15 Settembre, 2002
Nuova Alitalia: Bandierina
La vicenda Alitalia è lo specchio fedele di come il governo Berlusconi sia vittima della sua demagogia e della sua inadeguatezza.
Nuova Alitalia: Bandierina
La vicenda Alitalia è lo specchio fedele di come il governo
Berlusconi sia vittima della sua demagogia
e della sua inadeguatezza. Il piano presentato
ci consegna una compagnia di bandiera che
di fatto diventa di ‘bandierina’, con un
inaccettabile ridimensionamento della capacità
di espansione internazionale. Non era davvero
questa la nuova Alitalia che si sarebbe dovuta far nascere
Il Consiglio dei ministri ha dato via libera
al Dl e al Ddl con le modifiche alla legge
Marzano per mettere mano alla drammatica
situazione di Alitalia. Il dl prevede la
possibilità da parte del commissario di procedere
a una trattativa privata per la cessione
di una parte della compagnia dopo aver effettuato
una perizia. Sarà il commissario straordinario
a stabilire il prezzo di cessione degli asset.
Si prevede inoltre la sospensione delle norme
antitrust in relazione alla integrazione
con Air One, una mossa che deve passare il
vaglio dell’Unione Europea, per la quale
non si escludono bocciature.
Ma chi si farà carico dei debiti e della
svalutazione delle azioni di Alitalia? “Sono
mesi che il Pd lancia l’allarme sull’inqualificabile
prospettiva di scaricare le perdite della
compagnia sui contribuenti italiani, sugli
azionisti e obbligazionisti della società,
sui lavoratori dell’azienda e sulle loro
famiglie. In questi giorni i più autorevoli
commentatori economici italiani hanno ripreso
queste osservazioni sollevando anche altri
pesanti interrogativi, riguardo ad esempio
l’approvazione europea di questo piano”.
Da Denver, dove si trova per la Convetion
del Partito democratico americano, Walter
Veltroni, segretario del PD, esprime tutta
la sua profonda preoccupazione per i risvolti
di questa faccenda: “La vicenda Alitalia è lo specchio fedele di come il governo
Berlusconi sia vittima della sua demagogia
e della sua inadeguatezza”. Per Veltroni
si tratta di una soluzione confusa che non
fa gli interessi del Paese. E ribadisce che
il governo Berlusconi dovrebbe rispondere
nelle sedi parlamentari sul futuro della
compagnia di bandiera italiana, rispondere
ai mille dubbi che fanno “rimpiangere l’incredibile
occasione perduta mesi fa quando la destra
respinse scelleratamente, per miopi calcoli
elettorali, l’accordo di fatto già raggiunto
con Air France”. Per Alitalia si prospetta
dunque un “futuro di certo peggiore sotto
tutti i punti di vista”. Un piano, che, “alla
faccia della tanto decantata difesa dell’italianità,
ci consegna una compagnia di bandiera che
di fatto diventa di ‘bandierina’, con un
inaccettabile ridimensionamento della capacità
di espansione internazionale”.
Altre bocciature del “Piano Fenice"
arrivano anche dai piloti dell'Anpac”, i
quali temono che Alitalia si riduca ad un
piccolo vettore, a vantaggio della concorrenza.
Chiedono, pertanto, l'apertura del confronto
per entrare nel merito del piano industriale
dell'azienda e che il Governo assuma immediatamente
la gestione diretta della vicenda Alitalia.
Altrimenti si arriverà ad un conflitto sociale
'pesantissimo'. Anche l'Ugl auspica una convocazione
del Governo in merito. Per Marco Filippi,
capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici,
"ancor più grave è che, con la revisione
della legge Marzano, viene ufficializzato
che nessuno paga per le responsabilità nell'amministrazione
dell'azienda". Inoltre l’esponente PD
denuncia come "il provvedimento, che
modifica la disciplina fallimentare, è infatti
un vero e proprio salvacondotto per il management
e per i commissari che non risponderanno
di eventuali illeciti. Si tratta, ripete
Filippi del “solito stile Berlusconi: calpestare
le regole a danno degli italiani”.
Fonte: Partito Democratico
 
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