15 Settembre, 2002
Consiglio al Corada un grande pennello , non un pennello grande ! di Giorgino Carnevale
Con immensa mia personale gratitudine, a voi…sindaco uscente
CONSIGLIO AL CORADA UN GRANDE PENNELLO, NON
UN PENNELLO GRANDE!
(Con immensa mia personale gratitudine, a
voi…sindaco uscente).
Qualcuno dice di averlo sempre visto in tv,
negli ultimi 20 anni. Qualcuno dice che è
lo spot più bello di tutti i tempi. Qualcuno
dice che quando arriva LUI…allora arriva
anche l’estate, la bella stagione, il “bel
tempo”…per antonomasia. Ovviamente parlo
del “Pennello Cinghiale”, lo spot eterno!
Chi non lo ha mai veduto? Uguale, rassicurante
da 20 anni. Insomma una granitica certezza
per tutti. Quel mitico imbianchino, con il pennello
enorme legato sulla schiena, che circola
su una bici, tra il traffico caotico della
sua città, che dribbla beffardamente tutte
quelle auto in circolazione, nella giungla
cittadina. Caos su caos, auto e bus che si
bloccano, suoni di clacson…quando passa LUI,
l’imbianchino. Il vigile fischia: “Ma cosa
fa con quel l’arnese sulla schiena? Non vede
che ostacola il traffico?!”. E l’imbianchino,
spontaneo, sicuro, risoluto. LUI sa bene
quello che vuole….LUI. Così lo zittisce:
“Io devo dipingere una parte GRANDE, dunque
mi ci vuole il pennello GRANDE”. Ed il vigile,
di rimando: “Non ci vuole un pennello GRANDE,
ma un GRANDE pennello!”. Poi, una voce fuori
campo: “Cinghiale, pennello Cinghiale…la
GRANDE marca!”. Direttore, convenite con
me che la mia spensierata ironia, accomunata
da sana ilarità, si sforza, implicitamente,
di fare “campagna elettorale gratuita” al
sindaco uscente professore Corada? Beh, la
provocazione m’è d’obbligo. Toh! Ed allora,
direttore, permettetemi un accostamento di
indubbia inventiva nostrana. Il sindaco uscente
non dovrà calarsi (metaforicamente parlando,
s’intende) nelle vesti di quell’imbianchino,
quantunque la bici sia l’abitudinario suo
mezzo di locomozione. Piuttosto “esaustire”
i suggerimenti di quel saggio vigile il quale
con la frase: “Non ci vuole un pennello GRANDE,
ma un GRANDE pennello” risolve, in seduta
stante, ogni problema incombente allo spassoso
volenteroso imbianchino. Se usciamo fuori
di metafora, caro direttore Giancarlo, mi garberebbe di favorire un repentino consiglio
al mio sindaco padano. “O sindaco, rimettetevi,
piuttosto, subitissimo al lavoro, anche se
quel pennello, per la sua GRANDEZZA, forse…vi
cascherà di mano. Non importa, la mano ce
l’avete buona…la mano, non so il pennello!
(Essifà per scherzare, sindaco padano, suvvia!).
Voi sapete perfettamente ciò che volete e
quando potere. Dunque, inforcate la bici,
aggiratevi per la nostra Cremona, dipingete
e ridipingete ancora, senza sosta, tre, quattro,
cinque, innumerevoli….paesaggi! E quelle
tele, risultato di immaginari paesaggi, dovranno
essere immense distese di saggezza, di buona
volontà, di competenza, di sostegno ai più
deboli, di cordiali ascolti con i meno fortunati,
con gli ammalati, con i bisognosi, con gli
emarginati, con i sofferenti per le prepotenze
altrui, con coloro che sono alla disperata
ricerca di un dignitoso lavoro, con quelli
che giungono a fatica alla fine del mese,
con i disperati, coi diseredati, coi giovani, con gli anziani,
con gli imprenditori e gli artigiani in difficoltà,
coi senza tetto, con i disadattati! Beato
uomo: state dalla parte della gente normale,
quella che vive la quotidianità sulla propria
pelle! E non abbiate remore, men che meno
sudditanze politiche, psicologiche o di partito.
E rammentate più spesso che se “il mondo
è un tiranno, beh allora solo gli schiavi
gli ubbidiscono”. Vò ad omaggiarvi con un
GRANDE finale, onesto filosofo: quel pennello,
appunto quel pennello, ha un GRANDE potere…se
opportunamente utilizzato; in tutti i sensi!
Meritate proprio la fatica di questo mio
eversivo…. “pistolotto!”.
Dunque: “DEFENDEMO LA ALEGRIA”!
giorgino carnevali
 
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