15 Settembre, 2002
I parlamentari in ascolto
Pizzetti e Fontana hanno incontrato le categorie economiche e sociali della provincia
Pizzetti e Fontana hanno incontrato le categorie
economiche e sociali della provincia
“I parlamentari in ascolto”: questo il titolo
della giornata di lunedì scorso. I due parlamentari
del Partito Democratico eletti nel territorio,
infatti, hanno avviato una serie di incontri
con le forze territoriali. Oggetto degli
incontri la Finanziaria, già approvata dal
Senato e in procinto di passare alla Camera,
e gli emendamenti presentati dal Pd.
La mattinata è stata dedicata ai sindacati
confederali, i cui segretari generali sono
stati incontrati dalla senatrice Cinzia Fontana
in una sala del Comune di Crema, il pomeriggio,
nella sala “Fiorino Soldi” del Porto di Cremona,
l’incontro con le categorie economiche.
In primo piano naturalmente, nell’incontro
con i sindacati, i temi sociali, gli ammortizzatori
sociali e le necessarie misure di sostegno
ai lavoratori, ai disoccupati e alle famiglie
in questo scorcio di crisi che se sembra
mostrare qualche spiraglio positivo dal punto
di vista finanziario, morde e morderà ancora
parecchio la vita dei lavoratori e di chi
il lavoro l’ha perso e continuerà a perderlo.
L’attenzione più marcata nei confronti delle
misure auspicate dalle aziende per uscire
dallo stato di crisi è stato invece il focus
principale del’incontro pomeridiano.
La senatrice Fontana ha rappresentato anche
l’on. Luciano Pizzetti, trattenuto a Roma
dalla prima riunione della direzione nazionale
del Pd dopo l’elezione del segretario Bersani.
La Finanziaria, dunque. Che è stata approvata
dal Senato e ora passerà alla Camera, “Dalla
quale – ha spiegato Cinzia Fontana – uscirà
quasi certamente modificata, grazie alle
nostre proposte, speriamo, e anche all’insoddisfazione
generale che sembra avere suscitato”.
Servirà discuterne qui, visto che alla fine
il governo farà un maxiemendamento finale
sul quale chiederà la fiducia? Ha chiesto
provocatoriamente Ernesto Cabrini, direttore
dell’Associazione industriali.
“E’ vero – ha risposto alla fine la parlamentare
– ma se avanziamo proposte che vengono dal
mondo produttivo, dalla società civile, condivise
nei territori, ci sono possibilità di aprire
un discorso”.
Le proposte e gli emendamenti presentati
dal Pd in Senato si concentravano su due
ordini di misure: le misure contingenti,
di cui c’è bisogno immediatamente per supportare
il mondo produttivo, dare liquidità alle
imprese, assisterle nei passi necessari a
fronteggiare la situazione difficile se non
drammatica di quest’ultimo anno: un tunnel,
lo sappiamo tutti, ha detto, che non sarà
breve da percorrere nonostante i primi segnali
positivi. Dall’altro lato, invece, misure
strategiche e strutturali perché questo momento
deve essere l’occasione per affrontare temi
strutturali che nel nostro paese si trascinano
da troppo tempo.
Siamo tutti consapevoli, ha continuato Cinzia
Fontana, che la politica economica in Italia
è strozzata da due nodi enormi, il debito
pubblico e una spesa pubblica che viaggia
sugli 800 miliardi di euro all’anno. “Noi
– ha detto – non critichiamo il governo per
il rigore. Critichiamo il governo che interpreta
il rigore come non intervento”.
La dimostrazione è nella Finanziaria 2010,
che prevede ancora tagli molto forti: meno
200 milioni per favorire competitività e
sviluppo, elenca Fontana, tagliati i fondi
per i Confidi, scarso sostegno al Piano Industria
2015: tutto ciò indica scarso interesse per
il sostegno a competitività, ricerca e sviluppo.
Sulle infrastrutture un ulteriore taglio
dell’8% dopo il meno 17% dell’anno scorso.
“Nei nostri emendamenti abbiamo focalizzato
tre emergenze, ha detto Cinzia Fontana: il
lavoro, il fisco (e in particolare il sistema
delle Pmi e il sostegno ai redditi medio
bassi), il credito. Abbiamo chiesto maggiori
risorse per l’agricoltura, ma non abbiamo
avuto risposte.
Non è più tempo, ha concluso, di interventi
“spot”. Sull’Irap, per esempio, anche noi
abbiamo presentato un emendamento, ma se
l’intendimento del governo è di recuperare
le risorse per la riduzione dell’Irap tagliando
altre risorse destinate alle imprese, siamo
daccapo, creiamo una partita di giro senza
senso.
Molto concrete le proposte di Ernesto Cabrini.
Perché solo il 35% di detrazione fiscale
per le ristrutturazioni edilizie? Bisognerebbe
modulare diversamente questo intervento,
aumentando la detrazione per i prossimi due
anni, e magari riducendola nel 2012, se non
ci saranno le risorse, al 30%. C’è bisogno
di dare subito una spinta, e questi incentivi
sono una misura snella ed efficace, che produce
interventi immediatamente cantierabili.
Cabrini ha poi definito “mortificante” l’intento
di incrementare i contributi ai Confidi di
soli 10 milioni e solo nei territori a maggiore
incidenza di cassa integrazione: “Non ci
serve l’elemosina, si deve riconoscere l’importanza
della patrimonializzazione dei Confidi per
sostenere le imprese che investono”, così
come ha criticato il metodo di cambiare le
regole a partita in corso, come nel caso
del credito d’imposta per l’innovazione e
la ricerca, tolto a metà anno. Servono misure
garantite per almeno un quinquennio, per
dare certezze alle aziende che si stanno
impegnando per restare sul mercato. Riguardo
all’Irap il dirigente di Assoindustriali
ha affermato la necessità di un percorso
definito con tappe e tempi precisi, altrimenti
è meglio lasciar perdere. Poi ha citato soprattutto
il tema dei tempi dei pagamenti da parte
della Pubblica amministrazione, sia per le
forniture che per quanto riguarda i rimborsi
fiscali.
Con accenti diversi, questi sono stati i
temi di tutti gli interventi successivi:
di Marco Davò direttore dell’Api, secondo
cui il governo è stato eccessivamente ottimista,
pensando che la malattia del paese non fosse
polmonite ma solo influenza, mentre le aziende
stanno arrivando al limite.
Bruno Cavagnoli, direttore della Cna, ha
affrontato tre argomenti specifici: gli studi
di settore, per i quali è stata chiesta una
sospensione o una moratoria, perché quest’anno
non saranno sostenibili dalle imprese; la
questione della Cassa integrazione in deroga,
che sta per terminare, e il progetto di legge
denominato “Statuto delle piccole imprese”,
un progetto trasversale presentato in parlamento,
sul quale ha chiesto un confronto approfondito
anche in sede locale.
Il comparto agricolo si trova, nella Finanziaria
2010, con 850 milioni di euro in meno, di
fronte a una situazione che vede le aziende
in forte sofferenza e bisognose di liquidità,
hanno detto i responsabili della Libera Associazione
agricoltori. Dove sono finiti, ha chiesto
Bonacini, i 45 milioni della legge 33, destinati
alle aziende che hanno investito nelle quote
latte? Le aziende sono state spinte a investire
nella produzione di biodiesel, ed ora viene
tagliato il contingente, mentre le tariffe
elettriche promesse per le produzioni da
fonti rinnovabili non decollano.
Al termine, Cinzia Fontana, oltre ai ringraziamenti
per l’interesse degli interventi che hanno
colto lo spirito dell’incontro, ha assicurato
che i parlamentari del Pd faranno tesoro
delle richieste e dei suggerimenti, trasferendoli
in proposte concrete perché “vanno nella
stessa direzione che noi vorremmo”, e ha
auspicato che questo incontro dia il via
a un metodo, a un’abitudine di lavoro comune
fra parlamentari e rappresentanti delle forze
vive del territorio.
Ufficio Stampa PD
18.11.09
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