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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Le ragioni della mia candidatura

INTERVENTO DI G. CARLO CORADA ALL`ASSEMBLEA CITTADINA DEL PD Cremona, Teatro Monteverdi - 9 settembre 2008

Buonasera a tutti.

L`articolo 18 dello Statuto nazionale del PD disciplina le proposte di candidature a Sindaco, Presidente di Provincia e di Regione. L`articolo 4 del regolamento nazionale stabilisce che, anzitutto, Sindaci e Presidenti uscenti ricandidabili devono sciogliere la riserva circa l`eventuale ricandidatura entro il 15 settembre dell`anno precedente le elezioni. Poi, chi vorra` potra` raccogliere firme per candidature alternative.

Questa sera sono qui, in sede propria (l`Assemblea cittadina del nostro Partito) a sciogliere la riserva ed a motivare con voi, serenamente e pacatamente, le ragioni della mia candidatura.

Il percorso che mi ha portato alla decisione passa attraverso la risposta a tre domande fondamentali: che cosa e` bene per me, che cosa e` bene per il partito, soprattutto che cosa e` bene per la citta`.

1) Che cosa e` bene per me

La piu` facile e` la risposta alla prima domanda. Bene per me sarebbe rinunciare, sia in vista di possibili altri più allettanti impegni politici sia (e sarebbe questo il caso) per tornare all`insegnamento ed agli studi. Lavoro che piace, niente tensioni, maggiore tranquillita`, piu` tempo per gli affetti e la vita privata.

2) Che cosa e` bene per il partito.

Il PD ha rappresentato nella vita politica italiana una grande novita`, soprattutto sul piano della prospettiva riformista e della vita politica interna.

Le Primarie, come metodo, sono una grande innovazione.

I referendum e le consultazioni degli aderenti pure.

Le regole, nel complesso, della vita interna, anche.

Alla crisi della “forma-partito” il PD ha dato una risposta democratica.

Da questo punto di vista, dunque, della vita interna intendo, della coerenza fra il proclamare ed il fare (fondamentale per coloro che fanno politica, spesso accusati di dire e scrivere una cosa e di farne un`altra), e` cosa buona fare delle Primarie vere. Che sono certo sapremo organizzare con serieta` e trasparenza, mi auguro in tempi rapidi e non biblici (mi convince, ad esempio, l`ipotesi presentata del 30 novembre, per avere poi il tempo necessario di rinserrare le fila del partito dietro colui che sara` il candidato di tutti noi).

Con un`unica incognita, visto che e` la prima volta che si farebbero primarie vere. L`incognita e` data dalla nostra capacita` di non drammatizzare, di tenere la polemica entro i limiti, abbassare i toni e rispettare le regole. Ma questo dipende da noi e dalla nostra maturita`. Ogni candidato, in caso di vittoria del competitore, sara` con lui nella campagna elettorale contro il vero avversario.

Le Primarie non sono scontri distruttivi ma confronti civili, normali in democrazia. Da non temere.

Obiettivo di un partito e` anche, ovviamente, vincere le elezioni. Ed allora la domanda diventa: ho “chances” di vincere le elezioni? E` ovviamente imbarazzante, per chi e` parte in causa, a meno di avere un “sentire di sé” smisurato, dare una risposta. Eppure devo sforzarmi di ragionare il piu` possibile politicamente e, nei limiti dell`umano, oggettivamente.

Non perche` non consideri l`arroganza fra i vizi peggiori, il dubbio modalita` fondamentale nell`essere pensante ed il punto di domanda il segno piu` bello dell`universo grafico. Ma perche` sbagliare, in questo caso, mi pare (vedete che uso comunque sempre il verbo dell`opinabilita`) dannoso per il partito.

Tutti i sondaggi finora effettuati hanno rivelato l`esistenza di un gran numero di consensi su di me, nell`area di centro-destra, oltre che di centro e di sinistra. Gli esperti della IPSOS hanno detto e scritto, solo a dicembre dello scorso anno, che proprio questo e` uno dei dati costanti ed interessanti dei sondaggi: che “pesco” in tutti i bacini. Certo piu` in chi e` orientato al centrosinistra ma anche in chi la pensa diversamente. Io credo cio` sia tra l`altro perche` sono sempre stato davvero imparziale nel mio operare amministrativo, anche se certo non neutrale sul piano delle idee. E teniamo conto che oggi circa 1/3 dell`elettorato vota alle amministrative secondo persone e programmi, al di la` degli schieramenti politici.

Quindi mi pare un bene, per la vita interna del partito dar credibilita` alle Primarie, e per le possibilita` di affermazione del Partito Democratico, che io mi ricandidi.

3) Che cosa e` bene per la citta`

Veniamo alla terza domanda, la piu` importante dal punto di vista politico: che cosa e` bene per Cremona.

Abbiamo amministrato bene. Questo lo sostengono un po` tutti. D`altronde, basta guardare i risultati. O leggere le statistiche nazionali e regionali.

I sondaggi, come dicevo, hanno sempre dato al Sindaco ed all`Amministrazione un gradimento altissimo. Qualcuno dell`opposizione solleva, ogni tanto, questo o quel problema, ma sanno benissimo anche loro come stanno le cose. Avevamo un programma. L`abbiamo rispettato e fatto di piu`. In condizioni che non esiterei a definire d`emergenza per gli Enti Locali.

Abbiamo fatto (molti sono in corso o cominciano) tanti investimenti, grazie ad una sinergia con AEM e ad una operazione di “finanza creativa” in senso buono (operazione fra le più “innovative” che si possano immaginare!). Ben 140 cantieri (persino troppi, dice qualcuno!), tra grandi e piccoli. Anche piccoli, dico, di quella manutenzione ordinaria e straordinaria che e` cosa fondamentale nella societa` moderna.

La filosofia sociale di oggi, soprattutto quella americana, pragmatica ed a-ideologica, sostiene (e` la cosiddetta teoria della “finestra rotta”, da aggiustare) magari esagerando un po` ma cogliendo a mio avviso, al fondo, una verita`, che per migliorare la societa` ci si deve concentrare sulle piccole cose. Se le controllate o le sistemate, allora seguiranno grandi cambiamenti.

Ma noi non ci siamo limitati a questo, ad intervenire, nei limiti della situazione, su quelle che impropriamente sono chiamate “piccole” cose. Ne` ci siamo limitati a quelle opere che, per Cremona, potremmo definire “grandi”. Perche` se l`avessimo fatto tagliando i servizi o tassando i cittadini, il merito sarebbe assai minore.

Siamo riusciti a non ridurre, anzi in alcuni casi ad accrescere, i servizi alla persona (sociali, educativi, culturali....) ed a non infierire con le tasse. Un notevole successo.

Ed infatti le statistiche nazionali, come dicevo, e la percezione della gente attraverso i sondaggi lo dimostrano.

Abbiamo un progetto di citta` e lo stiamo realizzando.

Nulla da cambiare, allora? Assolutamente no. E` possibile sempre migliorare. Ed e` certamente possibile nel nostro caso. Abbiamo molte idee, molte cose bollono in pentola.

L`elaborazione del PGT, anzitutto, del Piano di Governo del Territorio (che sostituira` i vecchi Piani Regolatori), che delineera` la Cremona del futuro.

E tanti, tanti altri progetti.

Vedete, il secondo mandato (che e` anche l`ultimo) di un Sindaco che ha non bene, come dicono abbiamo fatto noi, ma anche solo in modo sufficiente amministrato e` cosa buona per una citta`.

Si e` più liberi dai condizionamenti dei partiti e dalle pressioni elettoralistiche, perche` non puo` esserci un terzo mandato. Quindi si dovrebbe dare il meglio di se`. Non a caso negli USA, patria delle Primarie, - come dice Gianfranco Pasquino sul sito di ItalianiEuropei - “le primarie si possono anche non tenere; ad esempio, quando il detentore della carica e` un politico, un rappresentante o un governante del quale il partito e gli elettori danno un giudizio positivo. Nessuno (o quasi) sfiderebbe un presidente, un senatore, un governatore o un rappresentante in carica che abbia svolto il suo lavoro mediamente bene, rappresentando e governando. Sarebbe un suicidio politico per chi lo fa e indebolirebbe il detentore della carica – l’incumbent – a favore dello sfidante dell’altro partito”.

Nel caso specifico di Cremona bisognera` portare a compimento progetti difficili e risolvere questioni complicate. Non solo Piazza Marconi e Linea Group ma penso alla Mediateca, a Palazzo Pallavicino, a Palazzo Grasselli, agli ex Monasteri, alla Strada Sud, al parco Tecnologico, alla Zona attorno alla Stazione, alla costruzione di case popolari, alla situazione dell`economia soprattutto guardando a chi fa fatica a raggiungere la fine del mese. Solo per citarne alcuni. E poi l`Expo, evento di enorme portata.

Occorrera` esperienza, diplomazia e fermezza, progettualita` e fantasia creativa.

Ed occorrera` gestire tutto cio`, in un contesto di grande cambiamento come sara` l`Italia del federalismo fiscale.

I Comuni, che gia` hanno fatto un notevole passo avanti nell`uso delle nuove tecnologie e nei rapporti con i cittadini (e noi come e piu` di altri) dovranno innovare ancora e ancora. E sempre.

D`altra parte che cosa e` il Riformismo?

Non dico solo quello “padano” ma quello storico, delle grandi tradizioni socialista, cattolico popolare, laico democratica, italiane ed europee. Quello che si e` affermato in contrapposizione da un lato al conservatorismo e dall`altro allo spirito rivoluzionario. Quello che dovrebbe essere il nostro punto di riferimento teorico.

Non e` “nuovismo” come non e` “conservatorismo”.

Se dovessi riassumerlo in una frase direi che riformismo e` innovazione continua in un contesto di continuita` e stabilita`.

Questo mi sembra anche che voglia la gente di Cremona.

Piu` innovazione, si sente spesso dire. Sono d`accordo. Non mi sento assolutamente meno innovatore di altri. Nella mia vita ho sempre, nel concreto, innovato. Aggiungo che occorrerebbe (non e` qui la sede) approfondire il senso e la storia di questo concetto, oggi usato ed abusato, a destra come a sinistra.

Innovazione e` una gran bella parola!

Partendo dall`alto, ci vuole innovazione nei Valori, sul perche` fare politica, sul come fare politica. Sui metodi e sui modi (le Primarie sono la piu` grande innovazione) e (per coinvolgere donne e giovani) sui tempi della politica.

Piu` trasparenza, meno paura ad aprirsi all`opinione della gente qualsiasi cosi` come delle Associazioni e dei gruppi organizzati. Meno paura del nuovo (le Primarie, ad esempio). Innovazione poi, nel concreto delle scelte amministrative future.

Per quanto riguarda le alleanze, innovazione anche qui, nel senso ad esempio che non ci si puo` piu` presentare agli elettori con otto liste apparentate. Piu` che di innovazione parlerei di buon senso, in questo caso.

Niente alleanze determinate in partenza, ne` pero` esclusioni decise in partenza, a prescindere dalle cose da fare. Noi dovremo elaborare una bozza di programma, costruita gia` in modo partecipato con la societa`. Dovremo confrontarci su di essa con le forze politiche e civiche disponibili al confronto. Concluderemo con una proposta, di programma e di alleanze, che potrebbe essere sottoposta, come dice Veltroni, a consultazione-referendum interno al PD, soprattutto se vi fossero possibili opzioni diverse. Anche in questo caso, senza drammi.

Questa e` democrazia. Questa e` innovazione!

Per concludere. Ho deciso di non fuggire, di candidarmi per il prossimo mandato, perche` credo in tutta onesta`, di fare il bene della citta`. Lo faccio con grande spirito di servizio, perche` cio` che sacrifico e` grande, a livello personale, ma con altrettanto grande determinazione. A prescindere dal vincere o perdere, sento cio` come un dovere. Lungi da me ogni attaccamento ad una poltrona, che rappresenta un grande onore ma anche un grande onere.

Devo essere coerente con i valori di una vita e con cio` che credo. Cio` che e` bene per me, mi farebbe in realta` stare male a lungo.

Lo faccio senza arroganza ma con convinzione circa la positivita` di cio` che ho fatto ed il buono che posso ancora fare.

Lo faccio senza spirito polemico. Ho buttato dietro le spalle l`amarezza ed il disagio dei giorni scorsi. Nei confronti di chi sottoscrivera` per altre candidature non verra` meno da parte mia stima ed amicizia.

Nel caso di mia vittoria nelle primarie, nessuno si sentira` prigioniero di qualcosa che non e` suo. Il progetto sara` di tutti.

Tutti insieme renderemo Cremona ancora migliore.

Ai giovani soprattutto, ma anche a tutti coloro che ci stanno a guardare, dico che la politica non e` solo “sangue e m...”, come spesso si dice, non e` solo usare le arti “della volpe e del lione”, secondo il famoso detto di Machiavelli.

E` anche coerenza, rigore, capacita` di sognare e di progettare, studio, fantasia, rispetto delle regole, umanita`.

Per quanto mi riguarda sono pronto per i prossimi 5 anni, se gli elettori lo vorranno, a governare Cremona portando nella vita politica ed amministrativa questi valori e l`esperienza della mia vita.

Grazie per l`attenzione.

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