15 Settembre, 2002
Strade, ferrovie e Po: a forza di lavorare, i risultati arrivano
Nuove linee ferroviarie, raddoppio Paullese, Ponti di Casalmaggiore e Montodine, Autostrade. La soddisfazione di Torchio e Fiorella Lazzari
Buone notizie per le infrastrutture ferroviarie del territorio provinciale, con particolare riferimento alla costruzione di nuove linee, all’eliminazione dei passaggi a livello, alla sostituzione delle carrozze. Le conferme sono giunte direttamente dal ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli e dall’assessore regionale Raffaele Cattaneo che a Milano hanno incontrato gli amministratori locali lombardi.
Per la Provincia di Cremona erano presenti il presidente Giuseppe Torchio con l’assessore Fiorella Lazzari.
Il raddoppio del tratto Cremona-Olmeneta è considerato strategico tanto dal Ministero quanto da Rfi, trattandosi di una delle tre maggiori “strettoie”delle infrastrutture ferroviarie della Lombardia. E tale era stato riconosciuto anche nell’accordo sottoscritto con il ministro Di Pietro e l’assessore Cattaneo. Tra l’altro, il raddoppio fino a Olmeneta potrebbe aprire delle prospettive per la realizzazione anche su Cremona di un sistema di trasporti suburbani di superficie, sul modello di quanto già fatto sui poli di Lodi e di Treviglio con Milano.
Torchio e Lazzari hanno fornito la disponibilità a una stretta collaborazione per la progettazione del raddoppio del tratto ferroviario tra Cremona e Olmeneta così come già avvenuto per il tratto Cremona-Cavatigozzi, grazie al quale la Provincia ha partecipato con proprie risorse finanziarie per abbattere i costi della progettazione che Rfi sta realizzando e consentirà al progetto di concorrere all’assegnazione dei fondi europei per la sua costruzione.
Al riguardo è stata annunciata per settembre la firma del protocollo per il progetto preliminare redatto da Rfi. La questione riguarda oltre a Tamoil, anche le aziende Zucchi, Arvedi e altre realtà imprenditoriali.
Al centro dei colloqui anche l’eliminazione dei passaggi a livello, fortemente sollecitata da Mauro Moretti, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). I due amministratori cremonesi, nel ricordare il lavoro svolto per il raddoppio selettivo dei binari e l’eliminazione dei passaggi hanno ribadito che a breve ne saranno chiusi ben nove tra Cremona e Malagnino.
Assensi anche per la realizzazione dello scalo merci di Casalmaggiore con il reperimento dei fondi tramite project financing per la linea Casalamaggiore-Viadana. L’intermodalità e l’interscambio ferro-gomma-acqua troverà attuazione nel polo di Tencara tramite l’utilizzo dei fondi della legge 413 e successivi provvedimenti, che conta una disponibilità di 138 milioni di euro.
“Ci siamo fatti portavoce delle istanze dei pendolari – che abbiamo incontrato alcune settimane fa - esasperati per la pessima situazione del nostro sistema ferroviario e che stiamo sostenendo nella loro battaglia legale aderendo alla “class action”” commenta Torchio, “finalmente, dopo quattro anni di pressing continuo su Rfi e Regione stiamo riuscendo a realizzare nuove linee ferroviarie attese da cinquant’anni. Puntiamo molto sull’intermodalità e anche le rassicurazioni del ministro relative al prolungamento della metropolitana (Linea 3) sino a Paullo sono assai incoraggianti”.
Accanto ai nove milioni di euro per la progettazione, già accordati, ora bisogna reperirne altri 800 nel pacchetto Expo o dal Governo. Dai colloqui non è rimasto escluso il corposo pacchetto riferito alle infrastrutture stradali. Duro il confronto verbale tra il presidente Torchio ed il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci riferito al ponte di Casalmaggiore.
“Con il ministro Di Pietro avevamo concordato che l’Anas, con cui abbiamo pendente un ricorso al Tar per non aver rispettato le intese, avrebbe risarcito gli Enti Locali, per il tramite delle regioni Lombardia e Emilia Romagna, per gli interventi eseguiti sul manufatto. Ora non ci interessa se l’Anas non ha risorse: i patti vanno rispettati”.
Molto positive, invece, le notizie sulla Paullese: l’assessore Cattaneo, ha ringraziato la Provincia di Cremona per avere esperito la gara della Paullese con un investimento di 86 milioni di euro ed ha confermato l'inizio dei lavori nel tratto Crema - Dovera nel prossimo ottobre, così come l’imminente approvazione del progetto per il nuovo ponte sull’Adda a Spino.
Anche il ministro Matteoli, ricordando il comune impegno parlamentare con il presidente Torchio nella stessa commissione Trasporti della Camera per il varo della legge 380 sul sistema idroviario Padano-Veneto, ha confermato il forte impegno del Governo in sinergia con Regioni e Province per la navigazione fluviale e la sistemazione multiobiettivo del medio tratto del Po da foce Adda (Cr) a foce Mincio (Mn).
Ancora un rinvio, invece, per l’ultimazione del ponte di Montodine: il presidente dell’Anas ha annunciato che non potrà essere completato prima dell’autunno 2009.
Sul versante autostradale, cammina senza intralci il percorso per la costruzione della nuova Cremona-Mantova, della Brebemi e della Tibre. Per quest’ultima il Cipe deve unicamente approvare il progetto definitivo, ma Torchio ha rilevato la difficoltà di dare risposte ai Comuni ed al territorio se il percorso non sarà parallelo alla realizzazione della Cremona-Mantova. Maggiormente ostico, invece, il percorso per la realizzazione del “terzo ponte”: da novembre 2006 ad oggi sono cambiati per tre volte i componenti della Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) e, per questo, è stato chiesto al ministro Matteoli ed alla titolare dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, un intervento immediato e risolutore. Una posizione condivisa anche dal vice presidente di CentroPadane e assessore alle Infrastrutture della Provincia, di Brescia, Maurizio Parolini.
 
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