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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Intervento in Piazza del Comune la sera del 2 giugno 2009, Festa della Repubblica

Cremona, Celebrazioni Festa della Repubblica

Intervento del Sindaco Gian Carlo Corada

la sera di sabato 2 giugno 2009 in Piazza del Comune

Carissime concittadine, carissimi concittadini,

permettetemi, prima di iniziare questo mio breve saluto, di ricordare a tutti noi le condizioni difficili e la situazione davvero precaria che sta vivendo ancora oggi, dopo due lunghi mesi, il popolo dell`Aquila e di quella pare d`Abruzzo colpita da un terremoto tanto devastante quanto continuo ed incessante.

Nonostante se ne parli sempre meno noi vogliamo confermare loro da qui, da questa splendida piazza di Cremona, la calda, sincera, concreta vicinanza nostra, dell`intero popolo cremonese, che é capace di tanta solidarietà, tanta amicizia, tanta concreta disponibilità. Non vi abbiamo dimenticati, non vi dimenticheremo.

Oggi ricordiamo il 63° anniversario della nascita della Repubblica italiana.

Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano - dopo aver riconquistate pace e libertà - venne chiamato a scegliere con un libero referendum tra Monarchia e Repubblica.

Per la prima volta gli italiani si trovavano di fronte ad una simile decisione. Scelsero in maggioranza la Repubblica. Fu il primo passo verso la creazione di uno stato libero e moderno.

In questi lunghi anni noi tutti abbiamo imparato a riconoscere il 2 giugno come giorno di memoria e di speranza.

Oggi gli italiani si stringono alle istituzioni della Repubblica, ai valori di una Costituzione equilibrata e saggia, splendido frutto di quella stagione di straordinaria rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione.

In questi anni abbiamo sentito rinascere in noi l`orgoglio di essere italiani; si è andato consolidando un forte sentimento nazionale. Si é consolidato nel popolo italiano quello che possiamo definire un patriottismo costituzionale.

Anche grazie a tutto questo l’Italia saprà superare, come nel passato, ostacoli e difficoltà. Il popolo italiano scelse allora la Repubblica, la democrazia e la pace. Repubblica, democrazia e pace hanno creato il fertile terreno su cui è cresciuto un nuovo benessere.

Il segreto della democrazia è di saper incanalare l’inevitabile conflitto sociale, politico, culturale nell`ambito delle istituzioni libere e democratiche, dove il naturale contrasto diventa confronto e poi luogo d`incontro e di dialogo.

I cambiamenti profondi intervenuti in questi 63 anni hanno reso la Repubblica un sistema complesso ma unitario, in cui tutte le componenti – lo Stato, le Regioni, le Autonomie Locali - hanno un ruolo fondamentale.

Oggi ancor di più il senso dello Stato, della cosa pubblica deve appartenere a tutti, perché ciascuno di noi è chiamato a testimoniare il senso del vivere civile della legalità, nel proprio quotidiano, nel lavoro, nella famiglia, nella vita privata ed in quella associata.

Ed il motore primo delle istituzioni repubblicane sono proprio i cittadini che, con senso civico, hanno il pieno diritto di pretendere che il livello dei servizi offerti dalle istituzioni sia adeguato alle proprie esigenze, e che, con altrettanto senso civico, hanno nello stesso tempo il dovere di impegnarsi nel rispetto delle regole fondamentali della vita associata.

L’auspicio è che la celebrazione di questa ricorrenza diventi un’occasione per rinsaldare il patto tra cittadini ed istituzioni, dando nuova linfa alla vita della nostra Repubblica.

Dobbiamo rifuggire dalle spesso futili dispute che rischiano di consumare la nostra vita quotidiana.

Affrontiamo i problemi veri del Paese con la volontà di arrivare a soluzioni condivise, confrontandoci con serietà e spirito positivo.

E traduciamole in atti concreti. Costruiamo un Paese migliore, così come ci indica la Costituzione.

Questa sera, concedetemelo, voglio anche richiamare alla vostra attenzione l’incipit della nostra Costituzione. Proprio all’inizio dell’art. 1 dice “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Ecco, cari concittadini, questa sera vorrei che il nostro tradizionale concerto – magistralmente tenuto dall`Orchestra di Fiati Città di Soncino, diretta dal maestro Luca Valenti - venisse ancora una volta da tutti noi dedicato anche ai tanti, troppi Caduti sul lavoro, alle loro famiglie, ai loro figli; ai Caduti delle Forze dell’ordine, a quelle che un inadeguato termine giornalistico definisce “morti bianche” ed a tutti coloro che fanno il proprio dovere, sui luoghi di lavoro, con onestà e fatica.

Onoriamo anche così quindi questi 63 anni della nostra Repubblica, continuando ad essere all’altezza della nostra storia, delle nostre tradizioni, del nostro ruolo.

Viva la Repubblica, viva la Costituzione, viva l’Italia

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