15 Settembre, 2002
Argine di Sommo, ancora un rinvio
Il ministro Scajola risponde alla richiesta di intervento urgente del presidente della Provincia - Il ministero dell’Ambiiente non ha ancora dato l’ok. Torchio: *Situazione paradossale*
Gli interventi urgenti per l’argine di Sommo con Porto e dei territori limitrofi dovranno attendere. La sorprendente notizia è giunta al presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, dal Ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, in risposta alla pressante sollecitazione trasmessa alla sua attenzione il 28 agosto scorso.
Motivo dell’impossibilità ad intervenire? “La valutazione di impatto ambientale strategica è ancora in corso da parte del competente Ministero dell’Ambiente” scrive Scajola.
Per questo motivo, l’Autorità di Bacino (priva dal luglio 2007 del segretario generale e fortemente ridimensionata nella sua funzione operativa) non può rispettare il cronoprogramma deciso e deliberato dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione economica) il 2 aprile.
Da qui la richiesta di proroga al 31 dicembre 2008 dell’attuazione dell’iter stabilito dal Comitato, con l’auspicio che, nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente concluda il procedimento della Valutazione Ambientale.
“A distanza di otto anni dall’alluvione la situazione dell’argine nelle zone squarciate dalla piena del Po è rimasta pressoché immutata” commenta Torchio, “se con la stagione autunnale dovesse ripetersi una piena del fiume le popolazioni locali, che già sono in stato di costante allarme, si troverebbero a rivivere una situazione pericolosa e tragica. La lentezza ministeriale è una spiegazione inaccettabile a fronte di un problema urgente e da anni irrisolto. Per questo oggi stesso ho interessato della vicenda il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, chiedendo un suo immediato intervento in tal senso”.
La vicenda appare paradossale poiché lo stesso “progetto Valle del fiume Po” prevede un finanziamento di fondi Fas pari a 180 milioni di euro stanziati dal precedente Governo, (di cui alla delibera Cipe del 4 aprile 2008) e contiene “l’adeguamento arginale golenale in sinistra Po a protezione dell’abitato di Sommo con Porto in comune di San Daniele Po (CR)”, pari a circa 2 milioni di euro. Specifiche risorse sono previste anche per il comune di Casalmaggiore e l’area casalasca, proprio sul versante della sicurezza idraulica pari a cinque milioni di euro.
Su richiesta e sollecito del presidente Torchio, l’Aipo ha indetto uno specifico incontro che si terrà il 7 ottobre alle ore 15 a Parma con tutti i soggetti interessati. “In quella sede ribadiremo la massima urgenza delle opere richieste, chiedendo anche alla Regione Lombardia di far sentire la propria voce per sostenere le richieste di cittadini che vivono in costante stato di apprensione”.
Infatti, sul rafforzamento arginale di circa 500 metri non vi sono contrarietà, in quanto l’interesse è generalizzato.
 
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