15 Settembre, 2002
Assegno mensile ai disoccupati.
Un assegno mensile di disoccupazione per quelli che perdono il posto di lavoro.
Assegno mensile ai disoccupati.
Un assegno mensile di disoccupazione per
quelli che perdono il posto di lavoro.
Una proposta concreta, in grado di dare una
speranza agli italiani vittime della crisi.
“Berlusconi porti subito questa proposta
in Parlamento, faccia un decreto d'urgenza,
come ne ha fatti tanti. Su questo noi in
Parlamento lo sosterremo". Lo ha detto
il segretario del Partito democratico Dario
Franceschini, intervenendo sabato 28 febbraio
nel teatro Piccinni di Bari alla manifestazione
sul tema “Senza Sud che Italia è?”.Parlando
del federalismo Franceschini ha spiegato
che "non ci sarà opposizione preconcetta
se sarà equo e solidale".
Alla proposta del Partito Democratico Berlusconi
ha replicato che non ci sono risorse sufficienti
con una battuta, durante una conferenza stampa
a Bruxelles. Eppure, fa notare Pierluigi
Bersani, non era così “quando si toglieva
l’Ici anche ai benestanti, quando si faceva
l’operazione Alitalia, quando si cancellavano
misure sulla tracciabilità dei pagamenti".
“Per la misura che proponiamo sull’assegno
ai disoccupati non serve un punto e mezzo
di Pil come dice Berlusconi – ha spiegato
Bersani - Serve un quarto di quella cifra
e cioè 5-6 miliardi di risorse aggiuntive
che proponiamo di
reperire con alcune misure di controllo della
spesa corrente e con il ripristino di alcune
norme in materia di evasione fiscale”.
“Degli 8 miliardi di cui continua a parlare
il governo si sono visti sin qui solo pochi
spiccioli e comunque quell’intervento non
risponde ad esigenze ormai conclamate, come
quelle relative all’universo dei precari
–ha concluso il responsabile economico del
PD - Se il governo intende finalmente andare
al cuore del problema noi siamo pronti a
confrontarci sulle misure concrete”.
E nelle serata di lunedì il segretario del
Partito democratico torna sulla proposta:
"Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi abbia il coraggio di andare in
Parlamento a dire no alla proposta di istituire
un assegno di disoccupazione per tutti coloro
che perdono il lavoro. Il suo è un no sbattuto
in faccia a quelle persone che non hanno
i soldi per andare avanti. Non so perché
Silvio Berlusconi abbia indicato in 25 miliardi
le risorse necessarie a finanziare l'assegno
di disoccupazione per precari e lavoratori
delle piccole imprese. Posso ipotizzare che
lo ha fatto o per spaventare oppure perchè,
ed è il motivo più terribile, lui sa che
verranno licenziate 2,5 milioni di persone".
E' una critica senza incertezze alla stima
fatta dal presidente del Consiglio delle
risorse necessarie per finanziare la misura
proposta dal Pd in aiuto ai disoccupati e
ai precari.
"Siccome gli economisti hanno calcolato
- ha continuato - che per ogni disoccupato
ci vorranno 10.000 euro per garantirgli l'assegno
di disoccupazione allora mi chiedo se Berlusconi
non abbia buttato lì una cifra o se invece
sia a conoscenza di informazioni che noi
non abbiamo".
Per questo, se Berlusconi "pensa di
cavarsela con un no alla nostra proposta
a una conferenza stampa da Bruxelles, sappia
che quel 'no' noi e' come se non l'avessimo
sentito. Dovrà venire in Parlamento e dire
alla sua maggioranza di votare no al provvedimento
che gli proponiamo".
"Come dimostrano i dati dell'Istat (meno
1% il PIL ndr) la gravità della crisi è sotto
gli occhi di tutti ma di fatto continua ad
essere negata dal governo italiano che, unico
fra tutti, non prende iniziative significative".
E' quanto denuncia il senatore democratico
Tiziano Treu secondo il quale "i soldi
messi a disposizione dal governo sono virtuali,
semplici partite di giro. Giustamente, sottolinea
anche la Marcegaglia, occorrerebbero interventi
pesanti come avviene da altre parti, a favore
di lavoratori, imprese ed infrastrutture
- osserva Treu -. Invece per ora niente.
Il segretario Franceschini ha proposto l'urgenza
di interventi a sostegno dei disoccupati,
è da tempo che lo chiediamo. Un intervento
di tale genere aiuta non solo i lavoratori
ma anche le imprese a sostenere la crisi,
si tratta di uno stabilizzatore economico
e sociale che hanno anche altri paesi. Le
risorse vanno trovate come ha indicato il
Pd tramite la lotta all'evasione e la riduzione
degli sprechi". Una linea che aveva
trovato favorevoli anche Cgil e Cisl.
------------------------------------
Si alla Banca del Sud. No alle clientele
Dopo la proposta dell'assegno mensile ai
disoccupati, Franceschini, a Bari, si è soffermato
sui problemi che affligono il Mezzogiorno.
“Tremonti ha parlato di banca del Sud. A
parte il fatto che mi sembrava di leggere
i giornali di cinque anni fa, noi non chiudiamo
la porta purché ci sia chiarezza e non si
tratti solo di una operazione di immagine
per mettere nelle mani di pochi uno strumento
per costruire consenso e clientelismo. Siamo
disposti – ha detto – a discutere di questo.
Certo le risorse sono poche e con gli otto
miliardi che Berlusconi ha tolto al Sud nei
Fas - Fondi per le aree sottoutilizzate -
si poteva fare la banca mondiale!”. Mentre
investire davvero sul Sud vuol dire "combattere
l'evasione fiscale e la criminalità. Solo
il recupero di competitività del Mezzogiorno
può salvare l'Italia. Su questo il PD deve
recuperare tutto se' stesso".
Poi è tornato sulle ronde, affrontate venerdì
nella sua prima uscita pubblica a Varese,
ribadendo come “sulla sicurezza il governo
fa demagogia pericolosa. Le ronde - aggiunge
- se siamo l’unico Paese al mondo a legittimarle
con una legge e non esistono, è come dire
agli italiani: fatele!”. Per il segretario
del Pd si tratta dell’ennesima operazione
di occultamento dei problemi e di “copertura
al miliardo di euro di finanziamenti tagliati
alle forze di sicurezze, che non hanno la
benzina per le volanti”.
E tornando sulle critiche del PDL alle sue
affermazioni ribadisce: “Io non so cosa sia
l’antiberlusconismo ma è il governo che sceglie
la politica dell’annuncio. Su queste cose
si alza la voce anche se si è moderati e
riformisti come noi. Manca poco alle elezioni
europee e quelle amministrative, non possiamo
perdere tempo. Sono in gioco molte cose compreso
il futuro della democrazia italiana".
Franceschini è convinto che "il rapporto
tra maggioranza e opposizione che uscirà
da queste elezioni condizionerà tutto ciò
che succederà in futuro. Sarà dura, lunga
e difficile, ma ci metteremo passione civile
e alla fine ce la faremo. Tutti insieme".
Ma.Lau.
 
|