15 Settembre, 2002
Mostra. Senza il sogno di una cosa di Sizie Wong
Con la collaborazione di Juri Ancarani e Wang inc., Juliane Biasi , U- Inductio .Curatori: Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
TITOLO DELLA MOSTRA: SENZA IL SOGNO DI UNA
COSA
ARTISTI: SUZIE WONG
con la collaborazione di Juri Ancarani e
Wang inc., Juliane Biasi , U- Inductio
CURATORI: Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
INAUGURAZIONE: Sabato 21 Marzo 2009 ore 18.00
APERTURA AL PUBBLICO: dal 21 Marzo al 21
Aprile 2009
PATROCINI: Comune e Provincia di Cremona,
Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona
ORARI DI APERTURA:
da lun a ven ore 10.00 – 16.00 sab ore 10.00
– 13.00 e su app. festivi chiuso
SEDE e INFORMAZIONI:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"
Via XI Febbraio 80 – Cremona
tel/fax 0372 34190 – cell. 347 7798839
crac.cremona@artisticomunari.it
www.crac-cremona.org
« Il nostro motto dev'essere dunque: riforma
della coscienza non per mezzo di dogmi, ma
mediante l'analisi della coscienza non chiara
a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa
o politica. Apparirà allora che il mondo
ha da lungo tempo il sogno di una cosa...
»
(P. P. Pasolini, Il sogno di una cosa, citazione
da una lettera di Marx a Ruge del 1843)
Suzie Wong è un duo artistico fondato nel
1997 da Giusi Campisi e Flavia Belleri che
per i propri progetti si avvalgono della
collaborazione di diversi artisti. La loro
ricerca è un’indagine sugli spazi e sulle
storie esterne al mondo dell’arte; la ragione
è duplice: verificare se l’arte può dire
dove non è prevista e trovare il modo di
farlo, calarsi dentro una situazione per
ascoltarla mantenendo con essa uno stretto
e costante rapporto. L’incontro di diversi
linguaggi messi alla prova nella loro possibilità
comunicativa, provoca un corto circuito nell’universo
delle relazioni quotidiane.
Gli spazi in cui di solito le due artiste
realizzano gli interventi sono luoghi pubblici
identificati socialmente: il mondo del mercato
del sesso con installazioni in un sexy show
e in un club per scambisti; il mondo del
lavoro con opere realizzate in un dopolavoro
ferroviario e in una trattoria per camionisti,
la realtà dell’immigrazione con gite organizzate
in autobus per e con clandestini e film trasmessi
in viaggio sull’autostrada nord di Marsiglia.
Altri progetti più recenti sono stati realizzati
in gallerie e spazi istituzionali mantenendo
sempre un forte impegno verso le problematiche
sociali, così sono nati la raccolta di canti
di lavoro in collaborazione con le Officine
Schwartz presentati a Firenze al Museo Marini
Marini, per la Galleria Civica di Genova
il progetto per la riconversione della caserma
di Bolzaneto in Motel; al Festival dell’Economia
di Trento invece è stato proiettato un video
sulle fabbriche d’armi del bel paese.
Al CRAC Suzie Wong presenta un’installazione
video e audio più un ligth box, due progetti
che trattano il tema del mondo del lavoro,
presentati separati in altre occasioni, qui
sono riuniti a costruire un’unica operazione
coerente. La documentazione registra storie
di lavoratori chiamati a raccontarsi come
tali.
Il video Cose trasparenti racconta in maniera
serrata, il disagio degli operai delle fabbriche
d'armi rivelandone l'impossibilità di rispondere
al mondo e alla nostra coscienza, se non
al prezzo di straordinarie acrobazie della
mente.
Con Panorama, l'anonimato preservato dall'assenza
d'immagini lascia più possibilità di dire
di sé. Un corteo bizantino di voci di operai,
architetti e disoccupati si anima sullo sfondo
cupo e desolante del lavoro contemporaneo
alla ricerca di un senso intorno all'assenza
del sogno, quel sogno appunto di “una cosa”
inseguita continuamente, non in una rivoluzione
da farsi chissà quando, ma nella semplice
bellezza di ogni giorno e di ogni piccolo
gesto come raccontava Pasolini.
 
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