetizzazione informatica e telematica dei cittadini cremonesi.

Proseguiremo nella sistemazione del Palazzo comunale, nel restauro del prestigioso Palazzo Ala Ponzone e nel recupero dell`intero complesso di Via Radaelli (nella vasta area dell`ex-Ospedale), ove accorpare uffici oggi in costose affittanze.

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C COME CASA

Accrescere il patrimonio ERP e sperimentare l’housing sociale

L’Amministrazione ha raggiunto lo straordinario obiettivo di riqualificare circa 300 alloggi del patrimonio comunale sfitto perché fuori norma che saranno rimessi gradualmente in disponibilità. Lavoreremo pertanto per continuare a garantire una adeguata manutenzione degli alloggi pubblici e per conservare in modo efficiente un importantissima risorsa. Questo però non può bastare a soddisfare la crescente domanda abitativa da parte di chi non può permettersi il costo della locazione privata. Occorrerà dunque aumentare le possibilità di accedere all’affitto sperimentando forme di locazione a canone moderato e convenzionato, a proprietà differita e comunque inferiori ai prezzi di mercato, attivando nuove forme di housing sociale, ricercando parternariati con soggetti privati e del privato sociale. Il Comune attiverà pertanto una seria ed attenta politica della casa che si svilupperà attorno a due assi fondamentali: sviluppo e manutenzione del patrimonio ERP ed avvio di nuove esperienze di housing sociale.

Un nuovo progetto gestionale per l’edilizia residenziale pubblica

In questi anni, grazie alla esperienza del contratto di quartiere di Borgo Loreto, abbiamo instaurato un rapporto diverso e positivo con l’inquilinato attraverso l’intervento di operatori sociali dedicati ad una funzione di mediazione dei conflitti, di accompagnamento , di facilitazione delle convivenze. Si tratta di un’esperienza che abbiamo esteso ad altre situazioni di difficoltà di relazione e di convivenza nell’ERP e che sta dando ottimi risultati. L’amministrazione avvierà pertanto nuove forme di gestione del patrimonio ERP che uniscano in un unico centro gestionale gli aspetti relativi alla manutenzione con quelli amministrativi e di accompagnamento sociale dell’inquilinato.

Share saving contro l`inquinamento da riscaldamento delle abitazioni

Poiché una rilevante percentuale di inquinamento è causata dal riscaldamento delle abitazioni è ovvio che tutto ciò che di nuovo si deve costruire, debba essere improntato alle efficienza energetica.

Problema più difficile da risolvere é quello rappresentato dagli edifici vecchi; in particolare quelli costruiti tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, quando sembrava che la disponibilità delle fonti energetiche fossili fosse eterna ed a basso prezzo.

Occorre, gradualmente, ristrutturare gli edifici con incentivi e disincentivi che favoriscano il perseguimento dell`obiettivo.

Oltre ad un vantaggio per l’ambiente, si darebbe impulso alla economia della città e della provincia. Il volano economico rappresentato dell’edilizia é noto da sempre.

Ci si impegna a chiedere agli Istituti di Credito di favorire proprietari di immobili che non hanno a disposizione i capitali necessari, magari finanziando con il criterio dello “share saving” (NB) per fare sì che, con la prima bolletta dopo la ristrutturazione, nonostante la restituzione graduale del prestito, ci sia da subito un vantaggio economico. Questo aggiunto alla modulazione di sgravi fiscali nazionali e locali, determinerebbe un vantaggio immediato per i proprietari.

Nel campo delle nuove costruzioni si cercherà di rendere ulteriormente incentivata, rispetto alle possibilità introdotte dalla normativa regionale, la realizzazione di edifici a basso consumo.

Ipotizzabile la promozione di una sorta di concorso teso a ridurre drasticamente dagli oneri di urbanizzazione i primi 20 edifici realizzati in classe A+ (casa passiva)

NB - “Share saving”: meccanismo secondo cui, ad esempio, un certificatore certifica che con alcuni interventi di dato costo, il risparmio sulla bolletta è del 50%. La banca presta i soldi e si fa pagare il 90% dell’ultima bolletta per tutte le bollette future, necessarie a restituire il prestito. A sua volta trattiene quindi il 40% dell’ultima bolletta.

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C COME COMMERCIO ED ARTIGIANATO

Il commercio é da sempre importante per Cremona, fin dai tempi più antichi, proprio per la stessa collocazione geografica della città.

Lo sviluppo economico, le esigenze della moderna società di massa, la maggior possibilità di spostamenti, la presenza di grandi Centri commerciali esterni alla città, creano difficoltà al commercio nei centri storici, a Cremona come ovunque. Per non parlare delle difficoltà derivanti dall`attuale crisi economica, con una riduzione della capacità di spesa da parte dei cittadini (e quindi dei consumi), grossi problemi per accedere al credito e spese sempre più alte di affitti e servizi.

Dobbiamo però essere tutti consapevoli che una città senza negozi e laboratori artigianali muore. Il negozio “di vicinanza” per alcuni, anziani soprattutto, é una necessità, per tutti un`opportunità. Bar. Ristoranti, alberghi, negozi, laboratori sono importantissimi per il turismo, offrono servizi e contribuiscono a rendere bella e viva la città. I negozi hanno anche una funzione di sicurezza, oltre che commerciale (meno negozi, meno illuminazione, meno controllo, meno sicurezza).

Noi non sollecitiamo e non vogliamo nuovi grandi Centri commerciali o Ipermercati. Quelli che ci sono, sono più che sufficienti.

Ci impegniamo invece a:

promuovere, insieme ai commercianti ed agli artigiani, eventi culturali ed azioni di marketing urbano per valorizzare le attività commerciali, coinvolgendo nelle manifestazioni zone sempre maggiori nel centro e nelle periferie;

favorire le attività commerciali che sempre più si specializzeranno e qualificheranno;

riqualificare l`arredo urbano ed a sistemare nel centro soprattutto più porta-biciclette (anche per incentivare ancor più l`uso di mezzi alternativi all`auto);

prestare grande cura all`illuminazione di strade e piazze, che in molti casi si può migliorare;

attivare un servizio di “bike-sharing”, di noleggio biciclette per collegare la stazione ed i parcheggi più importanti al centro;

studiare con i commercianti la possibilità di fornire, come avviene nei grandi Centri commerciali, la possibilità ai genitori di lasciare in luoghi custoditi i figli, mentre si recano a fare acquisti;

studiare la possibilità di favorire, compatibilmente con le norme vigenti e le disponibilità di Bilancio, i giovani che avviano nuove attività commerciali ed artigianali, chi effettua investimenti eco-compatibili sulla casa o sull`azienda, chi è danneggiato da lavori pubblici prolungati, chi effettua investimenti utili alla collettività (insonorizzazione di locali ecc.)

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C come CULTURA

Una attività culturale articolata e intensa è elemento essenziale della qualità della vita di una città, della sua capacità di attrarre ospiti, della possibilità di trattenere risorse professionali. Per questo abbiamo sempre attribuito importanza strategica a un`offerta culturale di alto profilo.

Il Comune si impegnerà in questo campo, nei prossimi anni, con rinnovata determinazione.

Grande attenzione sarà riservata in primo luogo alla Cremona culturale, organizzata in gruppi e associazioni, che ogni anno produce un`attività straordinaria, ricca per numero di iniziative e per qualità. L’Amministrazione dovrà saperla valorizzare sempre più, offrendo ulteriori opportunità di sviluppo e di crescita e proponendo un`azione di intelligente coordinamento, anche per evitare il sovrapporsi di eventi che un`attività così intensa spesso produce.

E’ necessario operare per fare di musei, biblioteche e teatri non soltanto luoghi di conservazione, di ricerca e di spettacolo, ma anche centri di produzione, divulgazione e partecipazione. Occorre proseguire nell`impegno volto a valorizzare la tradizione artistica cremonese, a partire da quella liutaria, impegnandoci a recuperare nuove strutture e spazi per mostre ed altre iniziative culturali, per prove ed esibizioni corali ed orchestrali; per concerti e audizioni sia di musica classica, che per altri linguaggi musicali preferiti soprattutto dai giovani.

LIUTERIA E MUSICA

Cremona é davvero sempre più “città della liuteria e della musica". Iniziative di alto valore si sono fin qui realizzate e siamo in dirittura d`arrivo per il riconoscimento alla tradizione liutaria cremonese, grazie all`azione della nostra Amministrazione, della qualifica di Patrimonio immateriale dell`umanità da parte dell`UNESCO (previsto per luglio 2010). "Cremona città della liuteria e della musica" poggia su una tradizione unica e prestigiosa e su un presente molto ricco di presenze qualificanti. Ai vanti del passato fanno riscontro, nella Cremona di oggi, una nutrita serie di istituzioni ed iniziative sia in campo musicale che liutario. Questo patrimonio, fatto di passato e di presente, merita di essere valorizzato al massimo. Da qui la scelta di progettare e realizzare un nuovo museo cremonese: quello del Violino.

Nell’ottica di valorizzazione della vocazione liutaria il Comune proseguirà la sua attiva partecipazione alla Fondazione Antonio Stradivari – La triennale, che ha saputo proiettare sulla ribalta internazionale la liuteria cremonese.

L’Ente locale si impegnerà inoltre per:

• la collaborazione con le associazioni dei liutai, per promuovere la liuteria contemporanea cremonese;

• l’avvio del Centro nazionale di restauro degli strumenti musicali a Palazzo Pallavicino sollecitando in tal senso Ministero e Regione affinché partecipino a tale iniziativa;

• far accettare al Ministero la proposta di trasformare l`Istituto pareggiato Claudio Monteverdi in Conservatorio statale e, nel contempo, valorizzare la Scuola civica di musica;

• seguire con attenzione le vicende della Scuola Internazionale di Liuteria "A.Stradivari", insistendo sulla sua autonomia ed unicità, sul carattere internazionale e sul duplice aspetto del suo percorso formativo: culturale e tecnico-professionale;

• la massima collaborazione con la Facoltà di Musicologia, la Fondazione Stauffer e tutte le associazioni e Fondazioni operanti nel settore;

• l`avvio, dopo anni di paralisi per responsabilità ministeriali e per cause giudiziarie, dei lavori nell`ex Supercinema per la realizzazione di una Mediateca finalizzata all’ampliamento della Biblioteca Statale ma anche alla nascita di un centro per la divulgazione della multimedialità in particolare nel campo musicale e liutario.

MUSEI

Dopo il grande impegno negli ultimi anni per il recupero e l`allestimento di nuovi spazi museali permanenti e temporanei, oggi il sistema museale é sempre più oggetto di un progetto complessivo di promozione e sviluppo, inserito nella più complessiva azione di “marketing” territoriale. Nello stesso tempo tende a stabilire legami sempre maggiori con il territorio e con la sua storia. Va quindi completato il progetto di sviluppo del sistema museale, individuando strumenti ed azioni per valorizzare sempre meglio il patrimonio e le sedi, radicate stabilmente nel contesto artistico e culturale cittadino. Tra gli impegni futuri, prioritari sono il completamento del sistema museale, con la piena funzionalità del Museo Archeologico ed il nuovo “Museo del violino”, obiettivo prioritario da perseguire nei prossimi cinque anni, anche ricercando contributi pubblici e privati.

Il Museo del Violino, che avrà il compito di rilanciare la vocazione liutaria cremonese nel mondo, dovrà essere pronto per l`EXPO del 2015. La sede del Museo sarà scelta dall`Amministrazione sulla base del progetto culturale che verrà messo a punto dal Comune, consultando i vari soggetti culturali attivi in città nel settore (Fondazione Stradivari, ecc.) .

Più nel dettaglio, per il settore museale occorrerà dunque:

proseguire nei lavori presso il Museo Civico di Palazzo Affaitati (restauro delle facciate interne, dei giardini e degli spazi ancora disponibili, allestimento di nuovi spazi attrezzati per i visitatori ecc);

recuperare Palazzo Soldi, non più utilizzato come sede scolastica, che potrebbe permettere, essendo adiacente al Museo Civico, una adeguata funzionalità gestionale per nuove esposizioni;

individuare sede e progettare strutturazione del Museo del Violino;

completare il progetto del Museo Archeologico, a San Lorenzo;

ampliare gli spazi espositivi del Museo di storia naturale e proseguire nella valorizzazione e nell`utilizzo del parco del Vecchio Passeggio, quale sezione botanica del museo e spazio permanente di attività didattica e scientifica nonché di socializzazione della cittadinanza;

terminare la sistemazione del Museo della civiltà contadina al Cambonino e rilanciarne l`attività;

valorizzare il Museo stradivariano a Palazzo Affaitati secondo criteri più funzionali ed attenti all`uso della multimedialità ed al gusto contemporaneo;

continuare il programma di valorizzazione del patrimonio museale con esposizioni periodiche dei nuclei non esposti, in collegamento anche con la realizzazione di grandi eventi;

utilizzare il museo quale laboratorio didattico, consolidando i collegamenti con il sistema scolastico;

valorizzare il laboratorio di manutenzione conservativa del Museo civico, in stretto raccordo con i corsi e le attività di restauro del C.F.P.;

proseguire nello studio e nella pubblicazione della “Storia di Cremona”, del catalogo della Pinacoteca e delle collezioni ;

potenziare la comunicazione esterna del Sistema Museale (portale web, pubblicità ecc)..

E` inoltre necessario prevedere spazi e servizi per l`arte contemporanea, che possano consentire sia attività espositive che laboratori di produzione, a forte carattere innovativo. Palazzo dell`Arte, in Piazza Marconi, il cui recupero sarà obiettivo della prossima amministrazione, potrebbe almeno in parte adempiere a questa funzione.

ATTIVITA` CULTURALI

Nell`ambito delle attività culturali si segnalano i seguenti obiettivi:

incentivazione del programma di eventi culturali e mostre, cercando di mantenere una elevata capacità di attrazione della città nell`arco dell`anno e di legare il più possibile tali eventi alla nostra storia e tradizione artistica;

potenziamento dei progetti di raccordo con le scuole per teatro, cinema ed altre attività;

verifica di tutte le possibili collaborazioni con privati per valorizzare la nostra città;

potenziamento e valorizzazione del sistema delle biblioteche cittadine in stretto rapporto con la Biblioteca Statale;

sostegno del Laboratorio del Cotto e di tutte le associazioni tese alla valorizzazione della tradizione dell`artigianato e delle professionalità cremonesi.

ATTIVITA` TEATRALI

Il Teatro A. Ponchielli é da alcuni anni una Fondazione di diritto privato, associando nella sua gestione, accanto al Comune, istituzioni pubbliche ed associazioni private, nonché un certo numero di imprenditori.

Per la produzione di cultura, per garantire alla città ed al territorio cremonese una programmazione spettacolare di qualità, per promuovere iniziative, soprattutto in campo musicale, capaci di attrarre sempre più ospiti a Cremona e di diffondere nel mondo un`immagine di città con peculiarità artistiche e musicali uniche rimane comunque fondamentale l`impegno del Comune nei confronti della Fondazione. Una cura particolare sarà posta nella promozione e nell`informazione sull`attività del Teatro in città e sul territorio cremonese, attuando forme di collaborazione con associazioni culturali, Cral, biblioteche, piccoli comuni, aziende.

Per quanto riguarda il progetto artistico, pur mantenendo una scansione dell`attività del Teatro per stagioni, si cercherà di incentivare ulteriormente la realizzazione di progetti trasversali e multidisciplinari in collaborazione con i diversi soggetti che operano nella città.

La programmazione del Teatro dovrà continuare ad essere improntata a quel necessario eclettismo che s`impone alla principale sala teatrale della città, con ampi spazi progettuali rivolti al mondo della scuola. Senza escludere la presentazione e la produzione di forme di spettacolo destinate ad un pubblico differenziato. La programmazione musicale del Ponchielli deve essere veicolo - insieme alla liuteria, al Museo Stradivariano ed, un domani, al Museo del Violino, alla Facoltà di Musicologia - della diffusione nel mondo di un`immagine di città unica non solo per il suo passato, ma perché ancora oggi sa far convivere ai massimi livelli ricerca musicologica, pratica musicale ed artigianato liutario.

Importanti, in una città ricca di iniziative culturali come Cremona, sono anche due strutture, adatte per attività che non necessitano di grandi spazi, come il Teatro Monteverdi, comunale, sempre più utilizzato da gruppi giovanili e per convegni, ed il Teatro Filodrammatici, privato, che in collaborazione con il Comune presenta interessanti stagioni teatrali e cinematografiche.

Negli ultimi anni si é affermato con successo il “Festival di mezza estate” all`Arena Giardino. Il Comune, che é tornato in possesso della struttura e la sta adattando per ospitare un pubblico sempre più numeroso, proseguirà negli anni a venire con le rassegne estive all`Arena e si impegnerà a farla divenire importante centro di iniziativa culturale.

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D COME DECORO URBANO

La manutenzione del patrimonio comunale (strade, segnaletica, verde, edifici, impianti) rappresenta uno dei principali elementi di sensibilità da parte dei cittadini e, contestualmente, costituisce un importante fattore di valutazione sull`operato dell`amministrazione.

Le attività di manutenzione non rivestono solamente aspetti di tipo tecnico e gestionale ma sono uno strumento fondamentale per contribuire a dare alla città un diffuso senso di cura che si riflette inevitabilmente, su un generale miglioramento della qualità urbana.

Per questa ragione si affiderà ad un Assessore (che ovviamente avrà anche altre deleghe) la delega alla qualità urbana e allo sviluppo degli obiettivi di Agenda 21, in affiancamento ad un ufficio comunale appositamente dedicato sfruttando le esperienze già compiute con il laboratorio del centro storico e l’ufficio qualità urbana.

Inoltre verranno attivati, unitamente al garante del verde, anche i volontari del decoro, affidando loro la cura e la sorveglianza di determinate aree della città.

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D COME DONNE E PARI OPPORTUNITÀ

Il tema delle pari opportunità tra generi è trasversale ad ogni settore della vita di una comunità. Il Comune si impegna ad attivare azioni concrete per promuovere i principi di parità, e si adopera per favorire la conciliazione tra i tempi lavorativi e quelli familiari, consapevole dello stretto legame che intercorre tra la società e il mondo del lavoro. Occorre un patto sociale in cui interagiscano il sistema delle imprese, pubbliche e private, le organizzazioni sindacali, gli enti erogatori dei servizi all`infanzia e all`adolescenza, le famiglie, e il Sindaco a cui è demandata la competenza per la pianificazione degli orari delle città.

Per attuare tali obiettivi è necessario sviluppare i seguenti aspetti:

Conciliazione e servizi

introdurre nell`organizzazione del lavoro e dei servizi il tema della conciliazione tra il tempo della cura e delle professioni, favorendo percorsi di flessibilità che consentano un miglior equilibrio familiare e nuove responsabilità genitoriali;

organizzare i servizi (scuola, asili, sportelli pubblici, trasporti, ecc.) tenendo conto dei mutati stili di vita di uomini e donne, del ruolo delle donne nella società, della mobilità, degli spazi urbani e dell`organizzazione del lavoro.

Lavoro e imprenditoria femminile

Favorire l`inserimento delle donne nel mondo del lavoro attraverso strumenti di politica attiva del lavoro e con percorsi di valorizzazione delle competenze e della formazione permanente; favorire per le giovani donne la stabilizzazione dei contratti di lavoro atipici;

potenziare i servizi pubblici territoriali di assistenza e supporto alla famiglia allo scopo di ridimensionare il fenomeno della doppia presenza femminile e il carico del lavoro di cura in capo alle donne;

accompagnare e sostenere le aziende che investono nelle risorse umane attraverso l`attuazione di misure di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro e che utilizzano le risorse che la legge 53/2000 mette a disposizione.

Disagio sociale e solidarietà

Combattere ogni forma di violenza contro le donne e sostenere i Centri Antiviolenza che ascoltano, aiutano e sostengono le donne che subiscono maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, in famiglia ed in qualsiasi altro luogo.

Rafforzare la collaborazione fra queste realtà e i diversi servizi del Comune per dare più sicurezza alle donne; "rompere il silenzio sulle nuove schiavitù della strada" e rafforzare la collaborazione con le associazioni e le comunità di recupero presenti nel panorama cittadino che lavorano sul tema del racket e dello sfruttamento della prostituzione.

Cultura, differenza di genere

Il Comune si impegna a promuovere iniziative, seminari, momenti di elaborazione collettiva, spettacoli, mostre, volte a favorire una cultura di pari opportunità e a rimuovere le condizioni di disuguaglianza ancora largamente presenti nella cultura dominante. Si tratta infatti di ripensare radicalmente i linguaggi, le pratiche e le forme della politica e della democrazia, perché assumano il senso della differenza femminile, nella convinzione che esistono saperi ed esperienze che possono e devono essere messi al servizio della città.

Rappresentanza

Il Comune sostiene forme di accesso delle donne nella vita politica a amministrativa della comunità per dare attuazione al principio di uguaglianza e per realizzare la piena cittadinanza politica delle donne: più donne nella politica e nei luoghi decisionali, più donne presenti nei governi, più democrazia, più concretezza, più uguaglianza.

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E COME EDUCAZIONE

L`educazione e la formazione dei giovani e degli adulti é di fondamentale importanza nella società contemporanea.

La nuova società della conoscenza, dell`informatica e della globalizzazione richiede nuove capacità di approfondimento, nuove competenze, nuove abilità.

Ci si dovrebbe porre l`obiettivo (indicato, fra l`altro, dalla Conferenza di Lisbona dell`Unione Europea del 2000) di garantire a tutti la possibilità di raggiungere i livelli di istruzione più elevati e favorire la nascita di un sistema di educazione permanente che aggiorni le competenze, sostenga le nuove specializzazioni e divenga anche strumento di piena occupabilità della popolazione adulta. Purtroppo il nostro Governo sta andando nella direzione opposta, con pesanti tagli al personale (solo in provincia di Cremona sono state tagliate per l`anno prossimo, tra medie e superiori, 101 cattedre!) ed alle strutture!!

I Comuni hanno competenze generali in materia di programmazione e di coordinamento dell`azione educativa, competenze che l`Amministrazione intende esercitare in una logica di concertazione con i vari soggetti interessati.

I Comuni hanno mantenuto competenze specifiche nella gestione degli asili nido, delle scuole per l`infanzia e della scuola dell`obbligo.

Il Comune presterà grande attenzione alle problematiche inerenti l`infanzia e continuerà a porre i bambini al centro dell`attenzione e delle stesse trasformazioni dell`ambiente urbano. Occorrerà:

operare perché sempre più si incontrino domanda ed offerta di posti negli asili nido e nella scuola dell`infanzia;

operare perché l`offerta di servizi sia sempre più adatta alle esigenze della famiglia (madri turniste, commesse ecc.), studiando orari ancora più flessibili ed altre soluzioni (come le classi ponte nido-materna);

prestare attenzione alla qualità del servizio mense, continuando la sperimentazione di alimenti biologici;

consolidare il progetto 0-6 anni, rafforzando la funzione pedagogica e di socializzazione di asili e scuole per l`infanzia con particolare riguardo alla cultura dell`accoglienza e dell`integrazione;

rafforzare il sistema educativo integrato rivolto ai bambini dai tre ai sei anni, in collaborazione con le scuole dell`infanzia a gestione autonoma, che svolgono un prezioso compito di sussidiarietà;

sostenere l`arricchimento dell`offerta formativa consolidando i progetti educativi e culturali di rete con le scuole di ogni ordine e grado e con il territorio;

mantenere il livello qualitativo del servizio offerto, intensificando anche le iniziative di formazione ed aggiornamento del personale educativo e rendendo più flessibile ed articolata la struttura organizzativa;

proseguire nello sforzo di adeguare gli edifici alle vigenti norme di sicurezza e di qualità, potenziare gli spai verdi;

intensificare i rapporti tra scuola per l`infanzia e scuola elementare al fine di un miglioramento dell`intero progetto educativo;

collaborare con la Provincia, l`Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato), la Regione Lombardia, perché la Scuola Secondaria superiore e la Formazione Professionale siano adeguate alle attese di una società in continua evoluzione. L`offerta formativa dovrà essere sempre più integrata e qualificata;

potenziare e qualificare il diritto allo studio.

L`Amministrazione si sforzerà di individuare una sede centrale del laboratorio Cremona dei Bambini dove strutturare interventi laboratoriali continuativi durante tutto l`anno scolastico; questi laboratori, indirizzati alla fascia della scuola infanzia e dei primi anni della primaria, potrebbero funzionare dalle 16.30 in avanti e costituire un`offerta di “custodia di qualità” alternativi al tempo lungo dell`infanzia e alle private nella primaria. Ovviamente si richiederebbe un contributo economico alle famiglie a seconda della presenza, sotto forma magari di abbonamenti o di tiket acquistabili in blocchetti. Una sperimentazione con l`Ufficio Tempi verrà fatta per le commesse del centro quest`anno in occasione delle feste natalizie.

E` importante anche l`educazione degli adulti. Occorrerà promuovere ulteriori iniziative di educazione degli adulti, sul territorio di Cremona e dei Comuni vicini, consolidando l`azione avviata con “Apprendere a Cremona” e sviluppando la rete di relazioni e collaborazioni tra i diversi soggetti pubblici e privati interessati.

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E COME EXPO 2015

L`Expo 2015 a Milano é una grande occasione per Cremona. Sono previsti milioni di visitatori in Lombardia e tantissime iniziative (che ci interessano particolarmente, visto che il tema scelto per l`Expo é l`alimentazione, quindi agricoltura, agro-industria, prodotti tipici ecc.). Occorre però operare affinché ciò che si offre sia gradevole e di qualità, in modo da invogliare i turisti a tornare, e ciò che si costruisce o si attiva possa essere utile anche dopo.

Con il Sindaco di Milano abbiamo firmato, fra i primi, un accordo di collaborazione in vista dell`Expo.

Con Regione, Provincia, Camera di Commercio e Cremona Fiere stiamo predisponendo un programma di interventi che speriamo possano essere, in parte almeno, co-finanziati.

Per quanto riguarda il Comune puntiamo tra l`altro su alcuni progetti importanti:

il recupero degli ex-Monasteri, con il nuovo Auditorium, il Collegio Universitario ed il Centro artigianale nel Corpus Domini e nella cosiddetta Cavallerizza.

Il Museo del Violino

il Polo tecnologico e l`attivazione in breve tempo della cosiddetta “Fabbrica delle Biotecnologie” e di centri di alta ricerca.

il miglioramento dell`accessibilità alla Fiera ed all`Autostrada, il superamento di passaggi a livello ed il potenziamento delle linee ferroviarie.

la valorizzazione della nostra tradizione musicale e teatrale (Ponchielli, Arena Giardino, Monteverdi, Filo), della liuteria (che per allora sarà dichiarata “patrimonio dell`umanità” dall`Unesco), dell`arte e della storia

Siamo molto interessati e sosteniamo i progetti presentati dalla Provincia e da altri soggetti. In questo senso devono essere incentivate le forme innovative di partnerariato con la possibilità di creare una o più società di scopo sfruttando gli strumenti offerti dalla normativa vigente (Società di Trasformazione Urbana) in analogia con quanto già sperimentato con successo in altre realtà territoriali.

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F COME FAMIGLIA

Il Comune individua la famiglia come fulcro delle politiche sociali: la famiglia é da sempre il principale attore dei servizi alla persona, forse in modo inconsapevole; il ruolo della politica sociale é innanzitutto quello di metterla in grado di svolgere al meglio il suo essenziale ruolo di cura, che si deve integrare con gli interventi professionali di tipo sociale e sanitario; in questo senso supportare la famiglia con servizi e progetti rappresenta un`occasione per moltiplicare le risorse, per renderle più efficaci.

Garantire cittadinanza sociale alla famiglia

Lavoreremo per sostenere le famiglie di nuova formazione, le famiglie numerose, per promuovere la genitorialità , per prevenire e contrastare i fattori sociali che fanno da ostacolo alla natalità , per facilitare l’aiuto reciproco e la solidarietà intergenerazionale.

In quest’ottica proseguiremo con l’attività del Centro per le famiglie che si è rivelato uno strumento prezioso di valorizzazione e di supporto alle responsabilità familiari ed alle diverse forme di solidarietà tra famiglie.

Lavoreremo per la costituzione di un centro unico adozioni ed affidi che lavori in forte sinergia con l’associazionismo familiare.

Garantire livelli essenziali di assistenza alla persona ed alla famiglia

Definire con chiarezza quali sono i livelli essenziali in termini di prestazioni e di servizi di natura socio-assistenziale che le persone e le famiglie possono esigere sulla base della loro condizione economica e sociale è una questione di trasparenza e di democrazia non risolta dal livello nazionale e regionale.

Affronteremo questo tema a livello locale nonostante i ritardi e le inadempienze dei livelli di governo superiori perché sentiamo la responsabilità di lavorare per un welfare locale che sia in grado di stabilire regole certe di accesso ai servizi e di rendicontare a tutti i cittadini come vengono spesi i soldi pubblici. Abbiamo già avviato un percorso di riorganizzazione dei servizi sociali finalizzato a definire i livelli essenziali di assistenza esigibili in ambito locale, in termini di servizi essenziali: domiciliare, intermedio, residenziale, di segretariato, di pronto intervento.

Proseguiremo la riorganizzazione dei servizi sociali comunali, in parte già avviata . Metteremo a regime un Servizio Sociale Territoriale trasversale a tutte le età e a tutti i problemi, che superi la parcellizzazione in aree di bisogno e avvieremo tre centri di responsabilità relativi ai livelli di offerta ritenuti essenziali: domiciliare, intermedio, residenziale.

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F COME FESTIVAL

Da qualche anno assistiamo ad un proliferare di festival culturali nelle città italiane. Queste occasioni sono un`importante vetrina sia per le città che per la cultura. In vista delle EXPO 2015 saremo chiamati ad unire le forze per dare a Cremona l`occasione di esprimere e mettere in mostra tutte le sue potenzialità culturali.

Un progetto ambizioso e realizzabile è l`organizzazione di alcuni festival unendo anche iniziative già esistenti. Uno in autunno coincidente con Mondo Musica: il festival del violino, importante occasione per valorizzare la nostra importante tradizione. Potrebbe essere un volano anche per l`auspicabile museo.

Un secondo festival a primavera. Un evento questo che dovrà riuscire a competere con gli importanti festival culturali di altre città come Mantova, Modena e Parma.

Con CremonainPoesia la nostra città è già diventata un punto di riferimento ascoltato dai più importanti poeti e critici italiani. L`obbiettivo ora è di non fermarci e sullo stesso modello ampliarci ad altri ambiti culturali quali la filosofia, l`arte, il racconto, il romanzo, i cortometraggi. Con il "Festival del racconto" la città é diventata punto di riferimento di scrittori e giornalisti.

Spesso ci si è concentrati su singoli aspetti culturali e si è deciso di scindere i festival per ambiti specifici dimenticando tuttavia che il pubblico non segue tanto i settori ma più volentieri si ciberebbe di tutto.

Vogliamo dunque mostrare le migliori manifestazioni di ogni ambito culturale, costruendo percorsi di senso che non siano vuoti contenitori ma occasioni creative e di ricerca.

Un festival fatto dagli artisti e pensato non per lettori passivi ma per lo scrittore e il poeta che in ognuno di noi si cela.

Un festival nel quale l`ente pubblico possa proporsi non come diretto organizzatore, ma come possibile partner – sul piano dei servizi e sul versante logistico - di associazioni presenti sul territorio ed interessate a mettersi in gioco.

Oltre a questo vogliamo sviluppare quanto già esistente: il festival di scrittori e giornalisti, il festival estivo all`Arena Giardino, di danza, musica e teatro; il festival monteverdiano organizzato dal Teatro Ponchielli.

Per vincere la “gara dei festival” occorre coinvolgere interamente la città e dare vita a manifestazioni non solo a Cremona ma per Cremona e con Cremona e a cui tutta la città voglia partecipare. Si deve pensare ad un rapporto, da costruire con creatività e fantasia, con i commercianti, con le aziende di prodotti eno-gastronomici, con le scuole e con qualunque forza possa dare e trovare giovamento in un clima di scambio reciproco.

Durante le manifestazioni si devono creare eventi pubblicitari per poter garantire visibilità agli sponsor privati che sarebbe auspicabile coprissero gran parte dei costi.

In questo modo potremo costruire una piattaforma "festival" che possa aprire i confini di Cremona verso orizzonti ancora più ampi.

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F COME FIERA

Per Cremona é stato ed é fondamentale lo sviluppo della Fiera, oggi ente gestito insieme da soggetti pubblici e privati.

Il Comune, già proprietario di buona parte dell`area, ha investito ingenti risorse, insieme a Provincia, camera di Commercio e con il contributo della Regione, per la costruzione dei nuovi padiglioni.

Oggi, per dimensione e vivacità di iniziative, la Fiera di Cremona é fra le più importanti del Nord Italia.

I risultati conseguiti in questi anni grazie all`impegno di tutti sono notevoli e debbono essere ora consolidati e, se possibile, migliorati.

La Fiera va valorizzata anche nell`ottica del confronto con il meglio della produzione mondiale e di vetrina nazionale ed internazionale delle nostre imprese, soprattutto nei settori dell`agricoltura e dell`agro-industria e degli strumenti liutari e musicali.

Iniziative come la tradizionale Fiera del Bovino o il Salone commerciale “Cremona Mondomusica” sono per Cremona straordinarie occasioni, sia dal punto di vista economico che culturale.

Il Comune pertanto continuerà ad essere parte attiva nella gestione dell`ente Fiera ed a sostenerne le iniziative

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G COME GIOVANI

L’attenzione ai giovani, ai loro problemi, alle loro aspettative, ai loro linguaggi deve ancor più permeare l’azione amministrativa ed essere sempre ben presente nelle scelte che si andranno a compiere.

In questi anni vi é stata una forte attenzione alle giovani generazioni, nella direzione di un loro coinvolgimento sempre più attivo nella vita della città e di una qualificata attenzione ai bisogni che esprimono. Questa scelta va confermata e consolidata anche nei prossimi anni. Il tema dei giovani non può essere considerato un capitolo del programma poiché esso, nella nostra visione, assume una valenza strategica ed abbraccia ambiti e scelte molto ampi e diversificati.

Questa scelta si esprime nelle politiche di sviluppo della città, in ambito sociale, culturale, sportivo, urbanistico, ambientale.

Le azioni progettuali che proponiamo vanno in queste direzioni:

proseguire nell`educazione informale, che si fonda essenzialmente sul Servizio Educativo Territoriale (con i centri di aggregazione e l`educazione di strada) e sulle azioni di sviluppo di comunità all`interno della città e di alcuni quartieri in particolare e che ha a che fare con i processi di prevenzione e promozione della salute, in un`ottica di lavoro di rete con la realtà del territorio, tra cui in primo luogo gli oratori;

il sostegno e la promozione delle forme di rappresentanza e di partecipazione giovanile, a sostegno di una cittadinanza attiva dei giovani;

la, promozione dell`espressività artistica e culturale giovanile, strutturata attorno al Centro Musica con il progetto cantiere Sonoro ed al Centro Fumetto, e che ha portato alla creazione di Attraversarte, circuito per l`espressività giovanile, che é diventato fulcro di molti processi ed iniziative e che é nostra intenzione ulteriormente sviluppare;

il consolidamento delle politiche di informazione ai giovani, attraverso l`Agenzia Informagiovani, creando una sempre maggiore sinergia tra informazione e politiche per i giovani.

Alcuni impegni prioritari saranno:

consolidare il sistema dei servizi per i giovani in un`ottica sempre più integrata, garantendo a tali servizi strutture e spazi sempre più adeguati;

collaborare e sostenere le realtà e le agenzie che coinvolgono i giovani, tra cui gli oratori, le associazioni, le istituzioni scolastiche;

individuare spazi e strutture per l`arte e la cultura contemporanea particolarmente attenti alle forme espressive dei giovani;

sviluppare azioni e progetti di consulenza ed orientamento, in sinergia con l`Amministrazione Provinciale, per l`inserimento nel mondo lavorativo;

mantenere il Salone dello Studente e del Mondo del lavoro, quale reale occasione di costruzione della rete territoriale tra tutti i soggetti pubblici e privati che sono interessati;

rafforzare e consolidare gli organismi di partecipazione e di consultazione dei giovani cittadini, quali i forum giovani, per renderli protagonisti e partecipi delle scelte sulla città, soprattutto quelle che riguarderanno il loro futuro;

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G COME GOVERNO DEL TERRITORIO

Il Piano di Governo del territorio è lo strumento di pianificazione che delinea la città che vogliamo, individua scelte e progetti strategici per un corretto equilibrio tra evoluzione e riqualificazione del territorio.

Il nostro obbiettivo è sempre quello di privilegiare soprattutto il recupero e la valorizzazione dell`esistente senza tuttavia trascurare le opportunità di sviluppo.

Per questo nel Piano abbiamo voluto dare pari dignità al sistema ambientale e quello insediativo, dove qualunque scelta inerente l`uso del territorio è subordinata ad una valutazione in termini di sostenibilità ambientale e qualità pubblica dei servizi che vengono realizzati per la città.

Nel Piano di Governo del Territorio, interamente pensato,realizzato e concluso da noi nel 1° mandato 2004/2009, abbiamo inserito molte possibilità di scelta ed anche caratteri di flessibilità e dinamicità in grado di permettere un governo moderno e responsabile del territorio, con l’obiettivo di:

recuperare alla città una funzione attrattiva, capace di intercettare nuovi interessi e valorizzare le tipicità che le appartengono;

coniugare la salvaguardia dell`esistente con la valorizzazione anche architettonica delle “dismissioni” urbane ancora presenti in città;

stimolare e sostenere la qualità del vivere e dell`abitare: tutela ambientale, risparmio energetico, equilibrio economico tra pubblico e privato tra infrastrutture e servizi;

favorire non solo il semplice interesse economico ma anche l`attenzione agli aspetti etici ed estetici;

“negoziare” con tutti gli operatori economici che devono sentirsi responsabilizzati ed avvertire la necessità di creare valore per il territorio, nella consapevolezza che una città più bella ed attraente, aumenta le opportunità per tutti.

Le politiche di governo del territorio dovranno tener conto di un ambito di riferimento non limitato dai confini del Comune, ma dal territorio che gravita intorno alla città come abbiamo sancito nel Piano Strategico,documento programmatico che è stato sottoscritto con molti Comuni confinanti con Cremona nell’Aprile 2009.

E` necessario quindi un continuativo rapporto con i Comuni di cintura per individuare politiche insediative, per servizi e infrastrutturali capaci di rispondere ai bisogni del sistema urbano cremonese.

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G COME GRANDE CREMONA

Il progetto che abbiamo chiamato “Grande Cremona” non é un progetto “annessionistico” nei confronti dei Comuni vicini ma al contrario esprime la volontà di svolgere appieno la nostra funzione di città capoluogo e collaborare in termini di servizi e funzioni, con i Comuni vicini, creando anche forme stabili di consultazione e decisione.

Già adesso il pendolarismo sulla città é notevole ed i prezzi inferiori delle case hanno portato fuori città molti abitanti, soprattutto giovani.

Questo processo va bloccato o perlomeno regolato, perché in realtà crea problemi a tutti. Bisogna adottare regole precise, piani urbanistici coordinati e Cremona deve svolgere con lungimiranza il proprio ruolo.

L`area di cui parliamo si aggira sui 120.000 abitanti e permette quindi interventi di una certa dimensione anche per quanto riguarda i servizi.

L’istituzione di una consulta permanente con gli organismi dei comuni limitrofi (una sorta di piccola città metropolitana) potrebbe rappresentare un luogo di confronto permanente per l’elaborazione di idee e strategie condivise per affrontare tematiche di interesse sovra locale.

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H COME HANDICAP

Sul piano generale, Cremona, la nostra amata città, è già in linea con le normative costituzionali ed europee in materia di disabilità e handicap, potendo già vantare numerosi servizi, tra i quali diversi gratuiti, messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale a favore dei disabili e loro famiglie.

Dai Centri Diurni socio-educativi-assistenziali alle Comunità socio-sanitarie e di Pronto Soccorso per disabili minori e adulti, consegna a domicilio di pasti e farmaci, bonus sociali per l’elettricità, contributi per le rette in regime di ricovero R.S.A. e per il disagio economico, assistenza personale in ambiti scolastico, extra-scolastico e Grest estivi, assistenza domiciliare, servizi di formazione all’autonomia, alla formazione di operatori socio-assistenziali e personale scolastico per sostenere l’integrazione sociale di minori e adulti disabili.

Purtroppo l’attuale emergenza economica mondiale colpisce prevalentemente le fasce più deboli, e proprio le ultime leggi varate dall’attuale governo, e in particolare l’ultima “Finanziaria”, hanno tagliato in modo netto i fondi necessari per il recupero e l’integrazione delle persone disabili, tagli che sicuramente andranno ad inficiare i servizi per le persone disabili e le scuole, ripercuotendosi sugli insegnanti di sostegno, e i fondi destinati all`eliminazione delle barriere architettoniche, senza dimenticare le grandi difficoltà occupazionali e la sperequazione creatasi a seguito dell’introduzione della “Legge Biagi”, aggravati da una crisi economica globale. Ciononostante la Pubblica Amministrazione deve farsi parte diligente nell’affermare e ribadire l’esigenza di promuovere e sostenere tutte queste necessità nei confronti di Regione e Stato, non ultimo l’inserimento sistematico delle persone disabili nel mondo del lavoro, con progetti mirati volti alla formazione produttiva e sociale di persone in grado di contribuire con l’economia del Paese nonostante i propri limiti fisici.

Esempi:

Progetto “InFormati!”: Corsi di Cultura Informatica Generale, per agevolare l’inserimento nel mondo produttivo, l’autonomia e l’informazione delle persone con disabilità, nonchè l’integrazione sociale e l’adeguamento a tecnologie in continua evoluzione (disabili e “terza età”);

Progetto “Muoviti!”: agevolazioni fiscali e convenzioni con mezzi di trasporto pubblici e privati (taxi), per incentivare l’adattabilità di automezzi atti al trasporto disabili in ambito comunale, e nel contempo facilitare, favorire ed incrementare lo spostamento di persone con problemi deambulatori (disabili e anziani).

La prossima Amministrazione comunale dovrà altresì operare per:

una maggiore coesione e unità d’intesa tra le varie parti sociali e gli apparati burocratici-amministrativi, oltre una più capillare informazione che favoriscano una programmazione puntuale e pianificata da ambo le parti e consentano interventi mirati ed omogenei, onde evitare inutili quanto dispersivi e dispendiosi interventi;

accelerare la sistematica ed estesa opera di abbattimento delle barriere architettoniche, dal generale rifacimento di marciapiedi, aree pedonali e spazi pubblici, all’obbligo di applicazione delle normative vigenti (Lg. 13/89 – D.M. 236/89 e succ.) a tutti i luoghi pubblici e commerciali, finalizzati al recupero strutturale e per promuovere e favorire l’integrazione e la partecipazione sociale delle persone affette da disabilità e handicap, riaffermando così il loro diritto di vivere una vita degna;

coordinare l`azione in modo approfondito e sistematico con le Aziende che si occupano di Trasporti, pubblici e privati, attraverso eventuali convenzioni che possano favorire lo spostamento e l’autonomia delle persone affette da limitazioni fisiche, siano esse deambulatorie, visive o uditive.

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I COME INFRASTRUTTURE

Il deficit infrastrutturale di cui soffre Cremona da decenni è stato solo in parte colmato in questi anni con investimenti, mirati e consistenti, operati soprattutto dagli enti locali cremonesi.

Molto resta da fare per eliminare le strozzature che frenano l`inserimento del nostro territorio nelle grandi direttrici della mobilità.

Grandi sono le responsabilità di Governi, Regione, Anas e FS, che hanno investito poco sul nostro territorio ed hanno determinato una situazione, specialmente per le ferrovie, di grande arretratezza e difficoltà per passeggeri, pendolari e merci.

La questione ferroviaria è quindi una priorità assoluta, per tanti aspetti a livello di emergenza, come dimostrano le continue giustissime rimostranze dei pendolari.

Cremona può divenire un punto di eccellenza dell`intermodalità: strade, ferrovie e via d`acqua.

Come già è avvenuto nei secoli passati Cremona, grazie alla sua posizione baricentrica nel nord Italia, può giocare con forza la carta dell`intermodalità e costruire così nuove occasioni di sviluppo.

Non a caso uno degli assi di maggior importanza nella programmazione dei trasporti europei, il cosiddetto V° corridoio Barcellona – Kiev, investe direttamente il territorio cremonese

Fondamentale sarà:

• una forte pressione su Governo, Regione e Società ferroviarie perché la nostra rete venga adeguata, secondo progetti più volte già presentati da Comune e Provincia, alle necessità moderne ed i servizi ai bisogni;

• che il nuovo Ponte sul Po - progettato e finanziato da Autostrade Centro-Padane spa - per raccordare l’area piacentina, il Porto e la zona industriale con la Paullese venga costruito in tempi relativamente brevi ed in modo rispettoso dell`ambiente;

• che le strade ex-statali (per Milano, per Brescia, per Mantova, per Bergamo) vengano riqualificate e potenziate;

• che il Porto di Cremona sia valorizzato ed il Polo logistico possa finalmente decollare;

• che Regione e Stato considerino il Po come una risorsa anche per la navigazione e finanzino, eventualmente insieme con privati, gli interventi necessari per renderlo navigabile per la più gran parte dell’anno, per rinaturalizzarne le sponde, per ricavare energia nel pieno rispetto dell`ambiente.

Per quanto riguarda la nuova Autostrada Cremona-Mantova, destinata a proseguire in altra Regione fino al mare, essa dovrà essere ben raccordata alla viabilità cittadina, essere l’occasione per eliminare molti passaggi a livello ed offrire positive ricadute sulla viabilità secondaria. Il superamento del maggior numero possibile di passaggi a livello sarà fra le priorità della prossima Amministrazione.

Impegno preciso della prossima Amministrazione sarà inoltre realizzare, dando seguito agli studi di fattibilità, le indagini geomorfologiche effettuate e il progetto preliminare già approvato, la cosiddetta Strada Sud, utilizzando, per circa metà del percorso, tratti di strada esistenti.

Si migliorerà via Giordano e si alleggerirà, con una migliore redistribuzione, il traffico urbano della città. Vista la valenza dell’opera il progetto sarà realizzato applicando i principi della progettazione partecipata e le necessarie valutazioni ambientali e paesaggistiche che ne garantiscano un adeguato livello qualitativo. L’obiettivo sarà quello di evitare che l’infrastruttura diventi un elemento di separazione tra la Città ed il Parco del Po. La progettazione dovrà tendere a realizzare non una “tangenzialina” ma una vera e propria “strada parco” con valenza paesaggistica.

Viste le perplessità da più parti avanzate, non si esclude, se permarranno a progetto definitivo, il ricorso a forme di consultazione referendaria fra i cittadini cremonesi.

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I COME INNOVAZIONE TECNOLOGICA

L’innovazione dei servizi e in particolare di quelli pubblici rappresenta un indicatore della qualità di vita e della competitività di un territorio. In questo prospettiva, le infrastrutture digitali sono un elemento centrale nelle politiche di sviluppo di una comunità, sono un elemento di servizio sociale, che ancora non tutti possono permettersi. Le infrastrutture per il territorio oggi comprendono anche la fibra ottica (ed in generale la banda larga) che è diventata, quasi al pari di acqua, gas, elettricità, un elemento di servizio per la comunità. Non disporre della banda larga vuol dire rimanere ai margini della Società dell’Informazione, con il rischio per le imprese di non restare agganciate alle dinamiche del mercato globale e per i cittadini di essere esclusi dalle opportunità di conoscenza abilitate dalla Rete.

In questo contesto, Cremona grazie all’azione di Aem e Aemcom, gode oggi di una situazione privilegiata e costituisce un caso di eccellenza, posizionandosi come la seconda città italiana dopo Milano a livello di penetrazione della fibra ottica nelle case dei cittadini (Fiber To The Home, FTTH) e tra le poche province che hanno superato completamente il fenomeno del digital divide (grazie al dispiegamento di infrastrutture a larga banda in radiofrequenze).

Ora che Cremona dispone di una piattaforma tecnologica di questa portata è necessario che si compia ogni sforzo perché generi sempre maggiori occasioni di sviluppo per le imprese e di migliore qualità della vità per i cittadini.

Tra i progetti prioritari che saranno realizzati: il Polo tecnologico ed il completamento della copertura wireless della città per consentire ai cittadini di utilizzare internet veloce anche all’aperto. Particolare attenzione dovrà essere posta nella realizzazione di progetti che puntino all’alfabetizzazione informatica e telematica di quelle categorie di cittadini potenzialmente escluse dai benefici derivanti dall’uso delle nuove tecnologie.

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L COME LAVORO E LOTTA AL CARO-VITA

Tra i beni più preziosi c`é il lavoro. La crisi economica mette ancor più al centro, nella vita degli individui e delle famiglie, l`esigenza di avere un`occupazione, la più stabile e “buona” possibile.

Il Comune deve fare il massimo per garantire l`occupazione esistente, perché quella nuova sia la meno precaria possibile, perché i diritti dei lavoratori siano sempre rigorosamente rispettati, a partire da quello alla sicurezza.

Il Comune privilegerà, nelle sue scelte di sviluppo, quelle che favoriranno di più l`occupazione ed il rispetto dell`ambiente e della salute.

La collaborazione con le organizzazioni sindacali dovrà essere continua. Anche con le Associazioni dei datori di lavoro dovrà proseguire il positivo rapporto esistente.

Intensa sarà anche la collaborazione con le Associazioni che tutelano i consumatori. Una delega specifica sul tema sarà assegnata ad un Assessore componente la Giunta municipale.

I Centri per l`Impiego, di competenza provinciale, saranno seguiti con grande attenzione, così pure i Centri per la Formazione Professionale, che è indispensabile in un mondo del lavoro in continua evoluzione.

Anche per quanto riguarda i propri dipendenti l`Amministrazione dedicherà particolare attenzione al tema della tutela della precarietà lavorativa e, come ha fatto in tempi recenti, stabilizzando numerosi precari, valuterà forme di intervento attivo secondo le possibilità offerte dalla vigente legislazione.

La crisi economica rende sempre più difficile per le categorie più deboli arrivare alla fine del mese.

Non potendo noi agire su pensioni e salari, dovremo promuovere iniziative (come ad esempio, l`esperienza del Last Minute Market che rende possibile il recupero delle merci invendute, senza valore commerciale, ancora idonee per essere utilizzate), coinvolgendo anche produttori, consumatori e commercianti, tese a contenere i prezzi e rendere accettabile il costo della vita.

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M COME MOBILITÀ

La mobilità urbana é un bene primario. Devono essere garantiti insieme fluidità e sicurezza. Gli investimenti, essendo le risorse ridotte, andranno effettuati con grande senso di responsabilità. Occorre lavorare sulla base di una stretta relazione tra gli strumenti urbanistici, il sistema dei trasporti pubblici, l`organizzazione del traffico.

Il nostro obiettivo é di operare per privilegiare un trasporto pubblico efficiente, migliorare ed allargare l`area pedonale, incentivare l`uso della bicicletta in città con piste e percorsi privilegiati e protetti.

Contemporaneamente va reso scorrevole il traffico urbano creando una rete di parcheggi a corona del centro storico che permettano veloci interscambi. Importanti sono la realizzazione del progetto di coordinamento semaforico e di gestione centralizzata del trasporto pubblico e del traffico privato. Il sistema di Via Dante-Viale Trento e Trieste a sensi unici contrapposti apporterà, come sostengono da decenni i tecnici dei più vari orientamenti, più sicurezza e fluidità al traffico.

Occorrerà agire altresì per risolvere i problemi di incroci pericolosi, nonostante molte rotatorie siano state costruite (quella dell`Ospedale ha eliminato gli incidenti, prima numerosi) ed abbattere barriere architettoniche ed ostacoli vari.

La gestione del traffico deve tener conto soprattutto delle esigenze della sicurezza (NB). La pericolosità cresce al crescere del numero di punti di conflitto o di interferenza tra i veicoli e tra questi e gli utenti deboli. Ogni scelta dell’assetto della circolazione che tenga conto di questo va nella giusta direzione.

Quindi i disagi, che seppur fastidiosi sono pur sempre temporanei, hanno per lo più questa motivazione.

La riorganizzazione della circolazione deve dunque restituire traffico e sosta più ordinati e sicuri.

La moderazione del traffico con strumenti tecnologici innovativi e moderni ne regolamenta spostamenti e quantità.

Restringimenti della carreggiata con isola centrale o salvagente pedonale migliorano la relazione tra pedoni, auto e tutti gli altri veicoli negli attraversamenti stradali.

Restringimenti laterali della carreggiata ed allargamenti dei marciapiedi aumentano gli spazi pedonali migliorandone la qualità.

Nel passato mandato amministrativo abbiamo introdotto molte innovazioni viabilistiche di cui si valuterà in concreto la funzionalità. Se necessario, si apporteranno le adeguate modificazioni.

Per fluidificare ulteriormente il traffico veicolare e ridurre la velocità dei veicoli occorre completare la realizzazione di rotatorie ed attraversamenti pedonali rialzati o con semafori dedicati previsti e progettati (Maristella, Cavatigozzi, Bagnara e non solo, sull’esempio di quanto realizzato in via Trebbia sia all’incrocio con via Serio che nei pressi della scuola).

Per migliorare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti occorre innanzi tutto dare continuità ai percorsi pedonali e completare la realizzazione, ambiziosa ma già in corso, di una vasta rete di piste ciclabili.

Nota Bene:

Per ogni quattro incidenti con danni alle persone che avvengono in Italia, tre si verificano in ambito urbano, con 2.600 morti e 210.000 feriti all’anno.

Il trend del numero di incidenti é in crescita anche se il numero di morti per ogni cento incidenti è sceso dal 2 all’1,7% negli ultimi quattro anni. Pertanto le campagne per la riduzione della incidentalità non solo non possono trascurare la realtà urbana, ma anzi ne devono fare il principale campo di azione.

Gli Indirizzi Generali del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale individuano quattro aree o campi di intervento prioritari: sistemi infrastrutturali di massimo rischio, aree urbane e strutture territoriali, utenti deboli ed utenti a rischio, incidenti stradali sul lavoro. Considerato che una elevata quota di incidenti che coinvolgono utenti deboli, utenti a rischio e persone durante il lavoro o che si recano al lavoro, si verifica in area urbana, si comprende che gli Indirizzi Generali del Piano Nazionale attribuiscano agli interventi in area urbana una funzione strategica per il raggiungimento dell’obiettivo comunitario, pienamente fatto proprio: ridurre del 40% il numero di morti e feriti entro il 2010.

“Tutti i comuni obbligati alla redazione del PUT (Piano Urbano Traffico) s`intendono anche obbligati alla esplicita individuazione di interventi per la sicurezza nonché alla redazione dei Piani di dettaglio di settore relativi alla sicurezza”.

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M COME MONASTERI

Il progetto di recupero degli ex conventi, occupanti una vasta area nel centro di Cremona, per la più parte inutilizzati ed in degrado, é importantissimo per la città.

La Provincia ha acquistato uno di essi, quello di S. Monica, e sono già partiti i lavori per il primo lotto, destinato ala facoltà di Musicologia ed al Corso di Laurea in Scienze Letterarie e per il recupero di un ampio spazio nell`ex magazzino carri per esposizioni ed iniziative culturali.

Il Comune ha, più recentemente, acquisito un altro convento, quello del Corpus Domini, e la Fondazione Stauffer un altro ancora, S. Benedetto, destinato ad ospitare in futuro la Scuola di Liuteria.

L`Amministrazione comunale ha elaborato un piano complessivo di recupero urbanistico. Gli uffici comunali hanno, per quanto riguarda l`edificio di nostra proprietà, elaborato un progetto che prevede un vero e proprio sistema di Auditorium, sale di registrazione, spazi per studenti, professori e per attività imprenditoriali e commerciali di qualità. Abbiamo recuperato gran parte delle risorse, soprattutto dalla benemerita Fondazione Cariplo e (speriamo) dalla Regione, oltre che dal nostro Bilancio. Abbiamo concordato con il Sovrintendete tutti gli aspetti del progetto, ottenuto le autorizzazioni e stiamo per partire. L`obiettivo é terminare i lavori per l`Expo 2015.

E` un intervento che richiede non solo grandi investimenti per essere realizzato ma una particolare qualità nella progettazione e nella individuazione delle funzioni. Con questo progetto cambia la funzione di una parte importante del cuore storico della città. Cremona acquisisce un nuovo polo attrattivo in grado di assicurare occasioni di sviluppo e opportunità. L`impegno dei prossimi anni sarà di reperire le risorse necessarie per poter completare il progetto (vi sono ancora parti del Parco da recuperare). Per questo bisogna continuare nella positiva esperienza di collaborazione con l`Amministrazione provinciale e la Fondazione Stauffer ed attrarre nuovi soggetti e risorse per realizzare in breve tempo una vera e propria Cittadella della Musica.

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N COME NAVIGAZIONE

Il Po é stato a lungo importante via commerciale. Nei tempi moderni questa funzione é in gran parte venuta meno, però, grazie soprattutto agli impegni degli Enti Locali e della Regione, vi é a Cremona un porto che funziona e delle bettoline che arrivano e partono da esso. Certo, per molti giorni dell`anno il Po non é transitabile, non vi sono agevolazioni o incentivazioni fiscali per il commercio fluviale (molto più ecologico di quello su strada: una bettolina porta in media il carico di una settantina di camion) e parecchie imprese non possono sostenere tempi troppo lunghi.

Però noi siamo convinti che la navigazione del Po sia una carta importante da giocare per Cremona. Il Porto può essere, come é stata la Fiera, un volano per lo sviluppo.

Ci impegneremo dunque:

a sostenere tutte le iniziative che vadano in questa direzione, a livello nazionale e regionale;

a chiedere agevolazioni ed incentivi per la navigazione fluviale;

a verificare la possibilità di interventi, pubblici e privati, volti a garantire la navigabilità del fiume da Cremona al mare, la rinaturalizzazione delle sponde e contemporaneamente l`uso dell`acqua per usi civili ed agricoli e per produrre energia

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O COME OSPITALITÀ

L`antico concetto di ospitalità va attualizzato. Un tempo il viandante, il pellegrino, lo straniero, il parente lontano veniva accolto quasi sempre con piacere e spesso si divideva con lui il cibo, se c`era. Oggi, pur restando importante l`ospitalità privata, é dell`ospitalità pubblica che vogliamo parlare.

Il Comune si prefigge di rendere la città sempre più godibile per i turisti ed i visitatori. Favorisce l`insediamento di un Ostello della gioventù e di nuovi alberghi, organizza mostre e varie iniziative culturali, valorizza i musei ed il nostro patrimonio storico-artistico, abbellisce piazze e strade, sollecita la ristrutturazione di palazzi antichi. Migliora insomma la città e la sua offerta di servizi. Così facendo, garantisce anche ai residenti una migliore qualità della vita. Come quando si pulisce e sistema la casa per la visita di ospiti, lo si fa anche per noi stessi.

Occorre continuare in questa direzione.

C`é un`altra tipologia di ospiti presenti oggi a Cremona: gli immigrati stranieri.

Ribadito che le frontiere non possono essere indiscriminatamente aperte e che la clandestinità va combattuta, occorre riaffermare il principio che l`unica soluzione possibile ai problemi che crea l`immigrazione é l`integrazione. Ricordiamoci che la maggioranza degli immigrati svolge lavori onesti ed utili, che solo una piccola minoranza delinque (condannata in primis dagli altri connazionali).

Noi ci muoveremo seguendo il principio che ai diritti si accompagnano sempre doveri, che la legalità va rispettata da tutti, che l`integrazione ed il rispetto rispondono sia a ragioni umanitarie che di utilità e vantaggio per tutti.

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P COME PARCHEGGI

Il problema della sosta in una città é fondamentale. Anche a Cremona, città dalle vie strette e dal grande centro storico. Basta pensare che il numero degli abitanti entro la cinta ideale delle mura é più o meno la stesso di cinquecento anni fa. Solo che allora non c`erano le automobili!

L`Amministrazione si é impegnata moltissimo negli ultimi anni per reperire nuovi posti-macchina. Ha costruito un parcheggio ex novo alla Stazione, ha recuperato a parcheggio l`ex deposito filobus in Via S. Maria in Betlem, ha recuperato qua e là tutto ciò che era possibile.

L`Amministrazione si é impegnata tantissimo per Piazza Marconi, ottenendo il risultato, straordinario viste le difficoltà incontrate, di far ripartire i lavori ed ottenere una data certa per la loro conclusione. Fra circa un anno dunque, avremo un parcheggio sotterraneo di più di quattrocento posti ed una piazza riqualificata e bella. Per di più gli scavi – ancorché molto lunghi – hanno portato al Museo Archeologico reperti straordinari per bellezza ed interesse storico, favorendo studi e ricerche sulla romanizzazione della Val Padana. Il che non é cosa da poco, per una città che vuol giocare un ruolo turistico fra le città d`arte italiane!

L`Amministrazione si impegnerà ulteriormente perché possano essere realizzati grandi parcheggi per favorire l`interscambio tra i mezzi di trasporto urbani ed extra-urbani (prioritaria, come detto, é la costruzione di un nuovo, grande parcheggio per pendolari e visitatori nell`area tra la Stazione ed il Cavalcavia del Cimitero), medi parcheggi per agevolare lo scambio tra i mezzi di trasporto privato ed il mezzo pubblico sul ring urbano e piccoli parcheggi a ridosso del centro storico per la sosta di rapida rotazione e di pregio.

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P COME PAESAGGIO

Relativamente alla gestione del territorio e di tutti gli interventi di trasformazione territoriale che saranno realizzati, va applicata compiutamente la direttiva europea sul paesaggio recepita dal governo italiano, che individua un approccio innovativo alla gestione del territorio.

Il territorio viene definito paesaggio e con questo termine oltre a valorizzarlo si introduce il concetto che tutto il territorio e’ paesaggio e di conseguenza tutto il territorio va progettato e inserito nei ns. paesaggi, soprattutto le grandi opere di trasformazione infrastrutturali.

Parlare di paesaggio per l’Europa significa salvaguardare le identità, culturali, storiche e artistiche ed economiche di un luogo cercando di individuare le modalità per la creazione dei paesaggi del futuro. Il paesaggio e’ infatti il risultato tra le attività umane e l’ambiente naturale e attraverso le sue trasformazioni nel nostro paese ha trovato una sintesi straordinaria che tutti conosciamo e che il mondo intero ci invidia e che dovremo salvaguardare per le generazioni future.

Il tema del paesaggio introduce quindi il problema della modalità con cui vengono realizzati gli interventi e di conseguenza il tema della qualità al quale bisognerà dare precise risposte di gestione e controllo dei processi.

Cremona nei prossimi anni dovrà essere ancora più bella e vivibile. Per questa ragione deve diventare centrale il tema del Paesaggio, che per noi è strettamente legato a quelli della socialità e della partecipazione.

Questi temi rappresentano altrettante sfide per l’affermazione di una prospettiva riformista nella scena politica italiana. Paesaggio, socialità e partecipazione costituiscono infatti tre diverse manifestazioni di un tema ulteriore ed ancora più centrale, riassumibile nel concetto di identità. Solo fondando l’azione politica sulle identità si può promuovere un processo decisionale realmente innovativo, non imposto dall’alto e quindi percepito in termini coercitivi, ma radicato nel locale e socialmente condiviso.

Il paesaggio è un tema da cui gli interventi di pianificazione e di progettazione oggi non possono più prescindere, anche in considerazione delle recenti evoluzioni legislative a livello europeo e nazionale (Convenzione Europea del Paesaggio e Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Porre il paesaggio al centro del percorso progettuale significa riappropriarsi della qualità e individuare modalità di trasformazione compatibili con le identità territoriali. A questo fine si rende necessario promuovere un superamento della tradizionale urbanistica “dei numeri” e “dei retini” in favore di una nuova disciplina capace di misurarsi sui contenuti ed aperta al confronto con la comunità.

La socialità è l’unica risposta possibile ai radicali mutamenti, alle tensioni ed alle criticità che attualmente attraversano la società italiana. Queste trasformazioni e le nuove esigenze che ne derivano non possono essere efficacemente affrontate se non attraverso un processo di ricostruzione della comunità che passi attraverso il dialogo, il confronto e la mediazione culturale. Solo facendo crescere il senso della comunità e di appartenenza al proprio spazio/territorio si può rafforzare la coesione sociale ed il rapporto fiduciario tra politica, istituzioni e cittadini.

La partecipazione, tema consequenziale a quello della socialità, rappresenta infine l’imprescindibile momento di confronto tra amministratori, tecnici e collettività. È solo tramite questo confronto che si possono gestire temi quali la pianificazione degli interventi di pubblico interesse, l’attuazione dei processi complessi e la progettazione degli spazi collettivi. Le procedure partecipate non rappresentano quindi aggravi o impedimenti tali da rallentare il processo decisionale, quanto piuttosto un’opportunità, grazie a cui nutrire le scelte di ulteriori apporti qualitativi e favorire la riappropriazione della “cosa pubblica” da parte della società

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P COME PARTECIPAZIONE

La partecipazione dei cittadini non è solo un`istanza etico-politica, ma un`esigenza per far funzionare meglio la vita cittadina, per creare maggiori benefici e rispondere in maniera più adeguata ai bisogni, per rafforzare il dialogo con i residenti.

La partecipazione contribuisce ad aumentare la qualità dell`ambiente sociale, consente di sentirsi più sicuri. Nel rispetto delle normative vigenti, dovranno essere valorizzate le forme rappresentative di partecipazione, dovranno essere garantiti spazi e strumenti permanenti di ascolto e dialogo con i cittadini singoli e associati.

Le attività dell`Amministrazione dovranno essere caratterizzate da trasparenza e possibilità di verifica e controllo da parte dei cittadini. In questo senso dovrà essere introdotta l`anagrafe pubblica degli eletti, attraverso la quale sia possibile pubblicare in rete i dati riguardanti le presenze, lo svolgimento dei lavori, le decisioni ed i risultati riguardanti tutti gli eletti e tutte le persone che ricoprono un ruolo politico pubblico.

Le progettualità strategiche dell`Amministrazione dovranno prevedere forme di progettazione partecipata, in particolare, la costruzione dei bilanci preventivi e consuntivi del Comune. Periodicamente dovranno essere tenute Assemblee di informazione per la popolazione.

Percorsi di progettazione partecipata sono stati seguiti con buoni risultati per la ristrutturazione del Quartiere di Borgo Loreto e dovranno essere adottati per tutti i progetti comunali di una certa dimensione che coinvolgano le persone.

È una sfida per la democrazia locale ripensare gli strumenti della partecipazione politica con l`obiettivo di coinvolgere di più la popolazione nel dibattito sociale e nella gestione della "cosa pubblica".

Una società dove ogni cittadino venga ascoltato e dove ognuno possa "dialogare" liberamente con le istituzioni che lo rappresentano è una società civile e moderna. Raggiungere un tale livello di partecipazione non è facile e l`impegno in tal senso non può andare disgiunto dalla necessità di prendere, dopo ampia consultazione ma nei tempi più celeri possibile, le decisioni che si ritengono opportune nell`interesse generale. Le istituzioni devono essere aperte e dotate di poteri diffusi verso il basso e devono assicurare libertà di informazione e di consultazione, anche attraverso il ricorso a moderne forme che possano conciliare la massima partecipazione e il coinvolgimento di tutti (forum di discussione via Internet ecc). L`obiettivo non deve essere solo di favorire la partecipazione dei singoli cittadini, ma anche di riconoscere il ruolo e la funzione del mondo vivo e vitale delle associazioni, di comitati e gruppi locali di solidarietà, sport, cultura, ambiente ecc.

Il "Terzo settore" canalizza e mobilita la difesa degli interessi e dei valori dei cittadini anche all`interno del processo economico e politico. Ad esso il Comune deve guardare con attenzione e capacità di dialogo.

Andranno attivate Consulte di Zona e di Periferia valorizzando la rete dei Comitati spontanei.

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Per partecipare occorre essere informati. Ecco perché il Comune deve prestare grande attenzione a costruire un efficiente e moderno sistema di comunicazione multimediale. Oggi le telecomunicazioni offrono sistemi innovativi in parte già utilizzati dal Comune (sms, numeri verdi, ad esempio) ma il cui uso deve essere ulteriormente esteso e potenziato, per dare e ricevere informazioni.

L`obbiettivo è di far sì che ogni cittadino possa entrare facilmente in contatto con il Comune, conoscere e usare i servizi, segnalare i problemi e le necessità. Il Comune darà inoltre piena attuazione alla legge 150/2000 sulla comunicazione istituzionale ed avvierà campagne informative su specifiche tematiche.

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Per partecipare, ma anche solo per ritirare un documento o parlare di persona con un dipendente pubblico, occorre avere la possibilità di farlo. Una accorta politica dei tempi ed orari degli uffici

costituisce un`opportunità per partecipare di più, vivere la propria città con agio e sicurezza conciliando orari diversi. Conciliare i molti impegni di lavoro e di cura, per la famiglia e per sé, è un problema aperto che tocca donne e uomini. Occorre dunque proseguire con i progetti dell`Ufficio Tempi attraverso l`attuazione del Piano territoriale degli orari. Ciò é una importante opportunità per il Comune di attuare politiche innovative e di conciliazione. Le politiche temporali in quanto politiche co-progettate, trasversali e partecipate agiscono contemporaneamente su più aspetti: sugli orari e sulla organizzazione dei servizi, sull`accessibilità degli spazi, sulla qualità della vita e sulla qualità urbana, rendendo protagonista l`intera città e i suoi abitanti. Rendere la città amica di chi ci vive e di chi la abita anche temporaneamente è il fine di queste politiche.

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P COME PENDOLARI

Difficile é la vita dei pendolari (e sono moltissimi i cremonesi che usano mezzi pubblici per recarsi al lavoro) fra ritardi, orari da rispettare, tempo perso.

L`Amministrazione comunale, insieme con quella Provinciale, ha avviato una vera e propria vertenza territoriale con Regione e Ferrovie per chiedere investimenti e risorse, riqualificazione e potenziamento delle tratte interessate dai flussi di lavoratori cremonesi, ma anche, da subito, più rispetto degli orari, più pulizia, più comfort. Ha poi costruito un nuovo parcheggio gratuito a ridosso della Stazione, sistemato meglio il posteggio delle biciclette ed infine rifatto il Piazzale della Stazione.

Ora si impegna a proseguire, con la costruzione di un parcheggio ancora più grande, una migliore sistemazione di tutta l`area, nuovi interventi finalizzati a togliere il traffico pesante da via Dante e viale Trento e Trieste e rendere più facile ed accogliente per i pendolari l`arrivo in Stazione.

L`Amministrazione si impegna a sostenere le rivendicazioni dei pendolari e le azioni che le Associazioni dei consumatori stanno intraprendendo.

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P COME PERIFERIE

Se entro i limiti della città storica (i confini della “magna phaselus”, il grande vascello come veniva chiamata allora Cremona per la sua forma) vi sono quasi 40.000 abitanti (pensate: circa quanti ne aveva nel `400. ma allora non vi erano le automobili!), gli altri abitano fuori, nelle periferie e nelle frazioni.

Occorre dunque prestare a queste zone la stessa attenzione che si presta al centro cittadino. Negli ultimi anni questo sforzo di riconversione é iniziato. Ora bisogna proseguire. La priorità sarà assegnata a progetti di riqualificazione urbanistica e di manutenzione delle zone periferiche, sempre attraverso il pieno coinvolgimento dei cittadini residenti. Modello “progettazione partecipata” di Borgo Loreto, per intenderci.

Il piano dei servizi dovrà porre un`attenzione particolare per individuare le zone in cui é necessario intervenire per recuperare un ritardo di servizi e di infrastrutture.

Le nuove infrastrutture dovranno eliminare i nodi ancora non risolti di collegamento e di ricucitura urbanistica tra le diverse zone della città.

Gli stessi interventi di espansione e di completamento residenziale dovranno avere un`attenzione particolare per la qualità della progettazione e l`individuazione di risposte ai servizi carenti.

La partecipazione come risorsa “L’etica di un buon futuro”è “l’etica della partecipazione”.

L’esperienza di questi anni maturata nel lavoro di comunità e di prossimità ci fa dire che esiste un forte senso di appartenenza alla comunità, espressa da una serie di persone concrete e delle più diverse posizioni sociali, alle quali occorre continuare a dare fiducia e con le quali lavorare progettare con loro il territorio in cui vivono. “E` l`umore di chi la guarda che dà alla città la sua forma” (I.Calvino)

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I conflitti e le proteste possono diventare occasioni di crescita

In ogni zona periferica esistono diversi problemi e difficoltà, ma la presenza in ogni realtà di gruppi di cittadini attivi ha consentito di trasformare i conflitti e le proteste in occasione di apprendimento e di accrescimento costruttivo.

Per farlo, è necessario dare fiducia ai cittadini e stimolare il loro protagonismo. Chi amministra deve sapersi mettere in discussione, sapersi evolvere e cambiare, condizioni indispensabili per ottenere buoni risultati in situazioni sempre diverse e in continua evoluzione.

Un cittadino sicuro è colui che si fa carico del luogo in cui vive

Per questa ragione sarà sostenuto il ruolo dei Comitati come attivatori di comunità, di animatori del territorio per ricostruire quella importante rete capillare di vicinato che un tempo diffondeva, anche a costo di plateali baruffe di ballatoio, amicizia e solidarietà.

Percezione di sicurezza e responsabilità collettiva

Sono due concetti estremamente legati, a cui il Comune di Cremona ha voluto dare impulso istituendo già nel 1999, una specifica delega politica e un assessorato dedicato per promuovere il protagonismo nelle comunità delle periferie e sostenere cittadini attivi e responsabili.

Gli obiettivi da porsi sono:

rafforzare percorsi di attivazione e di animazione nelle comunità di periferia;

sollecitare negli abitanti il senso d’appartenenza al proprio territorio, soprattutto tramite la conoscenza;

discutere ed affrontare con i cittadini le problematiche che caratterizzano le proprie zone;

sviluppare interrelazioni e trasversalità, interne ed esterne all’Ente locale, offrire ai cittadini risposte più efficaci e rimuovere così situazioni di insicurezza diffusa;

proporsi con un ruolo di mediazione e di facilitazione nei rapporti con le periferie urbane, con l`obiettivo di sviluppare una rete attiva e integrata, che coinvolga ogni realtà, pubblica o privata presente sul territorio;

passare da una comunità rivendicativa ad una comunità responsabile, da una città condominio (solo un`insieme di persone) a una città comunità (reti, relazioni, appartenenza)

Tra i progetti che intendiamo realizzare:

Progetto “Garante del verde”. Proseguire ed implementare il progetto di collaborazione con i residenti che vede la presenza di un referente di zona che fa da tramite tra l`Amministrazione e le ditte private che gestiscono la manutenzione delle aree verdi.

Progetti di mediazione condominiale nelle zone ad alta intensità di Edilizia residenziale pubblica, anche attraverso l`accompagnamento sociale ai prossimi Contratti di quartiere.

Coordinamento dei centri sociali per pensionati ed anziani.

Attivazione, sviluppo ed animazione di comunità.

Consolidare percorsi di progettazione partecipata.

Continuare nell`esperienza del Laboratorio del Quartiere Borgo Loreto.

Nelle periferie occorrerà effettuare parecchi interventi: allo Zaist (ad esempio le barriere anti-rumore lungo la tangenziale), al Boschetto (pista ciclabile, marciapiedi e parcheggi), e numerosi altri interventi a Bagnara, Cavatigozzi, Migliaro, Maristella, Picenengo, S. Felice, S. Savino.

A Gerre Borghi si cercherà di risolvere il problema di quei cittadini che chiedono di essere allacciati alla rete fognaria, all`acquedotto ed alla distribuzione del gas metano, come tutti gli altri cittadini di Cremona.

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P COME PICCOLA E MEDIA IMPRESA ED ARTIGIANATO

L`artigianato, la piccola e media impresa sono l`ossatura del sistema produttivo italiano ed anche locale.

Insieme alle famiglie che risparmiano più di altrove, alle banche che sono state meno avventuristiche, sono la ragione di una migliore tenuta rispetto alla crisi.

La nostra azione non può prescindere dal sostegno, in tutte le forme possibili, alla piccola e media impresa ed all`artigianato, dall`aiuto alle donne ed ai giovani che vogliono mettersi in proprio.

Sveltire le procedure, individuare le aree, realizzare anche a Cremona un “incubatore” per nuove imprese, favorire progetti imprenditoriali d`eccellenza: questi sono gli obiettivi che dobbiamo e vogliamo perseguire.

Senza trascurare gli altri settori, una particolare attenzione andrà rivolta all`artigianato artistico, che può riservare, viste le caratteristiche della nostra città e l`importanza della tradizione liutaria ed artistica, buone prospettive di sviluppo.

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P COME PISTE CICLABILI

Un grande sforzo é stato compiuto in questi 5 anni per la costruzione di piste ciclabili, la cui rete fino al 2004 era di 27 Km ed oggi é di circa 58 Km., più del doppio.

La nostra città ha caratteristiche che permettono un uso diffuso della bicicletta. L`obiettivo é completare la rete di percorsi ciclabili protetti, previsti dal Piano di cui ci siamo dotati, che uniscono tutti i quartieri e le piste sovra-comunali (vedi il tratto che unisce il ponte sul Po con il viale) con il centro della città e tutte le attività che in esso vengono svolte compresi i comparti scolastici.

In questo modo si creano le condizioni per un’alternativa in più, ecologica e pulita, all’uso esclusivo dell’automobile.

Occorre quindi realizzare appieno la rete ciclabile per favorire lo spostamento casa.-lavoro, casa- scuola ma anche, perché no, shopping e turismo con punti di interscambio da una pista ciclabile ad un`altra (da qui il lavoro sulle piazze Libertà e Risorgimento con piste complete sul perimetro delle stesse)ma anche tra un sistema e l`altro di trasporto.

Mettendo così a disposizione dei cittadini un’ulteriore opportunità di scelta per le necessità di muoversi, magari con minori difficoltà, che ognuno di noi ha.

Particolare attenzione dovrà essere prestata alla costruzione ed alle attrezzature necessarie (protezioni segnaletica ecc.) per garantire la massima sicurezza. Stimolare e completare i servizi necessari alla mobilità ciclabile ed ai ciclisti con spazi di deposito adeguati (reggi-bicilette sufficienti) e punti di manutenzione nei luoghi di grande concentrazione(stazione ferroviaria).

Seppur contenuto nei numeri anche il traffico ciclabile e non automobilistico dai Comuni limitrofi é importante. Per questo serve creare continuità tra la piste ciclabili cittadine e quelle provinciali e quindi tra queste ultime e la stazione ferroviaria.

In questo modo la dimensione di rete assume caratteristiche tali da generare anche nuove occasioni di sviluppo, pensiamo ad esempio ai turisti, sempre più in crescita, che utilizzano la bici e il treno, che possono agevolmente muoversi su percorsi decisamente più ampi inserendo in questo modo la città e il nostro territorio in una nicchia di mercato turistico del tutto nuova.

Esempio da seguire, come abbiamo già detto é la pista che collega, attraverso il ponte sul Po, non solo le due sponde del fiume, ma l’Emilia Romagna e la Lombardia.

Primo impegno dell`Amministrazione sarà completare il collegamento ciclabile fra Cavatigozzi e la città e la pista nel Parco del Morbasco.

Visto il suo carattere sovra-comunale, l`Amministrazione porrà la massima attenzione nei confronti dell`Amministrazione provinciale affinché venga realizzata nel più breve tempo, come previsto dall`apposito accordo sottoscritto, la pista di collegamento tra la pista ciclabile già esistente al Maristella e quella proveniente dal Comune di Persico Dosimo.

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P COME POLO TECNOLOGICO

Tra i progetti strategici dei prossimi cinque anni andrà perseguito, attraverso la creazione di una Società di Trasformazione Urbana (STU), l’obiettivo d’insediamento di un Polo tecnologico che sia centro di competenza e incubatore d’impresa. Sfruttando la presenza del polo universitario di Cremona del Politecnico di Milano e gli investimenti infrastrutturali realizzati in questi anni dal Comune nel settore delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione (Rete in fibra ottica di Aemcom) è oggi possibile generare occasioni di sviluppo economico e di occupazione nel settore del quaternario (insediamento di imprese high tech) oltre che creare i presupposti per la crescita di competitività del sistema locale delle piccole e medie imprese attraverso l’integrazione tra le esigenze innovative delle stesse e l’offerta ed il trasferimento di conoscenze ICT.

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P COME PRIVATO SOCIALE

Nella gestione del “Governo Locale” è sempre più indispensabile rafforzare il coinvolgimento delle aggregazioni sociali (i cosiddetti corpi intermedi: famiglia, associazioni del volontariato e del privato sociale, organizzazioni non profit, etc) per favorirne ed agevolarne l’autonoma iniziativa per attività di interesse generale, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dal Titolo V della seconda parte della nostra Costituzione.

E’ noto che tale principio implica che il cittadino, sia come singolo, che attraverso i “corpi intermedi”, abbia la possibilità (deve essere pertanto favorito) di liberare le energie e le potenzialità possedute per agire in autonomia, oppure in cooperazione con le istituzioni pubbliche, nell’individuare e gestire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più prossime.

Il Comune è convinto di voler stimolare, agevolare e promuovere questo “scatto della società civile” quale passaggio strategico per affrontare e vincere le sfide che abbiamo di fronte.

In tale quadro, tenuto conto della crisi del Welfare in Europa, è necessario ricercare soluzioni innovative, puntando su un nuovo modello sociale, in cui il terzo settore partecipi a pieno titolo in una logica di Governance, superando la prospettiva della crescente supplenza verso le Istituzioni. Un privato sociale, insomma, capace di conferire un proprio valore aggiunto nell’ambito delle politiche pubbliche territoriali, partecipando con responsabilità e competenza nelle fasi di pianificazione strategica e programmazione delle stesse politiche.

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Q COME QUALITÀ URBANA

La qualità urbana é per una città un po` come la carta di presentazione.

In questi anni si é fatto molto per migliorare la qualità urbana ed ambientale di Cremona. Questo impegno deve essere ulteriormente accentuato con investimenti e con politiche mirate.

L`agire e le scelte complessive del Comune e delle sue società devono essere in linea con questo obiettivo strategico.

Vogliamo fare di Cremona una città ancora più bella e più attraente. Questo tratto non solo conferisce alla città una migliore vivibilità, ma crea occasioni di sviluppo per il turismo di qualità e per le imprese e gli artigiani che sanno fare del recupero e del restauro di qualità la propria missione.

Città più bella vuol dire città più curata, più pulita, più in ordine.

La manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi, di parchi e giardini, non deve essere considerata un tema da politica di “serie B” e deve trovare le giuste attenzioni in sede di bilancio e di politica del personale.

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R COME RESPONSABILITÀ’

Responsabilità é un concetto che può essere declinato in vari modi.

C`é una responsabilità nei confronti delle future generazioni, per quanto riguarda le condizioni sociali ed ambientali in cui si troveranno a vivere.

C`é una responsabilità nei confronti del presente, che attiene all`impegno per i più deboli, gli anziani, gli ammalati, i poveri.

E` responsabile chi opera per garantire la libertà ed i diritti, quelli al lavoro, all`istruzione ed alla salute soprattutto.

E` responsabile chi dedica la propria vita a costruire condizioni di maggiore giustizia sociale. E` responsabile, infine, nei confronti della città, chi elabora un programma, come stiamo facendo, e si impegna ad attuarlo.

Vi sono molti modi di intendere il termine “responsabilità”. Quelli di cui abbiamo detto ed altri ancora.

Vogliamo però qui sottolineare la valenza per quanto attiene la capacità e l`oculatezza della spesa. Seguendo i dettami di una buona e corretta amministrazione, non spenderemo più di quanto possiamo, non ci faremo attrarre da miraggi di facili scorciatoie finanziarie, tratteremo il danaro pubblico come se fosse nostro.

Ci sforzeremo di ridurre al minimo indispensabile i costi della politica, verificando con precisione insieme a tutte le forze politiche ove vi sono tagli e sfoltimenti possibili, di spese e di incarichi.

Ogni forma di volontariato, anche nella vita politica ed amministrativa, andrà incentivata.

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Abbiamo salutato con favore la recente approvazione, ancorché parziale ed un po` contraddittoria, del federalismo fiscale, anche perché introduce con la maggiore autonomia anche una maggiore responsabilità degli amministratori.

Quelli da spendere non saranno più soldi provenienti dallo Stato (finanza derivata) ma, in percentuale, dalle tasse dei cittadini. Gli amministratori quindi saranno portati a stare ancora più attenti alle scelte di spesa.

Ma il federalismo fiscale entrerà in vigore, se va bene, fra otto anni. Molti dicono anche più tardi. Certo ben oltre il prossimo mandato amministrativo.

Ecco perché abbiamo formulato e rilanciamo la proposta di trasferire subito al Comune, dal 1° gennaio del prossimo anno, il 20% dell`IRPEF pagata dai cremonesi. Lo Stato poi non darebbe più nulla al Comune, che farebbe da solo.

Una proposta, semplice, funzionale, responsabilizzante, in attesa dell`entrata in vigore del più articolato federalismo fiscale.

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R come RIFIUTI

Per conseguire gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea e magari anche quello dei “rifiuti zero” è necessario mettere in campo le seguenti azioni:

estendere all’intero territorio cittadino la raccolta differenziata secco/umido;

campagne periodiche di informazione rivolte a cittadini italiani e stranieri;

prevedere momenti di formazione/educazione per gli studenti delle scuole;

responsabilizzazione e coinvolgimento dei cittadini in determinate attività di gestione, quali ad esempio la cura ed il rispetto di aree pubbliche di particolare pregio e fruizione;

giungere alla sottoscrizione di accordi con la grande distribuzione, nonché con le attività produttive e commerciali in genere, che consentano il contenimento della produzione dei rifiuti e per una diversa e migliore organizzazione del servizio di raccolta di quelli comunque prodotti;

sostenere e promuovere il riciclo ed il riuso dei materiali;

migliorare con informazioni chiare e facilmente accessibili il sito internet dell’ente gestore del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti;

nell’ottica del passaggio da tassa a tariffa, quando la normativa nazionale lo consentirà, impostare con la partecipazione e la collaborazione dei cittadini , un progetto che possa consentire la raccolta porta a porta su strada;

potenziare e completare la raccolta differenziata negli uffici comunali e negli altri uffici pubblici.

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R COME RISPARMIO ENERGETICO

La nostra città si deve porre oggi l`obiettivo di operare tutte le scelte necessarie per vivere in maniera confortevole e duratura entro i limiti posti dalla natura. La piena attuazione del protocollo di Kyoto passa dunque anche da Cremona. La sfida consiste nell`acquisire come centrale e trasversale il tema della compatibilità delle attività umane con la salvaguardia e la qualità dell`ambiente. Sappiamo tutti che uno dei punti più delicati per avviarci in questa direzione è la produzione e il consumo di energia, che se portato avanti con la mentalità che ha contraddistinto l`industrializzazione del dopo guerra, contribuirebbe ad incrementare ulteriormente numerose criticità ambientali.

La politica energetica, a vari livelli internazionali, nazionali, e locali sarà uno degli argomenti più importanti, più cruciali dei prossimi anni. Un banco di prova a cui nessuno si può e si deve sottrarre.

Nei prossimi anni dovremmo dare un significativo contributo nella direzione del risparmio energetico, dell`efficienza degli impianti e dell`utilizzo di fonti rinnovabili, lavorando su diversi obiettivi:

la riduzione dei consumi, attraverso la revisione del piano energetico comunale che preveda una costante riduzione dei consumi attraverso il miglioramento dell`efficienza energetica degli edifici esistenti e incentivando la certificazione dei nuovi;

l`adeguamento tecnologico delle reti di illuminazione pubblica e semaforica, attraverso la redazione di un piano regolatore comunale dell`illuminazione (come previsto dalla L.R 17/2000), e degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici e privati.

Per quanto riguarda l`efficienza energetica, l`Amministrazione si impegna ad orientare la progettazione, la costruzione e la gestione degli edifici e degli impianti al minor consumo energetico a parità di prestazioni, all`uso di fonti energetiche rinnovabili (passive, attive ed integrate), e alla riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti , mediante la redazione di un regolamento energetico.

In particolare si punta a introdurre ed ad implementare i Led (light-emitting diode), a partire dalle lampade votive del cimitero di Cremona.

Si favorirà lo sviluppo di nuove fonti energetiche, operando sul solare termico e sul fotovoltaico, attraverso la realizzazione di piattaforme consortili da installare su edifici pubblici, su aree di parcheggio o coperture industriali. Come è stato fatto per il parco solare dell`Aem. Per dare impulso e mettere a sistema queste diverse opzioni si propone di istituire il “Servizio infoenergia sportello informativo” che gestisca i rapporti con i cittadini e supporti le attività informative più importanti (fiere, eventi pubblici sul territorio, rubriche sui mezzi di comunicazione). La diffusione di conoscenze e consapevolezze è infatti una condizione portante per assumere comportamenti corretti con le politiche di tutela ambientale. Utile anche, come fonte di energia alternativa, l`acqua del Po, purché gli interventi siano rispettosi dell`ambiente.

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S COME SICUREZZA

La nostra idea di sicurezza è quella che ha sintetizzato Tony Blair, davanti all’ennesimo caso di violenza: “Penso che sia nostro dovere essere severi sul crimine, così come con le CAUSE del crimine”.

Si tratta di un progetto alternativo a quello del centro destra, che esprime una vocazione altamente e realmente federalista per la capacità che ha di valorizzare il sistema delle autonomie e quindi del governo locale, rifuggendo sia da approcci buonisti che da atteggiamenti inutilmente repressivi

La questione della sicurezza investe numerosi fenomeni, più tipicamente sociali, che riguardano il modello di sviluppo, la qualità della vita, il degrado urbano e la vivibilità del territorio, le situazioni di disagio e di marginalità, le fragilità e le disgregazioni del tessuto socio-economico, l’incertezza reddituale, etc, aspetti che, evidentemente, appartengono alla sfera di competenza di tutte le Istituzioni che, a vario titolo, governano il territorio, le cui patologie finiscono per alimentare quel diffuso “senso di insicurezza” tra la popolazione; e ciò talvolta pur in presenza di un andamento stazionario o addirittura decrescente della criminalità reale.

La questione sicurezza quindi occupa uno spazio più ampio rispetto alla tradizionale area di competenza dell’ordine pubblico. Produrre sicurezza, quindi, non solo attraverso la meritoria azione della polizia locale, ma anche attraverso un “mix” di azioni che, complessivamente, l’intera macchina comunale sarà in grado di esprimere.

Il Comune opererà, in rete con gli altri soggetti istituzionali, per mettere a sistema un mix di interventi coordinati in grado di offrire una risposta globale del sistema pubblico alle tante manifestazioni del malessere sociale ed al forte senso di insicurezza che provengono dalla società civile.

Un sistema che punti a realizzare a Cremona quella che viene definita, nella sua accezione più moderna la sicurezza orizzontale, in quanto prefigura un sistema, non più verticale, di cui fanno parte, su un piano paritario, Stato, Regione, Province e Comuni e altri soggetti, pubblici e privati, che, con un approccio sinergico, realizzano la sicurezza partecipata ed integrata.

Vivere e lavorare in una città sicura è un diritto di tutti. Per questa ragione il Programma inserisce a pieno titolo la sicurezza nel governo della città. Lo fa con un approccio ragionato che recepisce le linee guida contenute nel manifesto "SICUREZZA & DEMOCRAZIA" approvato da oltre 250 città europee.

Il nostro impegno è quindi per una città sicura, dallo sviluppo armonioso. L’insicurezza e il sentimento d’insicurezza, il sentimento d’abbandono, la violenza compromettono gravemente e durevolmente lo sviluppo ed il rinnovamento della città. La sfida è di garantire una legittima sicurezza per ogni persona, famiglia, quartiere. La lotta contro la criminalità e l’illegalità, di qualsiasi tipo, deve essere decisa e fermissima, anche per non lasciare spazio ad atteggiamenti razzisti, al fanatismo, a pratiche discriminatorie, all`individuazione di capri espiatori, che inevitabilmente verrebbero individuati tra i gruppi più vulnerabili. Ciò comporterebbe la nascita di nuovi e più gravi fenomeni sociali.

Il programma ha per obiettivi la cura degli spazi urbani, il rispetto delle regole, anche minute del vivere quotidiano, la ricomposizione di occasioni per tessere reti di cittadinanza attiva, vero antidoto all’insicurezza, soprattutto a quella percepita.

Un programma di sicurezza rivolto ai giovani perché in una fase particolare del percorso educativo, ai bambini e agli anziani perché soggetti maggiormente vulnerabili, agli stranieri perché portatori di culture, regole e modi di vita diversi e perciò soggetti a rischio di emarginazione ed esclusione sociale, a tutti i cittadini perché la strada scelta è quella di governare la paura, non governare servendosi della paura.

Un programma che non è teoria, ma si fonda sull’esperienza pluriennale dei numerosi progetti realizzati con positivi risultati che hanno inciso sulla realtà della città

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Il Programma vuole fare di Cremona una città di libertà, di diritti e di doveri, di sicurezza.

Città di libertà, di diritti e di doveri

La qualità urbana della nostra città è diversificata.

Vi sono zone più ricche di servizi e di infrastrutture e zone meno dotate, in particolare in aree periferiche.

Va condotto ogni sforzo per riequilibrare il divario con interventi e investimenti in tutti i campi.

Vogliamo affermare la città dell`inclusione, attraverso la partecipazione di tutti gli abitanti alle politiche locali.

Cremona è ormai una città eterogenea, e i diversi modelli di vita possono entrare in conflitto. Ma questa diversità rappresenta anche una ricchezza e l`eventuale conflitto deve trovare soluzione nelle politiche di prevenzione e di inclusione e nella progettazione e organizzazione dello spazio. La qualità degli spazi fisici può aiutare a meglio garantire la sicurezza delle persone attraverso un`urbanistica che mantenga l’equilibrio tra sviluppo e qualità. Spazi pubblici, luoghi di abitazione e di commercio devono restare spazi di incontro.

Cremona deve sviluppare un`educazione alla legalità e alla solidarietà che trasformi la violenza e la paura in occasioni di crescita personale, in apertura verso il mondo, in tolleranza verso gli altri.

Educare significa aiutare i giovani a trasformare l’eventuale aggressività in energia diretta a migliorare il proprio futuro e quello degli altri.

In città vi sono molte persone che praticano culti diversi dal cattolico.

Riaffermiamo il diritto costituzionalmente garantito della libertà di culto e di preghiera per ogni religione o credo.

Ribadiamo l`impegno a che ogni possibile azione illegale, anche se mascherata da motivazioni religiose, venga prevenuta, perseguita e repressa.

l ricorso alla conciliazione, alla mediazione e all’arbitrato ricompone le relazioni sociali a partire da regole e norme vicine alle nostre tradizioni e ai nostri usi; i legami di prossimità, di convivialità e di comunità e il sentimento di appartenere ad una città comunitaria e multiculturale vanno rafforzati.

L’Amministrazione deve contribuire, nei limiti delle proprie competenze e possibilità, a garantire a ciascun cittadino condizioni di vita conformi ai diritti fondamentali della persona: accesso alla casa, accesso al lavoro, accesso all`educazione, accesso alla giustizia. Una città ‘civile’ consente l`accesso ai diritti e richiede il rispetto dei doveri.

In questo modo si attuano i principi di cittadinanza attiva e consapevole.

Città di sicurezza

Le nostre politiche di sicurezza saranno dunque di repressione, quando necessario, ma innanzi tutto politiche di prevenzione, di moltiplicazione dei servizi e di riduzione dei rischi. E saranno attuate attraverso forme di collaborazione con le forze economiche e sociali della città; restituendo un ruolo alle famiglie, alla scuola, all`impresa, alla strada e agli spazi pubblici, alla solidarietà, alla società.

La città ha il dovere di farsi carico delle vittime, di accoglierle, di aiutarle, di accompagnarle verso il conseguimento di una riparazione.

Proseguirà dunque la sperimentazione avviata quest`anno di una assicurazione gratuita a vantaggio di tutti i cittadini vittime di azioni criminali.

Queste politiche richiedono un forte coinvolgimento dei diversi livelli di governo e lo sviluppo di una forte cooperazione tra le città e la collaborazione con Prefettura e Forze dell`Ordine.

La polizia e i servizi di giustizia devono tenere in considerazione l`insieme delle preoccupazioni degli abitanti.

Le Forze dell`Ordine a Cremona sono carenti di personale e mezzi.

Si rende perciò necessaria un’azione di pressione nei confronti del Governo affinché decida finalmente di completare l’organico delle Forze dell’Ordine operanti sul nostro territorio.

L`organico della Polizia Locale é stato invece di recente rinforzato con l`assunzione di 24 nuovi vigili urbani. L`obiettivo primario é ora quello di potenziare la rete dei vigili di quartiere, in quanto la prossimità e la presenza sul territorio permettono di affrontare e prevenire i vari problemi.

Qualità urbana e sicurezza

Una migliore illuminazione, una città più pulita, una condizione delle strade decorosa possono contribuire ad accrescere il senso di sicurezza dei cittadini.

A tutti è noto quanto il degrado urbano sia sinonimo di poca cura della propria città, generatore di

insicurezza e di comportamenti incivili.

Molto si é fatto in questi anni ed occorre procedere ed intensificare gli sforzi.

1) PIU’ MANUTENZIONE

Più risorse per la manutenzione della città e la razionalizzazione degli interventi

2) PIU’ ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Spesso le segnalazioni dei cittadini relative a problemi di sicurezza si accompagnano a richieste di potenziamento dell’illuminazione pubblica, specialmente in periferia: una via ben illuminata viene percepita come maggiormente sicura da chi la percorre. Le recenti scelte da noi compiute di illuminare meglio alcune vie e piazze contrastano con la Legge Regionale che invita ad illuminare meno per evitare il cosiddetto "inquinamento luminoso". la nostra scelta resta a favore della maggiore sicurezza, ovviamente con buon senso.

3) MENO SCRITTE SUI MURI

In collaborazione anche con associazioni di volontariato il Comune - che di recente ha provveduto a far cancellare le scritte dagli edifici di proprietà - lancerà una campagna per cancellare dai muri di edifici pubblici e privati scritte deturpanti, violente, razziste o offensive.

Un sistematico monitoraggio della città consente un intervento tempestivo di cancellazione delle scritte rilevate. E` solo questione di risorse e di volontà da parte dei privati.

4) PROSEGUIRE CON LA VIDEOSORVEGLIANZA

Il sistema di videosorveglianza rappresenta un supporto all’attività di prevenzione e repressione dei reati da parte delle Forze di Polizia.

Di recente abbiamo installato diverse nuove telecamere ed abbiamo riprogettato il sistema di registrazione per rendere più facile, in futuro, la posa di nuove postazioni di ripresa laddove se ne ravvisi la necessità.

5) SICUREZZA PER BAMBINI, GIOVANI ED ANZIANI

Individuazione percorsi protetti per l’accompagnamento a scuola dei bambini.

Realizzazione per le scuole medie inferiori e superiori di itinerari didattici, che mirino a far conoscere ai ragazzi il sistema di istituzioni preposte alla tutela della sicurezza della città e a favorire una maggiore vicinanza dei giovani cittadini alle forze dell`ordine, affinché queste siano viste come presenza amica e punto di riferimento.

Prosecuzione da parte della Polizia Locale delle attività di educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado dedicate alla sicurezza stradale e nelle attività di polizia stradale rivolte al miglioramento della sicurezza stradale che negli ultimi anno hanno contribuito a ridurre il numero degli incidenti stradale nell`ambito cittadino.

Collaborazione continua con la Polizia della Provincia, la Polizia di Stato, la Polizia Stradale, l’Arma dei carabinieri, la Guardia di Finanza, le Polizie Locali.

Prosecuzione nelle campagne informative, soprattutto rivolte agli anziani, sui pericoli di truffe, furti e scippi.

Prevenzione nei luoghi di ritrovo dei giovani anche con attività di informazione sui rischi derivanti dall`alcool alla guida.

ancora più controllo del territorio da parte della Polizia Municipale mediante pattuglie appiedate nei parchi, nel centro e nei quartieri.

sempre maggiori controlli contro le stragi del sabato sera mediante l`uso di etilometri e test anti droga.

ancora più controlli serali e notturni contro il disturbo della quiete pubblica, contro il rumore dei fracassoni.

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S COME SOLIDARIETA`

Il Comune di Cremona ha dato in questi anni un forte impulso in termini di innovazione e di cambiamento al sistema locale dei servizi e degli interventi sociali. Tre sono le chiavi di lettura degli attuali assetti che saranno riproposte anche per il futuro: territorio, integrazione, sussidiarietà.

Territorio

Per essere più vicino alla persone, per conoscerne i bisogni le domande, abbiamo lavorato per una specifica connotazione territoriale del sistema sociale, superando i confini comunali,comprendendo un ambito territoriale più vasto: quello del distretto sociale.

Integrazione

Abbiamo sempre cercato di integrare gli interventi sociali con quelli sanitari, con le politiche della casa , del lavoro, della formazione.

Sussidiarietà

Nella programmazione degli interventi, nella scelta delle priorità,nella definizione dei progetti. abbiamo costantemente collaborato con i soggetti della solidarietà sociale presenti sul territorio cercando di costruire una partnership stabile che reinterpretasse la tradizione partecipativa del territorio.

Al centro del sistema sociale abbiamo posto le persone e le famiglie e pertanto ci siamo confrontati con l’evoluzione dei bisogni, dei sistemi relazionali, con domande in costante mutamento che hanno richiesto la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi nei servizi. Proseguire nella costruzione di un nuovo sistema integrato degli interventi e dei servizi sarà il compito fondamentale della nuova amministrazione in materia di politiche sociali.

Metteremo al centro dell’agenda sociale la costruzione di un nuovo patto:

Tra generazioni

In una città che vede il 25% dei residenti aver superato i 65 anni, la dimensione dello sviluppo, del futuro , della crescita passa da politiche che sappiano ri-costruire quel legame di solidarietà tra le generazioni che caratterizza la relazione familiare, per cui promuovere condizioni di accoglienza, benessere ed opportunità per i giovani sia considerato desiderabile e prioritario anche dagli anziani.

Con le famiglie

Ci impegneremo per promuovere una vera cittadinanza sociale della famiglia che non si costituisce con la retorica, ma con un lavoro costante di coinvolgimento di tutti i soggetti presenti nello spazio di vita delle famiglie facendo leva sulla integrazione di disponibilità e risorse non solo istituzionali, ma anche sociali, della solidarietà organizzata, dell’associazionismo familiare, delle forze economiche, delle imprese.

Tra pubblico e privato

Affronteremo il tema del rapporto pubblico/privato non in modo ideologico ,ma attraverso la ricerca di un coinvolgimento attivo di tutti i soggetti disponibili a spendersi nel lavoro di comunità, nella programmazione di interventi e azioni concepiti nella logica della progettazione partecipata che preveda la corresponsabilità di tutti soggetti coinvolti, pubblici , privati e o del privato sociale.

Il ruolo di governance del Comune di Cremona tra continuità ed innovazione

Il Comune continuerà ad esercitare un ruolo attivo finalizzato a concorrere al governo della rete dell’offerta sociale e sociosanitaria dell’ambito distrettuale e rafforzerà la funzione di regia che gli è propria nella governance del sistema cittadino basato sulla partnership tra Comune , Azienda speciale Cremona Solidale e Fondazione città di Cremona

Assumerà, per quanto di propria competenza , gli obiettivi , le priorità ed i contenuti del piano sociale di zona di cui è attore fondamentale in stretto raccordo con l’assemblea distrettuale dei sindaci

S’impegnerà a rafforzare la gestione associata , con gli altri 46 comuni del Distretto, del piano sociale di ambito ,concorrendo alla guida del nuovo soggetto gestore del piano di zona : l’Azienda speciale consortile del Distretto di Cremona ed alla conduzione dei tavoli di governance previsti dal PDZ 2009/2011

Concorrerà a rendere stabili i rapporti lavorativi i ed a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del sociale, promuoverà occasioni formative, di scambio di aggiornamento permanente tra gli operatori del Comune, del Distretto e del Privato sociale.

Le priorità:

costruire l’integrazione

dei servizi : proseguiremo nel lavoro di integrazione dei servizi sanitari , sociosanitari e sociali rivolti a persone parzialmente o totalmente non auto-sufficienti;

degli strumenti e delle competenze: proporremo all’ASL la sperimentazione di strumenti di valutazione multidimensionale delle situazioni complesse che richiedono interventi fortemente integrati;

dei percorsi assistenziali: ci impegneremo per garantire la continuità assistenziale sviluppando i protocolli relativi alle dimissioni protette ,dopo il ricovero ospedaliero, delle persone sole ed in condizioni di fragilità sociale;

dei servizi professionali e del lavoro privato di cura:Lavoreremo per sviluppare e sostenere forme di regolazione del mercato privato di cura familiare (assistenti familiari), e per sostenere, attraverso l’erogazione di titoli sociali le famiglie e le persone che assumono assistenti familiari con contratti regolari;

delle opportunità promuoveremo tutte le espressioni di cittadinanza attiva e le iniziative mirate a costruire occasioni di socializzazione e di contrasto della solitudine delle persone non autosufficienti e comunque in condizioni di fragilità psicologica e sociale.

Rafforzare il segretariato sociale e concorrere alla creazione di punti unici di accesso al sistema dei servizi

Il Comune di Cremona ha già posto le basi per questo percorso innovativo indicato dalla stessa normativa regionale , attraverso la creazione del POIS ( porta informativa e di segretariato sociale ). Il POIS potrà essere esteso a tutto il distretto e, attraverso le opportune intese con l’ASL e con il privato sociale, potrà diventare la porta unitaria di accesso per l’intero sistema territoriale dei servizi.

Favorire l’integrazione dei migranti

Si darà continuità alla gestione degli sportelli informativi per gli stranieri; saranno potenziate le funzioni di sostegno all’integrazione degli immigrati, si darà continuità ai progetti di mediazione culturale e di valorizzazione delle diverse culture, sarà attivata una consulta dei rappresentanti delle comunità extraCEE presenti a Cremona;

Coinvolgere la cooperazione sociale

A seguito della grave crisi economica attuale, ci impegniamo a coinvolgere il mondo della cooperazione sociale di tipo B attivando convenzioni che prevedano l`esternalizzazione di denaro delle forniture dei beni e servizi.

L`obiettivo é di sostenere l`occupazione attraverso inserimenti lavorativi mediati delle fasce deboli tradizionali, ma anche di coloro che sono espressione delle nuove povertà.

Partecipare ai tavoli di lavoro:

Garantiremo il nostro apporto tecnico e progettuale ai tavoli distrettuali di co-progettazione con il terzo settore riguardanti le seguenti aree d’intervento;

Anziani ed integrazione socio sanitaria:

particolare attenzione sarà dedicata all’offerta territoriale destinata agli anziani: ai temi della domiciliarietà, della continuità assistenziale, alle politiche di cittadinanza attiva. Si allargherà la rete dei Centri Sociali per anziani attivando un nuovo Centro nel Quartiere Po e si riqualificherà la sede del Centro del Boschetto;

Famiglia e coesione sociale:

saranno considerati il ciclo di vita della famiglia e le offerte sociali destinate alle famiglie con minori, alle famiglie numerose, alle madri sole con minori

Disabilità e inclusione sociale

sarà trattato il progetto di vita della persona disabile, con particolare riferimento all’accompagnamento familiare al “Dopo di noi”. Si affronteranno pure le problematiche delle persone affette da disturbi psichiatrici, il focus riguarderà l’offerta territoriale, l’inserimento lavorativo e le progettualità relative alla cosiddetta residenzialità leggera;

Si tratta di tavoli permanenti da cui scaturiranno, sulla base degli indirizzi nel piano sociale di zona, le priorità progettuali che il comune di Cremona assumerà per quanto di propria competenza.

L’azienda Cremona solidale

Il progetto avviato nel 2004 ha raggiunto gli obiettivi programmati confermando la positività della separazione tra le funzioni di gestione patrimoniale attuate dalla fondazione Città di Cremona e quelle della gestione dei servizi garantite dall’azienda. L’ingente investimento operato dalla Fondazione ha permesso di dotare la città di strutture residenziali moderne e di grande qualità, mentre l’azienda ha saputo coniugare, con il supporto della fondazione, la qualità assistenziale con un sostanziale equilibrio della gestione finanziaria.

L’Amministrazione Comunale confermando il modello attuale, si adopererà per un ulteriore fase del progetto che prevede lo sviluppo di una vera e propria cittadella del ben-essere capace, anche, di attrarre nell’area adiacente alle nuove strutture aziendali, ulteriori servizi ed attività anche per iniziativa del privato e del privato sociale.

Attraverso l’intesa dei tre soggetti interessati: Comune, azienda e fondazione, sarà definito un nuovo progetto strategico , da realizzare con la necessaria gradualità, che riconsideri spazi e funzioni della sede storica non più adibita a residenza e delle aree esterne.

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S COME SPORT

Favorire la pratica sportiva é uno degli obiettivi più importanti dell`Amministrazione Comunale. Benessere fisico, divertimento e valori dello stare insieme sono legittimamente da perseguire.

Il Comune di Cremona ha fatto molto negli ultimi anni. Legittimamente si può parlare, per l`area Piscine/Bocciodromo di una vera e propria “Cittadella dello Sport”. Cui si aggiungono alcune aree (in Via Mantova, in Via Postumia o a Cavatigozzi, ad esempio) attrezzate di impianti sportivi, alcuni di recente ristrutturati, di facile accessibilità sia con mezzi privati che pubblici.

A ciò bisogna aggiungere la presenza a Cremona di numerose Società Canottieri, luoghi di attività sportive polivalenti oltre che di svago, riposo e varie iniziative. Sono una realtà pressoché unica, in queste dimensioni, nelle città italiane. Sono un valore per Cremona, una grande opportunità che l`Amministrazione Comunale ha il dovere di cogliere. Con queste Società deve proseguire ed arricchirsi la collaborazione.

Nostro impegno diretto sarà dunque di offrire strutture sportive sempre più adeguate, per creare occasioni di socialità, di formazione e di impegno agonistico, soprattutto per i giovani. Pieno sostegno sarà fornito all`associazionismo sportivo in tutte le sue forme ed espressioni, in sinergia con le istituzioni sportive.

La gestione degli impianti sarà in via prioritaria assegnata alle realtà sportive del territorio, secondo principi di trasparenza e per garantire un utilizzo più funzionale. Nella gestione dovranno essere trovate modalità sempre più puntuali e tempestive per un pieno e corretto utilizzo delle strutture. Proseguiremo inoltre nel programma di miglioramento e riqualificazione degli impianti sportivi, garantendo manutenzione e funzionalità.

Tra le realizzazioni prioritarie vi sono:

il completamento dei lavori alle Piscine del centro Natatorio al Po;

la prosecuzione della messa a norma e riqualificazione delle Palestre cittadine;

la riqualificazione degli impianti di tennis del Centro Sportivo al Po, anche definendone una diversa destinazione d`uso;

la realizzazione d`intesa con i privati, di un Palazzetto polivalente del Ghiaccio nell`area dell`ex Feltrinelli;

l`ampliamento del Palazzetto dello Sport di Ca` de` Somenzi in modo da consentire la disputa del campionato di Serie A/1 di basket;

Per tutti questi interventi e per altri che dovessero ritenersi necessari, si dovrà attingere ai mutui accesi con il Credito Sportivo del CONI.

Sul versante della promozione e delle attività sportive gli impegni principali saranno:

la prosecuzione di progetti integrati tra Comune, CONI e Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi) per la promozione dell`attività motoria di base nelle scuole per l`infanzia e dell`obbligo;

la collaborazione con CONI, federazioni, Enti di promozione sportive e Associazioni per lo sviluppo ed il sostegno della pratica sportiva, soprattutto giovanile;

la sempre maggiore puntualità ed efficienza, d`intesa con AEM, nella manutenzione dei diversi impianti sportivi;

il sostegno alle attività sportive per i cittadini diversamente abili (Baskin, Futura ecc.)

lo sviluppo del progetto “Vivi con noi lo sport”, finalizzato a diffondere i valori dello sport tra gli studenti della città.

Verranno inoltre attentamente valutate proposte di recente avanzate (ad es: spazi per arrampicate, tipo “free climbing”), con l`intento di ben utilizzare le risorse disponibili e diffondere ulteriormente la pratica sportiva.

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S COME SVILUPPO INTEGRATO DI QUALITA`

Scrivevamo nel Programma dello scorso quinquennio: "Senza sviluppo non c’è futuro, non ci sono occasioni per i giovani, non c’è la possibilità di mantenere elevato il livello di welfare che, per Cremona, rappresenta un tratto distintivo di civiltà e di orgoglio cittadino". Ciò é tanto più vero oggi, in un periodo di grave crisi finanziaria ed economica. Il Comune, aderendo agli appelli che provengono dal mondo produttivo e dalle forze sindacali, deve dunque svolgere un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo economico. Deve promuovere uno sviluppo locale di qualità, non solo rispettoso dell’ambiente, ma che dovrà tendere a migliorarlo, capace nello stesso tempo di spingere la nostra città verso nuovi livelli di crescita sociale ed economica.

Lo sviluppo a cui pensiamo e che vogliamo contribuire a realizzare é uno sviluppo non solo e non tanto espansivo, ma soprattutto inclusivo e qualitativo. Uno sviluppo che crei fiducia in sé e negli altri, nel proprio futuro; che produca coesione sociale e non esclusione.

Lo sviluppo economico deve andare di pari passo con lo sviluppo sociale. Solo da questa integrazione é veramente possibile uno sviluppo sostenibile ed inclusivo.

Il programma individua due filoni portanti dello sviluppo: quello economico sostenibile e quello sociale, della comunità. Per il primo, l’obiettivo prioritario è rappresentato dalla realizzazione di interventi a sostegno della mobilità, del lavoro, della competitività del nostro sistema produttivo, mentre per il secondo sono previste iniziative, proposte e progetti per dare risposta alla domanda di qualità espressa non solo dai residenti ma da tutti gli utenti della città.

Sviluppo economico, qualità della vita, qualità dei servizi, qualità del patrimonio storico-culturale, qualità del sistema architettonico e ambientale, devono essere perseguiti congiuntamente.

Sviluppo economico sostenibile

Il nostro sistema produttivo, sia per motivi internazionali che nazionali, é di fronte a notevoli difficoltà, anche se regge meglio di altri alla crisi economica internazionale.

La crisi finanziaria, la difficoltà ad avere credito dalle banche, il calo dei consumi colpiscono anche il nostro sistema produttivo, in un momento in cui fenomeni come la delocalizzazione delle produzioni e la concorrenza asiatica stavano già modificando le regole dell`economia e spingendo le aziende a trasformarsi ed a reagire per non soccombere.

Occorre reagire con coraggio ed intelligenza.

Chi punterà sulla qualità, sull`innovazione tecnologica, sulla formazione permanente, sulla valorizzazione delle tipicità e delle tradizioni locali, avrà più "chances".

Cremona è favorita dalla varietà delle sue produzioni e da una buona coesione sociale. Ma molto occorre fare ancora. Il Comune sarà al fianco dei lavoratori e delle imprese, prestando la massima attenzione all’artigianato ed alla piccola e media imprenditorialità. E’ solo attraverso un forte gioco di squadra tra i vari soggetti protagonisti (Sindacati, Imprese, Enti pubblici) che, nella dimensione locale, è possibile oggi ottenere risultati ed individuare quegli elementi fondamentali su cui costruire la competitività del territorio e la ricerca di standard di qualità del sistema produttivo.

Lo sviluppo economico sostenibile é un fine che solo attraverso la collaborazione fra più soggetti si può realizzare e che i singoli soggetti da soli non sarebbero in grado di ottenere. Uno sviluppo sostenibile ha come motore principale la fiducia: una città ricca di fiducia é una città in cui gli individui si possono impegnare con successo per raggiungere le finalità comuni. Il capitale sociale di una città produce ricchezza per i singoli, ma contribuisce anche allo sviluppo complessivo. Occorre puntare da un lato sulla dotazione infrastrutturale e, dall`altro, su aspetti relazionali, meno visibili ma altrettanto importanti: il sistema delle imprese, la dotazione di servizi, la ricerca, l`innovazione, l`Università.

La nuova competizione territoriale si gioca sulla complessiva qualità del contesto di sviluppo locale, sul benessere diffuso, sulla crescente capacità di attrazione del sistema locale verso soggetti economici esterni. A partire dalle risorse ambientali e territoriali, dalle risorse storiche e culturali, dalla sicurezza sociale, per proseguire poi con il patrimonio di conoscenze industriali ed artigianali che insieme formano la città ed il territorio nel quale viviamo.

Il nostro impegno é uno sviluppo sostenibile ed integrato, di qualità, fatto di intreccio tra tradizione ed innovazione, fra locale e globale, in un sistema in grado di mettere in relazione Cremona con il resto del mondo.

Oggi la competitività si gioca, oltre che sui contenuti e sulle risorse reali che siamo in grado di offrire, anche sull`immagine che siamo in grado di dare del nostro territorio.

Un`immagine che deve essere non solo positiva ed attrattiva, ma anche coerente con il "prodotto" che si intende vendere.

Ecco perché é necessaria una sorta di marchio di qualità, che parta dai beni culturali; una sorta di denominazione di origine controllata che punti su una identità locale molto forte e ben distinguibile rispetto al contesto globale.

Perciò abbiamo elaborato un Piano strategico per lo sviluppo che punti sulla capacità di fare sistema, l`innovazione, le infrastrutture, la qualità dei servizi pubblici locali. Saranno questi i nostri motori dello sviluppo.

Fare "sistema"

Fare “sistema” significa unire le forze e puntare tutti verso un’idea di sviluppo condivisa. Il Piano Strategico (strumento diffuso in Europa e da poco attivato in alcune città italiane) è innanzitutto un processo che mette in rete attori e politiche, interessi e obiettivi, per individuare e perseguire una visione condivisa del futuro della città. Una visione di sviluppo che sia di lungo periodo e che selezioni obiettivi di governo e avvii processi concertati di trasformazione territoriale, che mobiliti possibili investitori economici in un quadro di competitività sovra locale e internazionale tra città e territori. Per fare questo, il piano costruisce reti e patti tra soggetti nella città e promuove alleanze tra città, delineando strategie di respiro internazionale volte a rafforzare i sistemi locali urbani.

Perché puntare sull`innovazione

Per affrontare il futuro occorre sempre innovare.

I sistemi adottati per risolvere i problemi non restano certo fermi nel tempo.

Essi si adeguano alle nuove situazioni, sfruttano il progresso culturale e tecnologico, si basano su strumenti nuovi. Non si tratta solo di dotarsi di nuovi strumenti, comunque indispensabili, ma di acquisire un’autentica cultura dell’innovazione.

Il Comune favorirà, in particolare, il collegamento tra le imprese e il sapere. Fondamentale, a questo fine, è lo sviluppo del Sistema universitario cremonese e dei Poli di ricerca (presso l’ex Aselli, a Porcellasco, al Politecnico, al Migliaro).

Il Comune promuoverà esperienze di bio-architettura soprattutto su palazzi di proprietà che risultino adatti e sosterrà, al riguardo, ogni sperimentazione che possa essere attuata in città. Le Università ed il sistema produttivo cremonese dovranno sviluppare progetti e collaborazioni sempre più stretti nel campo dell’innovazione tecnologica e del suo trasferimento al mondo delle imprese.

La cosiddetta "fabbrica delle biotecnologie", cui il Comune collaborerà, con Provincie e Politecnico, é un esempio concreto di questo impegno. Occorrerà, insomma, favorire tutte quelle iniziative, private e pubbliche, tese all’innovazione tecnologica, alla sperimentazione ed alla ricerca.

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T COME TAMOIL

Nel mese di Aprile 2009 si è conclusa la complessa, e di conseguenza lunga, indagine ambientale che ha portato alla caratterizzazione delle aree interne ed esterne alla Raffineria Tamoil di Cremona e quindi alla completa definizione dell’entità della contaminazione da idrocarburi in atto in questa zona.

L’attività investigativa, che è stata condotta dalla Società Tamoil, in collaborazione con ARPA Dipartimento di Cremona e con il Comune di Cremona , ha portato alla realizzazione, nelle aree interne di n. 202 sondaggi e 28 piezometri per l’analisi delle acque di falda.

Per le aree esterne sono stati effettuati 52 sondaggi per un totale di 170 campioni di terreno e sono stati prelevati 37 campioni di acque. Sono migliaia i parametri chimici ricercati ed analizzati ai fini della validazione dei dati e per garantire l’attendibilità delle indagini eseguite.

Contestualmente all’attività investigativa è stata attivata la messa in sicurezza del sito , attraverso la realizzazione della barriera di contenimento idraulico delle acque di falda, al fine di scongiurare l’estensione dell’inquinamento. Le prossime azioni saranno la definizione dell’Analisi di Rischio Sanitario e la programmazione degli interventi di bonifica per le aree da destinare a trattamenti definitivi, sulla scorta delle indicazioni emerse in merito dalla stessa analisi di rischio. Per le aree non oggetto di bonifica, saranno individuati gli eventuali ed opportuni presidi a tutela della salute pubblica. Si proseguirà inoltre con l’attività di monitoraggio dell’aria nelle aree esterne alla Raffineria.

L`obiettivo già raggiunto é il contenimento dell`inquinamento da idrocarburi, presente da anni.

L`obiettivo che ci prefiggiamo é la progressiva bonifica dell`area.

Possiamo garantire ai lavoratori della Tamoil, ai gestori ed agli utenti delle Società Canottieri, ai cittadini tutti che il nostro impegno in questa direzione sarà massimo, senza “guardare in faccia” a nessuno, avendo di mira esclusivamente la salute delle persone, il rispetto per l`ambiente e la sicurezza dell`occupazione.

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T COME TRASPORTO PUBBLICO

Dopo varie vicissitudini, il socio privato di Km SpA (società mista pubblico-privata) ha modificato le sue valutazioni e rinegoziato la sua partecipazione nella società.

Questo ci ha consentito di proporre e ottenere un rilancio del servizio e dell’azienda che le consentirà di partecipare alla nuova gara per l’appalto del servizio del 2011 da protagonista.

Il piano prevede investimenti tesi a un miglioramento quantitativo e qualitativo del servizio:

biglietti a bordo, nuove pensiline, paline con informazioni in tempo reale

prenotabus, studiobus e servizi specifici su richiesta

formazione del personale per incrementarne la professionalità

Il trasporto pubblico a Cremona è tradizionalmente poco utilizzato date le dimensioni e le caratteristiche della città, ma é indispensabile per studenti ed anziani e per alcuni collegamenti essenziali oltre che strumento fondamentale per migliorare la qualità dell’ambiente.

Verrà infatti posta molta attenzione al rinnovamento della flotta ed al suo impatto ambientale.

Già oggi contiamo su un parco automezzi più giovane della media lombarda e sono in arrivo i primi 5 autobus a metano di ultima generazione.

Si tratta ora di procedere nell`impegno, investendo risorse e facendole investire. Nel 2011 vi sarà la nuova gara per la gestione del servizio e certe situazioni potranno essere riviste e migliorate.

L`Amministrazione privilegerà inoltre il potenziamento dei collegamenti con il territorio e i comuni limitrofi offrendo così un sempre migliore servizio, durante tutta la giornata, alternativo al mezzo privato.

Opererà per estendere ulteriormente la gratuità del trasporto pubblico per le persone anziane, favorirà la creazione di corsie riservate, l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere sempre più appetibile il trasporto pubblico nella nostra città.

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T COME TURISMO

L`Amministrazione Comunale ha favorito lo sviluppo del turismo in città ed in effetti in questi anni il flusso turistico è notevolmente cresciuto, come attestano i dati ufficiali della Provincia e della Regione Lombardia. Oggi, sulla base delle positive esperienze fin qui acquisite, occorre impegnarsi per far compiere al comparto un ulteriore salto di qualità.

Il turismo non é più un elemento sporadico e casuale ma una risorsa reale dell’economia cremonese. Per far questo il Comune intensificherà l’intesa con la Provincia e gli operatori del settore per una tempestiva programmazione degli eventi e per un’informazione capillare anche attraverso la presenza a Borse e a Fiere specializzate.

Da prevedere anche l`ulteriore potenziamento del "Circuito delle Città d’arte" attraverso la costruzione di una rete con le località turistiche e di villeggiatura, per attirare nuovi ospiti in città; ed un più stretto rapporto con il sistema turistico “Po di Lombardia”, che vede la nostra Provincia capofila.

Verranno realizzati appositi progetti in occasione di mostre, stagioni, festival ed altri eventi con l’obiettivo di assicurare al turista una permanenza confortevole e ricca di occasioni, perché il turista stesso diventi ambasciatore di Cremona nel mondo.

Occorrerà valorizzare, oltre alle bellezze artistiche della città, anche la piacevolezza dell’ambiente e la tradizione gastronomica.

Per realizzare questi obbiettivi si perseguirà:

il consolidamento in città di professionalità specifiche nel settore turistico e della accoglienza;

l`accrescimento di investimenti privati nel settore alberghiero e ricettivo;

il potenziamento del campeggio e lo sviluppo di strutture d’ospitalità tipo agriturismi e bed & breakfast;

l`impegno per un Ostello della Gioventù e la prosecuzione dei lavori per il nuovo Campeggio;

il miglioramento della segnaletica e dei servizi turistici in genere;

il potenziamento del turismo fluviale, per fare del Po, in collaborazione con le altre realtà, un punto di riferimento e di richiamo per tanti.

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U COME UNIVERSITÀ

Lo sviluppo di un sistema formativo universitario e di ricerca qualificato ed articolato è una condizione importante per offrire alle giovani generazioni ed alla città nel suo complesso opportunità di crescita e di sviluppo.

Per questo l’Amministrazione Comunale ha sostenuto un ruolo determinante, insieme a Provincia e Camera di Commercio, nell’insediamento e nello sviluppo a Cremona di corsi universitari dell’Università Cattolica di Piacenza, dell’Università Statale di Pavia, del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia.

In questa direzione occorre procedere, favorendo l’attività didattica ed intervenendo ulteriormente, se necessario, sulle strutture edilizie.

Nel frattempo, la sede del Politecnico é stata ampliata, quella della Cattolica (intitolata ora al cremonese Giuseppe Ghisalberti) riqualificata ed è stato reso operativo il pensionato universitario nell`ex “caserma del diavolo”.

Nella prossima tornata amministrativa, compatibilmente con le risorse finanziarie:

si favorirà l’insediamento di nuove attività universitarie e di ricerca;

verranno insediati nell`ex Convento di Santa Monica la Facoltà di Musicologia ed il Corso di Laurea in scienze letterarie;

si cercherà di sostenere e coordinare l’attività di tutti i centri di ricerca esistenti, pubblici e privati, in vista della realizzazione di un vero e proprio Polo Scientifico Tecnologico;

si consoliderà la funzione dello Sportello di assistenza, servizi e consulenza per gli studenti universitari ;

si stimolerà l`impiego di risorse private a sostegno dell’università, che tutti devono considerare una leva decisiva per il rilancio del nostro territorio.

Particolare attenzione verrà infine dedicata all’intensificazione dei rapporti e degli scambi tra i poli universitari e la realtà economica produttiva ed amministrativa del territorio cremonese.

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V COME VOLONTARIATO

L’impegno del Comune per i prossimi anni sarà finalizzato non solo a preservare il nostro sistema di welfare, sempre più minacciato dalle politiche regionali e governative e dalla obiettiva carenza di risorse, ma a rimodellarlo per renderlo più adeguato alle esigenze della comunità e dei cittadini cremonesi.

Anche Cremona si dovrà sempre più confrontare con i nuovi bisogni e con nuovi rischi delle società post industriali aggravati dallo sviluppo di una crisi economica di cui ancora non si conoscono le ricadute sul territorio : i bisogni di assistenza dettati da una presenza sempre più forte di anziani (la popolazione cremonese ha raggiunto livelli di longevità che mai nella storia aveva raggiunto) il bisogno di accompagnamento e di supporto alle responsabilità educative e genitoriali da parte di famiglie sempre più piccole e sempre più sole, l’esigenza di affrontare i problemi della convivenza con persone di altri paesi e di altre culture, la crescente domanda di assistenza da parte di coloro che sono espulsi o si trovano in situazione di grande precarietà nel mercato del lavoro.

Per affrontare questi scenari non sarà sufficiente razionalizzare e rendere più efficace ed efficiente la gestione dei servizi e dell’offerta sociale del territorio. Dovremo essere capaci di promuovere reti solidali, di saper valorizzare le relazioni positive e le competenze dell’associazionismo e del volontariato presenti nella comunità locale.

Proseguiremo pertanto nel rapporto di stretta collaborazione con i soggetti della solidarietà sociale che costituiscono una risorsa fondamentale.

Daremo valore alle diverse forme di cittadinanza attiva sostenute dal volontariato e proseguiremo nelle collaborazioni che richiedono di esercitare compiti di prevenzione e di sostegno alle relazioni attraverso gli strumenti dell’ascolto, della partecipazione, della co-progettazione e della verifica.

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Z COME ZONE

Non esistono solo le ZTL, Zone a Traffico Limitato.

Z sta per Zona perché la città non è uniforme ed ogni zona può essere migliorata, come ci sforziamo di fare e continueremo a fare, seguendo queste indicazioni:

Zone pedonali

Vanno ampliate, a tutela sia della parte monumentale che di altre di particolare pregio,corso Garibaldi tra queste,dove si muovono solo pedoni.

Zone a traffico moderato

Riguardano tutti i quartieri residenziali dove interventi contenuti (vedi interventi di viale Cambonino, via Postumia ecc.) riducono la velocità dei veicoli.

Zone "30"

Sono da realizzare in quei quartieri dove il progetto viabilistico complessivo (strade, marciapiedi, attraversamenti pedonali, segnaletica) prevede la velocità a 30 km/h.

Una è in via di attuazione nel quartiere Borgo Loreto. La proporremo almeno in un altro quartiere.

Zone a traffico limitato

È bene chiarire che non significa traffico impedito ma controllato e regolamentato, meglio se, naturalmente, con strumenti efficaci, come i varchi elettronici.

E` facile capire perché le ZTL sono limitate al centro storico: qualità e delicatezza storico architettonica, ridotte dimensioni delle strade, pavimentazioni di pregio, scarse possibilità di sosta, difficile rapporto traffico/residenza.

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