15 Settembre, 2002
La manovra economica del Governo penalizza i lavoratori del comparto pubblico
La Funzione Pubblica della UIL proclama lo stato di agitazione
La manovra economica del Governo penalizza
i lavoratori del comparto pubblico
La Funzione Pubblica della UIL proclama lo
stato di agitazione
La UIL P.A – FPL , nel prendere atto della
manovra economica, non può non evidenziare
che si tratta di
un provvedimento che chiede un pesante e
ingiustificato contributo al settore Pubblico.
La UIL ha sempre sostenuto la necessità inderogabile
di lotta agli sprechi ed agli alti costi
della politica a tutti i livelli.
Per noi la qualità dei servizi, l’efficienza
della macchina amministrativa , il miglioramento
della produttività, sono temi fondamentali
sui quali abbiamo impostato la nostra azione.
Oggi, dopo tante promesse , ci troviamo di
fronte a un provvedimento che continua nella
solita penalizzazione del lavoro pubblico.
Rispediamo al mittente questo continuo e
offensivo ricorso allo slogan “Lavoratori
pubblici uguale fannulloni”, utilizzato per
scaricare sui lavoratori del pubblico impiego
la responsabilità di anni di inefficienza,
di gestione irresponsabile delle strutture
pubbliche, di clientelismo,di utilizzo del
denaro pubblico per finanziare campagne elettorali
e far proliferare consulenze e incarichi,
a vario livello, per i soliti amici.
Tutte cose che si riversano, poi, sui cittadini
che rischiano di veder peggiorare la qualità
dei sevizi fondamentali : come salute e welfare
La manovra economica è penalizzante per:
- blocco delle retribuzioni individuali,
a tutto il 2013 (per l’intero triennio 2010-2012
e per un anno del successivo triennio).
Blocco del turn-over fino al 2014. Interventi
in materia previdenziale con finestre di
uscita per le pensioni di anzianità e di
vecchiaia posticipate di un anno. Tagli lineari
alle risorse delle P.A.
Le misure contenute nella manovra economica
dimostrano che il peso maggiore dei sacrifici
ricade sui DIPENDENTI PUBBLICI CHE PAGHERANNO
CIRCA IL 50% DELL’INTERA MANOVRA.
I dati forniti dal Governo per giustificare
il blocco delle retribuzioni, secondo cui
nel P.I. ci sarebbero stati aumenti superiori
di quasi il doppio di quelli registrati tra
i privati sono sbagliati e scorretti perché
non prendono in considerazione : - i periodi
dal 1991 al 1995 in cui si è registrato il
blocco delle retribuzioni per l’intera tornata
contrattuale.
La presenza di categorie non contrattualizzate
che hanno retribuzioni notevolmente più elevate
(MAGISTRATI – DIPLOMATICI – PROFESSORI UNIVERSITARI
– DIPENDENTI di ORGANI COSTITUZIONALI ecc.)
Le cose non stanno propriamente come ce le
stanno raccontando. “occorre eliminare dalle
analisi stesse i motivi di eterogeneità dei
valori confrontati” . Ci troviamo dunque
di fronte ad un attacco strumentale senza
precedenti, basato su dati veri ma male utilizzati.
LA MANOVRA VA CORRETTA IN MOLTE SUE PARTI,
VA RESA PIU’ EQUA ED EQUILIBRATA.
Alla luce di tali considerazioni la UIL P.A.
ed FPL
INDICE LO STATO DI AGITAZIONE Di tutti le
lavoratrici e i lavoratori del P.I. – ASSUME
L’IMPENGO di attivare tutti i percorsi e
le iniziative sindacali necessarie per modificare
e portare emendamenti al testo di legge.
Mario Penci
Segretario UIL – funzione pubblica
 
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