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IL BLOG DI GIANCARLO CORADA

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Intervento agli organismi dirigenti del PD (provinciale e cittadino) Venerdì 10 ottobre 2008

INTERVENTO ALLA RIUNIONE DEGLI ORGANISMI CONGIUNTI DEL PD CREMONESE - VENERDI` 10 OTTOBRE 2008

La riunione congiunta degli organismi dirigenti provinciali e cittadini del nostro Partito e la relazione di Mauro Fanti sono da valutare positivamente, nell`ambito di uno sforzo unitario largamente apprezzabile, e possono permetterci un confronto costruttivo, per prepararci a conseguire una nuova affermazione contro il centrodestra nella prossima primavera.

Perche` di questo, soprattutto (anche se non solo), si tratta. Come meglio attrezzarci per vincere il prossimo confronto elettorale. Non di un astratto confronto tra ipotesi politiche divaricanti o, peggio, di personalismi, trame o giochi di potere. E nemmeno della necessita` di rimanere fedeli ad abiti politici e mentali, che noi stessi ci siamo cuciti addosso.

Nel 1990 le forze della sinistra e del centro cremonese seppero incontrarsi in maniera proficua e meritoria. Seppero dar vita ad inedite esperienze di carattere politico-amministrativo. Alleanze politiche ed amministrative che giocarono un ruolo positivo soprattutto perche` venivano a cadere in una situazione di grandissima paralisi politico-amministrativa.

La candidatura di Bodini e la mia, di un primario ospedaliero e di un professore di storia e filosofia, nel 1994, sotto i simboli dell`Ulivo, seppero interpretare il nuovo che stava avanzando. E fummo capaci, da allora, di costruire una salda esperienza riformista alla direzione dei nostri due maggiori Enti Locali.

E mentre infatti - sul piano della politica, i nostri Partiti di allora (quelli dai quali, anche se non in maniera esclusiva, prese le mosse la nascita del Partito Democratico) il PDS poi DS e i Popolari, poi Margherita, sudavano le classiche sette camicie per far fronte alla forza del centrodestra e della Lega, senza mai riuscire a divenir maggioranza politica sul territorio - sul piano amministrativo, invece, l`esperienza del centrosinistra alla direzione di Comune e Provincia si ritagliava uno spazio importante di consenso e di vera e propria egemonia programmatica e culturale.

Consenso confermato, quattro anni fa, in un contesto diverso ma sempre di notevole divario tra voto politico ed amministrativo, dalle candidature dell`on. Torchio e mia. Consenso che ora deve e puo` essere riconfermato, per portare a compimento il disegno ed i progetti indicati allora.

L`esperienza maggioritaria del centrosinistra cremonese, sul piano delle elezioni amministrative, ha dato vita ad un matrimonio positivo e diffuso con il popolo della citta` e del territorio. Ha saputo sposarsi con lo spirito *profondamente riformista* della nostra gente, mossa da fastidio nei confronti delle forzature e degli strappi ma favorevole al rinnovamento ed all`innovazione continui e possibili in contesti di continuita` e stabilita`.

La sfida delle prossime amministrative non sara` facile. Il clima politico generale e` cambiato ed il vento della politica spira ancora una volta a favore della destra. Gli scenari della politica, quello nazionale e quello locale, non sembrano aiutarci, da questo punto di vista.

Lo stesso PD, nonostante sia ormai passato un anno dalla sua nascita, non e` ancora ben saldo sulle gambe e ha dimostrato ancora purtroppo qualche falla e qualche incertezza di troppo. Ed in questo senso andra` aiutato, rafforzato, messo nelle migliori condizioni per affrontare la dura battaglia che ci attende.

Il mese orribile che ci lasciamo alle spalle, probabilmente non ha aiutato a migliorare questa tendenza. D`altra parte siamo abituati alle sfide difficili.

Saremo chiamati a confermare, ancora una volta, il recupero del voto amministrativo su quello politico. Lo sapremo e lo dovremo fare, innanzitutto, non disperdendo le nostre forze. Non considerando chiuso il ragionamento dell`innovazione e del rinnovamento con l`uscita di scena della candidatura lanciata alla fine del mese di agosto.

Tutt`altro. Le speranze e le idee incarnate da quel tentativo, sicuramente generoso, sono parte delle mie speranze e delle mie idee, come ho piu` volte ribadito. Ed e` normale che sia cosi`: credo infatti di aver saputo e voluto innovare parecchio, nel concreto, in questi anni.

Stiamo vivendo tempi tempestosi, giornate foriere molto piu` di incognite drammatiche che di sicurezze. I nostri concittadini, le loro famiglie, spesso faticano ad arrivare alla fine del mese.

La crisi economica, quella finanziaria, ma la crisi ancora piu` grave che riguarda la credibilita` e la speranza nel futuro, mordono la vita quotidiana di tantissime persone. Prime fra tutte quelle piu` deboli ed indifese: gli anziani, le persone sole, le donne, i giovani.

Sono domande importanti, quelle che provengono dalla nostra gente, che tengono insieme profonde esigenze di rinnovamento ed esigenze, altrettanto profonde, di avere punti di riferimento precisi e nei quali poter riporre fiducia.

Come rispondere a queste richieste plurali ed articolate? Sono necessarie risposte a piu` livelli. Dall`alto e dal basso.

Occorre saper mettere mano al recupero di Valori forti che vanno ri-attualizzati: attorno al perche` fare politica, al come fare politica. Attorno alla questione dei metodi e dei modi (le Primarie sono la piu` grande innovazione introdotta dalla nascita del PD) e (per coinvolgere donne e giovani) dei tempi della politica.

Piu` trasparenza, meno paura ad aprirsi all`opinione della gente qualsiasi cosi` come delle Associazioni e dei gruppi organizzati. Meno paura del nuovo. Grande apertura alla cosiddetta *società civile* (termine che uso con qualche cautela, perche` sembrerebbe quasi affermare - di converso - l`esistenza di una cosiddetta “societa` incivile”). Nel concreto delle scelte amministrative future, per quanto riguarda le alleanze, niente alleanze determinate in partenza, ne` esclusioni decise in partenza, a prescindere dalle cose da fare.

Noi – come insieme del Partito - dovremo elaborare una bozza di programma, costruita gia` in modo partecipato con la societa`. Dovremo confrontarci su di essa con le forze politiche e civiche disponibili al confronto.

Dovremo fare scelte di priorita`, che diano il segno politico-amministrativo alla proposta che avanzeremo ai cittadini cremonesi.

Una netta opzione a favore della solidarieta` sociale, prima di tutto, che guardi ai piu` umili ed ai piu` indifesi – le donne, i giovani, gli anziani, le famiglie.

E che nel contempo riesca a parlare anche al mondo dell`impresa – da quella minuta a quella piu` importante – nella convinzione che e` l`impresa – dopo la famiglia – uno dei capisaldi piu` rilevanti sui quali far leva per la ripresa economica e sociale del territorio.

Ed individuare gli strumenti politico-amministrativi da considerare prioritari.

La priorita` della *mano* pubblica, ad esempio, in riferimento ai servizi fondamentali che il Comune propone alla persona ed alla societa`.

Senza chiudere alcuna porta nei confronti del mercato ma anche rifuggendo da ubriacature tardo o neo liberiste, proprio nella fase attuale, nella quale anche i campioni mondiali dell`iperliberismo piu` estremo – gli Stati Uniti d`America – sembrano portati a ragionare sui fallimenti di quella linea e sembrano indotti a valorizzare il ruolo che il Pubblico, prima ancora che lo Stato, debbono e possono giocare nella conduzione delle vicende economiche e sociali.

Un giusto equilibrio, basato sul reciproco rispetto e sul reciproco aiuto – tra funzione pubblica delle nostre Amministrazioni e principio di sussidiarieta`, che va coltivato e promosso, nel contesto di una corretta lettura, che ne valorizzi i pregi.

Una valorizzazione piena delle scelte da noi operate in questi ultimi anni.

La crisi economico finanziaria che sta gravando sul mondo occidentale, assumendo nel nostro Paese particolari caratteristiche, grava anche sui nostri territori.

I cremonesi - soprattutto coloro che vivono di salari, pensioni e stipendi - fanno fatica nel quotidiano, come dicevo. E` una situazione che non si limita ad essere difficile per i lavoratori dipendenti, ma coinvolge - con modalita` e gradi diversi - anche una parte importante di lavoro autonomo, dell`impresa minore e delle libere professioni.

E` una crisi che ha bisogno di risposte dai livelli alti delle istituzioni. Occorre, certo, un intervento forte e concreto di politica economica e sociale, da parte del governo nazionale ed anche da parte della Regione.

Ma qualcosa, pur nelle nostre forze limitate, possiamo fare anche noi, qui a Cremona, come Enti Locali cremonesi e, segnatamente, come Amministrazione comunale.

Per questo abbiamo imposto in questi anni sostanzialmente il blocco delle tariffe e delle rette (asili nido, scuole materne ecc) relativo a tutti i servizi erogati dal nostro Comune. nella convinzione che, anche se di poco, cosi` si possa venire incontro alle esigenze dei nostri concittadini.

Corrisponde a questa filosofia amministrativa anche la decisione - che non e` di oggi ma che e` stata presa fin dal 2004 e nemmeno e` di poco conto se si pensa ai chiari di luna che gli Enti Locali hanno dovuto sopportare in questo periodo - di non aumentare le tasse comunali per l`intero mio mandato amministrativo, e dunque fino al 2009. E pure quella di incrementare, seppur di poco, borse di studio e contributi, di introdurre il *buono-libro* ed altre agevolazioni per i giovani.

Blocco delle tariffe, nessun aumento delle tasse comunali, incremento delle agevolazioni, ma non per questo abbassamento del livello dei nostri servizi.

Siamo invece riusciti a salvaguardarli e, in alcuni casi, anche a migliorarne la resa. E` anche per questo che continua ad essere alto il livello di consenso popolare che caratterizza la nostra amministrazione.

Abbiamo dedicato ogni sforzo per razionalizzare le spese.

Ed abbiamo *inventato* un meccanismo economico-finanziario (completando il trasferimento ad AEM della proprieta` del 50% dei sottoservizi che ancora erano nelle nostre pertinenze comunali) che ci ha permesso di avere a disposizione subito fondi importanti da investire in lavori pubblici.

Non vorrei scomodare scuole di pensiero ormai consolidate ed alle volte considerate addirittura superate .... ma mi pare si possa dire che ci siamo mossi su una linea chiaramente keynesiana o neo-keynesiana.

Abbiamo infatti deciso di spingere al massimo sugli investimenti pubblici: resta uno dei classici strumenti che possono aiutare il superamento di una crisi economica che si presenta cosi` preoccupante. Se avvenisse a livello nazionale, avremmo nello stesso tempo piu` infrastrutture, piu` manutenzione, e meno disoccupazione (che invece, purtroppo, sta crescendo).

Non aumentare tasse e tariffe, razionalizzare la spesa, mantenere alto il livello dei servizi, immettere sul mercato cospicui investimenti pubblici: questo ci pare la declinazione locale di un riformismo sano e moderno.

Ci sono o ci sono stati, in questi mesi, in Cremona 140 cantieri (persino troppi, dice qualcuno!), tra grandi e piccoli. Anche piccoli, dico, di quella manutenzione ordinaria e straordinaria che e` cosa fondamentale nella societàa` moderna.

La filosofia sociale di oggi, soprattutto quella americana, pragmatica ed a-ideologica, sostiene (e` la cosiddetta teoria della *finestra rotta*, da aggiustare, che gia` qui ho avuto modo di ricordare) magari esagerando un po` ma cogliendo a mio avviso, al fondo, una verita`, che per migliorare la societa` ci si deve concentrare sulle piccole cose. Se le controllate o le sistemate, allora seguiranno grandi cambiamenti.

Ma noi non ci siamo limitati a questo, ad intervenire, nei limiti della situazione, su quelle che impropriamente sono chiamate *piccole* cose. Ne` ci siamo limitati a quelle opere che, per Cremona, potremmo definire *grandi*. Perche` se l`avessimo fatto tagliando i servizi o tassando i cittadini, il merito sarebbe assai minore.

Non ho ben chiaro se tutto cio` puo` definirsi soltanto (!) *buon governo*. Cio` che mi pare indubbio e` che, intanto, il buon governo deve essere una assoluta *pre-condizione* per dare vita ad amministrazioni dalla parte dei cittadini. E poi che si deve e che si puo` sempre migliorare.

Sulla base di quanto realizzato ma senza preclusioni a cambiamenti e miglioramenti possibili, credo si debba elaborare una proposta, di programma e di alleanze, che potrebbe essere sottoposta, come dice Veltroni, anche a consultazioni interne al PD, soprattutto se vi fossero possibili opzioni diverse.

Ecco il tragitto che mi pare opportuno sottoporre al vostro parere ed al nostro dibattito.

*****

Care amiche, cari amici, care compagne e cari compagni,

nel terzo capitolo dell`Ecclesiaste, la Bibbia dice:

1 Per ogni cosa c`e` il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.

2 C`e` un tempo per nascere e un tempo per morire,

un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,

un tempo per demolire e un tempo per costruire.

4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,

un tempo per gemere e un tempo per ballare.

5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,

un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,

un tempo per serbare e un tempo per buttar via.

7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,

un tempo per tacere e un tempo per parlare.

8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,

un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

parafrasando l`Ecclesiaste, vorrei dire che oggi e` il momento di voltare pagina.

Il nostro Partito a Cremona ha recentemente attraversato un momento di forte dibattito interno che si e` polarizzato attorno a ipotesi diverse di candidature.

Il PD é un Partito nuovo e dunque non deve stupire che al suo interno si sviluppino confronti fra posizioni diverse. Una comunità politica nuova, che si candida a ruoli di governo del territorio, che unisce i Valori dell`Umanesimo laico e cristiano, non cresce e non si sviluppa se non attraverso un dibattito vero, un incrociarsi di idee e di ipotesi programmatiche che fanno riferimento ad analisi diverse della realta` e delle condizioni sociali, culturali e politiche ed anche un confrontarsi di storie, di persone, di leadership.

E` una cosa normale in democrazia. E la democrazia e` proprio caratterizzata da un confronto libero ed aperto. Le Primarie, che recentemente sono state assunte nello Statuto del Partito come strumento nuovo ed inedito di selezione delle candidature istituzionali, sono tra i simboli piu` evidenti di questa importante novita`.

Cio` non toglie che una nuova, complessiva pratica di democrazia - a tutt`oggi sconosciuta negli altri partiti, che addirittura faranno scegliere a Milano, quando non a Roma, chi fara` il candidato Sindaco o il candidato Presidente della Provincia qui a Cremona, oppure a Bergamo o a Lodi - abbia bisogno di esperienza e di rodaggio. E` infatti innegabile che in queste settimane spesso il dibattito interno abbia superato livelli di accettabilita`, sia andato sopra le righe ed abbia rischiato, incrudendosi, di far prevalere le ragioni della polemica immediata, rispetto alla profondita` delle idee ed alla lungimiranza della prospettiva.

Tutto cio` puo` essere comprensibile, in una comunita` politica che e` ancora in via di radicamento e di definizione.

Quello che conta, pero`, e` sapere rapidamente voltar pagina. E non perdere mai di vista l`importanza di una sintesi il piu` possibile unitaria ed il piu` possibile vincente, contro le mire della destra alle prossime elezioni Amministrative.

Consideriamo dunque quello che e` avvenuto, come una *crisi di crescita* che - essendo intervenuta positivamente anche a scompaginare vecchie appartenenze politiche originarie, ricomponendole su nuovi versanti - puo` contribuire, se vissuta con intelligenza e pensiero positivo, alla costruzione ed all`irrobustimento del PD di Cremona, a rafforzare il radicamento del Partito nella realta` ed a consolidare e sviluppare ulteriormente le capacita` di governo del territorio.

Dietro il riverbero dello scambio polemico, che ha calamitato un evidente ed invadente clamore mediatico, c`erano e ci sono analisi, idee, progetti, esigenze culturali e politiche legittime ed anche legittimamente diverse. Sono differenze che il Partito e` chiamato a vivere e deve abituarsi a considerare come risorse fondamentali per la propria crescita.

L`esigenza della giusta innovazione deve e puo` contemperarsi con la corretta valutazione dell`esperienza. Cosi` come l`esigenza, da tutti condivisa, di rinnovamento va considerata nell`ambito di una crescita comune.

Non per nascondere le differenze in un grigiore indistinto, ma per meglio circoscrivere e mettere a fuoco le differenze medesime, aiutando il confronto serio e costruttivo.

L`obiettivo di tutti e` quello di vincere le elezioni amministrative della prossima primavera attraverso le quali i cremonesi decideranno a chi affidare il governo della propria citta`.

Oggi, lo ripeto, siamo chiamati tutti insieme a voltare pagina. Oggi siamo chiamati tutti insieme a mettere a fuoco quale sia il comune avversario che abbiamo di fronte.

Oggi i cittadini di Cremona, la nostra gente prima ancora, ci chiedono di smettere con gli attacchi personali e pretendono da noi il massimo sforzo unitario per fare in modo di dare continuita` all`esperienza positiva dei buoni, efficaci e lungimiranti governi del centrosinistra e per fare baluardo nei confronti di una destra che, ringalluzzita dalla vittoria dello scorso aprile, sogna di poter prendere in mano gli Enti locali cremonesi anche per mettere in discussione le conquiste, i servizi, i diritti che in questi anni abbiamo saputo difendere.

C`e` stato il tempo per il confronto anche aspro e ruvido. Ed ora mi auguro sia il tempo dell`intesa, che non esclude differenze e discussioni, ma deve essere caratterizzata dall`accoglienza e dalla generosita` reciproca. Segnata dal rispetto e dalla reciproca valorizzazione.

L`auspicio mio e` che ci si possa finalmente avviare in questa direzione.

Non ci sono ne` vinti, ne` vincitori. Siamo tutti vincitori se ci sara` quella compattezza che ci permettera` di andare piu` forti al voto e siamo tutti vinti perche` qualche parola di troppo e` uscita nelle scorse settimane e qualche volta, anche per inesperienza e disabitudine, siamo andati sopra le righe.

Il partito sappia imparare dalla dura esperienza trascorsa.

Voglio che risulti chiara una cosa: la mia non e` mai stata, non ha mai voluto essere, non sara` ne` vorra` mai risultare una candidatura di rottura o di parte. Metto la mia esperienza e le mie capacita` al servizio del Partito Democratico e del centrosinistra intero. E soprattutto al servizio della citta` e delle famiglie che la abitano.

Sono qui, e mi metto completamente a vostra disposizione. Invitandovi con me a guardare avanti, a pensare positivo.

Invitandovi a guardare lontano, oltre la foschia che sembrava avvolgerci. Oltre cio` che poteva presentarsi quasi come una parvenza di tramonto.

Io credo e spero che, tutti noi, potremo e sapremo riconoscerci in Franco Battiato e nella sua *Prospettiva Nevskij*, laddove ci insegna quanto sia difficile, ma assolutamente non impossibile, *trovare l`alba dentro l`imbrunire*.

Grazie.

Gian Carlo Corada

Coordinamenti provinciale e comunale del PD Cremonese congiunti, venerdi` 10 ottobre 2008

venerdì 10 ottobre 2008

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