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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Piazza Marconi, Malvezzi, Sarajevo e le bugie

Caro Sindaco,

ho letto una dichiarazione molto pesante del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, nella quale si spara ad alzo zero su Piazza Marconi, tanto da paragonarla a "Sarajevo dopo la guerra". Poi Salvatore Malvezzi, che non mi pare risulti essere noto come uomo di grandi e prestigiosi rapporti e di notevolissima capacità diplomatica, parla di una ‘manifesta difficoltà dell’attuale amministrazione nel costruire relazioni autorevoli e percorsi condivisi con la Soprintendenza’. Ma é davvero così?

Adriano F.

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Caro Adriano,

Nessuna opposizione degna di questo nome si legittima a diventare maggioranza raccontando bugie o scommettendo su argomenti che non hanno alcun fondamento. Tantomeno se ricorre a paragoni offensivi per una grande tragedia come quella dell’ex Jugoslavia. Giudico molto severamente tutto il suo intervento, ma almeno il paragone tra piazza Marconi e ‘un quartiere periferico di Sarajevo dopo la guerra’, Malvezzi poteva davvero risparmiarselo.

Ci sono molte cose nella dichiarazione del capogruppo di Forza Italia che non posso assolutamente accettare. Parla di scarsa trasparenza, della sostanziale impossibilità di ottenere informazioni esaurienti in materia: niente di più falso. Lui, infatti, é presidente della commissione di vigilanza, ed in questa veste ha convocato parecchie riunioni su questo tema, condotte non di rado con stile inquisitorio. Ed ha sempre saputo tutto quello che c’era da sapere quanto a eventuali difficoltà, costi e tempi; non abbiamo mai nascosto nulla. Dunque non c’è motivo di venirci a chiedere oggi ‘una parola di verità’, come se quelle pronunciate prima fossero state di altro tenore.

Dice poi che ci sarebbe una manifesta difficoltà dell’attuale amministrazione nel costruire relazioni autorevoli e percorsi condivisi con la Soprintendenza. E’ vero esattamente il contrario. Il costante lavoro ‘diplomatico’ svolto in questi mesi - di cui in fondo potrei anche attribuirmi il merito, ma farlo non rientra nel mio stile - ha permesso di superare contrattempi e difficoltà. A partire dalla sospensione dei lavori dovuta alla questione del muro e del pavimento romano. Certo, spesso il percorso non è facile; e credo che le ‘sorprese’, quando si è deciso di intervenire in piazza Marconi, fossero ragionevolmente da mettere in preventivo. Ma anche la parte politica di cui è espressione Malvezzi si era detta favorevole al parcheggio sotterraneo, dunque oggi sono io a stupirmi di certi loro stupori.

Naturalmente, a cose decise ed avviate si potrebbe anche discutere all’infinito sul fatto che ne valesse o meno la pena. Quanto a me, sto ai fatti oggettivi, e rispondo ‘sì’ per almeno tre buone ragioni:

1) alla fine avremo il grande parcheggio sotterraneo in centro che in moltissimi volevano, e del quale si parlava inutilmente da almeno 20 anni;

2) la piazza anche in superficie sarà più bella;

3) viene recuperata una gran quantità di reperti storici che diversamente nessuno avrebbe mai potuto vedere.

Questo senza negare difficoltà e disagi che - lo ripeto - non possono sorprendere nessuno. Quanto a noi, abbiamo cercato di tenere conto di tutte le esigenze, incluse quelle dei commercianti.

I tempi poi sono quelli che Malvezzi conosce benissimo. Lo spostamento del muro romano e dei frammenti di pavimentazione è già iniziato; poi si procederà alla realizzazione delle paratie di contenimento, e a settembre prenderanno il via i lavori veri e propri per la costruzione del parcheggio. Detto questo, dare un cronoprogramma ‘al millesimo’ non è possibile in cantieri come questo. Di certo, per la prossima primavera il grosso dei lavori sarà concluso, ma non potremo inaugurare il parcheggio prima delle elezioni.

Forse è meglio così: dimostra una volta di più che non abbiamo lavorato per noi stessi, ma per la città....

GCC

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