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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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*Cristiani d`Allah* e *I Turchi alle porte*: 2 libri da leggere

Massimo Carlotto, "Cristiani d`Allah", Edizioni e/o, 2008, € 12,50

E` un romanzo che meriterebbe, a mio avviso, più successo di quanto abbia avuto. Tutto azione (nel senso che l`introspezione psicologica nasce "dall`interno", non é esibita e raccontata), narra

di Algeri, nel 1541. Il Mediterraneo è teatro dí guerre, razzie, traffici di schiavi, scontri ideologici e religiosi. La possente armata di Carlo V, punta di lancia della Cristianità, viene annientata alle porte della capitale nordafricana dai corsari di Hassan Agha, che reggono la città per conto del sultano di Costantinopoli. L`aspetto più interessante e oggi di grande attualità è che i corsari sono in gran parte dei rinnegati, ossia degli europei cristiani che hanno abbracciato l`Islam, per interesse, come scelta di libertà o più semplicemente per poter saccheggiare navi e depredare coste nel Mediterraneo sotto la protezione della Sublime Porta.

Anche Redouane e Othmane, i protagonisti del romanzo, sono dei corsari rinnegati. Il primo albanese, il secondo tedesco, ex lanzichenecchi, hanno scelto la libertà di Algeri, da dove salpano sul loro sciabecco per le scorrerie e dove credono di poter vivere indisturbati la loro storia d`amore proibita.

Othmane però commetterà l`errore di invaghirsi di un giannizzero, uno dei fanatici e spietati cani da guardia del sultano, e trascinerà anche Redouane in un gorgo di vendette, agguati, intrighi. In un Algeri affascinante, sensuale e selvaggia, magistralmente ricostruita nella sua vivacità cosmopolita, si dipana la trama di questo romanzo di avventure che va alle origini del noir mediterraneo.

Il titolo, "Cristiani d`Allah", é improprio: nel momento in cui rinnegavano la loro fede, italiani, tedeschi ecc smettevano di essere cristiani. E poi si addice più ad un saggio che ad un romanzo.

ve ne consiglio comunque la lettura. E` appassionante, si divora in poche ore. E` molto ben documentato: si avvertono "solide" letture dietro le vicende dei due ex-lanzichenecchi. I termini in sabir (la lingua franca usata nel bacino mediterraneo da corsari e pirati) precisi ed opportunamente tradotti, senza quell`insistenza e la voluta pedanteria didattica che appesantisce, ad esempio, a mio avviso, l`ultimo libro di Lucarelli...

La dimensione dei traffici e della schiavitù nel mediterraneo é proprio quella descritta, anche se oggi sembra incredibile. Pensate che due anni dopo gli eventi narrati nelò romanzo, il pirata Barbarossa (Khair el-Din) catturò nella sola Ischia quattromila schiavi.

Un`ultima osservazione: pur essendo indubbiamente presenti e certo più tollerati rispetto al mondo cristiano, gli amori omosessuali non erano così accettai e "naturali", nel 1541-42, ad Algeri e nel mondo islamico come Carlotto lascia credere.

Il libro spiazza chi é abituato al Carlotto dell`Alligatore ed al suo disperato nord-est italico. Ma, vi assicuro, vale la pena

GCC

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Giovanni Ricci, "I Turchi alle porte", Il Mulino, 2008, € 13,50

Libro assolutamente da non perdere per tutti coloro che amano la storia senza il fardello ideologico, a volte troppo pesante, che spesso si porta dietro.

Si tratta di un viaggio nell`Italia del Rinascimento, terra di confine sotto la minaccia dei turchi, ma anche terra di incontri inattesi. Riprendendo e ampliando temi già affrontati in «Ossessione turca», in cui si misurava la presenza, reale o immaginata, del pericolo turco, Ricci mette ora al centro del quadro le concretissime incursioni che i turchi effettuarono sul finire del Quattrocento sul bordo orientale del territorio italiano. Cinque successive scorrerie in Friuli, la conquista di Otranto in Puglia: con la consueta finezza l`autore rilegge e interpreta echi e testimonianze di tali eventi traumatici. Estende poi l`osservazione ai ricorrenti discorsi e progetti di crociata che la minaccia turca prolunga ancora nell`età moderna, e a quegli aspetti (come i travestimenti) che mettevano in gioco le identità dei due mondi ufficialmente contrapposti.

Con straordinaria documentazione (ed una ricchissima bibliografia). Giovanni Ricci fa piazza pulita di molte opinioni acquisite, senza indulgere a buonismo alcuno né ad alcuna demonizzazione.

La revisione, nella storia, é questo: sottoporre ad esame le idee acquisite, verificarne la congruità con la ricerca documentaria, esprimere le opinioni per quello che sono.

Ogni indebita ipostatizzazione di dati parziali o trascinamento all`oggi di situazioni o credenze passate sono da respingere.

Altro libro di G. Ricci sullo stesso tema é "il precedente "Ossessione turca". prma di parlare oggi (quante volte a spìroposito!) di Turchia i Europa sì o no, di Islam, di crociate ecc. bisognerebbe avere la modestia e la pazienza di leggere libri così.

GCC

Buona lettura!

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