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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Ancora su questione Tamoil

Attraverso una mail, Giulio R. ha scritto al Blog:

Caro Sindaco,

come cittadino e come medico mi trovo a disagio di fronte a certe stranezze, e non mi sento granché tutelato.

Non capisco come mai la Tamoil si sia autodenunciata nel 2001 e la cosa sia emersa solo l`anno scorso.

Non capisco il balbettìo delle Istituzioni, le Canottieri riaperte a macchia di leopardo, i tentativi di tranquillizzare, la mancanza di informazioni certe e limpide, la non decisione di uno studio epidemiologico serio, la "prudenza" del Comune.

I dati emersi dall`Arpa sono tutt`altro che tranquillizzanti.

Io mi riconosco nella Sinistra ed in questa Amministrazione comunale, ma sono costernato di fronte a tanta "prudenza", a fronte di dati così allarmanti.

Cordialità

Giulio R.

*****

Ecco la mia risposta:

Per analisi più approfondite rimando ai miei precedenti interventi sul Blog. Mi limito al alcune questioni.

“Canottieri riaperte a macchia di leopardo”.

Riapro mano a mano quelle aree in cui le analisi dei Vigili del Fuoco e dell`ASL mi dicono che non ci sono più pericoli per la sicurezza e la salute dei cittadini.

“Mancanza di informazioni certe e limpide”

Al contrario, piena e totale trasparenza e monitoraggio costante della situazione, che a volte porta addirittura ad un eccesso di dati.

“Non decisione di uno studio epidemiologico serio”.

Ho posto la questione all`ASL (“ad ognuno il suo”.... non voglio ripetere l`osservazione circa l`indirizzo giusto cui rivolgere le domande o sollevare le questioni ...) e mi é stato detto che lo studio si farà. Quando? Come? Lo si chieda all`ASL.

Infine “la prudenza del Comune”

Questa mi pare la questione più rilevante.

Vi sono stati e vi sono, in questa vicenda, due atteggiamenti opposti: i catastrofisti ed i minimalisti.

Ebbene, l`ho già detto, a mio parere hanno torto entrambi.

Rimando infatti ad altra parte del Blog dove sostengo:

“La questione e` seria, molto seria. E va affrontata con il massimo di serieta`, con il massimo di lucidita` e senza farsi prendere la mano da voli pindarici o da smania di protagonismo.

Vorrei dire: va affrontata con tanto buon senso e con il cipiglio del serio riformatore.

La raffineria a Cremona c`e` da sessant`anni. E` li`, ben visibile. E tutti, da sessant`anni, sappiamo che non produce chincaglieria. Ma lavora idrocarburi.

Ora - grazie alle nuove leggi, alle nuove sensibilita` ed alla nuova attenzione promossa anche dal nostro Comune – la citta` si trova di fronte a questo dato: l`inquinamento c`e`. Fortunatamente non e` eccessivamente debordato dalla zona della raffineria. Sappiamo anche che la zona interna alla raffineria comprende una vasta area.

Stime attendibili ci dicono che, nell`ipotesi di un intervento per disinquinare tutta quell`area, occorrerebbero centinaia di milioni di euro.

C`e` chi parla di ragionare su un`ipotesi di “delocalizzazione”. Puo` essere. Anche se sarebbe forse piu` intellettualmente onesto chiedersi se la raffineria deve rimanere aperta li` dov`e`, o se deve chiudere! Perche` questa e` la vera alternativa!

Se la Tamoil se ne va si aprono pero` diverse questioni.

Una riguarda il destino dei circa 200 dipendenti e dei circa 800 operatori dell`indotto (e delle loro famiglie).

Ma a parte questo (anche se non e` affatto secondario): se la Tamoil se ne va – e mantiene la propria convinzione di non aver inquinato lei, ma che l`inquinamento e` da imputare a chi c`era prima ..... - potranno sicuramente essere aperte cause civili e/o penali, certo. Ma per quanti anni, conoscendo i tempi della giustizia italiana? E con quali esiti? Chi pagherebbe, intanto, la bonifica?

Ecco perche` io – animato da spirito positivo e da un sano riformismo padano – cerco di affrontare la questione con raziocinio e determinazione. Cercando intanto di attenermi sempre (ripeto: sempre) ai dati reali. E non confondendo ruoli, competenze, responsabilita`.

Con l`obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini, rendere compatibile la presenza della raffineria con la citta`, trovando le giuste misure affinche` sia Tamoil ad accollarsi l`onere del disinquinamento dell`area, non facendomi prendere la mano da sogni irrealistici, che lascio volentieri a chi se li puo` permettere, non avendo alcuna seria responsabilita` sul groppone.”

Insomma, caro Giulio R., sono convinto che – negli anni a venire – occorrerà molta prudenza e molta diplomazia, unite a molta fermezza ed anche alla capacità di “fare la voce grossa”, quando serve.

"Comunque, a ben vedere, il sindaco ed il Comune non hanno inquinato ne` hanno omesso i controlli necessari, ne` hanno tenuto nascosto alcunche`, ne` hanno il potere di far chiudere un`azienda come Tamoil.

Questi aspetti non dipendono da me.

C`e` una responsabilita` del Governo e del Ministero. C`e` una responsabilita` degli industriali. C`e` una responsabilita` regionale.

Ancora una volta, dico che bisogna indirizzare domande e proteste agli indirizzi giusti.

Sempre disponibile al confronto, ma sempre nella chiarezza."

Cordialita`

GCC

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